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Autore: Axyna    06/10/2014    1 recensioni
La lotta tra Grifondoro e Serpeverde è dura a morire. Un incidente nel mezzo di un litigio e un Albus Silente con una punizione non così spiacevole..
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter | Coppie: Draco/Harry
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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PV M
 
Lo odio. Odio lui, odio lei, odio tutta questa situazione.
Cazzo.
Maledetto quel vecchio barbuto di Silente e le sue stupide, stupidissime idee.
 
Draco si diresse con rabbia verso una piazzetta e si sedette su una delle panchine che aveva adocchiato prima di entrare nel locale, stringendosi nelle spalle, sentendo il ghiaccio del cemento oltrepassare il tessuto dei pantaloni che indossava.
Sbuffò risentito. Maledetto anche questo freddo.
Era rabbioso con tutto, pure con se stesso e non riusciva a comprenderne il vero motivo.
Aveva fatto la figura dell'idiota uscendo dal locale.
 
Centrava Potter. Era sempre colpa sua.
Con quella sua aria da bravo ragazzo.. poteva prendere in giro tutti ma non lui.
 
Potter...
Gli urtava i nervi la sua sola vista.
Si sentiva strano, provava dentro di sè l'assurda necessità di attirare la sua attenzione, doveva infastidirlo, esibirgli la sua presenza, fargli capire che il mondo non girava solo attorno alla sua persona e alla sua cicatrice.
Doveva rendersi conto che davanti a lui c'era un Malfoy.
 
Sono qua, perchè non hai stretto la mia mano quando ci siamo conosciuti?
Potevamo essere compagni..
Potevamo essere.... amici?
 
Ma che andava pensando?! Lui era un Grifondoro idiota. Perbenista fin dentro le ossa.
 
Il cervello gli rimandò le immagini di quello che era successo sul treno, si era creata una situazione strana e aveva osservato Potter sotto un'altra luce.
 
Si certo, sotto un'altra luce...
ti ci sei strusciato contro, vorrai dire..
 
Quasi si strozzò con la saliva al ricordo di come si fosse strofinato sulla spalla del moro verso la fine del viaggio in treno.
Che figura misera e che imbarazzo.
Il broncio torno a far capolino sul bel viso del biondo.
La biondissima testa fu scossa come per scacciare una mosca o un pensiero irritante e gli occhi si alzarono al cielo.
 
Potter nel bene o nel male aveva sempre fatto parte della sua vita.
Nemmeno era nato e già gli sembrava di conoscerlo...
I suoi genitori sussurravano il nome di Harry Potter e nei loro occhi aveva visto molte cose: mistero, timore, odio ma anche ammirazione.
Tutto ciò aveva solo aumentato il suo interesse. Cosa aveva fatto quel bambinetto per essere così famoso, così conosciuto? temuto, amato, odiato.
Aveva aspettato il momento in cui avrebbe potuto conoscerlo a scuola, stringergli la mano e portarlo sotto la sua ala, sotto il suo cerchio ristretto di compagni. Sarebbe stata un'amicizia importante e tutti sarebbero stati orgogliosi di lui, Draco Malfoy.
Ma poi qualcosa si era spezzato, era stato rifiutato, ferito.
Non poteva sopportare la figura che Potter gli aveva fatto fare davanti a tutti. Aveva un'immagine da rispettare. Essere un Malfoy era un peso che adesso più che mai gli gravava addosso come un masso.
 
Scosse la testa cercando di non soffermarsi su pensieri legati alla sua famiglia e al nome che portava.
Lui era influenzato dalla sua famiglia e dal giro di amicizie che aveva ma anche Potter basava la sua vita sui suoi amici.
Sul treno aveva notato quanto l'amicizia influenzasse Potter. Li proteggeva come se fossero la sua famiglia e cercava di essere corretto con tutti, ma quando non aveva i suoi amici tra i piedi era diverso.
Gestibile, meno irritante del solito.
 
- Malfoy...-
 
La voce di Potter lo fece sobbalzare dallo spavento e non fu certo che la sua espressione strana fosse stata camuffata in tempo.
 
-Mh?-
 
Le parole che pronunciò Potter e la bevanda calda che gli offrì subito dopo furono come una doccia ghiacciata e al contempo furono un balsamo lenitivo per il suo orgoglio e la sua anima .
Forse in quel momento erano quelle le parole di cui necessitava perchè dopo averle ascoltate si sentì meglio.
 
Beh, Potter era sempre un'idiota, ma non era male in fondo. Molto in fondo...
 
Io non ti odio davvero.
 
Erano parole dense, pesanti, con un certo significato.
 
E lui? lui lo odiava davvero?
Forse no, ma le cose non potevano modificarsi in uno battito di ciglia, le ferite che si erano causati nel corso degli anni bruciavano ancora, come un ferro caldo su una ferita aperta.
 
Potevano stringersi oggi  quella mano che anni prima era stata ignorata?
 
- Potter non t’allargare con frasi ambigue.. -
 
Il sorriso che si scambiarono fu il primo passo.
  
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