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Autore: Lilith9312    06/10/2014    0 recensioni
“Tu sei la più forte di tutti noi, tu puoi contrastare la loro oscurità con la tua luce. Tu sei la Guardiana!” Il vecchio sorrise e Ada lasciò l’abbraccio. L’uomo appoggiò le sue mani sulle spalle “Piccola mia, guardati! Tuo padre, tua madre, tua sorella…sarebbero fieri di quello che sei diventata. Tutti noi crediamo in te!”
Ada alzò gli occhi al cielo, dove stavano comparendo le prime stelle.
“Papà, mamma, Tania, so che mi guardate da lassù…aiutatemi voi.”
Genere: Avventura, Fantasy, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ada era da poco a letto, quando una follata di vento soffiò nella stanza e spense la lampada ad olio che teneva lì di fianco a sé sempre. Il Buio prese il sopravvento nella stanza.

Era davvero così facile battere la Luce?

Schioccò le dita e riaccese la fiamma. Si guardò le mani nella penombra della camera.

Alla fine era quella la differenza tra lei e gli altri abitanti dell’isola: lei poteva controllare tutti gli elementi, e soprattutto, poteva controllare la Luce. Gli altri no. Era questo quello che faceva di lei una Guardiana.

Fin da tempi immemorabili solo alcuni individui possedevano questo dono, ed era stato tramandato dalla sua famiglia. Suo padre era un Guardiano, il padre di suo padre prima di lui, e via così. Lei era l’unica Guardiana adesso. Gli Zarek avevano sterminato la sua famiglia e lei era l’unica sopravvissuta.

La porta si aprì di colpo, e zio Lorys irruppe nella stanza. “Ada, sono qui.” Il suo volto era teso, non lasciava trasparire emozione. Sapevano entrambi a cosa si stesse riferendo.

Ada si alzò piano, il lungo vestito le cadeva fino alle caviglie, come i lunghi capelli. Si avvicinò lentamente alla finestra e guardò Duron in tutta la sua magnificenza notturna: doveva combattere per tutto questo.
Era l’unica speranza. Lei.

“Che i giochi abbiano inizio.”

La finestra si aprì di colpo e Ada si alzò leggera nell’aria atterrando di sotto. La gente cominciava a correre impazzita per la strada, c’erano scoppi, esplosioni, e urla. Ogni tanto si vedeva qualche incantesimo lanciato in aria: piccoli bagliori che illuminavano quella notte così oscura.

“E’ qui! E’ lei! Non è solo una storia!”

Un uomo le era apparso davanti, lo sguardo spaventato, fuori di sé. “La regina dei Zarek, è qui!”

Ada ne aveva sentito vociferare, ma non aveva mai appurato la faccenda. Ultimamente si diceva che gli Zarek avessero trovato una regnante, qualcuno che aveva accresciuto il loro potere sotto il suo dominio. Qualcuno diceva di averla vista, ma Ada non ci aveva mai badato troppo. Forse adesso era giunto il momento di scoprire la verità.

Corse per la strada nella direzione dalla quale era venuto l’uomo, arrivando in una piazza. Persone correvano qui e lì senza logica, in preda al panico, e, al centro, davanti i suoi occhi, poteva vedere un’immensa bolla viola, al cui interno si intravedeva una donna.

Si avvicinò velocemente facendosi largo tra un po’ di Zarek a furia di incantesimi, fino ad arrivare di fronte alla donna.

“Oh, eccola qui…la Guardiana!”
Aveva i capelli castani, lunghi, un po’ mossi e due occhi chiari. La carnagione era pallida, come quella di chi non aveva mai preso sole. Era vestita con uno strano vestito rosso bordeaux, formato da piccole scaglie.

Ada alzò un braccio fino a creare una bolla azzurrognola intorno a sé. “Ci incontriamo.”

La donna scoppiò in una risata malefica e si alzò in volo. Ada la seguì subito e la raggiunse sopra il tetto di una palazzo poco distante. La Zarek cominciò a spararle contro quelli che sembravano dei proiettili di fuoco, che Ada molto agilmente schivò per contraccambiare con delle scaglie di ghiaccio.

Come poteva uno Zarek usare la magia? Non ne erano privi?

“Sorpresa?”, ma la donna non fece in tempo a parlare perché Ada rincarò la dose, ferendola ad una spalla e fermandola per un attimo.
“Chi sei tu?”

Per tutta risposta la donna scoppiò in un’altra risata, si alzò e saltò in aria avvolta dalle fiamme che cominciò  a lanciare verso la ragazza. “Sono il tuo peggior incubo, mi sembra ovvio.”
Ada appoggiò una mano sul pavimento, alzando una colonna d’acqua che  spense la donna. La Zarek cadde a terra in una nube di fumo. Ada non riusciva a vedere nulla intorno a sé, e si girava attorno alla cieca.

Sentì qualcosa alle spalle e d’istinto l’afferrò, qualsiasi cosa fosse, e la gettò di lato. Sentì un urlo e un tonfo.

Riuscì ad intravedere la donna a terra, vicino a sé. Il suo volto adesso visto da vicino le era familiare e quello sguardo...
Le due si guardarono per alcuni istanti direttamente negli occhi.

“Tania!” Le lacrime invasero gli occhi della ragazza.

La donna la guardava spaventata e perplessa, prima di alzarsi di nuovo e gettarsi contro Ada.
La ragazza la schivò e toccò un’altra volta il pavimento per creare tanti rami che avvolsero la sorella immobilizzandola.

“Sei…viva, sorella mia.”

La donna la guardò incredula, mentre due lacrime le scivolarono lungo il viso. “Io…”
Ada rimase un po’ a fissarla prima di avvicinarsi.

“Stai indietro! Io faccio male!”

Ada si bloccò. “Che stai dicendo? E’ così bello rivederti…”

“Gli Zarek, hanno messo il Buio in me. Devi eliminarmi, o sarà la fine!”

Ada non poteva credere di avere la sorella viva dopo tutti quegli anni davanti a sé e di doversene separare subito. Non lo voleva.

“Che aspetti, Ada? Fallo!” Tania era ormai in lacrime.

Ada si avvicinò piano e appoggiò la mano sul cuore della sorella. “Mi dispiace…”

Un lampo squarciò il cielo a metà. Una sfera di luce apparve intorno alle due donne. Tutti, Zarek e no, si voltarono in direzione del palazzo, mentre l’aria divenne bianca per pochi secondi.

Alla fine la Luce aveva avuto la meglio sul Buio.
   
 
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