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Autore: LadyVaderFrancy    07/10/2014    5 recensioni
La storia inizia nell'anno scolastico dopo la morte di Sirius Black. Harry non ha affrontato il turbine di emozioni dopo la sua morte. Una sera, dopo una detenzione con il suo odiato insegnate di pozioni, si scontra con la sua nemesi platinata, che gli lancia un antica magia oscura. I risvolti di questo avvenimento stravolgeranno la vita del ragazzo-che-è-sopravvissuto, e di tutti coloro che lo circondano. (Tutta la storia è incentrata sull'evoluzione dei due personaggi protagonisti, Harry il ragazzo d'oro di Silente e Piton il più brillante Maestro di pozioni di tutta l'Europa, terrificante ex- Mangiamorte e spia della luce. Ricca di momenti intensi, introspettivi e divertenti, dei due protagonisti assoluti).
Dal Cap 16
“Non puoi obbligarmi!” replicò il moro
“Davvero? Quindi piuttosto che applicarti, preferisci scorrazzare tranquillamente nella mente del Signore Oscuro? Ma in fondo dovevo aspettarmelo, tu sei il nostro salvatore, il nostro EROE temerario! Mi inchino davanti alle tue infinite capacità. Sono sicuro che ci riuscirai, anche senza il mio aiuto” disse con grande sarcasmo e si voltò per allontanarsi.
“Aiuto! quale aiuto? Tu non sei qui per aiutarmi. Vuoi solo deridermi, avvilirmi, distruggermi! Sei una persona orribile, e io di detesto.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Potter, Severus Piton | Coppie: Harry/Severus
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
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~~Capitolo 24 Un posto chiamato casa

La cicatrice bruciava da matti, si portò una mano sopra la testa. Aprì lentamente gli occhi, era ancora buio fuori, ma poteva riconoscere quell’odore tra mille, era di nuovo in infermeria. Si voltò lentamente, e vide Silente, era seduto affianco al suo letto, ma gli dava quasi di spalle. Era chino su qualcuno accanto a lui. Era ancora confuso, ma poi pensò a chi poteva essere era Piton!. Si doveva essere Piton, non ricordava di preciso cosa era successo. Ricordava il taglio alla mano, poi il suo sangue sul volto del pozionista, e lo scudo che si infrangeva davanti a loro. Piton che lo guardava, mentre quelle creature dannate lo attraversavano, e poi aveva visto i suoi occhi ossidiana, spegnersi, diventare vitrei, per poi accasciarsi a terra. In quel preciso istante si era sentito soffocare e probabilmente era svenuto.
Non poteva vedere il volto del vecchio mago, ma era sicuro che stava stringendo la mano del pozionista. Poi lo sentì sussurrare “Oh Severus, mi dispiace, se solo ti avessi ascoltato……. Forse c’era un altro modo per risolvere la faccenda. Ma tu hai fatto la tua scelta, come sempre, senza tirarti indietro. Sapevo che lo avresti protetto anche a costo della tua vita. Perdona questo vecchio mago. Mi mancherai.”

Poi una nuova fitta di dolore alla cicatrice lo fece sussultare e Silente, si voltò “Oh Harry, mio caro ragazzo, come stai?” i suoi occhi erano tristi, la scintilla che li rendeva magici, era del tutto assente.

“Ehm…. Io sto bene grazie , ma ……….Piton?” disse il moro mettendosi seduto

“Harry, puoi dirmi se riesci a veder il legame? E se sì, di che colore è?”

“Ehm si lo vedo, ma è strano  è come se fosse quasi trasparente, non sembra più un laccio, più come qualcosa di meno consistente. Perché?”

“Capisco. Grazie Harry, sei stato molto utile”

“Professore……qualcuno si è fatto male o…..”

“No Harry, per fortuna tutti gli studenti e i professori sono illesi, a parte…….Severus” il vecchio mago aveva detto il nome del pozionista con un tono davvero addolorato.

“Ma …. Starà bene non è vero?”

“Ne parleremo domani, con calma, ora cerca di riposare, vuoi una pozione per la tua cicatrice?”

“No, va bene, ma voglio sapere cosa è successo, signore”

“Harry, ti prego. Torna a dormire, domani …………ne parleremo domani”

“D’accordo Signore” Il Grifondoro, si sdraiò ma continuò a guardare in direzione del vecchio mago finché non si addormentò di nuovo.

 Erano passate diverse ore, non sapeva quante, sentiva Madama Chips, urlare a qualcuno di andare fuori. Così aprì gli occhi e vide i suoi amici, che tentavano di oltrepassare la strega.

“Ma il professor Silente, ci ha detto che potevamo venire a trovare Harry!” disse la riccia

“Sig.na Granger, questa non è la vostra sala comune, ma un luogo dove i pazienti riposano. E si dà il caso che il Sig. Potter è ancora incosciente in questo momento, quindi tornerete più tardi dopo le lezioni!”

“Ma oggi è sabato, non abbiamo lezioni. Per favore!!!” disse supplicando il rosso

Poi dal fondo della stanza si sentì una voce “Ehmmm a dire il vero sarei sveglio”

La medi-strega si voltò e si avvicinò al letto del moro “Sig. Potter, ben svegliato, ora le darò una controllatina, poi le porterò la colazione e voglio vedere il piatto pulito”

“Va bene, ma a patto che Ron ed Hermione possono restare” disse il moro

La medi-strega agitò la sua bacchetta e dal controllo risulto essere tutto a posto. “va bene, ma se fate confusione, vi faccio uscire subito!”

I due Grifondoro annuirono. Poi si misero accanto al loro amico.

“Harry, come ti senti, ci hai fatto prendere un bello spavento ieri sera!” disse la riccia
“Si amico” aggiunse Ron

“Sto bene” ma la sua espressione era triste

“Harry che c’è?” disse la Hermione

“Uhm, voi sapete come sta………Piton?”chiese il moro

“I ragazzi si voltarono a guardare il pozionista”

“No, mi dispiace, ieri dopo l’attacco, pensavamo che fossi morto Harry. Poi, quando ci siamo avvicinati piangendo, a Silente, abbiamo visto che lui invece stava guardando il professor Piton, ma non sappiamo altro”

“Sapete il preside è stato qui tutta la notte, l’ho visto, era molto preoccupato, non lo avevo mai visto così, voi pensate che lui….. sia…….?”

“Morto? In tendi…..no. Harry sta respirando. Forse è …no lo so…..svenuto?” disse il rosso

“Harry, noi ieri vi abbiamo visti da lontano, Piton ti ha salvato la vita, ti ha fatto praticamente da scudo, è stato molto……” ma le parole gli morirono in bocca.

“Secondo voi perché lo avrà fatto? Lui……lui mi odia?”

“Non ne ho idea amico, forse si è pentito di come ti ha trattato. Sai non avrei mai immaginato che il pip….”

“Ronald Weasley! Non usare quel nome, dopo quello che ha fatto per Harry!” disse indignata la riccia

“Forse dovresti chiederlo a Silente, sono sicura che lui lo sa. Lui sa sempre tutto”

“Già, forse lo farò” disse il moro, volgendo lo sguardo al letto a fianco.

I tre Grifondoro rimasero a parlare per un bel po’, fino a che Ron ed Hermione, furono costretti ad abbandonare l’infermeria da Madama Chips.

Una volta rimasto da solo, Harry, scese dal letto e si avvicinò a quello di Piton, si accomodò sulla sedia, che era stata occupata dal preside per molte ore, la notte precedente. Non riusciva a distogliere lo sguardo dal pozionista e la sua testa era piena di pensieri e domande. Prima tra tutte, Piton era ancora vivo? Altre volte lo aveva protetto, ma stavolta si era sacrificato, e sapendo perfettamente a cosa andava incontro. Ma allora perché? Visti i loro trascorsi, avrebbe dovuto lasciarlo al suo destino, in fondo non aveva minacciato non meno di 20 giorni prima di spedirlo oltre il velo? Quell’uomo era un vero enigma… Lo odiava per via dei rapporti avuti in gioventù con suo padre, lo aveva sbeffeggiato in ogni modo possibile, aveva tentato di farlo espellere, non perdeva occasione per mortificarlo e punirlo, eppure, ieri sulla torre, si era comportato in maniera molto gentile? Si gentile e infine il questo. Era davvero confuso. I suoi pensieri furono interrotti, sentì dei passi in infermeria, si voltò e vide il preside in piedi dietro di lui, o meglio una versione che sembrava molto più vecchia e cupa del Silente che conosceva ed amava.

“Harry, ragazzo mio, vedo che ti senti meglio! Sono molto felice di questo”

“Si signore, io sto bene, ma …ecco mi stavo domandando molte cose”

“Posso immaginarlo”

“Ora può dirmi se Piton è ancora vivo? Respira, ma non si è mai mosso?”

“Beh, tecnicamente il Professor Piton, è ancora vivo, o meglio il suo corpo fisico lo è. Ma essendo privo di un anima, la risposta è…….no”

“Perché lo ha fatto signore?  Lui…….lui mi odia”

“Harry, come ti ho detto molte volte, Severus è……..era, una persona molto complicata. Capace di irritare chiunque, di arrabbiarsi per nonnulla, ma leale e coraggioso al punto da sacrificare se stesso, per quello in cui credeva”

“Ma cosa vuol dire questo? Perché sacrificarsi, per un qualcuno che odia? Io non capisco!”

“Ci sono molte cose della vita di  Severus, che nessuno conosce Harry”

“Lei le sa, non è vero? Deve dirmele!”

“Mi dispiace, gli ho promesso che non avrei mai rivelato a nessuno i suoi segreti”

“Ma se ora non c’è più, credo di avere il diritto di sapere perché lo ha fatto”

“Mi dispiace Harry, non insistere”

In giovane Grifondoro era infuriato. Ancora segreti, segreti che era sicuro coinvolgevano anche lui. Dopo aver trascorso gli ultimi mesi con Piton, una cosa gli era chiara, non era il tipo da fare qualcosa tanto per farla. Le sue azioni avevano sempre un motivo. Doveva scoprirlo. Era molto dispiaciuto, nonostante odiasse quell’uomo impossibile, ma aveva fatto qualcosa per lui che non avrebbe, mai dimenticato, e gliene era davvero riconoscente.

Il preside si avvicinò al letto, prese la mano del Serpeverde e passò l’altra tra i capelli. Lo sentì sussurrare solo il suo nome “Severus”.

“Harry, Poppy ha detto che se vuoi puoi uscire appena sei pronto.”

“Ma, signore e il legame? Come posso allontanarmi, se lui………”

“Da quello che so prima di ieri sera, potevate mettere una certa distanza, dovresti solo provare”

Così il giovane mago, iniziò a camminare lentamente, un passo dopo l’altro, non sentiva nessuna resistenza. Aveva aperto le porte dell’infermeria, fece ancora diversi passi ma nessuna resistenza. Tornò indietro e disse “Signore, non si è spostato vero?”

“No Harry” disse tristemente

“Non ho idea fino a dove posso arrivare, mi sono fermato, avevo paura che potesse cadere dal letto, se rimane con lui, mi  sentirò più tranquillo”

“Va bene Harry, resterò io con Severus”

Harry, uscì dalla stanza e iniziò a camminare, scoprì che praticamente poteva andare ovunque. Non aveva mai sentito la resistenza, eppure il legame c’era, lo poteva vedere era sottile e traslucido, ma era lì. Ma come era possibile? Se Piton era morto, la maledizione si sarebbe dovuta spezzare. Non che avrebbe voluto la morte dell’uomo, dopo ciò che aveva fatto, ma adesso come avrebbe poteva senza Piton?
 

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Dopo diverse ore di volo in cerca del castello di Hogwarts, Severus Piton si era reso conto che essere un fantasma, non era una cosa facile. Nessuna sensazione fisica, nessun odore, vedere e sentire in modo totalmente diverso, lo confondeva. La notte precedente quando quei dannati spettri lo avevano preso, non era riuscito a prendere molti punti di riferimento, data la totale assenza di luce, aveva visto a malapena un lago, e un campanile, ma era troppo poco per riportarlo a casa. Inoltre avevano attraversato, delle querce, delle piccole vette, alcuni edifici, insomma tutto quello che si era trovato sulla loro strada, che gli aveva fatto perdere del tutto l’orientamento. E come se tutto ciò non fosse abbastanza, non aveva la sua bacchetta (( Sicuramente è rimasta con il mio corpo fisico. Spero che Albus conosca un modo per farmi tornare normale. Odio essere un fantasma!!! )). Poi mentre sorvolava l’ennesima radura, vide due ragazzi che stavano pasticciando, con delle bacchette.

((Uhm……forse quei due marmocchi potrebbero fare al caso mio))  e si diresse verso i giovani maghi, atterrò con eleganza proprio davanti a loro.

“Salve, sapreste dirmi dove mi trovo?”

“Aaaaahhhhhhh Mary! E’ un….un fantasma?” urlò il bambino più piccolo

“Si Jody, non preoccuparti, non credo sia pericoloso, è come il Sig. Grey, che vive con la nonna ti ricordi?” disse la ragazza più grande e il bambino annuì poco convinto.

“Allora?! Vi ho fatto una domanda, gradirei una risposta?!” disse bruscamente

Il bambino guardò sua sorella e disse “Non sarà pericoloso, ma è antipatico, non mi piace!”

Perché ovunque andava, doveva avere che fare con dei marmocchi viziati ed arroganti era un vero mistero. Così non avendo tempo da perdere, sfoderò il suo tono migliore da pipistrello dei sotterranei e disse “Se non mi dite subito quello che voglio sapere, vi assicuro che ve ne pentirete!! Mi nasconderò nel vostro armadio e trasformerò i vostri sogni in incubi terribili!”

Entrambi i ragazzi, lo guardarono terrorizzati. ((Fa sempre piacere vedere, che non ho perso il mio tocco)) pensò ghignando.

“No, No…. Siamo a diverse miglia da Hog- Hogsmeade Signor Fantasma ”disse la ragazza impaurita
“Così va meglio. Ora, da che parte si trova il villaggio?”

“Sempre dritto davanti a voi. Non - non resterà nel nostro armadio, adesso vero?” disse il bambino nascondendosi dietro sua sorella

“No, non stavolta” Poi li guardò dritti negli occhi e aggiunse “Siete sicuri che è quella la direzione giusta? Perché se mi avete mentito, tornerò qui e vi tormenterò tutte le notti”

“Si si, siamo sicuri” disse la ragazzina

“Bene” poi si voltò, fece un piccolo balzò e riprese la strada per Hogsmeade.  Ormai era pomeriggio inoltrato e dopo circa due ore da quando aveva incontrato i due marmocchi, finalmente poteva vedere le torri del castello. Era di nuovo a casa.

   
 
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