E quando la sposa
ritrova il suo velo,
è come
un’aquila che vola in cielo.
La
luce del
lampadario si riflette nella pietra rosso scarlatto, regalandole nuove
sfumature.
Mi
rigiro
l’anello fra le dita, osservandola mutare, proprio come il
nostro rapporto.
Me
lo hai
regalato tu questo gioiello, del quale ne possiedi una copia identica,
perché
potessimo avere un legame anche senza poter stare insieme.
Sapevamo
sin
dall’inizio che non c’era futuro per noi.
Il
filo
rosso del destino ci ha uniti ingiustamente.
Ma
non è
l’età la responsabile del vuoto che si
è creato fra noi.
La
verità è
che non ho mai voluto rinunciare veramente all’uomo che amo
più di ogni altro.
Anche
se i
nostri anelli identici non rappresentavano una vera unione, io ti ho
amato comunque,
Shin.
“Ora, non vedo l’anello del
giuramento,
il filo rosso che lega noi due.
Non c’è una promessa,
però non lasciare la mia mano.”
Così
dice la
mia canzone.
Eppure,
nonostante l’anello sia ben visibile al mio dito, le nostre
mani si sono lasciate.
In
fondo,
non c’è mai stata una promessa fra noi.
Lo
sfilo
lentamente, mentre mi si stringe il cuore.
Dire
addio
non è mai semplice.
Lo
infilo di
nuovo, per poi toglierlo ancora.
Solo
ora mi
rendo conto di quanto tu sia stato importante per me.
Però,
l’immagine
di quell’uomo che desidero segretamente da anni non vuole
lasciare il mio
cuore.
Siamo
stati
insieme la scorsa notte.
Avrei
dovuto
sentirmi sporca mentre mi stringevo a lui, sapendo che la donna che
aveva
sposato da poco probabilmente lo stava aspettando a casa.
Invece
mi
sono sentita felice come mai.
Era
come se
il sogno di una vita si fosse realizzato in quella camera da letto
illuminata
solo dalla luce dell’abat-jour.
In
quello
stesso letto in cui ho passato le notti con te.
Perdonami,
Shin.
Perdona
questa
mia ingiusta felicità.
Voglio
solo
ricordarmi ancora di quella notte, di come le mie labbra e quelle di
Takumi si
cercavano insoddisfatte.
Non
riesco a
smettere di amarlo.
Fra
le sue
braccia mi sono sentita libera, il peso che avevo sul cuore si
è sciolto.
Non
ero la
principessa cantante, non ero la damigella bisognosa di salvezza.
Ero
solo
Reira.
Reira
che
sbaglia, Reira che tradisce, Reira che è impura come tutti
gli esseri umani.
Non
esiste
la principessa innocente e perfetta che tutti credono.
Com’è
possibile che tanti errori possano rendermi felice?
La
verità è
che forse non so nemmeno cosa sia la felicità.
Mi
basta
stare al fianco di Takumi, consapevole del prezzo da pagare.
Non
importa
se non sarò felice, perché tutto ciò
che desidero è stare con lui, a costo di
essere solo una delle tante squallide amanti con cui viene meno alla
fedeltà
coniugale.
Mi
corico
sul letto vuoto, poggiando la testa sul cuscino.
C’è
ancora
il suo profumo impresso, un’impronta che non può
essere cancellata.
Aspiro
a
pieni polmoni i resti di quella fragranza, volando con la mente in un
posto più
bello.
L’anello
l’ho
lasciato sul comodino.
Perdonami,
Shin.
ANGOLO DELL’AUTORE
Scusate
il
ritardo nell’aggiornamento, ma ho avuto ispirazioni per
l’altro fandom e ho
dovuto mettere avanti una fic che altrimenti non sarei riuscita a
scrivere il
soli due giorni! Queste settimane saranno frenetiche perché
sto organizzando le
ultime cose per il Lucca Comix (cosplay compreso)! Non so se
riuscirò ad aggiornare
di nuovo questa storia prima della partenza, quindi ne approfitto per
avvisare
ora che sarò assente dal 29 ottobre al 2 novembre (ovvero
non scriverò nulla). Spero
di pubblicare ancora qualcosa prima di partire, altrimenti ci vediamo
al mio
ritorno!
Spero che
anche questa storia vi sia piaciuta! Grazie a tutti voi che seguite la
raccolta, non mi aspettavo davvero che avrebbe avuto così
successo!
Bacioni
Place