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Autore: SaraRocker    09/10/2014    9 recensioni
A causa di un incantesimo lanciato per errore, Draco e Hermione si ritrovano costretti a rivivere il medesimo giorno continuamente. I due sono gli unici a rendersi conto di questo improvviso blocco temporale, e si troveranno perciò costretti a passare sempre più tempo insieme, il tutto tentando di ridare al tempo la sua reale andatura. Ce la faranno?
Estratto-
"Negli ultimi anni la mezzosangue Granger era diventata una ragazza dall'aspetto niente affatto sgraziato. Aveva assunto delle fattezze da vera donna, ed ora il suo corpo era una continua ed elegante curva. Oltretutto, non era più neppure particolarmente interessato a quella faccenda del sangue; la guerra era finita e nessuno aveva più tentato di inculcargli chissà-quali idee nella testa.
Ad essere sinceri, in quel momento la riccia lo eccitava persino con quella sua combattività."
Genere: Erotico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Blaise Zabini, Draco Malfoy, Il trio protagonista | Coppie: Draco/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Ehilà! Sono tornata con l'aggiornamento! 

Quello di oggi sarà un capitolo un po' più spinto -infondo è una ff del genere- e... Spero vi piaccia! Lasciate qualche recensione, peeer favooore! :)





|Redundant.



























Entrò, sentendo la gola secca ed il cuore scoppiarle in petto. Non fu certa della ragione per cui fosse tanto agitata sino a che non si ritrovò d'innanzi la figura slanciata e a torso nudo di Draco. Era in piedi di fronte ad uno specchio, nella propria stanza, e reggeva tra le mani un piccolo bicchiere colmo di quello che la ragazza dedusse essere Whiskey incendiario. Era trasandato in un modo incredibilmente seducente e, a questo proposito, Hermione non potè evitare un sospiro estasiato. Insomma, non sempre si entra nella tana del ragazzo che più si odia -nonchè incredibilmente sexy- e lo si ritrova mezzo nudo. E poi, per quanto Grifondoro dalle ottime credenziali e dal formidabile senso di giustizia, era pur sempre una ragazza etero e vaccinata.
Lo vide voltarsi lentamente e, nell'attimo in cui la riconobbe, sorridere.
"Mezzosangue, che fai?"
Il cervello della riccia era completamente fuso. Sentiva una vocetta, dentro di sé, gridarle di fare qualcosa, anche solo di battere le palpebre, ma il suo corpo non rispondeva. Improvvisamente, le sole cose di cui era certa era di trovarsi nella camera da letto di Malfoy, di averlo di fronte mezzo nudo, e di essere una diciannovenne assolutamente libera di compiere le proprie scelte. Deglutì a vuoto.
"I-Io..." tentò di dire, la voce ridotta ad un soffio "Zabini non c'è?" domandò infine, guardandosi intorno. Vide il biondo sollevare le spalle con fare disinteressato, per poi scuotere la testa. Un paio di ciuffi chiari gli ricaddero sul viso ma lui, con un gesto veloce, li riportò indietro. La ragazza notò i suoi bicipiti non troppo scolpiti guizzare sotto pelle e, in risposta, un fremito la avvolse.
"Scalda il letto di una bella Corvonero." raccontò sorridendo leggermente Draco. Vedeva quanto la riccia fosse in difficoltà, quanto il suo autocontrollo fosse sul punto di cedere. E lui, essendo un Malfoy, era consapevole di esserne la ragione.
"Cosa sei venuta a fare?"
Per l'ennesima, stupidissima volta, Hermione deglutì "Volevo chiederti delle cose..."
"E vuoi ancora farlo?" domandò con voce suadente il biondo, allungandole il bicchiere che reggeva nella mano destra. Lei lo accettò grata, certa che l'alcool l'avrebbe certamente resa un po' meno impacciata. La sua domanda era suonata sbagliata ed intrigante al medesimo istante. Presa in un altro contesto, si disse Hermione, l'avrebbe potuta persino scambiare per una proposta oscena. Eppure non era così. Giusto? Anche se la sua voce era stata così lenta e così controllata da potere mettere i brividi e instillare idee perverse, non significava nulla.
Alla fine, si limitò ad annuire.
"E allora va', domanda." le disse, accomodandosi sul proprio letto, quello ricoperto di lenzuola lucide color smeraldo. L'atmosfera era incredibilmente tranquilla, come sospesa su un mare straordinariamente calmo. Ogni attimo le sembrava infinito, ed era certa di potervici crogiolare. E Malfoy, illuminato solo che da un paio di candele, era estremamente intrigante. Deglutì a vuoto, abbassando lo sguardo. Posò il bicchiere sopra una scrivania, e prese parola.
"Cosa... Cosa provavi mentre lanciavi l'incantesimo, qualche giorno fa?" gli chiese infine.
Il ragazzo parve sorpreso dalla domanda. Non capiva cosa potesse significare, e perchè gliela avesse posta ma, in barba ai dubbi, rispose. Si alzò in piedi, camminò sino ad arrivarle di fronte, e parlò.
"Ero divertito, estasiato..." raccontò, assaporando il fervore delle loro frecciatine, le battutine squallide e le prese in giro "E particolarmente eccitato." rivelò infine, facendola sussultare. Non le aveva mentito, affatto. Ricordava incredibilmente bene l'euforia dovuta alle grida e all'irriverenza di lei. Malfoy, così abituato alle oche facili da abbindolare, restava sempre incantato nello scontrarsi con la Granger, forte e pronta a difendersi con ogni mezzo possibile.
"Eh?" non potè fare a meno di scattare la riccia, il viso improvvisamente imporporato ed i muscoli rigidissimi. Il Serpeverde sorrise sghembo, sollevando un angolo della bocca. Si voltò e, dopo avere stappato la bottiglia di Whiskey sistemata sopra il comodino, ne bevve un piccolo sorso. La ragazza lo seguì in ogni singolo movimento; si prese tempo persino per studiare il pomo d'adamo che scendeva e saliva, trovandolo assurdamente sexy. Non appena ebbe inghiottito, poggiò nuovamente la bottiglia, per poi prestarle attenzione.
"Tu non sai cosa fai passare per la testa degli uomini, mezzosangue." si limitò a spiegare il biondo, facendola rabbrividire. Hermione, la secchiona più secchiona di Grifondoro, non avrebbe mai pensato di potere fare conquiste, od anche solo di potere scatenare il desiderio di qualcuno. Eppure Malfoy ora le stava dicendo il contrario e, nel farlo, non sembrava affatto un bugiardo. Lo vide camminarle nuovamente incontro, i movimenti simili a quelli di un giaguaro.
"Ed è questo che ci intriga: il fatto che tu non sia al corrente del tuo potenziale." le mormorò una volta giuntale addosso. Avvicinò le proprie labbra sottili all'orecchio di lei e, immediatamente, prese a mormorare "Le gambe dritte e belle, le coscie fatte per schiudersi, il seno piccolo ma pieno." prese una pausa per sospirare, come ammaliato dalle sue stesse parole "E, Dio, quelle labbra che tutti vogliono riuscire a zittire. Quelle sanno di proibito. E, si sa, il proibito piace."
Hermione sentiva le proprie gambe farsi gelatina, le ginocchia rischiavano pericolosamente di cedere sotto il suo peso e, come se quelle parole non fossero bastate, Draco decise infine di sfoderare le proprie mani; quei lenti ed esperti attrezzi che, come nati solo che per quello, la accarezzavano con sapienza e malizia. Le sembrava di sentirle ovunque: sulle gambe, dietro la schiena, sul ventre. Lui era bravo, e la faceva ansimare. Non si era mai lasciata andare così tanto con nessuno, realizzò improvvisamente, solo con lui, con il suo più grande nemico. Sentì il naso di lui sfiorarle il collo sottile e delicato. Avvertì il suo  alito caldo infrangerlesi contro la pelle, e nulla le sembrò più sensuale di quella sensazione. Era qualcosa di delicato, travolgente ed intimo. Serrò le proprie mani in due pugni tesi, imponendosi di resistere, di non cedere ai suoi tocchi.  Una mano si fece largo dalla sua scapola sinistra, percorse l'intera lunghezza della schiena e, d'improvviso, scivolò davanti, sopra il suo ventre piatto, poco oltre l'orlo della gonna. Hermione ansimò.
Lo sentì arricciare le labbra contro il suo collo. Sorrideva, realizzò lei. Malfoy stava sorridendo, soddisfatto di come lei, sempre così fredda e scostante, stesse ora cedendo velocemente alle sue attenzioni. Furiosa, si allontanò da lui.
"Sei un pervertito, Malfoy." gli disse quindi, cercando di sembrare quanto più indignata e disgustata possibile. Lui, però, continuava a sorridere. Si fece passare con sensuale lentezza una mano su tutto il proprio busto, artigliando infine la cintura dei pantaloni scuri. Era certo che lei lo stesse osservando, ed aveva ragione. Hermione non si stava perdendo neppure la più piccola mossa del giovane, rimanendone -segretamente- incantata.
"Non sono pervertito." si difese poi "Ho solo un'immaginazione molto sexy."
"Troppo." sentenziò stizzita lei, guardandolo freddamente negli occhi, cercando in ogni modo di non cedere alle iridi color del ghiaccio di lui. Lo vide alzare lo sguardo verso il cielo, evidentemente spazientito, per poi scuotere la testa.
"Puoi anche ammettere che ti piace, Granger." le disse infine. Lei sussultò "Ciò che ti faccio, come ti tocco. Puoi anche lasciarti andare per una volta. Divertirti."
Quello, realizzò la riccia, sembrava quasi un insulto. Le sembrò quasi che lui fosse deluso. Deluso dal fatto che lei si facesse toccare, ma che poi si facesse indietro. Dal fatto che non riuscisse ad ammettere a se stessa quanto davvero le mani di lui potessero eccitarla. Dal fatto che, forse, nessuno oltre la riccia sarebbe riuscito a placare il desiderio che si spandeva in lui.
"Non c'è nessuno oltre me e te."

E, per qualche bizzarro motivo, quelle parole le aprirono gli occhi. Quella semplice frase significava che lui sarebbe stato zitto, che, una volta accaduto l'inevitabile -perchè ormai la loro attrazione era inarrestabile-, non sarebbe andato in giro raccontando ciò che aveva o meno fatto con la mezzosangue, che non l'avrebbe presa in giro, e che non avrebbe iniziato a trattarla diversamente. Erano solo loro due e, per una volta, sarebbero stati alla pari; entrambi nudi, ed antrambi in balia di qualcosa di più grande di loro.
Malfoy non disse nulla. Si limitò a camminare lentamente verso di lei, i piedi nudi che fremevano  ad ogni passo. La ragazza rimaneva ferma, consapevole che, entro poco, si sarebbe ritrovata completamente attaccata lui, con ogni cellula del proprio corpo perfettamente a contatto con quelle del giovane. E l'idea le piaceva. Si morse il labbro inferiore non appena Draco le si fermò davanti. Sorrideva leggermente e, dall'alto della propria statura slanciata, la osservava con curiosità. Lo vide passarsi con lentezza esasperante la lingua sulle labbra sottili. Dentro la sua brillante mente, Hermione imprecò. Perchè restava lì fermo? Così tanto vicino, eppure ancora non abbastanza da premere il proprio corpo contro il suo?
"Granger..." mormorò infine, facendo risuonare la propria voce calda e piena. I pensieri della ragazza di arrestarono subito "Se davvero mi vuoi, tanto quanto io voglio te, dimostramelo."
E lei, in qualche modo, sapeva che Draco desiderava qualcosa in più di una dimostrazione: lui voleva la certezza che lei non fosse la vergine che tutti pensavano, voleva sentirla e vederla scrupolosa, incredibilmente capace anche in un campo come quello. La ragazza, con un mezzo sorriso -tutto furbizia e follia- accettò la sfida. Abbassò lentamente il proprio sguardo, facendolo scorrere dal suo viso chiaro, sino al cavallo dei pantaloni, evidentemente teso. Lo osservò in un modo così intenso, da fargli quasi avvertire al tatto la carezza più seducente di sempre.
Poi Hermione sollevò una mano che, pochi istanti dopo, utilizzò per aggrapparsi al collo di lui. Si mise in punta di piedi e, cancellando ogni forma di inibizione, prese a stuzzicargli il lobo dell'orecchio. Prima con le labbra soffici, poi con i denti lussuriosi. Lui deglutì a vuoto, facendole sentire contro la clavicola il pomo d'adamo muoversi. La ragazza sorrise. Lentamente, con fare studiato, fece scivolare sempre più in giù i propri baci, lasciando una scia umida di saliva e passione per tutto il corpo del giovane: dal collo, alla mascella, alla clavicola sporgente, sino ai pettorali da giocatore di Quidditch. Lo udì ansimare forte. Poi, proprio mentre Draco la stava per cingere in una presa possessiva e colma di bramosia, la riccia scattò indietro, distanziandosi da lui con un sorriso malizioso. Lui l'aveva sfidata, e lei avrebbe giocato tutte le proprie carte.
Malfoy le lanciò un'occhiata confusa "Cosa-" "Zitto, furetto. Devo farti capire che sono davvero la numero uno in tutto." lo interruppe Hermione, facendolo sussultare sorpreso. La giovane stessa non era certa da dove quella frase così sfacciata fosse venuta fuori. Eppure era successo. Aveva avuto il folle coraggio di dirgli una cosa del genere, ed ora non si sarebbe più fatta indietro.
Sentendo le punte delle dita pizzicarle dall'eccitazione, si portò le mani al nodo della cravatta. La afferrò bruscamente e, con un gesto veloce, se la sfilò, lasciandola andare a terra. Si concentrò dunque sui bottoni della camicia; li slacciò uno ad uno con studiata lentezza, lanciando alle volte occhiate intense in direzione del ragazzo. Infine se la tolse, mettendo in mostra il reggiseno nero in cotone. Draco era come pietrificato, incapace di reagire di fronte l'improvvisa impudicità della Granger. Sentiva la propria eccitazione aumentare, e faticava parecchio a restare immobile. Desiderava toccarla, strapparle i vestiti e prenderla. Eppure, allo stesso tempo, doveva ammettere che quegli atteggiamenti e quelle occhiate -perfettamente studiate- lo mandavano su di giri. La mezzosangue, la studentessa modello tra le studentesse modello, che si lasciava andare in quel modo? Era una cosa da togliere il fiato.
La vide portarsi con estenuante lentezza le mani all'elastico della gonna, per poi sfilarsela, restando così con indosso gli slip bianchi. Si tolse quindi le scarpe e le calze. Draco era stupefatto; nonostante avesse -segretamente- sognato la Granger in certe condizioni più volte, ora che la vedeva dal vivo  era strabiliato. Nulla di lei era pacchiano o di troppo. Il fondoschiena era perfetto, così come le gambe ed il seno non troppo grande. Era una ragazza stupenda, a dispetto di ciò che gli abiti -alle volte troppo larghi- potevano lasciare intendere. Ed ora, ferma al centro della stanza di lui completamente in intimo, lo osservava con interesse. Malfoy sospirò, portandosi in modo incontrollato una mano alla zip dei pantaloni, tirandola giù. Se li sfilò subito, per poi buttarsi sulla Granger. Incontrollato, la spinse con la schiena contro la parete, e premette le proprie labbra su quelle di lei. Era stanco e frustrato. E la desiderava. La voleva come non aveva mai voluto nessuna.
La sentì ricambiare immediatamente il bacio. Dischiuse le labbra, concedendo alla sua lingua di farsi avanti e, con la medesima enfasi, portò le proprie mani contro il corpo asciutto del ragazzo. Gli accarezzò i pettorali perfetti, e poi l'addome appena scolpito. Sentiva i muscoli rispondere ad ogni sua carezza e, allo stesso tempo, i suoi ansiti dentro la sua bocca. Poi, d'improvviso, sentì un tocco audace e sapiente carezzarle con rudezza la coscia destra. Scivolava prima verso l'alto, poi verso i basso. Infine, facendole sgranare gli occhi, si nascose tra le sue gambe, superando la stoffa delle mutandine. Nessuno l'aveva mai toccata così, si disse in un attimo di lucidità. Neppure Ron. Gemette forte nella sua bocca, facendolo sorridere d'orgoglio. Le sembrava che ogni cellula del suo corpo si fosse spostata, tutte accatastatisi lì, fra le sue gambe, dentro la sua femminilità. Sentiva le dita di lui accarezzarla con maestria, facendole avvertire fremiti ovunque. Poi, d'improvviso, un primo dito dentro di lei. Gemette, quasi gridò. Draco si muoveva lento, studiando ogni movimento, prima dentro poi fuori.
Le si accostò all'orecchio. Poteva sentire che anche lui aveva il fiatone "E' incredibile, Granger." un ansito forte "Sei già pronta per me." e, dicendo questo, allontanò le dita dalla sua intimità.
La ragazza non rispose a voce, incapace di farlo, ma si buttò invece contro le labbra di lui. Morse quello inferiore e, agguerrita come sempre, si premette forte contro il suo corpo. Il proprio seno contro i pettorali di lui, ed i bacini che si scontrarono appassionati, facendoli gemere. Draco scivolò a terra sulle ginocchia, il viso di fronte al bassoventre di lei. Ghignò, guardandola dal basso e, afferrando con i propri denti perfetti l'elastico delle mutandine, la spogliò dell'intimo inferiore. Hermione avvampò; Malfoy si atteggiava con un'impudicità estremamente attraente. La stava spogliando con i denti, e la cosa la faceva sentire incredibilmente unica.
Lo vide tornare in piedi lentamente, facendo passare su tutta la lunghezza del suo corpo le proprie mani, per poi fermarsi in corrispondenza del reggiseno. Lo sganciò -sapiente- in pochi attimi. Accompagnò le spalline lungo le braccia, per poi farlo cadere a terra. Fece un passo indietro; desiderava contemplare quella piccola dea dai capelli crespi in tutta la sua bellezza.
Si beò nel vederle le gambe elegani e dritte, il suo centro caldo ed esposto, ed il seno che si alzava ed abbassava freneticamente. E lei, in tutta risposta, non si nascose. Lo sguardo di Draco non la intimidiva -come invece si sarebbe aspettata-, ma la faceva sentire più donna e seducente che mai. Lui sorrideva, soddisfatto di ciò che aveva di fronte, e lei ne era estremamente appagata.

Non disse nulla: non lo invitò a toccarla, non gli si fece più vicino per baciarlo, né lo esortò a voce. Hermione si voltò invece verso l'ampio letto nella stanza, quello su cui il ragazzo di era seduto prima, per poi adagiarvici. Avvertiva il tessuto liscio e morbido delle lenzuola toccarle la pelle esposta e, ben più che quello, sentiva lo sguardo famelico del Serpeverde studiarla alla perfezione. Si sdraiò. Il materasso era morbido ed accolse le sue forme femminili immediatamente. Allargò le gambe e, semplicemente, si toccò.

E Draco rimase senza fiato. Lui, che ancora fermo in prossimità della parete di poco prima, la osservava con famelica goduria mentre lei si dava piacere, sfacciata come non mai, e molto più seducente di quanto non lo fosse mai stata nei suoi infiniti sogni ad occhi aperti. Il biondo sorrise, per poi passarsi la lingua sulle labbra. Sentiva la propria eccitazione crescere, e tutto grazie alla meravigliosa vista di lei. Lei che, oltre le apparenze, era incredibile. Lei che si toccava in modo così poco pudico, a dispetto di tutto ciò che gli altri pensavano.
E solo Malfoy lo sapeva.


Ed  infine, dopo minuti che erano parsi infiniti, lui la prese. La prese con novia dolcezza ed attenzione, facendola gemere ed ammattire di piacere. E nel mentre, Malfoy realizzò che mai, mai prima di allora, si era preso così tanta cura di una ragazza che gli scaldava il letto. E la sola giustificazione che riuscì a trovare fu che, infondo, lei era indubbiamente diversa dalle altre. Lei era Hermione Granger, la sua nemica, una donna che -per una volta- rispettava. Una donna che a letto era assolutamente insuperabile; il modo in cui si inarcava, in cui lo accoglieva, ed in cui contraeva i propri muscoli. Tutto era paradisiaco.
E così lui, folle di passione, spingeva in lei. Lei che restava sotto di lui, la schiena schiacciata contro le lenzuola color smeraldo, e lo sguardo carico di piacere. Ansimava e gemeva, mentre Draco faceva altrettanto.
"D-Draco..." si lasciò sfuggire, la voce roca per le spinte incredibilmente perfette e studiate. Le sembrava di essere nata per stare lì, in quel letto, tra quelle braccia che, attente, facevano leva per non farle gravare addosso pesi di troppo. Lui abbassò il viso nell'incavo del collo di lei, ansimando.
"Dillo di nuovo." le ordinò poi, tra una spinta e l'altra.
"Draco."
"No, non così." disse il ragazzo, per poi spingere particolarmente a fondo, cercando di riempirla completamente. Lei gemette per la sorpresa.
"Draco!" gridò dunque, le palpebre frementi per il mare di sensazioni. Il biondo sorrise soddisfatto, intensificando i propri movimenti. Mancava davvero poco. Davvero poco e sarebbero venuti insieme, come mai prima di allora gli era capitato.  Sentì l'intimità di lei contrarsi, ed un fremito lo invase. Accadde nuovamente. Ancora un'altra volta e...



Hermione sgranò gli occhi, sentendo alcuni colpi contro la porta della sua camera da letto. Non capiva cosa stesse accadendo. Si trovava sotto le coperte rosse-oro, ed aveva indosso la propria camicia da notte. Sapeva di trovarsi nel suo dormitorio, ma non riusciva a capire come fosse potuto accadere. La tachicardia dovuta all'amplesso era svanita, così come la sensazione dell'orgasmo imminente, e la voce sorprendentemente roca. Draco non era più lì con lei, nudo e sudato, con un ghigno incredibilmente scaltro e soddisfatto ad adornargli il viso. Per poco Hermione non gridò di frustrazione.
Si sfilò con furia da sotto le coperte, realizzando che la giornata era ricominciata da capo.
  
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