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Autore: Mary Evans    10/10/2014    2 recensioni
In un mondo senza Voldemort, James Potter e Lily Evans si sono sposati, hanno avuto due gemelli e poi si sono separati per un’incomprensione un anno dopo, dividendosi i figli per non incontrarsi mai più nella vita.
Harry James Potter è cresciuto senza avere una madre, ereditando tutto il talento e l’arroganza dal padre.
Alex Charlus Evans è cresciuto senza avere un padre, ereditando tutto il talento e la gentilezza della madre.
Hanno solo 11 anni e sono dei malandrini.
L’esordio tragico per la fine della quiete di Hogwarts.
Genere: Avventura, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Malandrini, Lily Evans, Marlene McKinnon, Mary MacDonald | Coppie: James/Lily, Sirius Black/Marlene McKinnon
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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Pov Alex

Quando venni svegliato da qualcuno che saltava sul mio letto sorrisi, perché solo una persona faceva così, e solo in un preciso giorno dell’anno.

Aprii gli occhi, ritrovandomi Elinor Lupin che si buttava di peso sul mio stomaco facendomi mancare il respiro.

Venni investito da una massa di riccioli castani, e quando incontrai le sue iridi ambra e il suo sorriso persi tutta la voglia di sgridarla per il mio tremendo risveglio.

Finalmente avevo 11 anni.

«Aleeeeeex! Buon compleannooooooooooo!» mi urlò nell’orecchio, ed io feci una smorfia levandomela di dosso.

«Ely, una volta di queste di ammazzerò per questi assurdi risvegli…» borbottai ancora assonnato, ma per tutta risposta lei mi rise in faccia.

Indossava un vestitino davvero carino, ma evitai di fare commenti perché sapevo che si sarebbe arrabbiata. Di solito indossava solo pantaloni, però sapeva che a me piaceva con i vestiti così nelle occasioni speciali cercava di accontentarmi sempre.

«Zia Lily ha fatto i pancakes e zia Marly ti ha portato la torta, anche se in realtà non dovrei dirtelo. Mamma e papà stanno scaricando i tuoi regali dalla macchina, quindi aspetta dieci minuti prima di scendere. Ci vediamo giù, undicenne!»

Mi schioccò un bacio sulla guancia e corse via, lasciandomi come uno scemo a guardare il punto dove era scomparsa. Poi sorrisi.

Elinor non sarebbe cambiata mai.

Era bello sapere che sarebbe stata sempre il mio punto fisso in un’epoca di cambiamenti…

Quasi mi misi a ridere citando Sherlock Holmes, e mi vestii lentamente per dare il tempo a zio Remus e zia Mary di completare la loro sorpresa.

Mi guardai allo specchio cercando di trovare qualche cambiamento, qualcosa che testimoniasse il fatto che ero cresciuto, ma l’immagine che vidi fu quella di sempre: capelli neri scompigliati, occhi nocciola e fisico snello…

Sospirai ripensando alle parole di mia madre: “Dai tempo al tempo, Alex”, mi diceva sempre, “I cambiamenti arriveranno ancora prima che tu te ne renda conto”.

Quando uscii dalla mia camera mi investì un profumo intenso di pancakes, e per l’ennesima volta benedissi il giorno del mio compleanno che mi permetteva di gustare quella delizia che mangiavo poche volte l’anno, solo nelle occasioni speciali.

Scese le scale, la prima cosa che notai fu un mucchietto di regali nell’angolo di solito riservato all’albero di Natale, e poi mia mamma che reggeva un piatto colmo di pancakes e nutella mentre zia Marly, zia Mary e zio Remus osservavano la scena dalla cucina.

«Buon compleanno, tesoro.» mi disse sorridendo, e ancora una volta mi beai della voce e del volto di mia madre. I lunghi capelli rossi, gli occhi verdi… senza poterne fare a meno le corsi incontro e l’abbracciai cercando di non far cadere i pancakes, mentre la sentivo accarezzarmi la testa.

Ci pensò Elly a rovinare quel fantastico momento, e proprio mentre annusavo per l’ennesima volta lo stupendo profumo di gigli della mamma.

«Non li vuoi aprire i regali?»

Mi staccai solo per il suo tono triste, e perché sapevo che non vedeva l’ora di darmi il suo, di regalo.

Anche se aveva anche lei undici anni, delle volte si comportava come se fosse più piccola, ma io le volevo bene anche così e quindi le sorrisi.

«Perché, mi hai regalato qualcosa?» esclamai fingendo sorpresa, e la vidi correre verso il mucchio di regali per prendere il suo.

Vidi che si trattava di un set per giovani Sherlock che avevo avvistato mesi prima in un negozio, ma costava troppo e quindi a malincuore avevo dovuto rinunciarvi. E invece, adesso, era nelle mie mani.

La fissai, veramente sorpreso questa volta, e girai lo sguardo verso i miei zii per chiedere spiegazioni.

«Questo è anche da parte nostra e di zia Marly, non preoccuparti.» mi rassicurò zio Remus, e tirai un sospiro di sollievo. Non mi andava che la gente spendesse tanto per me.

Gli altri regali erano per lo più libri, strumenti per giovani detective e set di pozioni, quindi ancora una volta potevo ritenermi soddisfatto per il bottino di compleanno. Mancava solo il regalo della mamma, e la vidi porgermi esitante una busta chiusa che scartai all’istante.

Non potevo assolutamente credere ai miei occhi.

«Andrò al campeggio!»

Iniziai a saltare esultante per tutta la stanza blaterando circa un certo corso di Pozioni avanzate per gli under 16 prima di correre al piano di sopra per fare le valige, seguito a ruota da Elinor, così non potei notare le espressioni raggelate dei miei zii e di mia madre, che sembrava star quasi per piangere.

 

Pov Remus

«È identico a James.» sussurrai, anche se sapevo che qual nome in quella casa era tabù. Mia moglie Mary mi mise una mano sul braccio per non farmi dire altro, ma Marlene continuò per me: «Solo di aspetto. Alex è identico a Lily.»

Prima che potessi ribattere qualcosa riguardo la luce negli occhi e l’esuberanza del ragazzo, Lily mi fulminò con un’occhiata, e ancora una volta mi scoprii impaurito come se avessi avuto di nuovo diciassette anni.

Vidi le tre donne avviarsi insieme verso la cucina e sospirai frustrato, mentre ancora mi chiedevo se dovessi dire a qualcuno del fatto che anche James aveva deciso di mandare Harry allo stesso campo estivo di Alex.

Dopo un po’ di riflessione scossi la testa e mi rimproverai per la mia paranoia: dopotutto, il campo era grandissimo e diviso in bungalow molto distanti fra loro, quindi le possibilità che i gemelli si incontrassero erano minime. Avevano anche interessi totalmente diversi, e le probabilità erano davvero una su un milione. Non c’era alcun bisogno di creare allarmismi inutili.

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Eccomi di nuovo qui! :) Mi ero dimenticata di dire che Peter Minus non ci sarà in questa storia, verrà tutto spiegato più avanti.

Alla prossima! Mary Evans

  
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