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Autore: Kira05    10/10/2014    2 recensioni
La guerra contro Gea e i Giganti si avvicina. I sette semidei della profezia stanno ritornando al Campo Mezzosangue quando incontrano una nuova semidea. La ragazza non sembra avere niente di speciale, ma presto i versi della famosa profezia si riveleranno inesorabilmente legati a lei.
Sarà Katja a portare il mondo incontro alla propria fine? Riuscirà a mantenere il giuramento fatto? La battaglia tra Greci, Romani e Giganti sta per avere una svolta che nemmeno l’Oracolo poteva prevedere.
Tratto dalla storia:
“Lo fissò dritto negli occhi: Nico poteva vedere i suoi fiammeggianti di rabbia e traboccanti di lacrime non piante. “Non m’importa,” gli disse “non m’importa ciò che vuoi dirmi, ne ciò che pensi: ho fatto una promessa e ho intenzione di mantenerla.”
Genere: Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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 Capitolo 2
 Ospite

Quando Katja si svegliò, sopra di lei non c’erano più gli alti alberi del bosco, ma un limpido cielo azzurro. Le ci volle un po’ per abituarsi alla forte luce del sole e mettere a fuoco gli otto semidei intorno a lei che la stavano fissando.
-  Come ti senti? – le chiese Annabeth.
Katja si mise a sedere, ma la testa cominciò subito a girare vorticosamente, provocandole un dolore allucinante.
-  Bene – mentì, poi si guardò intorno: ora si trovavano su quello che sembrava in maniera sorprendente al ponte di una nave, con tanto di alberi e cannoni; vedeva i gabbiani volare sopra di loro e sentiva il famigliare rumore del mare.
I ragazzi la fissavano con un misto di preoccupazione e curiosità, ma lei era troppo occupata nel tentare di mettere insieme i pezzi: il mare, i gabbiani, la somiglianza con una nave… 
-  Oh no – disse più a se stessa che agli altri, poi si alzò in piedi, si avvicinò al parapetto e per poco non cadde dallo shock: quella su cui si trovava era una VERA nave da guerra greca e sotto di loro c’era VERAMENTE il mare, ma molti, molti metri più sotto. Stavano letteralmente fluttuando per aria, a chissà quante miglia dalla costa.
Il mondo cominciò a girare intorno a lei e Katja sentì che stava cadere, ma fortunatamente Annabeth e Piper la presero in tempo e la misero a sedere con la schiena appoggiata al parapetto.
-  Mi dispiace, - le disse Annabeth, sedendosi vicino a lei – immagino tu sia piuttosto spaventata, ma non ti devi preoccupare, non ti vogliamo far del male: ti abbiamo portato con noi semplicemente perché non potevamo lasciarti da sola svenuta in mezzo al bosco, visti poi i numerosi mostri che c’erano in giro…
-  Non volevo darvi tutti questi problemi… – si scusò Katja, ma la bionda le sorrise gentilmente.
-  Non preoccuparti. Piuttosto, non ci siamo presentati! Io sono Annabeth e questi sono Piper, Percy, Jason, Hazel, Frank, Leo e Nico. Tu invece? Come ti chiami?
-  Katja…
-  Bene Katja, benvenuta a bordo dell’Argo II! Ora, posso farti qualche domanda?
Katja annuì, ancora scossa da prima. 
-  Certo – rispose poi e di colpo Annabeth cambiò espressione: i suoi intelligenti occhi grigi divennero duri come l’acciaio e tutt’ a un tratto l’allegria di prima svanì.
- Bene, come prima cosa, posso sapere da dove vieni?
Lo sguardo duro di Annabeth e la sua voce ferma ricordò molto a Katja i poliziotti nei classici interrogatori delle serie tv.
“ Non si fidano,” pensò con tristezza “non si fidano di me! Forse pensano che io sia un mostro o chissà cosa…”
-  Vengo da Milano - le rispose.
Annabeth annuì, poi continuò:
-  E sei una semidea, giusto?
-  Sì
- Chi è il tuo genitore divino?
- In realtà non lo so…
-  A quale campo appartieni?
-  A quale cosa? – domandò confusa Katja.
-  Niente, lascia stare. – le rispose Annabeth. Chiuse gli occhi e si mise a massaggiarsi le tempie, come se fosse stata appena colpita da un terribile mal di testa: i capelli biondi e riccioluti erano raccolti in una coda laterale, ma qualche piccolo ricciolo ribelle era rimasto libero, incorniciandole il viso e rendendola ancora più bella. Non aveva un filo di trucco, ma Katja pensava non ne avesse bisogno: anche se al naturale, era più che evidente che era una bellissima ragazza, nonostante in quel momento i segni della stanchezza fossero molto evidenti e la facessero sembrare troppo grande rispetto alla sua età. 
Annabeth riaprì gli occhi e rivolse alla ragazza un sorriso stanco: - Hai detto che vieni da Milano, giusto? Miei dei! Dev’essere stato un viaggio estenuante fino in Puglia, sarai stanchissima! Prima di andartene, vorresti qualcosa da mangiare?
Katja era rimasta sorpresa da quel repentino cambio di personalità, ma poi sorrise anche lei: 
-  Grazie, ma non ho fame, sono solo molto stanca.
-  Bene, direi che oggi è stata una giornata pesante per tutti, quindi sarà meglio che tutti andassimo a riposare. Piper, saresti così gentile da lasciare a Katja la tua stanza? Tu intanto potresti stare da Jason…
La ragazza non se lo fece ripetere due volte: prese per mano Katja e la trascinò tutta contenta sottocoperta. Appena videro sparire le due figure femminili, i restanti del gruppo lanciarono un’occhiataccia ad Annabeth.
-  Perché le hai detto i nostri nomi? Potrebbe essere una nemica… – le chiese preoccupato Percy, aiutandola ad alzarsi. Annabeth sospirò: 
- Non penso sia una minaccia, solo una ragazzina spaventata che non sa più dove andare. Contatterò Chirone per sapere cosa ne pensa. Intanto indagheremo per conto nostro sull’identità della nostra ospite: se fosse una romana in incognito o un’alleata di Gea, almeno abbiamo un prigioniero da scambiare, nel caso ce ne fosse il bisogno. 


Nel frattempo, Piper aveva trascinato Katja lungo un corridoio, poi erano entrate in una stanza.
-  Ecco qui la tua nuova camera! – le disse Piper e Katja ne rimase veramente colpita: nonostante non fosse grande, dentro era molto carina, ordinata e pulita; non c’erano molte cose, il minimo indispensabile diciamo, ma rispetto ai posti in cui aveva dormito negli ultimi tempi le sembrò una reggia. 
-  Non posso accettarlo, è la tua stanza…
Piper però le fece un sorriso malizioso.
-  Oh, non ti preoccupare, io starò benissimo… Vieni, ti faccio vedere dove potrai farti una doccia.
Dopo averle mostrato tutto ciò che doveva, Piper riaccompagnò nella sua stanza la ragazza, poi se ne andò. Non appena la porta si chiuse, Katja si lanciò su quel letto soffice e comodo: era così stanca da non avere nemmeno le forze per andare a farsi una doccia, così si accontentò di sistemarsi alla meglio e cambiarsi i vestiti con quelli puliti lasciategli da Piper, poi si rimise a letto. Erano successe così tante cose in quella giornata: ancora non riusciva a crederci di aver trovato qualcun altro come lei! Era così agitata che temeva non sarebbe mai riuscita ad addormentarsi, invece, non appena chiuse gli occhi, inevitabilmente sprofondò nel mondo di Morfeo.











Angolo autrice

Ciao popolo di efp! A tutti i lettori ( ovviamente nessuno, ma lasciatemi sognare ad occhi aperti…) che stavano aspettando da un po’ questo capitolo, chiedo umilmente scusa: mi dispiace non aver potuto pubblicare prima, chiedo pietà! Soprattutto perché ritengo che la vostra attesa sia stata uno spreco di tempo, visto la bruttezza di questo capitolo…vengono i brividi persino a me! Ad ogni modo, qualche buon’anima a cui è piaciuta la storia c’è stata, perciò un grazie mille a:  gaia 2001 per aver recensito ed avermi messo tra gli autori preferiti ( ma io ti adoro!!!! ); ad Ariel_Jackson11 per aver aggiunto la storia alle preferite (ragazza io AMO le tue storie, sul serio! Sei un mito!); a sissi_nox per averla aggiunta alle seguite ( graziegraziegraziegrazie! <3) Grazie ancora per la pazienza e vi prego, se avete qualche consiglio, non esitate a darmelo! O anche solo un semplice commento, per me va benissimo!
Baci a tutti 
Kira05
  
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