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Autore: elisa salvatori    10/10/2014    0 recensioni
E, si sa, quando c'è la fame c'è il dolore, c'è la rabbia. C'è il vuoto nei cuori oltre che nella pancia.
Oltre che i figlioletti, infatti, anche la moglie soffriva la fame, e quindi quel vuoto. Non c'era più cibo, non c'era più amore.
Genere: Angst, Dark, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Moriva di fame. Moriva proprio di fame. Lui, sua moglie. I suoi figli. Il piccolo Jo stava sempre a piagnucolare dalla fame. Piangeva e piangeva e piangeva, le sue lagne entravano nella testa della madre fino a renderla pazza, oltre che dannatamente affamata. Ma Jo, nonostante le botte, non stava zitto. Piangeva forte la sua fame. Rob invece, più grandicello, lui sì che si stava zitto. Stava zitto perchè ormai aveva imparato che certe botte fanno più male del vuoto nello stomaco. E anche perchè ormai aveva imparato a sgattaiolare fuori casa quando sentiva puzza di guai e a cercare qualche misero avanzo nei dintorni della stazione. Facevano la fame, facevano proprio la fame. E, si sa, quando c'è la fame c'è il dolore, c'è la rabbia. C'è il vuoto nei cuori oltre che nella pancia. Oltre che i figlioletti, infatti, anche la moglie soffriva la fame, e quindi quel vuoto. Non c'era più cibo, non c'era più amore. E lui che poteva fare? Aspettava quel posto di lavoro da mesi ormai. E non lo otteneva mai. Sempre ad aspettare che si liberasse quel maledetto posto. Era davvero idoneo a quell'incarico, gli aveva detto il capo, ma per ottenerlo doveva aspettare che qualcuno se ne andasse. O venisse licenziato. O ricevesse una promozione. E intanto lui non prendeva soldi e i suoi morivano di fame. Quella notte Jo urlava più forte del solito. Che ragazzino insopportabile che aveva messo al mondo! Che poi non gli somigliava per niente. I capelli erano di un colore diverso, gli occhi erano di un colore diverso, di un taglio diverso, il naso era diverso, i lineamenti erano diversi. Somigliava quasi di più al benzinaio che lavorava in fondo alla via. Ci pensò su. Non ricordava neanche più quand'era stata l'ultima volta che aveva fatto sesso con sua moglie. E in tutto quel tempo quella disgraziata come s'era soddisfatta? S'era illuso davvero che avesse passato il tempo a piangersi addosso perchè lui non portava i soldi e non avevano di che mangiare? Che non avesse trovato nessuna valvola di sfogo? Ecco, l'aveva tradito. Ma certo che era stato proprio stupido a non accorgersene prima. Jo era un bastardo, un piccolo bastardo piagnone che non sopportava. E se non era manco figlio suo perchè doveva stare lì a sorbirsi quei piagnistei? Osservò per qualche secondo la moglie che tentava di calmarlo. Si alzò dal letto, s'infilò i pantaloni, un maglione, prese il cappotto e uscì senza dire una parola. Camminava irrequieto, scosso dai tremiti per il freddo rigido di quella notte. Doveva trovare una soluzione il più presto possibile o sarebbe impazzito. Senza neanche accorgersene si ritrovò davanti al distributore di benzina. E poi, l'illuminazione. Quello stronzo era in debito con lui, chissà da quant'era che s'aggirava nelle mutandine di sua moglie. La mattina seguente, dopo essere stato alla stazione a cercare di rubacchiare qualcosa con cui fare colazione, Rob tornò a casa con un giornale. Lì alla stazione se ne trovavano tanti. Voleva tagliarlo e disegnarci sopra, ma la madre glielo tolse dalle mani. L'aveva attirata il titolo in prima pagina: "Bruciata casa in città, quattro morti. Cadaveri irriconoscibili." Alla fine lei si moriva pure di fame, e i suoi figli erano deperiti, ma almeno non erano morti. E in quella stessa giornata arrivò una chiamata a suo marito. Aveva finalmente il lavoro. A quanto pare un tipo aveva avuto una promozione, prendendo l'incarico di un altro tipo che aveva avuto una promozione, che a sua volta aveva preso l'incarico di un altro tipo che aveva avuto una promozione prendendo l'incarico di un tipo che era morto in un tragico incendio in casa sua, con la moglie e i figli. La donna ripensò all'articolo letto quella mattina. Forse la fortuna aveva iniziato a girare dalla loro parte. Forse finalmente avrebbero avuto un tenore di vita migliore, che gli avrebbe permesso di avere cibo in tavola ad ogni pasto e forse anche degli abiti nuovi per ogni stagione. Per un altro unico istante le balenò in mente quella frase: "quattro morti, cadaveri irriconoscibili." Quattro vite per quattro vite. Non le capitò mai più di pensare a quell'articolo in tutta la sua vita.
   
 
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