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Autore: LadyVaderFrancy    12/10/2014    4 recensioni
La storia inizia nell'anno scolastico dopo la morte di Sirius Black. Harry non ha affrontato il turbine di emozioni dopo la sua morte. Una sera, dopo una detenzione con il suo odiato insegnate di pozioni, si scontra con la sua nemesi platinata, che gli lancia un antica magia oscura. I risvolti di questo avvenimento stravolgeranno la vita del ragazzo-che-è-sopravvissuto, e di tutti coloro che lo circondano. (Tutta la storia è incentrata sull'evoluzione dei due personaggi protagonisti, Harry il ragazzo d'oro di Silente e Piton il più brillante Maestro di pozioni di tutta l'Europa, terrificante ex- Mangiamorte e spia della luce. Ricca di momenti intensi, introspettivi e divertenti, dei due protagonisti assoluti).
Dal Cap 16
“Non puoi obbligarmi!” replicò il moro
“Davvero? Quindi piuttosto che applicarti, preferisci scorrazzare tranquillamente nella mente del Signore Oscuro? Ma in fondo dovevo aspettarmelo, tu sei il nostro salvatore, il nostro EROE temerario! Mi inchino davanti alle tue infinite capacità. Sono sicuro che ci riuscirai, anche senza il mio aiuto” disse con grande sarcasmo e si voltò per allontanarsi.
“Aiuto! quale aiuto? Tu non sei qui per aiutarmi. Vuoi solo deridermi, avvilirmi, distruggermi! Sei una persona orribile, e io di detesto.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Potter, Severus Piton | Coppie: Harry/Severus
Note: Otherverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
Capitoli:
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~~Capitolo 29 Chi la dura la vince

Harry fissava il pozionista di fronte a lui, aveva bisogno di riflettere, di stare da solo. Così senza dire una parola, iniziò a camminare, in direzione della scale, si voltò a fissare un’ultima volta, la versione traslucida e adolescente dell’uomo. Era confuso, stordito, dopo quel racconto interminabile, e poi lasciò la torre.

Via via che si allontanava, iniziò a camminare sempre più veloce, finché si rese conto che stava correndo. Quando riuscì a fermarsi, era vicino al campo di Quidditch. A quel punto si fermò a riprendere fiato. Tutto questo era troppo, quanto una persona poteva sopportare prima di impazzire totalmente? Negli ultimi 3 giorni, non aveva avuto un attimo di tregua, uno sconvolgimento dopo l’atro. Con la coda dell’occhio, vide in un angolo una vecchia scopa da allenamento, si avvicinò, la afferrò e senza pensarci un secondo di più saltò in sella, e prese quota. L’aria fredda dell’autunno scozzese, gli sferzava il volto e gli scompigliava i capelli, si sentiva più leggero, svuotato, come se quell’aria fredda riuscisse a spegnere l’incendio di emozioni che provava. Così prese velocità, di più sempre di più, la scopa era instabile, e molto vecchia, ma lui era nato per volare, e spinse ancora, più in alto e più veloce. Poi pensò che se avesse avuto la sua Firebolt in quel momento, le sue prestazioni sarebbero state diverse, ma non c’era, proprio come Sirius. Nel preciso istante in cui pensava al suo padrino, un gufo attraversò il campo, riuscì ad evitarlo per un soffio, ma la manovra risultò troppo brusca, e perse il controllo. Era ancora aggrappato alla scopa, ma la caduta era inevitabile, avvitandosi su se stesso, poteva vedere, il suolo avvicinarsi pericolosamente. Non poteva fare altro che chiudere gli occhi e sperare, di non morire così stupidamente e aspettò l’impatto. In lontananza sentì qualcuno urlare in “Arresto Momentum”, poi il dolore e il buio.

Aprì gli occhi, la testa faceva male e respirare era davvero doloroso ((No…. No, NOOOO ancora l’infermeria Miseriaccia!!)). Cercò i suoi occhiali, li inforcò e vide, il preside fare un sorriso gentile.

“Buon pomeriggio Harry? Come ti senti?”

“Ehmm abbastanza bene grazie”

“Sei stato molto fortunato, quella vecchia scopa non era all’altezza, delle tue imprudenti evoluzioni ragazzo mio”

“Mi ha salvato lei professore? Ma come sapeva, che ero lì?”

“Si e appena in tempo oserei dire, per fortuna hai solo un paio di brutti lividi. Il professor Piton mi fa chiesto di cercarti al campo di Quidditch, Harry”

((Di nuovo Piton. Questo lo infastidiva, come sapeva che era andato proprio al campo? C’erano mille posti al castello!! Certo lo aveva spiato, seguito per anni nell’ombra, ovvio che sapeva dove trovarlo!!)) sospirò pesantemente.

“Harry, Severus mi ha accennato al fatto che ti ha parlato del suo passato. Ti rendi conto, che quello che ha fatto oggi, è qualcosa di molto importante, e che per lui non è stato affatto facile aprirsi con qualcuno, e in particolar modo con te.”

((Eccoci ci siamo, il momento del discorsetto)) penso infastidito il moro, poi disse “Non voglio parlare di questo, né tantomeno di lui”

“Capisco, immagino sia stato molto doloroso per te, ascoltare la verità”

“Si, per questo non voglio parlarne” sospirò nuovamente il moro.

“Vorrei solo farti riflettere sul fatto, che per lui che lo ha vissuto, raccontarlo, deve essere stato molto più difficile, mi piacerebbe che lo tenessi a mente. Ad ogni modo, se hai bisogno di parlare con qualcuno, sai dove trovarmi. Ti pregherei, di non farne parola con nessuno, neanche con i tuoi amici.” disse serio il vecchio mago

“Non lo farò. Ho già dato la mi parola a……” e poi il suo sguardo cadde sul corpo inerte di Piton. Solo adesso aveva notato che i loro letti, erano uno affianco all’altro.

“Ti ringrazio Harry sei un bravo ragazzo” e si alzò dalla sedia, per uscire.

“Professore? Che succederà adesso? Voglio dire con Piton e il suo corpo?”

“Severus, ha deciso di prendere le pozioni oggi pomeriggio, non appena avrai lasciato l’infermeria” disse il vecchio mago, ma sua espressione era molto triste e il suo tono di voce preoccupato.

“Ma e se non funziona resterà così per sempre, non è vero?”

“Si Harry, proprio così” disse in tono grave

Il ragazzo rimase in silenzio. Era l’unico che poteva fare qualcosa, sarebbero bastate poche gocce del suo sangue, per restituire una sorta di vita all’uomo. Le loro vite erano da sempre state intrecciate, il loro passato, il loro presente e perfino il loro futuro. In fondo anche Voldemort condivideva il suo sangue, condirvelo con Piton, non poteva essere peggio, almeno erano dalla stessa parte giusto? E poi in un modo o nell’altro Piton lo avrebbe tenuto d’occhio a prescindere dalla sua volontà, quindi in realtà non cambiava molto, se era in forma di fantasma o no giusto? Però una cosa doveva essere chiara, doveva restargli lontano. Proprio come aveva detto il pozionista, si erano odiati per anni, avrebbero potuto continuare come avevano sempre fatto.

“Professore, io sono ancora disposto a fare il legame, ma non voglio avere nessun tipo di rapporto con lui”

Silente, lo guardò con quegli occhi azzurri scintillanti e disse gentilmente “Temo sia impossibile Harry, ti ringrazio di esserti offerto, ma il legame di sangue è qualcosa che lega due persone in modo indissolubile. Ad ogni modo, Severus non avrebbe accettato, era contrario anche prima”

“Cosa? Perché lui non dovrebbe accettare? “((Io dovrei rifiutarmi dopo quello che ha fatto e lui…viscido pipistrello!!)) disse quasi offeso il moro

“Harry, Severus sa che il sacrificio di tua madre ha creato una protezione di sangue molto forte, e sa che c’è il rischio che facendo il legame con lui, quella protezione venga a mancare. Ecco perché non vuole assolutamente farlo, so che avrà detto qualcosa di sgradevole, per convincerti del contrario, ma credo che ormai avrai capito da solo, che quando si tratta del professor Piton, niente è come sembra. Io non so quanto ti abbia raccontato del suo rapporto con tua madre, ma non renderebbe mai vano il suo sacrificio, in alcun modo.”

“Mi ha raccontato tutto credo” disse tristemente Harry

“Allora immagino che avrai capito, che Severus l’ha amata talmente tanto, da sacrificare se stesso, per proteggerti in nome della sua memoria”

Harry lo sapeva ormai, ma voleva disperatamente aggrapparsi all’odio che aveva provato per Piton, perché era un sentimento che conosceva e non era così difficile da gestire come quel miscuglio di emozioni che provava. E disse “Lui ha rivelato la profezia a Voldemort, è colpa sua se sono morti!!” disse con gli occhi lucidi il moro.

“Harry, io non credo che sia quello che pensi sul serio. Severus era molto giovane, e come avrai saputo la sua vita è stata molto difficile. Se mi fossi reso conto prima, che aveva un disperato bisogno di aiuto, non si sarebbe mai unito al Signore Oscuro, distruggendo se stesso, la sua vita. Voldemort e Codaliscia sono i colpevoli di quello che è accaduto, ma se vuoi proprio qualcuno da incolpare, quello sono io, esattamente come per la morte di Sirius. Non condannare Severus, perché credimi, non c’è giorno in cui lui, non si tormenti già da solo, per quello che è successo.”

A quel punto le difese di Harry crollarono, il preside aveva ragione, ma era così difficile da accettare. Iniziò a singhiozzare di nuovo. Silente, si avvicinò al Grifondoro, gli strinse una spalla e disse gentilmente “Harry mi dispiace molto, che un ragazzo giovane come te, debba affrontare tutto questo. Ma voglio che tu capisca che non sei solo, ci sono molte persone intorno a te, che faranno di tutto per aiutarti. Non voglio che pensi che devi portare questo enorme peso da solo. Io, tutti i membri dell’ordine, i tuoi amici, gli Weasley, Remus e Severus più di tutti, ci saremo sempre.”

“Io……io vorrei solo che tutto questo finisse”

“Lo so ragazzo mio” e lo tirò a se in un abbraccio.

Una volta che il moro, riuscì a ritrovare il controllo, si allontanò dal preside sussurrò “Non voglio, che Piton rimanga così, non mi piace, ma non è giusto”

“Harry, io non posso fare nulla. Ho già provato più volte a convincere Severus. Potresti provare tu, a parlare con lui”

“Non mi ascolterà lui mi odia, e anche io lo odio, non è cambiato nulla!!”

“Io credo che questo non sia vero, e sono sicuro che lo sapete entrambi, ma siete molto, molto testardi” sorrise il vecchio mago e poi disse “Ora sai chi è davvero Severus Piton. Sta a te decidere se fidarti o no di lui, ragazzo mio. Ma come ti ho già detto molte volte, affiderei la mia vita a Severus, Harry”
“D’accordo. Ci penserò professore”

“Ahimè non posso più trattenermi, ora devo proprio andare. Sai sono il preside e sembra che tutti abbiano bisogno della mia presenza” Silente ridacchiò mentre si rialzava dando uno sguardo al suo piccolo leone. Era sicuro, che Harry avrebbe fatto la cosa giusta. L’unica incognita restava Severus, quando era venuto ad avvertirlo, che aveva parlato con il ragazzo, lo aveva visto era disperato quasi come la sera in cui, lo aveva supplicato di salvare Lily Evans. Era sicuro che il suo brillante maestro di pozioni, non era stato meno crudele nel giudicare se stesso, che non si era sentito meno in colpa, neanche dopo tutti quegli anni.

Erano le sette e mezza, ormai Potter doveva essere uscito dall’infermeria. Il preside aveva detto che quel marmocchio idiota, aveva rischiato il collo volando in maniera sconsiderata, e poi era caduto da una vecchia scopa. Se avesse avuto il suo corpo, lo avrebbe afferrato per il colletto e lo avrebbe costretto a lucidare il pavimento dell’intero laboratorio, con uno spazzolino da denti!!!!! Ma ora doveva calmarsi, era arrivato il momento della verità, avrebbe preso le pozioni e avrebbe scoperto se avrebbero funzionato o no. Attraversò le porte dell’infermeria, il preside era in piedi, vicino al suo corpo fisico, con le due fiale in mano.

“Preside buonasera”

“Severus, sei sicuro di volerlo fare, potremmo aspettare, magari c’è un altro modo?”

“No Albus, non c’è e lo sappiamo entrambi. Forza apri la bocca al mio corpo e facciamola finita!” sputò il pozionista con rabbia

“Sai che Harry, potrebbe…….”

“Non dire una parola su di lui Albus. Non permetterò mai, che il sacrificio di Lily vada sprecato! E poi per cosa per me? Ne abbiamo già parlato. Procedi!”

“Come desideri” disse tristemente Silente. Si chinò, prese dolcemente la testa inerte del corpo del pozionista e gli aprì delicatamente la bocca, appoggiò la fiala alle sue labbra, ma si sentì un urlo provenire dall’ingresso dell’infermeria. Harry Potter era entrato come una furia, nella stanza urlando “NOOOO!!! Non è troppo tardi vero? Vero?”

“Ti sembra il modo di entrare? Nessuno ti ha insegnato un po’ di educazione Potter!!” sputò il pozionista
Harry lo ignorò e avvicinandosi al preside disse “Non è tardi vero?”

“No Harry, stavo giusto per procede quando sei arrivato”

Il moro sospirò e disse “Per fortuna” Poi si girò verso Piton e guardandolo dritto negli occhi e disse solennemente “Voglio fare il legame di sangue!” Ci aveva pensato per ore, e aveva deciso che avrebbe provato a creare un qualche tipo di rapporto con il pozionista. In fondo sua madre era stata la sua migliore amica, Silente si fidava di lui ciecamente, e ricordava anche come Mc Granitt e tutti gli altri docenti erano dispiaciuti per lui, quando lo credevano morto, non potevano essersi sbagliati tutti giusto?. Sapeva che non sarebbe stato facile perché aveva un carattere orribile, ma non poteva essere peggio di Zia Petunia, Zio Vernon e Duddley messi tutti insieme, vero? O almeno lo sperava.

“Ah! Arrogante come sempre Potter! Cosa ti fa credere, che sono minimamente interessato a quello che vuoi TU. Ora togliti dai piedi, questi non sono affari tuoi!!”

“Si che lo sono! Hai promesso a mia madre, che mi avresti protetto! E sono sicuro che non puoi farlo senza un corpo!!” Era preparato al rifiuto del pozionista, dopo quello che gli aveva detto Silente. Così aveva pensato a cosa dire per poterlo convincere, e l’unica cosa che gli era venuta in mente, era spingere sulla promessa che aveva fatto a sua madre. Non era leale, ma Piton giocava sporco da anni, e lui non si sarebbe tirato indietro.

“Come osi! Pensi sempre di saperne più degli altri, ma sei solo un piccolo insolente”

Harry prese tutto il suo coraggio e disse “Prima, non sapevo. Ora che conosco la verità, voglio che mantenga la promessa fatta a mia madre!” Poi con un solo gesto improvviso, strappò le fiale direttamente dalle mani del preside, prese dalla tasca un piccolo coltellino d’argento, che aveva diciamo preso in prestito dal laboratorio del pozionista quel pomeriggio, e fece un piccolo taglio sul suo indice e versò in entrambe le fiale alcune gocce di sangue, poi guardò Piton con uno sguardo di sfida, e le porse di nuovo a Silente che lo stava fissando sconcertato e disse “Ecco, ora manca solo il suo professore. Se rifiuta, non le potrà più usare”

Il pozionista era furibondo. Il dannato ragazzo sopravvissuto, che stava per morire per mano sua, aveva appena rovinato le pozioni, e se ne stava lì in piedi sfidandolo apertamente. Non solo, prima aveva anche provato miseramente a manipolarlo. Così si avvicino al ragazzo e in tono mortale disse “Potter, prega che non riesca mai a rientrare nel mio corpo, perché se mai succederà, sarai un Marmocchio, molto molto molto dispiaciuto.”

Harry, fece un passo indietro, era spaventato dalla reazione del pozionista, ma poi si ricordò che era un fantasma e non poteva fare granché per il momento a dire il vero.

Piton prese il gesto di Harry come una resa, così si voltò verso il preside e disse ringhiando “Albus, getta quelle fiale! Chiama Granger e digli di venire immediatamente nel mio laboratorio!!”

“Severus, forse dovresti ripensarci, ormai metà del lavoro è fatto!!” disse il preside cercando di non sorridere ((Era stupito dalla determinazione di Harry, e se Severus non fosse stato così livido, sarebbe stato divertente))

“No Hermione, non farà la pozione se io gli chiedo di non farlo!! E non credo, che voglia far preparare due pozioni così importanti senza accertarsi che sano perfette, o sbaglio?” sputò il moro

“Potter FUORIIIIIIII. Adesso!!!!!”

“NO!”

“Come hai detto?” Poi si rese conto che il marmocchio era deciso a combattere e che non si sarebbe tirato indietro. Così disse “Bene. Le farò preparare in un laboratorio di mia fiducia!” sputò il pozionista

“Bene! Ma non cambierà nulla, io non mi muoverò di qui, resterò incollato al suo corpo, finché non completeremo questo dannato legame di sangue!” Così si gettò su letto di Piton a gambe e braccia incrociate

“Albus spostalo di li, e schiantalo se necessario!”

“Ora, ora, cerchiamo di calmarci tutti. Forse Severus, dovresti ascoltare il nostro Harry, magari potrebbe spiegarti con calma il suo punto di vista. E tu Ragazzo mio, per quanto trovi affascinate il tuo piano, non credo di poterlo approvare” disse esasperato il preside. Poi di chiese perché i due giovani maghi, dovevano rendere qualsiasi cosa tremendamente complicata. Erano dei pensieri al di là, della sua comprensione.

“Io non mi muovo di qui!!!” estrasse la bacchetta dalla tunica e disse “Mi dispiace, ma se mi attaccate mi difenderò, anche se non vorrei mai farlo” sputò il moro poco convinto.

“Harry, non dire sciocchezze nessuno ti attaccherà, metti via quella bacchetta subito!” disse il vecchio mago severamente

“Potter sei impazzito!! verrai espulso per questo. Hai minacciato due insegnati con la bacchetta!! Albus non puoi permetterlo!!” Poi si avvicinò di nuovo al Grifondoro e disse “Ci saranno delle serie conseguenze per tutto questo, te ne rendi conto Marmocchio!!”

Harry con un groviglio di terrore e ansia disse “Lo so, ma sono disposto a rischiare. Non ho paura!”

Silente si rese conto, che l’unico modo per risolvere la questione, era lasciarli soli finché non trovavano un accordo. Era anche molto tranquillo nel farlo, visto che Severus non aveva un corpo, e quindi non potevano farsi del male a vicenda, anche volendolo. Così lanciò degli incantesimi non verbali sulla stanza e disse sorridendo “Bene, vi lascio da soli a risolvere la questione, tornerò tra un paio d’ore. Ah devo informarvi, che ho lanciato degli incantesimi a questa stanza, nessuno potrà entrare o uscire senza il mio consenso, neanche voi due. A dopo ragazzi miei, passate una buona serata!” e uscì allegramente come se avesse appena scoperto una scatola piena di dolci.

 

   
 
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