CAPITOLO 1
L'ARRIVO DEL CIRCO
La musica girovagava per le vie di Londra, la musica allegra e ipnotizzante come solo quelle del circo potevano essere.
E lui la sentiva.
La sentiva, anche se non voleva sentire.
Voleva dimenticare a tutti i costi quella musica da lui odiata, avrebbe voluto che scomparisse, avrebbe voluto non sentirla.
Ma proprio davanti a casa sua doveva passare?
Proprio davanti a Craven Road 7 dovevano passare?
Dylan Dog stava cercando di suonare il suo clarinetto, ma non riusciva con quella maledetta musica che gli entrava nelle orecchie. Lo percuoteva fino all’anima.
Mise via lo strumento e si tappò le orecchie.
Basta, non la voleva più sentire.
Sarebbe voluto tornare a Inventary*, anzi che sentire quella melodia.
L’indagatore dell’incubo si alzò e andò in cucina, per prendere un bicchiere d’acqua.
Però l’acqua non fa dimenticare. E lui in quel momento doveva dimenticare.
Prese il bicchiere e si trattenne a non lanciarlo contro il muro. Doveva resistere, non era così debole. Per cosa poi?
Per niente, ecco per cosa. Per niente.
In quel momento si ricordò dell’appuntamento con Sarah, la sua ragazza.
Non doveva farle notare il suo stato d’animo.
- Ehi amore, sei un po’ scuro in volto! Successo qualcosa?-
Chiese Sarah, la nuova fidanzata di Dylan. I due stavano mangiando la pizza.
- No, sto bene…-
Disse l’Old Boy forzatamente, mettendosi in bocca un pezzo di pizza. Nel ristorante vagava il profumo di farina, mentre un cantante stava intonando una canzone, dando parecchio fastidio all’indagatore dell’incubo.
- Okay. È per loro, vero? Ammettilo che li odi!-
Esclamò poi Sarah, guardando l’uomo con occhi decisi.
- Io… io non so se li odio.-
Disse, incerto. Infatti, non sapeva ancora se odiava loro sì o no… o se era tutto frutto della sua immaginazione.
- Sei sempre malinconico quando pensi al circo! Ma mi dici il perché!?-
Sarah continuava a tempestarlo di domande, mentre i suoi capelli corvini le andavano sul viso.
Dylan intanto continuava a passeggiare al fianco della sua ragazza, quella notte il cielo era particolarmente nuvoloso.
- Sarah, ti ho già detto che a me i circhi non piacciono… ma se tu ci tieni tanto…-
Disse quella frase con tutta la forza di volontà che aveva.
Eccolo lì, il circo…
Quei tendoni colorati di un giallo e arancione solare, in contrasto con il cielo grigiastro autunnale, che sventolavano grazie al vento…
Quella musica che a Dylan metteva i brividi…
Quei clown che sorridevano, qualsiasi cosa accadesse…
Quel posto che gli aveva portato via qualcosa di prezioso.
- Dai, ci divertiremo amore!-
Disse Sarah, mentre andava a braccetto con l’Indagatore dell’Incubo. L’uomo camminava con passo lento, i suoi occhi celesti che cercavano di nascondere tutta la rabbia contro quel posto.
Ma perché era così tanto arrabbiato?
I due si andarono a sedere. L’odore di noccioline, fango e acqua diventavano una cosa sola, mentre la gente si sgomitava per passare.
Ma perché c’era così tanta gente per vedere una roba del genere?
- Sono così emozionata!-
Esclamò a un certo punto Sarah. Dylan, dal canto suo, era fermo immobile, con gli occhi incollati al posto dove tra poco sarebbero usciti gli artisti.
E non dovettero aspettare neppure tanto.
A un tratto le luci si spensero, lasciando gli spettatori al buio.
Sarah strinse il braccio di Dylan, mentre quest’ultimo teneva gli occhi fissi ancora su quel punto.
- Diamo il benvenuto al gentile pubblico, accorso così numeroso!-
- Wow, Dylan, sono così emozionata!-
Ripete la ragazza, ma Dylan ora mai non la stava più a sentire. Il tendone principale si spalancò e rivelo un’orribile figura con solo due braccia, gigantesca.
L’orrore iniziava.
Qualcuno stava passeggiando fuori dal circo, solo. Sentiva le urla, le grida, le risate, che gli spettatori facevano da dentro il tendone.
La figura accennò un mezzo sorriso, anzi, mezzo ghigno, per poi riprendere la sua passeggiata.
Si avvicinò a uno dei camerini e bussò.
- Hai visto chi c’è? Peccato che non ti esibirai oggi…-
Non ottenne nessuna risposta e se ne andò, accompagnato solo dall’odore di terra bagnata.
*Inventary è la cittadina apparsa nel Numero 7: la zona del crepuscolo, Numero 57: Ritorno al crepuscolo e (di cui non ricordo il numero e ho paura di sbagliare) Gli eredi del crepuscolo.
ANGOLO AUTRICE
Spero che questo primo capitolo vi piaccia.
E' la mia prima long su DyD, ma aspettantevene tante altre...
Questa fiction seguirà la trama dell’albo numero 333: I raminghi dell’autunno, solo che cambierà un po’ il continuo, ci saranno flashback e nuovi e vecchi personaggi. Se qualcuno non ha letto il numero 333 e non capisce, può farmi tranquillamente delle domande, cercherò di risponderci.
Dal prossimo numero, però, cambierò radicalmente trama, distaccandomi dal numero 333, e facendo una continuity mia.
Spero che vi piaccia e spero che recensirete! Ah, per il titolo ho usato i miei tre colori preferiti, ma non so se lo farò anche per gli altri.
Sayonara,
Yulin
E lui la sentiva.
La sentiva, anche se non voleva sentire.
Voleva dimenticare a tutti i costi quella musica da lui odiata, avrebbe voluto che scomparisse, avrebbe voluto non sentirla.
Ma proprio davanti a casa sua doveva passare?
Proprio davanti a Craven Road 7 dovevano passare?
Dylan Dog stava cercando di suonare il suo clarinetto, ma non riusciva con quella maledetta musica che gli entrava nelle orecchie. Lo percuoteva fino all’anima.
Mise via lo strumento e si tappò le orecchie.
Basta, non la voleva più sentire.
Sarebbe voluto tornare a Inventary*, anzi che sentire quella melodia.
L’indagatore dell’incubo si alzò e andò in cucina, per prendere un bicchiere d’acqua.
Però l’acqua non fa dimenticare. E lui in quel momento doveva dimenticare.
Prese il bicchiere e si trattenne a non lanciarlo contro il muro. Doveva resistere, non era così debole. Per cosa poi?
Per niente, ecco per cosa. Per niente.
In quel momento si ricordò dell’appuntamento con Sarah, la sua ragazza.
Non doveva farle notare il suo stato d’animo.
- Ehi amore, sei un po’ scuro in volto! Successo qualcosa?-
Chiese Sarah, la nuova fidanzata di Dylan. I due stavano mangiando la pizza.
- No, sto bene…-
Disse l’Old Boy forzatamente, mettendosi in bocca un pezzo di pizza. Nel ristorante vagava il profumo di farina, mentre un cantante stava intonando una canzone, dando parecchio fastidio all’indagatore dell’incubo.
- Okay. È per loro, vero? Ammettilo che li odi!-
Esclamò poi Sarah, guardando l’uomo con occhi decisi.
- Io… io non so se li odio.-
Disse, incerto. Infatti, non sapeva ancora se odiava loro sì o no… o se era tutto frutto della sua immaginazione.
- Sei sempre malinconico quando pensi al circo! Ma mi dici il perché!?-
Sarah continuava a tempestarlo di domande, mentre i suoi capelli corvini le andavano sul viso.
Dylan intanto continuava a passeggiare al fianco della sua ragazza, quella notte il cielo era particolarmente nuvoloso.
- Sarah, ti ho già detto che a me i circhi non piacciono… ma se tu ci tieni tanto…-
Disse quella frase con tutta la forza di volontà che aveva.
Eccolo lì, il circo…
Quei tendoni colorati di un giallo e arancione solare, in contrasto con il cielo grigiastro autunnale, che sventolavano grazie al vento…
Quella musica che a Dylan metteva i brividi…
Quei clown che sorridevano, qualsiasi cosa accadesse…
Quel posto che gli aveva portato via qualcosa di prezioso.
- Dai, ci divertiremo amore!-
Disse Sarah, mentre andava a braccetto con l’Indagatore dell’Incubo. L’uomo camminava con passo lento, i suoi occhi celesti che cercavano di nascondere tutta la rabbia contro quel posto.
Ma perché era così tanto arrabbiato?
I due si andarono a sedere. L’odore di noccioline, fango e acqua diventavano una cosa sola, mentre la gente si sgomitava per passare.
Ma perché c’era così tanta gente per vedere una roba del genere?
- Sono così emozionata!-
Esclamò a un certo punto Sarah. Dylan, dal canto suo, era fermo immobile, con gli occhi incollati al posto dove tra poco sarebbero usciti gli artisti.
E non dovettero aspettare neppure tanto.
A un tratto le luci si spensero, lasciando gli spettatori al buio.
Sarah strinse il braccio di Dylan, mentre quest’ultimo teneva gli occhi fissi ancora su quel punto.
- Diamo il benvenuto al gentile pubblico, accorso così numeroso!-
- Wow, Dylan, sono così emozionata!-
Ripete la ragazza, ma Dylan ora mai non la stava più a sentire. Il tendone principale si spalancò e rivelo un’orribile figura con solo due braccia, gigantesca.
L’orrore iniziava.
Qualcuno stava passeggiando fuori dal circo, solo. Sentiva le urla, le grida, le risate, che gli spettatori facevano da dentro il tendone.
La figura accennò un mezzo sorriso, anzi, mezzo ghigno, per poi riprendere la sua passeggiata.
Si avvicinò a uno dei camerini e bussò.
- Hai visto chi c’è? Peccato che non ti esibirai oggi…-
Non ottenne nessuna risposta e se ne andò, accompagnato solo dall’odore di terra bagnata.
*Inventary è la cittadina apparsa nel Numero 7: la zona del crepuscolo, Numero 57: Ritorno al crepuscolo e (di cui non ricordo il numero e ho paura di sbagliare) Gli eredi del crepuscolo.
ANGOLO AUTRICE
Spero che questo primo capitolo vi piaccia.
E' la mia prima long su DyD, ma aspettantevene tante altre...
Questa fiction seguirà la trama dell’albo numero 333: I raminghi dell’autunno, solo che cambierà un po’ il continuo, ci saranno flashback e nuovi e vecchi personaggi. Se qualcuno non ha letto il numero 333 e non capisce, può farmi tranquillamente delle domande, cercherò di risponderci.
Dal prossimo numero, però, cambierò radicalmente trama, distaccandomi dal numero 333, e facendo una continuity mia.
Spero che vi piaccia e spero che recensirete! Ah, per il titolo ho usato i miei tre colori preferiti, ma non so se lo farò anche per gli altri.
Sayonara,
Yulin