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Autore: layla84    12/10/2008    7 recensioni
Harry, dopo aver sconfitto Voldemort, partecipato ai processi, fatto sbattere ad Azkaban la maggior parte dei Mangiamorte ancora in libertà e aver fatto destituire i Dissennatori si era dato alla macchia. Nel senso che, da un giorno all’altro nessuno, nemmeno i suoi più cari amici, aveva più avuto sue notizie. Ed ormai erano passati sei anni..
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Nuovo capitolo e no, non sono impazzita. C’è una spiegazione logica per la piega che prenderanno gli eventi e ben presto la capirete anche voi, diciamo che questo è un assaggio, nel prossimo capitolo avrete maggiori spiegazioni :)

Ci terrei ad avere una vostra opinione, anche da parte di chi soltanto legge la storia o di chi l’ha inserita tra i preferiti. Non avete idea di quanto i vostri commenti facciano piacere agli autori e quanto spronino a migliorare, quindi grazie mille a tutte/i quelle/i che hanno commentato finora. Di cuore.

 

Extra: Ne approfitto anche per chiedervi un piccolo aiuto. Rileggendo più volte i capitoli ho notato che restano errori qua e là e mi sono resa conto di aver bisogno di una beta.
Se qualche anima pia volesse rendersi disponibile in tal senso mi contatti privatamente, mi farebbe un enorme favore. Grazie mille ;)

Ora vi lascio alla storia e vi aspetto alla fine per le risposte ai commenti.

Layla84

 

 

 

Com’erano passati, in quei pochi giorni, da anni di disprezzo reciproco a quella specie di amicizia, Harry non riusciva a capirlo.
Fatto sta che non si era opposto alla decisione di Malfoy di cercare insieme una nuova abitazione, visto che per lui poco importava dove vivere e soprattutto era stata l’aria così soddisfatta dell’altro a farlo desistere dal rifiutare l’idea.

Harry non riusciva a capire cosa fosse, ma qualcosa nel biondo lo attirava come una calamita ed era curioso, si curioso, ecco, era quella la parola giusta, di conoscere il vero Malfoy.
Questo per lui era un cambiamento non indifferente, visto che poche cose da quando era fuggito lo avevano interessato tanto, per lo più tendeva a fregarsene di tutti, vivendo alla giornata.

Un pomeriggio, davanti ad un cappuccino fumante, aveva raccontato a Draco dove lavorava, quando il biondo, per l’ennesima volta, aveva trattato male il cameriere.
Solo che questa volta era stata una ragazza a servirli e a sentire le osservazioni spietate di Malfoy era scoppiata in lacrime, correndo via.
“Non che me ne importi qualcosa ma… dovresti smetterla sai?”
“Di fare cosa? Sembrava davvero una papera mentre tentava di portare le ordinazioni al tavolo e il cappuccino è realmente rimasto quasi tutto sul vassoio, invece che nella tazza dove dovrebbe stare di solito”
“Lo so… ma continuando così ci butteranno fuori, prima o poi”
“L’unica cosa buona qui è il caffè, è difficile trovare qualcuno che lo faccia bene, ma prima o poi sarò io che deciderò di frequentare un posto dove il servizio è migliore, qui tutti i camerieri fanno schifo”
“Sei tu che pretendi troppo Malfoy”
“No Potter, sei tu che non sai come dovrebbe comportarsi un vero cameriere, semmai”
“Hemm” il moro si grattò la guancia con un sorrisino imbarazzato “Non te ne ho mai parlato, ma la maggior parte dei lavori che ho fatto in questi anni comprendevano il barista o il cameriere, quindi conosco bene il mestiere”
“Tu, Potter, facevi il cameriere?? Tu, che sei l’imbranato per eccellenza?”
“In realtà lo faccio anche a Londra. Lavoro in un bar vicino al mio appartamento”
“..”
“Malfoy?”
“Cioè tu mi stai dicendo che… che… posso venire  a scroccare il caffè da te e non me lo avevi mai detto? Non pensavo tu fossi così cattivo Potter” disse con voce lamentosa.
“Non puoi venire a scroccare il caffè, altrimenti il capo mi licenzia”
“Però posso passare per vedere se riesci a fare un buon caffè”
“No, non ci pensare nemmeno. Ho visto come tratti i camerieri, no grazie”
“Potter, ovviamente con te mi comporterò diversamente” disse Malfoy con aria offesa, venendo però tradito dal luccicare divertito dei suoi occhi. Probabilmente stava pensando a cosa poter combinare al moro.
Harry sospiro.
Sapeva fin dall’inizio che era una cattiva idea, ora se lo sarebbe ritrovato al locale a lamentarsi di tutto.
Un po’ ci si stava abituando, però.

 

 

A quanto pareva aveva cominciato a conoscere bene Malfoy perché la mattina dopo, alle nove, mentre il bar era pieno di persone che facevano colazione, vide una testa bionda fare capolino dalla porta d’ingresso.
Il posto era, tutto sommato, carino.
Era un comune bar di città, molto vicino a diversi uffici e quindi sempre relativamente pieno la mattina.
Solitamente a quell’ora c’era sempre lui a servire, visto che il suo turno era dalle sette alle quindici, quando poi il titolare del posto arrivava per dargli il cambio.
Harry se ne stava dietro il lungo bancone, intento a preparare una serie di caffè, quando se lo vide arrivare sorridente davanti.
“Un caffè triplo e una ciambella, grazie”
“Buongiorno, eh!”
“Scusi?? Il mio caffè prego”
L’idiota faceva finta di non conoscerlo! Lo vide sedersi ad un tavolino vicino alla finestra, intento ad osservare la gente attorno a lui.
Quando portò la sua ordinazione al tavolo il biondo lo stava osservando con fare critico, probabilmente cercando in lui qualcosa da criticare, come faceva con tutti gli altri camerieri.
Non riuscì a chiedergli cosa avesse intenzione di fare perché un gruppo di persone era appena entrato e lui era da solo a servire.
Per circa una buona mezz’ora non ebbe un attimo di pace, tra ordinazioni e caffè vari non riuscì a far altro che buttare di tanto in tanto un’occhiata al tavolo del biondo, vedendolo immerso nella lettura di un giornale babbano.

Verso le dieci il locale si era svuotato ed Harry poté prendersi un attimo di pausa.
Nel bar era rimasto solo Draco ed un paio di signori seduti nel tavolo più appartato del locale.
Si sedette senza tanti complimenti davanti all’altro, notando che aveva finito tutto il suo caffè.
“Che ci fai ancora qua? Non lavori oggi?”
L’altro decise di smettere di far finta di non conoscerlo e gli sorrise furbescamente.
“Entro più tardi oggi ed ero curioso di vedere il tuo lavoro”
“Il mio lavoro non è niente di speciale”
“Potter?”
“Dimmi” rispose stranito dal tono di voce del biondo. Raramente lo aveva sentito così serio.
“Devo dirti una cosa, sembra impossibile anche a me ma… il tuo caffè è il più buono che abbia mai assaggiato! Ho deciso che questo posto diventerà il mio bar d’ora in poi!!”
Harry quasi cadde dalla sedia vedendolo così esaltato nel pronunciare quella frase che quasi non ne capì il senso.
“Vorresti dire che... ”
“Che ogni mattina, d’ora in poi verrò qui a farmi preparare il caffè da te!”
“Ma... ”
“Niente ma, Potter! Io sono il cliente e tu il cameriere, quindi non puoi dirmi assolutamente nulla! Sai non lo avrei mai creduto, ma questa tua dote nascosta ti fa guadagnare molti punti”
Harry rinunciò a controbattere, anche se sarebbe stato curioso di sapere in cosa avesse guadagnato quei punti, quando il biondo si alzò lasciando i soldi sul tavolo.
“Devo andare, ci vediamo stasera Potter?”
“Al solito posto, alle 17.00?”
“Veramente mi chiedevo se ti andasse di venire con me in un nuovo locale che hanno aperto da poco, è una specie di discoteca ed è qui vicino, che ne pensi?”
Harry rimase un attimo spiazzato dalla proposta, quella di Malfoy sembrava un’ uscita tra amici, ma sentì la sua voce stupirlo ed accettare la proposta in automatico.
“Ok, a che ora?”
“Alle dieci, che ne dici se passo da casa tua?”
“A stasera allora” disse mentre toglieva la tazza per ripulire il tavolo di Malfoy.
“Ora scappo altrimenti il mio capo mi licenzia” sentì dire dall’altro alle sue spalle e si voltò di poco, solo per vederlo uscire con la coda dell’occhio dalla porta.
“Non avevi detto che entravi più tardi?” gli chiese incuriosito.
“Si, ma l’ho deciso stamattina e al capo non l’ho detto” sentì rispondere Malfoy, in tono decisamente allegro, prima che uscisse dal locale.

 

 

Quella sera era appena uscito dalla doccia e si stava vestendo, quando sentì il campanello suonare.
Lanciò uno sguardo stupito all’orologio, notando che erano le dieci precise.
Draco l’avrebbe strozzato un giorno di quelli per il suo continuo ritardo.
Chiudendosi alla meglio i jeans scuri che aveva deciso di indossare, afferrò al volo la camicia blu indossandola mentre correva ad aprire la porta.
Una volta aperto, senza nemmeno aspettare i soliti commenti del biondo, gli fece cenno di entrare.
“Ciao Draco. Si lo so che sono le dieci e ancora non sono pronto. Dammi cinque minuti e usciamo, intanto siediti e… insomma fai quello che vuoi, io arrivo subito”
Doveva essere una scena piuttosto buffa quella in cui si trovavano pensò, perché Draco non sembrava dar segno di voler entrare nell’appartamento.
Semplicemente lo fissava con una stana espressione.
“Su dai, non fare il solito acido, faccio prima che posso” lo tirò dentro Harry, tirandolo per un polso e traducendo la sua espressione come l’inizio di una delle sue scenate.
“Muoviti Potter”
Il suo tono di voce sembrava dare ragione ad Harry, sull’interpretazione dell’occhiata, però non ne era del tutto convinto.
Si fiondò comunque in camera, mentre il biondo si accomodava sul divano ed iniziò a chiudersi la camicia, fino a quel momento rimasta aperta.
Osservò la sua immagine allo specchio e prese il gel per sistemarsi i capelli, rinunciandoci dopo un paio di minuti. Erano rimasti indomabili, proprio come un tempo.
Non che gli interessasse molto, l’unica cosa importante era coprire la cicatrice, per il resto i suoi capelli potevano anche sparare in tutte le direzioni.
Afferrò il suo inseparabile giacchetto di pelle e con i capelli ancora umidi tornò in salotto a recuperare Draco.
Questi lo guardò alzando un sopracciglio e alzandosi a sua volta dal divano.
“Alla buon’ora Potter”
Notò solo in quel momento che il biondo indossava dei jeans scuri e una camicia totalmente bianca, con i primi bottoni slacciati, sotto ad un cappotto nero.
I capelli, liberi dal gel, scendevano lungo il collo e davanti agli occhi in ciocche ribelli.
Stava veramente bene vestito così, ma ovviamente si tenne per se il commento, visto l’aria assassina che l’altro gli stava lanciando.

Usciti, Harry notò che faceva decisamente freddo per essere novembre e si chiuse velocemente il cappotto di pelle. Notò con la coda dell’occhio Draco che lo stava osservando.
“Dovresti comprarti con cappotto più adatto a questa stagione Potter” fu l’unico commento del biondo che indossava una morbida sciarpa grigio scuro che prima non aveva notato.
Forse non aveva tutti i torti, dopotutto.
“Allora” disse cambiando discorso “Dove si trova questo nuovo locale?”
“A pochi minuti a piedi da qui, me ne ha parlato Blaise pochi giorni fa. Tranquillo Potter è un locale babbano. E’ solo che Blaise è fissato con le discoteche, dice che sono l’invenzione più riuscita dei babbani”
Sbuffò, sentendo il biondo chiamarlo per l’ennesima volta ‘Potter’.
Lo faceva in continuazione, giusto perché sapeva essere una cosa che lo irritava non poco.

Il secondo giorno in cui si videro alla pasticceria, Harry infatti aveva chiesto più volte all’altro di chiamarlo se non Spungen, almeno Harry.
Lo aveva fatto in maniera gentile, sforzandosi di non apparire aggressivo e Draco non lo aveva minimamente calcolato, come parlare al muro.
“Si può sapere perché ti ostini a chiamarmi così?”
“Come ti dovrei chiamare, scusa? Tu per me sei sempre stavo Potter. Anzi no, a volte eri anche sfregiato”
“Ecco, allora piuttosto chiamami così, chiamami come vuoi ma non Potter”
Vedendo che si scaldava tanto l’altro parve prenderci ancora più gusto e da quel momento, per un’intera settimana, Draco non aveva fatto che inserire quel cognome in tutte le frasi che gli rivolgeva.
Era stato talmente logorroico che ad un certo punto Harry gli aveva detto di chiamarlo come voleva, pur di non sentirlo ancora parlare.

Quindi si vedeva costretto a quella situazione, senza non poter dire niente, rischio un’altra settimana assurda.

Pareva essere una serata tranquilla.
Il posto, una volta arrivati, scoprirono essere una discoteca abbastanza tranquilla.
Si avviarono verso il bancone del bar, per prendere qualcosa da bere e, mentre Draco ordinava per entrambi due Vodka Lemon – al solito non gli aveva chiesto niente –, Harry iniziò a guardarsi intorno incuriosito.

Scorse in un angolo un tavolino libero e sbatté la propria spalla contro quella di Draco, per attirarne l’attenzione.
Gli fece cenno verso il tavolo, andandosi poi a sedere, mentre aspettava le ordinazioni.
Il biondo lo raggiunse pochi istanti dopo, visibilmente contrariato.
“Guarda che non sono il tuo schiavetto Potter, non pretendere mai più che ti porti le ordinazioni al tavolo”
“Ma dai, è troppo faticoso per te, principino?” disse iniziando a bere la bevanda fresca “Comunque questo posto mi pare un po’ noioso”.
“A me pare carino Potter. Almeno non è rumoroso e incasinato come i posti che frequenti tu di solito”
“Se lo dici tu”
Mentre si punzecchiavano a vicenda, Harry vide di sfuggita un gruppo di ragazzi avvicinarsi al bancone.
Aveva lavorato in fin troppi locali per non capire subito alla prima occhiata che quei tipi erano alla ricerca di guai.
Draco dovette intercettare il suo sguardo perché voltò leggermente il capo verso di loro e poi tornò a fissarlo con un sopracciglio alzato.
“Potter?”
Un rumore sordo non diede il tempo al moro di spiegare, si voltarono entrambi verso la direzione da cui proveniva il chiasso per vedere il più grosso del gruppo che aveva preso per il colletto il barista e lo stava tirando verso di lui, con il risultato che il poveretto si ritrovava praticamente schiacciato contro il bancone.
Quando Harry vide il biondo fare per alzarsi lo trattenne per un braccio, costringendolo a rimettersi seduto.
“Cosa pensi di fare?”
“Come?” disse l’altro, con un fare stupito che poco gli si addiceva “Sono in quattro e sono grandi come armadi, se non facciamo qualcosa lo riempiranno di botte”
“E allora?”
Mentre il Serpeverde lo osservava con gli occhi grigi spalancati, Harry trattenne un sorrisino.
A quanto pareva lui era diventata la Serpe e Draco il Grifone.
Come cambiano le persone con il tempo.
“Non sono affari nostri, mi pare. Non rovinarti la serata per così poco”
“Potter, davvero non te ne frega niente di quello che faranno a quel poveretto?”
“No! Non ti stupire così tanto Draco, mi sembrava di avertelo già detto, sono diventato molto più egoista di quello che credi. I problemi degli altri non mi toccano più”
Nello stesso istante in cui stava concludendo la frase vide il biondo alzarsi.
“Forse hai ragione Potter, sei veramente cambiato in questi anni. Ma lo sono anch’io e non ho intenzione di restarmene a guardare quei gradassi fare del male a quel poveretto”
Si diresse con fare sicuro verso il gruppetto, bloccando il braccio di quello che ancora stava tenendo fermo il barista contro il bancone.
“Smettila immediatamente idiota o ti farò molto male”
A quelle parole Harry represse un gemito frustrato.
Addio seratina tranquilla.
Draco, che non era abituato ad avere a che fare con tizi del genere, se non avesse avuto un suo aiuto, le avrebbe prese di sicuro.
Se per il barista non provava alcunché e non gliene poteva importare di meno della fine che avrebbe fatto, per Malfoy era diverso.
Si alzò di controvoglia facendo stridere le gambe della sedia contro il pavimento lucido, attirando l’attenzione su di lui.
Si avvicinò con lentezza studiata al gruppo e a Malfoy che in quel momento stava fronteggiando uno di quei colossi che avevano l’aria decisamente incazzata.

“Te lo avevo detto di lasciar perdere mi pare”
“Non mi serve il tuo aiuto Potter” disse l’altro a denti stretti, mentre probabilmente si rendeva conto della situazione assurda in cui si era andato a cacciare.
Il barista intanto se l’era svignata nel retro, lasciandoli soli con quegli armadi umani.
“Ok ragazzi, visto che ci siamo, che ne dite di andare a parlarne fuori?”
“Se pensi che parlare ti servirà a qualcosa ragazzetto, ti sbagli di grosso! Quando avremmo finito con te non ti ricon… ”
“Si si, ok… però usciamo fuori e poi potrai farmi tutto quello che vuoi”
Senti Draco che lo tratteneva per un braccio e si voltò scocciato.
“Cosa c’è?”
“Cosa pensi di fare adesso? Non puoi usare la magia con dei babbani, è illegale”
Sorriso strafottente in risposta a quella frase.
A Harry Spungen della legalità non fregava un bel niente, ma questo Malfoy non poteva saperlo.
In effetti finora aveva solo visto il suo lato tranquillo, ed era meglio capisse fino in fondo chi si trovava veramente davanti.
Immaginò che per il biondo sarebbe stato uno shock, ma non se ne preoccupò più di tanto.
L’idea di poter menare di nuovo le mani aveva messo in circolo in lui un bel po’ di adrenalina.
“Tieni questo” disse mollandogli in mano il giacchetto “Non vorrei sporcarlo. Il sangue è difficile da mandar via”
“Sangue?? Potter cosa hai intenzione di..”
“Secondo te Malfoy? E dire che anche tu hai partecipato alla guerra..”
E si avviò con fare deciso, seguendo il gruppo che era già fuori dal locale.
Li vide in attesa in una stradina più buia a lato della discoteca, intenti a far schioccare le dita delle mani, per sembrare più minacciosi.
A quella vista non riuscì a reprimere un sorriso.
Non sapevano con chi avevano a che fare.
“Eccomi! Allora??”
“Allora adesso finirà molto male per te, moccioso”
“Se lo dici tu”
Il più vicino a lui scattò, afferrandolo per un braccio e ringhiandogli praticamente contro una sequela non ben definita di insulti.
“Ohhh… questo si che è spaventare le persone. Complimenti”
Ironizzò il moro, prima di compiere un veloce e fluido movimento con il braccio che produsse un sonoro “Crack” proveniente dal polso dell’armadio che lo aveva bloccato.
Ululando di dolore questi si tenne il braccio dolorante con l’altro, lasciandogli il tempo di assestargli un potente pugno che gli ruppe il naso e lo fece cadere a terra come un sacco di patate.
“Meno uno. Voi siete più forti, spero”
Aveva notato da un movimento accanto a se che Draco stava osservando poco lontano la scena.
Meglio, così avrebbe capito più in fretta.
Altri due teppisti si avventarono contro di lui ma non riuscirono nemmeno a sfiorarlo che si ritrovarono appesi per una caviglia, sospesi nel vuoto.
La voce di Draco risuonò cristallina, nella gelida notte.
“Potter!No-“
“Zitto Malfoy”
Lo tacitò all’istante, per poi riportare l’attenzione sui tre rimasti.
Con uno sbuffo vide che i due appesi a mezz’aria erano stravolti e appena li lasciò andare con il contro incantesimo se la svignarono a tempo di record.
Il più grande dei quattro, quello che probabilmente era il capo, se ne stava invece fermo, immobile, in mezzo alla strada, sul viso un’espressione incredula.
Notò che dalla paura non riusciva nemmeno a muovere un passo.
“Che delusione non ci sono più i teppisti di una volta. Comunque… ” e iniziò a girare intorno al povero malcapitato “Cosa dovevi farmi tu?”
“I-io..”
“Tu” disse Harry con voce calma “Sei solo uno stupido idiota senza spina dorsale che non merita nemmeno un attimo della mia attenzione, sei soltanto un patetico idiota”
Detto questo si voltò in direzione di Draco, che osservava la scena leggermente tranquillizzato dalla piega che avevano preso le cose.
“Se ti trovo di nuovo da queste parti non sarò così gentile ricordatelo”

Il sospiro di sollievo che il biondo tirò arrivò fino alle sue orecchie, proprio nel momento in cui dalla sua bocca uscivano le parole di un altro incantesimo.

“Crucio”
L’urlo di dolore del teppista risuonò per tutto il vicolo deserto e pochi secondi dopo questi si accasciò a terra svenuto.
“Giusto per farti ricordare meglio” disse il moro, ben sapendo che l’altro non lo poteva comunque sentire.
Si voltò e vide un Draco Malfoy decisamente sconvolto che lo fissava incredulo.
“Torniamo dentro?”
La voce calme e allegra, come se fino a quel momento non fosse stato impegnato in quell’assurda lotta.
“Tu sei pazzo Potter”
“No Malfoy, semplicemente io non sono Potter, sono settimane che te lo ripeto ormai. Adesso hai capito?”
Le narici dell’altro si allargarono per un attimo, prima che questi lo sbattesse violentemente contro un muro.
“Hai infranto almeno una decina di leggi magiche Potter, ma questo posso anche capirlo. Ma niente, niente di quello che quegli stupidi hanno fatto meritava una Cruciatus. Niente!”
Si era aspettato un pugno, invece si sentì libero dalla stretta che lo teneva bloccato ed ebbe appena il tempo di vedere un frusciare d’abiti, prima di sentire il familiare “Crack” della smaterializzazione, segno che Draco se ne era andato.
Si lasciò scivolare su quel marciapiede sudicio e umido, osservandosi le mani.
Aveva fatto una cosa che quasi tutti avrebbero ritenuto abominevole. Usare una maledizione senza perdono su un babbano indifeso.
Si sarebbe dovuto sentire un perfetto schifo, invece in quel momento non sentiva assolutamente niente, se non una leggera punta di fastidio perché Malfoy era furioso con lui.
Era abituato a fregarsene del male che poteva fare intenzionalmente o meno agli altri e a scaricare la sua frustrazione in quei modi violenti.
Era tempo ormai che non provava più sentimenti.
Se Draco voleva mantenere un qualche rapporto con lui, avrebbe dovuto farci l’abitudine.
Quando quella sera però rientrò in casa, buttandosi sul letto vestito, ripensò agli occhi di Malfoy che lo osservavano, nella penombra di quel marciapiede.
Sembravano pieni di… delusione, possibile?
Chissà se Malfoy lo avrebbe voluto rivedere dopo quella serata.
Sentì nuovamente quella strana e sconosciuta sensazione di dolore al petto, come se qualcosa di acuminato e sottile lo stesso trapassando, da parte a parte.
E, nonostante fosse passato ormai molto tempo dall’ultima volta che si era sentito così, si ritrovò a rabbrividire, al suo stesso pensiero.
Il pensiero che lo tormentava, da anni, da quando si era reso conto di non riuscire a controllarsi, di riuscire a far del male alle persone, senza minimamente provare rimorso.
Harry si addormentò, nel buio di quella stanza, la paura che prendeva il sopravvento su tutto e una domanda, che vorticava furiosa nella sua mente.

“Sto diventando come Voldemort?”

 

 

 

Ecco le risposte alle recensioni..

Per Hollina: Per questo dovrai aspettare ancora un paio di capitoli, comunque tranquilla, Draco ci riserva ancora un mucchio di sorprese :P

Per hay_chan: Mi sa che per adesso Harry non ha colto ancora il senso della frase di Draco… dovrà aspettare ancora un po’..

Per Karin93: Spero Harry ti piaccia anche in questo capitolo, anche se nel prossimo si capirà il perché di alcuni suoi comportamenti, o quanto meno si avrà una spiegazione..

Per Goten: Grazie mille :) Che dici, ti piace questo Harry più ‘cattivo’? :P

Per ragazza silenziosa: Grazie mille :) L’ex di Harry? Chissà, non si può mai dire… anche se Harry è già abbastanza incasinato di suo, senza metterci pure l’ex, ma non si può mai
  
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