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Autore: blackings    12/10/2014    3 recensioni
Dal capitolo 8:
«Scorpius, sconvolto dal racconto, non sapeva che fare: non aveva mai visto il padre così apparentemente fragile e impotente, e penava per lui come per le ragazze.
“Cosa possiamo fare?” chiese quando l’uomo si fu ripreso e, rindossata la sua maschera di padre autorevole e imperturbabile Malfoy, si andò a versare il terzo cicchetto di whisky.
“Non possiamo fare nulla, Scorpius”
“Ma ci dev’essere qualcosa che risolva tutto! Padre, dovete aiutarle! Dobbiamo aiutarle!” gridò scattando in piedi e afferrando il braccio del padre. Draco, sconvolto, gli tirò uno schiaffò in pieno viso, facendolo retrocedere. Il ragazzo stava quasi per barcollare e cadere a terra, quando il padre lo afferrò e lo strinse a sé. Che cosa stava facendo? Allontanava persino suo figlio, che gli chiedeva aiuto non per sé, ma per le sue sorelle? L’immagine di una Hermione Granger torturata gli attraversò la mente, e non riuscì a reprimere le lacrime. Reprimeva persino suo figlio, pur sapendo che presto gli sarebbe rimasto solo lui.»
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lily Luna Potter | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Nuova generazione
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Capitolo 2: Da un antico odio non può che nascere una forte amicizia
 
“Ciao zia Mione! Ciao Rose!” salutò Lily salendo sul suv magico di suo zio Ron.
“Ciao Lily, Ciao zia Ginny!” ricambiò Rose facendo posto alla cugina sul sedile posteriore.
“Ciao Hermione, grazie per il passaggio” salutò Ginny sedendosi accanto all’ex compagna dal lato del passeggero.
“Di niente, Ginny. Harry non è tornato?”
“No, non è tornato” rispose la rossa tristemente sfuggendo allo sguardo dell’amica.
“Dai Weasley, si risolverà tutto” le sorrise dandole una pacca sul ginocchio, poi girò la chiave nel quadro e la vettura si librò in aria aumentando di velocità.
Le macchine dei Weasley (Ron stava in un altro suv metalizzato con il figlio Hugo e i nipoti” sorvolarono King’s Cross fino al parcheggio delle auto magiche. Attraversando il passaggio sbucarono al binario 9 ¾, dove famiglie da tutto il mondo magico si affollavano intorno ai vagoni dell’Espresso per Hogwarts.
“Ragazzi, avete tutto? Vi servono soldi per il carrello?”
“No, grazie papà, io non prendo più niente dal carrello. La mia compagna Angela è ancora al St. Mungo per indigestione di caramelle Tutti i gusti+1 dall’inizio dell’estate”
“Va bene, va bene. Comunque sono ancora le 10.30, abbiamo mezz’ora prima che parta il treno” rispose Ron avvicinandosi insieme alla moglie e alla sorella a una panchina. Rose prese Lily Luna sotto braccio e cominciarono a fare avanti e indietro lungo la banchina della stazione, fin quando una famiglia insolita non si parò loro davanti. Agnes e Scorpius Malfoy, accompagnati dai genitori, avevano appena attraversato il muro e si dirigevano verso il vagone dei Serpeverde.
“Buongiorno Agnes, signori Malfoy” salutò Lily sorridente passando accanto alla famiglia.
“Ciao Lily, Rose” ricambiò Agnes con un sorriso. Rose. Scorpius a quel nome drizzò il capo, che fino ad allora aveva ostinatamente fissato il pavimento. Rose Weasley. Dio, quant’era bella. Quant’era bella e apparentemente inconsapevole di esserlo. Era una Weasley, certo, ma pur sempre la ragazza più bella di tutta Hogwarts, a detta di Scorpius. Il giovane arrossì violentemente, attirando l’attenzione dell’innocente Rose che lo guardò con fare interrogativo.
I due si fissarono per una frazione di secondo, poi la rossa venne trascinata via dalla cugina e il contatto visivo si interruppe. Draco, che si era accorto di tale attrito, prese il figlio sotto braccio e, severamente, lo spinse verso l’entrata del treno.
“Non fare sciocchezze” gli intimò guardandolo salire.
“S-sì, padre” disse Scorpius, senza sapere se la balbuzia fosse dovuta alla vista mozzafiato di Rose o piuttosto alla paura che il padre l’avesse scoperto.
I gemelli salutarono i genitori con una riverenza e salirono sul vagone. Poco lontano Rose, Hugo Weasley e James, Lily e Albus Potter, dopo aver abbracciato i loro parenti, fecero lo stesso.
 
Giunti a Hogwarts, come al solito gli studenti non ebbero nemmeno il tempo di sistemarsi nelle camere che furono costretti a scendere nella Sala Grande. Quell’anno la preside McGrannit, che da sempre inaugurava l’anno scolastico con un banchetto luculliano, aveva superato se stessa: le tavolate delle quattro case erano talmente cariche di cibo che i poveri studenti avevano a malapena lo spazio per appoggiare i piatti, e i nuovi arrivati sgranavano gli occhi davanti a quella meraviglia. Le quattro case presero posto e il Cappello Parlante venne posto su un alto sgabello per il consueto messaggio di benvenuto.
 
Benvenuti anche quest’anno, orsù!
E che per lo spavento non vi tiriate le brache giù!
Hogwarts offre tante bellezze,
e per i bravi anche tante carezze!
Ma quest’anno incombe qualcosa di oscuro
Che non si può narrare adesso, fossi matto!
Ma posso garantire così, a muso duro,
Che tre meraviglie vedremo in atto:
Moro, biondo e rosso rubino:
è forse l’ora di cominciar il teatrino?
Ai nuovi arrivati, ordunque, posso garantire
Che Hogwarts è una scuola di matti da legare,
ma quante belle cose, quanti sortilegi avrete modo di imparare!
Quindi non siate tristi, e pazientate,
che le cose belle arrivano quando non le vedete arrivare!
 
“Il Cappello Parlante dev’essere proprio impazzito” sentenziò James Potter al tavolo dei Grifondoro “Adesso si mette a blaterare sull’apocalisse come la Cooman!”
“Mh” risposero in coro le due cugine, impegnate a scrutare la coppia di gemelli Malfoy al tavolo dei Serpeverde.
“Oooh, terra chiama Lily Luna Potter e Rose Weasley!” le richiamò James schioccando due dita davanti ai loro occhi.
“Smettila, James, siamo in osservazione!” ribatté Lily scacciandolo con la mano.
“Direi in adorazione, piuttosto: Scorpius Malfoy è diventato il vostro sogno erotico dell’ultimo momento? Quel pappamolle figlio di papà?” le canzonò James punto, quando si parlava di sua sorella e di sua cugina diventava geloso e iperprotettivo.
“Zitto, James!” lo zittirono le due alzando la voce, e il giovane Potter tornò al suo pudding.
 
La McGrannit si alzò dal suo scranno e si diresse al leggio dove ogni anno teneva il discorso di benvenuto.
“Buonasera a tutti, ragazzi, e bentornati ad Hogwarts!” un coro di applausi e fischi si levò dalla folla studentesca: la McGrannit era sempre la loro preferita. “Vorrei informarvi di alcune novità di quest’anno. Come avrete notato arrivando qui, l’acqua del Lago Nero è salita vertiginosamente, allagando il dormitorio femminile di Serpeverde, che si trova, appunto, nei sotterranei. Pertanto le ragazze di questa casa verranno smistate come situazione di emergenza nei dormitori delle altre case, non possiamo fare altrimenti. Si alzino coloro che chiamo:
cominciò ad elencare una ventina di nomi fin quando non pronunciò un nome che fece drizzare le orecchie a molti studenti: “Agnes Narcissa Malfoy!”
La giovane Malfoy si alzò lanciando un’occhiata rassicurante al fratello e nella sala silenziosa si diresse verso la preside, che scorse l’elenco che aveva in mano: “Sarà in camera con Weasley e Potter, signorina Malfoy, la loro compagna è in ospedale per…”
“Indigestione da caramelle TuttiGusti+1, professoressa” completò Lily Potter.
“Ah, già, perfetto allora ragazzi, siete congedati, domattina puntuali alle lezioni!”
 
La sala venne sgomberata in fretta e le case si ritirarono nei loro dormitori. Rose e Lily salirono ridacchiando lasciando indietro gli altri, giungendo in camera prima di Agnes che, disorientata, si muoveva tra i Grifondoro che la guardavano chi con ammirazione, chi con disprezzo. La Malfoy, giunta davanti alla sua nuova camera, bussò timidamente.
“Avanti!” rispose Rose mentre tirava fuori i maglioni piegati dalla madre.
“Ciao, Agnes!” la salutò Lily prendendole dalle mani il borsone e scaraventandolo sul letto accanto al suo baule.
“Ciao Lily,  ciao Rose” rispose un po’ inibita la Serpeverde “mi dispiace arrecarvi disturbo, ma sapete, con i sotterranei in quelle condizioni…”
“Non ci pensare nemmeno!” esclamò Rose prendendole le mani e trascinandola al centro della stanza “Sei una di noi, ora!”
“Lo vorrei tanto, Rose, lo vorrei tanto…” mormorò Agnes torcendosi le mani.
“Qualche problema?” chiese Lily interrogativa.
“No, no, assolutamente! Io sono felicissima di essere qui! Ma sapete, quando mio padre verrà a sapere che sono in camera con le figlie di Harry Potter e Ronald Weasley…” rispose la ragazzina allusiva.
“Ah, certo, capisco” risposero in coro le cugine. “Ma da un antico odio non può che nascere una forte amicizia!” concluse Rose sfoderando uno dei suoi sorrisi mozzafiato.
 
“Dannazione!” urlò Draco Malfoy sbattendo il pugno sul tavolo e facendo sobbalzare la moglie.
“Draco, per le mutande di Merlino, calmati! Non puoi fare nulla per impedirlo” rispose Astoria tentando di calmare la furia distruttrice del marito.
“Lo so, Astoria, lo so…” disse Malfoy calmandosi e sedendosi a una delle sedie di legno della sala da pranzo, in mano la lettera della McGrannit che annunciava lo spostamento di camera di sua figlia “Non vorrei che la Potter e la Weasley le raccontassero cose…”
“Draco, quel che sei stato sei stato, lo siamo stati tutti, e i ragazzi lo sanno” Draco sussultò “Ma sanno anche che sei cambiato, che siamo cambiati”.
   
 
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