Serie TV > Shameless US
Segui la storia  |       
Autore: Hoshimi_    13/10/2014    1 recensioni
Ian si è iscritto a West Point, campus nel quale sogna di allenarsi sin da bambino per poi andare a combattere nell'esercito. Paura e ansia lo accompagnano in questo luogo fino a quando un ragazzo -Mickey Milkovich- non si offre di aiutarlo ad ambientarsi, sebbene in maniera sarcastica e disinteressata. Un ragazzo solo all'apparenza sicuro di sè, che cercherà una modo per essere salvato in Ian.
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Ian Gallagher, Mickey Milkovich
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

La giornata dell'accoglienza si tenne la domenica seguente: il cielo era plumbeo e freddo quanto l'aria gelida che si infilava sotto i maglioni e le tute di famigliari e cadetti.
Le costose macchine di parenti e amici erano iniziate ad arrivare di prima mattina, colme di bambini dagli occhi curiosi agghindati per l'occasione e genitori ansiosi di rivedere i propri figli.
Ian si alzò con calma, cercando di fare ogni azione abituale con molta più lentezza di quanto richiedesse, nella vana speranza di non illudersi che i suoi fratelli sarebbero arrivati.
''Hai intenzione di metterci ancora molto?''
La voce familiare che proveniva dalle sue spalle lo fece sorridere di sorpresa e voltatosi riconobbe il volto del fratello maggiore il quale lo stava salutando: gli corse incontro stringendolo in un forte abbraccio.
''Come mi hai trovato?''
''Ho chiesto a qualunque persona incontrassi se sapeva dove potevo trovare un ragazzo dai capelli rossi.
A quanto pare ce ne sono pochi.
Sei il terzo tentativo.''
Risero insieme, contenti di riunirsi dopo tanto.
''Carl e Debbie?''
''Si sono ammalati, erano molto dispiaciuti di non poter venire ma mi hanno fatto promettere di darti questo da parte loro.''
Allungò un sottile pacchetto rettangolare, che Ian si affrettò a scartare rivelando il contenuto:'' Deadpool!''
Esclamò sorpreso, rigirando tra le mani uno dei suoi fumetti preferiti.
Dopo averlo sfogliato con aria soddisfatta lo appoggiò sul comodino e si avviò entusiasta con Lip al fianco ansioso di fargli conoscere ogni parte del campo e ogni persona.
Una in particolare.

                                                                                                                                         ***

 

Gli mostrò le aule descrivendogli ogni professore nei minimi dettagli; la palestra e le aree di svago.
Si stavano avviando al buffet che si sarebbe tenuto nell'atrio dell'edificio principale quando Ian intravide nella massa di persone i capelli corvini scompigliati e gli occhi preoccupati di Mickey.

Allungò la mano per salutarlo, ma il ragazzo non lo vide. A testa bassa camminava al seguito di un uomo dall'aria autorevole vestito con una divisa e con tanto di medaglie al petto: procedevano lungo la folla con serietà senza parlare con nessuno.

''Chi è quello?'' Lip si protese curioso mentre la gente intorno a loro iniziava a mormorare e sussurrare.
'' E' il generale?''
'' Non può essere venuto.''
''Shh sta passando.''
'' Non ne ho idea'' Rispose Ian.
Avrebbe chiesto spiegazioni a Mickey più tardi.

Solo quando i due li oltrepassarono Ian notò che con la sua imponente statura l'uomo nascondeva dietro di sé una ragazza che aveva gli stessi occhi e capelli di Mickey: con andatura sicura stava attraversando il varco che si era creato per lasciar passare quelli che evidentemente erano pezzi grossi.
Lei indossava un paio di pantaloni eccessivamente corti – specialmente per la temperatura che c'era in quel momento- che le mettevano in risalto le gambe oltremodo magre; era avvolta però in un maglione di lana color verde bosco che stringeva a braccia incrociate.
Non appena vide un caporale si illuminò e gli corse incontro abbracciandolo: ad Ian ci volle qualche istante per capire che era lo stesso che un tempo aveva chiamato Mickey ''fratellino''.
Quindi quella doveva essere la sua famiglia.
La sorella si girò e con un aria allegra tirò un pugno scherzoso sulla spalla di Mickey che rispose con un sorriso fiacco e con occhi vuoti.
''Quello è il Generale Milkovich.''
Si era avvicinato loro un compagno di stanza di Ian, un certo Thomas, che sembrava essere informato sul conto di quell'uomo.
''Lo conosci?''
'' Certo.. Grande uomo, il Generale. Ha combattuto in Vietnam salvando molti dei suoi uomini. Tutti i suoi figli hanno frequentato West Point.
Certo l'ultimo sembra dare del filo da torcere tanto a lui quanto agli educatori qui.
Forse dovrebbe solo arrendersi, tutti hanno una pecora nera in famiglia.''
Ian strinse le labbra ed i pugni, punto nel vivo dalle affermazioni che quel ragazzo stava facendo su Mickey.

Nel frattempo lo strano quartetto si era avviato verso un corridoio, diretto in chissà quale sala della struttura.
Ian senza perdere un attimo si fece strada spintonando tra la folla, sentendo a malapena l' ''Hey!'' del fratello che nel tentativo di fermarlo era quasi finito a terra.
I Milkovich entrarono in una delle tante sale conferenze che colmavano il corridoio color ocra che Ian si affrettava a percorrere. Giunto davanti alla porta non seppe bene cosa fare: dopo qualche secondo di esitazione notò che in alto c'era una finestrella di vetro. Si alzò in punta di piedi, accostando il volto contro la superficie fredda: il Generale si era seduto ad un lato di un tavolo da conferenze, davanti a lui sedeva composto quello che Ian presumeva fosse il figlio Joe che lanciava rapide occhiate al fratello scomposto e dall'aria noncurante.
''Non sono più disposto ad accettare il tuo comportamento.'' Le parole arrivarono leggermente attutite, ma il tono con cui l'uomo le aveva pronunciate era serio e non ammetteva repliche.
Mickey fece una smorfia con le labbra guardando in basso.
''Mi hai sentito?'' Alzò il tono di voce tanto che Ian lo sentì senza problemi.
''Sì, Generale.''
La sua voce diventò sprezzante quando si rivolse al padre con quell'epiteto.
''Non parlarmi con quel tono.''
Joe cominciò a muoversi, evidentemente a disagio a causa della situazione: sembrava talmente immobile che Ian si chiese se stesse respirando o meno.
''Oh ma finitela voi due.''
Ian fino a quel momento non aveva notato che la ragazza che li aveva accompagnati stava vagando curiosa per la stanza senza curarsi della discussione che stava avvenendo tra i suoi famigliari.
Non sembrava molto preoccupata, ma anzi divertita.
Ian sorrise tra sé, sollevato che qualcuno stesse cercando di allentare la tensione che da un momento all'altro pareva poter esplodere.
''Non permetto che mi venga fatto un tale affronto.''
La ragazza si voltò con aria compiaciuta verso Mickey, che ricambiò lo sguardo con un sorriso sincero.
Il padre non sembrò apprezzare l'ilarità che si stava formando nell'aria.
''Mi hai sentito Mickey?
Non posso più tollerarlo.
Non posso più tollerarti.''
''Quindi cosa pensi di fare?''
''Mandarti via. Ormai è inutile che tu stia qui.''

Mickey non si scompose nell'udire quelle parole.
Ian non capiva come facesse a stare così calmo.
''Non diciamo cazzate.''
Il padre rivolse al figlio una gelida occhiata.
''Non so cosa stia succedendo, ma non mi piace.
Mi farò riferire ogni tuo movimento se sarà necessario.
In futuro ti darai una regolata o lo farò io.
Intesi?''

Ian sentì una mano sulla spalla e per poco non cadde dallo spavento. Lip gli rivolse uno sguardo interrogativo indicando col capo alla porta, dalla quale pochi istanti dopo uscì il Generale Milkovich con il maggiore dei suoi figli al seguito.
Ian, che non sapeva bene come comportarsi in quella circostanza, si mise dritto e accennò un saluto con un cenno: aveva fretta di vedere Mickey ma sapeva di che non poteva correre nella stanza. Non poteva abbracciarlo.
Sfiorargli le labbra.
L'uomo indugiò sul suo volto per così tanto tempo che Ian pensò potesse leggere le sue intenzioni e sentimenti come se fossero stati scritti sulla sua fronte. Abbassò lo sguardo, fissando con imbarazzo le scarpe nere e lucide che indossava.
''Soldato.'' Disse quello con tono secco, non notando Lip che si era appoggiato contro il muro ; dopo di che con passo deciso si lasciò alle spalle i due giovani.

Ian aspettò che svoltasse l'angolo per precipitarsi nella stanza e trovare Mickey intento a parlare con la sorella; non sapeva bene come comportarsi quindi si limitò a cercare con lo sguardo il ragazzo per accertarsi che stesse bene: il volto di Mickey si illuminò alla vista del ragazzo e lasciò perdere la conversazione con la sorella per alzarsi dalla sedia ed andargli incontro.
Ma la giovane fu più veloce di lui.
''Allora Mickey... Non mi avevi detto di avere degli amici così carini.''
Disse scoccando un occhiolino a Lip ed Ian che in risposta divenne rosso quanto i suoi capelli.
''Mandy sei senza speranze''- disse Mickey ridacchiando e scuotendo il capo, poi abbassando la voce:'' Quello a destra è Ian.''
Quando pronunciò quel nome i tratti del suo viso si addolcirono, quasi fosse fiero di mostrare il ragazzo alla sorella.
''Ah... Ian dunque?'' Mandy fece un sorriso sornione mentre studiava il ragazzo da capo a piedi.
''Io sarei Lip, se a qualcuno dovesse interessare.''
Lip si avvicinò allungando la mano verso i due fratelli che si presentarono a loro volta.
Iniziarono a parlare del campo e prima che Lip potesse fare troppe domande Mandy lo prese a braccetto e lo portò fuori ''Ho sentito che c'è un buffet delizioso nell'atrio.'' E così dicendo lo condusse fuori salutando dalla porta Ian che le rivolse uno sguardo pieno di gratitudine.
Era certo che sospettasse qualcosa.

''Non mi avevi mai det..''
Mickey colmò con un passo la distanza tra loro e fermò il flusso di parole con le proprie labbra, prendendo la mano di Ian nella sua.
''Stasera, nella stanza dell'ala nord.''
Si staccò sospirando e lasciò Ian nel mezzo della stanza con il cuore che batteva all'impazzata.
 

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Shameless US / Vai alla pagina dell'autore: Hoshimi_