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Autore: directioners12345    13/10/2014    0 recensioni
Una ragazza come le altre,una ragazza che teneva i suoi demoni dentro di se,la sua storia, una ragazza diversa,una ragazza che non mostrava i suoi sentimenti, una ragazza che non si faceva conoscere,neanche a se stessa, una ragazza che aveva deciso di spegnersi,ma che poi è riuscita a raccontare di se stessa, è riuscita a scacciare via quei mostri dentro se, è riuscita a farsi vedere per com'è veramente, si è mostrata, ed è tornata a "Vivere".
Lei era morta.
Lui l'ha fatta rinascere.
Lei era nel buio.
Lui l'ha illuminata.
Lei era persa.
Lui l'ha trovata.
Lei odiava.
Lui le ha insegnato ad amare.
Lei non aveva un cuore.
Lui gliene ha donato uno.
Lei era sola.
Lui le aveva dato qualcuno per cui vivere.
Lei si odiava.
Lui l'ha amata.
Lei negava
Lui le ha dato qualcuno con cui parlare
Lei non credeva
Lui aveva fede
Lei era debole
Lui l'ha protetta
Lei stava in silenzio
Lui l'ha saputa ascoltare
Lei piangeva
Lui le teneva il fazzoletto
Lei gridava
Lui udiva
Lei moriva dentro
Lui l'ha stretta nelle sue braccia
Lei aveva voluto spegnersi
Lui,le ha dato qualcosa per cui
Genere: Drammatico, Generale, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Liam Payne, Niall Horan
Note: Raccolta | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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“ Vuoi smetterla di toccarti i capelli? Si rovineranno tutti i ricci!” – esclamò Julie.
Erano le otto e mezza,mancavano solo trenta minuti ed ero ancora imbambolata davanti allo specchio a vedere come mi aveva conciata.
“Mi sento ridicola” – ammisi
“Stai benissimo Kim,smettila di dire sciocchezze” – disse.
I miei capelli erano diventati ricci dopo che lei me li aveva arricciati per quasi un’ora,una linea nera contornava i miei occhi,accompagnato dal mascara e qualcosa come correttore o fondotinta.
Indossavo un vestito,la causa per cui mi sentivo veramente stupida era proprio quello. Non ne avevo mai messo uno in vita mia non sentendomi molto a mio agio.
Era grigio e non troppo corto,con le spalline arricciate ed un fiocco nero intorno alla vita.
Portavo anche delle ballerine e qualche bracciale prestato da Julie,che aveva insistito tanto per farmeli mettere, così come la borsetta. Il cappotto – sempre di Julie – era pronto sul letto.
“Julie questa non sono io,non mi ci vedo per niente” – ero davanti allo specchio,in panico,indecisa se farmi vedere così o no.
“Kim sei bellissima e piacerai a James,vedrai”
“Io non voglio piacere a Niall” – dissi – “E smettila di chiamarlo James”
“Si,hai ragione. E’ che è da poco che ho imparato il primo nome,ma tu come fai a saperlo?”
Sorrisi al pensiero di me e lui nell’aula di musica,il primo giorno.
“E’ una lunga storia” – mormorai – “Okay,sono pronta” – dissi – “Oh,uhm..devi aiutarmi per un'altra cosa”
Il problema principale era mio padre. Non doveva assolutamente sapere che dovevo uscire con un ragazzo,non doveva sapere chi era Niall e non doveva in alcun modo intromettersi.
“Si,ho già capito,devo nasconderti a casa mia e fingere che tu dorma da me,ho indovinato?”
Le sorrisi,contenta del fatto che mi capiva così facilmente.
“Grazie mille,per tutto”
“Scherzi? Se non foste usciti insieme stasera vi avrei fatto uscire io un'altra volta”
Alzai gli occhi al cielo per poi tornare alla mia immagine nello specchio.
Guardai il brutto livido che avevo in faccia per colpa di mio padre che purtroppo non era nascosto poi così bene,ma Julie aveva fatto di tutto per far si che non si vedesse.
Come se mi stesse leggendo nel pensiero disse – “Una ferita del genere non puoi nasconderla facilmente,almeno così non darà troppo nell’occhio”
“Si..” – mormorai – “Va bene lo stesso”
“Kim,a proposito di questo..” – voleva iniziare a parlarne,lo sapevo,ma non c’era tempo e non volevo ascoltarla. Sapeva meglio di me che non potevo evitarlo quindi perché ostinarsi a parlarne?
“No Julie,non ritorniamo sull’argomento,è inutile”
“Non è inutile!” – sbottò – “Ci tengo a te e non voglio che tuo padre ti pesti ogni volta che ne ha l’occasione!”
Rimasi allibita: non aveva mai alluso in questo modo a mio padre,non me lo sarei mai aspettata.
“Purtroppo non sarà l’ultima volta,rassegnati”
Uno sbuffo rabbioso uscì dalla sua bocca,tuttavia fui felice che lasciò perdere.
“Sono le otto e quarantacinque,dovrei andare”
“Sai dove abita?” – chiese
“Si,sono già andata a casa sua” – risposi
“Bene,io ho già avvisato mia madre e come abbiamo detto oggi lascerai un biglietto a tuo padre. La borsa con i tuoi vestiti per domani mattina la prendo io e la porto a casa così non ti darà fastidio. Sappi che ti aspetterò sveglia,dovrò sapere tutto appena tornerai,intesi? Adesso vai da lui e stravolgilo con la tua bellezza e il tuo carisma”
Sorrisi alle sue parole incoraggianti.
Quando scendemmo in cucina scrissi velocemente quel biglietto e lo lasciai sul tavolo.
Mi diressi verso la porta ed ero felice,felice di non passare l’ennesima serata chiusa in casa con mio padre,felice perché sapevo che quella sera mi sarei divertita,felice perché stavo andando da Niall..e sapevo che lui mi stava aspettando.
                                                                        *
Coraggio Kim,vai  pensai.
La porta che avevo visto qualche giorno fa era di nuovo di fronte a me.
Mi sfregavo freneticamente le mani,ansiosa.
basta,smettila,non c’è motivo di essere nervosi
Convinta e decisa suonai il campanello due volte,per sicurezza.
Sentii dei passi dietro la porta che si stavano avvicinando ed ormai erano ore che mi immaginavo come si sarebbe vestito Niall.


 
 
Ma quando la porta si aprì non era lui,bensì una donna bassa,i capelli erano biondi e gli occhi verdi – diversi da quelli del figlio – con un sorriso tenero stampato sulla faccia.
“Tu sei Katherine,vero?” – la sua voce era molto dolce e c’era un non so che di curiosità in essa,un qualcosa di misterioso.
Del resto capii che Niall avrebbe potuto prenderla da parte di un genitore,in questo caso da sua madre,che era proprio di fronte a me.
“Buonasera signora,io uhm..sono venuta per vedere suo figlio Niall” – ammisi imbarazzata
“Accomodati pure,Kim. Posso chiamarti così,vero?”
“Certo” – risposi subito.
Varcai la soglia ed immediatamente sentii un profumo allettante.
Pensai che stesse cucinando un dolce o qualcosa di simile.
“Vuoi qualcosa da bere o da mangiare,cara?” – chiese gentilmente
“No,la ringrazio” – risposi
“Vieni,sediamoci”
Feci come disse,ed iniziammo a chiacchierare.
A dire il vero era lei che mi faceva delle domande,mentre io mi limitavo a rispondere.
“Allora,dove andrete questa sera di bello?”
“Andiamo al cinema,signora”
“Ti prego,dammi del tu”- chiese
“Si,signora”
Rise alla mia stupidaggine,ed anche io sorrisi.
“Ha una casa veramente bella signora Horan” – mi complimentai con lei
“Ti ringrazio Kim, sei molto gentile.”
Arruffai il naso – “Niall è di sopra?”
“Si,si sta ancora preparando,vuole essere impeccabile” – sorrisi al solo pensiero – “Mi ha parlato molto di te”
“Davvero?” – chiesi quasi subito.
Arrossii quando seppi la notizia: perché Niall parlava di me con sua madre?
“Mi aveva detto che eri una bella ragazza e molto simpatica,ma non pensavo fino a questo punto” – lì per lì,arrossii ancora di più
“La ringrazio” – dissi. Cambiai argomento,cercando di rendermi una persona socievole e non sembrare noiosa – “Niall mi ha detto che fa la bibliotecaria,è fantastico!” – esclamai con non troppo entusiasmo – “E’ un lavoro molto bello,è fortunata. Si trova bene?”
Continuava a sorridermi e speravo stessi facendo una buona impressione su di lei,ridacchiando poi alle parole di Niall che mi tornarono in mente - “Ti avverto,mia madre è appiccicosa”
“Mi trovo benissimo. E’ sempre stata una mia passione leggere i libri,fin da quando ero piccola. Mio figlio mi ha detto che tu sei interessata alle cose antiche,se non sbaglio. Ti piace anche leggere i libri?” – mi chiese
“Oh si,mi è sempre piaciuto. E’ nato tutto da mia madre. Una volta mi mostrò la sua scatola personale in cui teneva nascosti i suoi libri di quando era piccola e me li fece leggere tutti. Da quel giorno mi nacque la passione per essi” – risposi,sorridendo malinconicamente a  quei ricordi.
“Deve essere una bellissima persona. Mi piacerebbe conoscerla un giorno,magari puoi invitarla qui e chiederle di prendere un caffè, che ne dici?” – mi accarezzò la mano premurosamente,mentre io ero a disagio.
“Non..non credo verrebbe” – ero indecisa: avrei dovuto dirle la verità? 
Non amavo in particolar modo far sapere agli altri di mia madre,ma cosa avrei dovuto dirle? Non volevo mentire,non alla madre di Niall.
“E’ molto impegnata con il lavoro?” – domandò insistentemente
“Lei..lei è morta un anno fa” – risposi a bocca asciutta.
Ci fu un silenzio strano per qualche secondo,finché non sentii la sua mano stringere ancora di più la mia.
“Mi dispiace molto.. non avrei dovuto insistere..”
“No,no la prego,non si preoccupi” – sorrisi, cercando di non farla sentire a disagio
“Oh,Kim..”
“Eccomi!” – esclamò una voce maschile dall’alto della scala – “Kim! Finalmente sei arrivata!” –  Niall scese velocemente,avvicinandosi a me.
Mi alzai automaticamente e non potei fare a meno di notare com’era vestito: indossava un maglione rosso e dei jeans neri,abbinati alla giacca che stava per indossare – “Fuori farà freddo” – giustificò.
Non aveva niente in particolare,eppure sembrava più carino.
Mi afferrò improvvisamente la mano e finii sotto la luce del lampadario.
“Sei bellissima stasera,più del solito”
Arrossii violentemente, un po’ per il complimento e un po’ perché sapevo che sua madre stava guardando.
“E’ ora che andiate o si farà tardi” – disse improvvisamente
“Si, hai ragione. Ci vediamo più tardi!” – e detto questo,mi trascinò fuori dalla porta.
“Va tutto bene? Sei così silenziosa” – disse Niall.
In effetti mi ero ammutolita dopo la conversazione con sua madre,ma adesso eravamo solo io e lui, non volevo fare scena muta.
“Cosa? No,uhm,va tutto bene” – rise alla mia goffaggine – “stai benissimo”
Mi sorrise – “Anche tu. Ti donano i capelli ricci”
Ridacchiai.
“Sei pronta? Andiamo”
“Niall” – lo fermai – “Come ci arriviamo al cinema? Pensavo che ci accompagnasse qualcuno o..avremmo fatto una passeggiata”
“Oh no,non è necessario” – rispose – “Vieni” – mi afferrò la mano e mi portò accanto al suo garage, dove mi lasciò ferma lì davanti per qualche minuto prima di uscire..con il suo motorino.
Quello era un problema.
“Ti piace? Me lo hanno regalato il natale scorso” – lo elogiava molto, contento.
Forse non stavo dando una buona impressione a giudicare dalla sua faccia,ma se non fosse stato per quel piccolo problema avrei assunto un espressione sorpresa.
“Qualcosa non va?” – si avvicinò a me e mi analizzò: non ero proprio entusiasta.
“V-va tutto bene” – risposi. Non volevo rovinare quella serata,non potevo – “Andiamo?” – mi tremò la voce.
“Per caso non ti piacciono i.. “
“No,no. Va tutto bene,davvero” – deglutii. Prima ci salivo meglio era, o me ne sarei pentita – “Andiamo o no?” – senza volerlo avevo usato un tono brusco e lui lo notò.
“Kim,aspetta” – mi afferrò il braccio e mi fermò: tremavo – “Cosa c’è che non va?” – chiese,ma zittii – “Dimmelo”
“Giuro che non c’è niente che non va,andiamo al cinema” – insistetti.
Non volevo davvero rovinare tutto, ci tenevo.
“Aspettami un attimo,ho dimenticato una cosa” – disse improvvisamente e si fiondò in casa,lasciandomi lì fuori al freddo.
Fu strano,ma almeno quei pochi minuti da sola mi aiutarono a rilassarmi.
Non è niente Kim, puoi farcela.
Ma potevo davvero?
Sospirai e l’aria che uscì dalla mia bocca sembrò fumo.
Il freddo mi provocava dei brividi fastidiosi, ma potevo sopportarlo.
Davanti al viale passò una macchina a tutta velocità che mi distrasse,lasciando un eco dietro di se,quando..
“Kim” – mi chiamò la voce di Niall. Aveva un telefono in mano e mi fissava.
Serrai la mascella,sospettosa – “Qualcosa non va?”
“Ho chiamato Julie” – rispose – “Mi ha spiegato tutto”
 
 
 
 
 
Perfetto pensai grazie tante,Julie.
Sospirai per l’ennesima volta,un po’ arrabbiata un po’ abbattuta e mi sedetti sul bordo del marciapiede.
Niall mi raggiunse,imitandomi.
“Perché non me lo hai detto?” – chiese scoraggiato e un po’ offeso
“Perché avrei dovuto?” – ribattei
“Kim,sei impazzita?!”- esclamò una voce dal telefono – “Non ti azzardare a…!”
Lo rubai dalle mani di Niall e riattaccai,non mi andava di sentire la voce di Julie che mi rimproverava.
Ci fu qualche secondo di silenzio prima che riprendesse la conversazione.
Tenevo le mani in tasca e lo ascoltavo.
“Avresti dovuto parlarmene” – insistette
Mi voltai con uno sguardo arrabbiato,alzando lievemente la voce – “ Di che cosa? Che ho paura delle macchine o dei motori perché nell’incidente che ha causato la morte di mia madre c’ero anche io?! Di questo?!” – sbottai – “Grazie,ma non ho bisogno della tua commiserazione”
Quando incrociai il suo sguardo mi pentii subito di averlo trattato in quel modo,incerta se scusarmi o meno.
“E’ successo,Niall” – continuai con un tono calmo questa volta – “Non voglio rimuginarci sopra ogni volta,affronterò le mie paure e andrò avanti,come ho sempre fatto,con le mie forze”
Adesso ci sono io con te,Kim” – disse – “Affronteremo insieme questa cosa. Io non ti lascerò da sola”
Lo guardai come quando una persona ha negli occhi una speranza,quando la mattina ha una ragione per cui potersi alzare e sorridere.
Come se fosse una azione automatica mi avvicinai a lui e mi strinsi tra le sue spalle,permettendogli ti avvolgere le sue braccia intorno a me.
Il suo petto era comodo e il suo abbraccio rassicurante.
Iniziò ad accarezzarmi il dorso della mano e lo trovai rilassante e piacevole.
“Grazie Niall” – dissi – “Grazie per.. per insistere così tanto
“Io voglio insistere così tanto” – mi corresse e ridacchiammo – “Vuoi ancora andare al cinema?”
“si” – risposi.
Quella serata non doveva finire così presto,non volevo.
“Va bene,andiamoci a piedi” – si alzò,tenendomi ancora stretta a sé – “Coraggio”
Lo seguii in silenzio ed assecondai i suoi gesti,trovandolo curioso.
Continuavo a tenere le mani nelle tasche a causa del freddo.
“Kim..” – mi chiamò. Nel tono della sua voce si sentiva dell’incertezza,come se non fosse sicuro di dirmi ciò che voleva dire,qualsiasi cosa fosse – “Parlami di tua madre
Non avevo capito se era una domanda o un affermazione,tuttavia decisi che forse glielo dovevo, dopo tutto aveva fatto molte cose per me e c’era sempre stato, un minimo di gratitudine dovevo offrirgliela.
“Da dove posso cominciare..” – mormorai – “Era una donna straordinaria. Era sempre solare e sorridente,altruista e mai scortese. Dedicava molto tempo a me e avevamo un rapporto speciale. So che sembra strano,ma prima non ero come sono adesso,ero esattamente come lei ed è per questo il motivo per cui eravamo così unite: ci capivamo all’istante. Condividevamo molte cose insieme,poi un giorno..se ne è andata all’improvviso” – l’ultima frase suonò così malinconica.
“Mi sarebbe piaciuto molto conoscerla” – disse gentilmente Niall
Sorrisi – “Non sai quanto avrei voluto fartela incontrare. Sareste andati d’amore e d’accordo voi due”- ammisi.
Niall ridacchiò – “E com’era fatta?” – domandò curioso
Sorrisi al solo ricordo di lei che rideva – “Aveva una risata cristallina e dolce. Il sorriso era tenero e la pelle bianca. Aveva gli occhi verdi e i capelli castani ma mossi, anche se a dire la verità aveva cambiato  colore moltissime volte” – in un attimo l’immagine di lei dal parrucchiere mi apparve tra i ricordi – “Più precisamente le era venuta una certa passione per il rosso,le ultime volte in cui era.. in cui era viva li aveva di quel colore” – finii la frase.
“Insomma vi somigliavate molto” – concluse Niall.
Ridacchiai  -“Si” – risposi
“Posso..posso chiederti come..” – mormorò,ancora incerto.
“Com’è morta?” – chiesi. Evitai di fargli fare una domanda del genere,si sarebbe sentito in colpa – “E’ successo un anno fa,a novembre. Eravamo in macchina insieme a mio padre, lei stava guidando e litigavano pesantemente..non ricordo bene di cosa,sinceramente. Comunque..stavo mettendo le cuffie nelle orecchie per non ascoltarli più quando apparse un gatto davanti alla macchina e per evitarlo mia madre sterzò con il volante,andando fuori strada” – dissi con molta,troppa calma – “Prendemmo un muro a tutta velocità,schiantandoci” – continuai – “L’ultimo ricordo che ho del suo viso è di quel giorno. Era..” – strinsi i pugni e mi morsi il labbro inferiore,cercando di contenere la rabbia dentro di me – “Era appoggiata sul finestrino alla sua sinistra,ricoperta di sangue. Aveva..un taglio profondo che le partiva dalla fronte e le finiva sul collo ed un livido sulla guancia sinistra” – dissi – “Fu l’ultima volta che la vidi. La sera stessa,quando ci portarono all’ospedale,la ricoverarono immediatamente ma era molto grave. Due giorni dopo morì” – conclusi il mio racconto.
Non avevo mai parlato così dettagliatamente di quella sera,neppure con Julie.
Si,conosceva la storia,ma non così intensamente.
Perché invece con Niall era diverso? Perché sentivo che con lui potevo parlare?
“Mi dispiace tanto” – disse sincero
“E’ da quel giorno che sono cambiata” – continuai – “Sono diventata un'altra persona” – evitai di dire qualcosa come “poi sei arrivato  tu”  anche se non sapevo bene perché lo stessi pensando.
“Deve essere stato orribile anche per tuo padre,avrete..”
“Mio padre” – lo fermai,assumendo un espressione disgustata e dura – “Mio padre non ha versato una lacrima per mia madre”  - ammisi – “Non si è preoccupato di sua figlia rimasta orfana,non si è preoccupato di niente,ha solo continuato a vivere e cambiando è diventato peggio di come era prima. Adesso è arrogante,egoista e..” – stavo per dire violento ma mi fermai in tempo. Non volevo che Niall sapesse di quella storia.
“.. e vigliacco” – conclusi. Pensai qualche secondo prima di esprimere ad alta voce il mio pensiero,poi successivamente mi scappò – “io lo odio”
Odiare una persona è una cosa grossa” – disse Niall
“Credimi,so di cosa sto parlando” – insistetti – “Se lo conoscessi sapresti che ho ragione”
Vorrei conoscerlo” 
Mi bloccai in mezzo al vialetto in cui stavamo camminando,guardandolo allibita – “Neanche per idea. Scordatelo”
“Perché no?” – ribatté
“La domanda è: perché si?” – continuai – “Mio padre è uno stronzo Niall,non ti conviene incontrarlo”
“Voglio sapere chi ti ha spinto così tanto ad arrabbiarti con l’intero mondo”  - questa volta fu lui ad alzare un po’ il tono di voce.
Lo guardai sconcertata,triste,ma non dissi niente a riguardo.
Tutto ciò che riuscii a dire fu – “Siamo arrivati al cinema!” – con un finto entusiasmo.
Niall guardò l’edificio un istante per poi tornare a me,sospirando successivamente e capendo che l’avevo scampata anche se qualcosa mi diceva che saremmo tornati più tardi sul discorso.
“Hai già pensato a quale film vuoi vedere?” – mi chiese gentilmente
“uhm..” – non mi ero soffermata sui film,ero stata così presa sul vestirmi e farmi aiutare da Julie che avevo scordato quel particolare fondamentale – “Che ne dici di sceglierlo tu?”
“Scegliamo qualcosa che piaccia ad entrambi,no?” – domandò
“Si,certo”  - risposi – “Ho..uhm,sentito dire che c’è un nuovo film horror,che ne dici?” – mi piacevano i film dell’orrore ed era da molto tempo che non ne vedevo uno,in compenso c’era Jessica.
“Non.. non mi piacciono i film horror” – si strinse nelle spalle e arrossì,e credetemi,era davvero carino quando arrossiva.
“Ma come? Pensavo che il caro e forte James non avesse paura di niente” – lo presi in giro,divertendomi parecchio. Avevo finalmente trovato qualcosa che non gli piaceva,di solito amava tutto.
“Ah,ah,ah” – disse Niall sarcasticamente – “Vogliamo entrare?”
Ridacchiai e lo seguii.
Fu così gentile che mi aprì la porta,dolce.
Quando entrammo sentii un profumo di pop corn invadermi i sensi ed era fantastico.
Il cinema era pieno di gente ed era comprensibile essendo sabato.
Questo pensiero mi fece sorridere. Essendo nel fine settimana avrei avuto tutto il tempo che volevo per stare con Niall,il giorno dopo non saremmo dovuti andare a scuola.
“Che ti prende?” – mi chiese mentre camminavamo verso la biglietteria
“Che? No,uhm,niente” – balbettai.
Continuavo a guardare gli annunci dei film e mi impegnavo per trovarne uno che sarebbe potuto piacere anche ad uno come lui,quando uno di essi mi incantò.
“Niall..” – lo chiamai  - “Guardiamo questo”
Si avvicinò a me e lesse ad alta voce – “La leggenda del pianista sull’oceano..certo,perché no. Deve essere bello. Mi ispira,guardiamolo!” – esclamò
Sorrisi e lo aspettai mentre prendeva i biglietti.
Lo osservavo attentamente avvolto nel suo cappotto,e..successivamente feci un espressione di puro disgusto.
Stava tornando verso di me quando in lontananza vidi una creatura che non avrei voluto vedere almeno fino a lunedì: Jessica.
Mi avvicinai furtivamente a Niall,confuso dai miei gesti,e gli afferrai la mano senza pensarci due volte notando con piacere che Jessica vide tutta la scena.
Niall non sembrò obbiettare,anzi,la strinse.
Quando la vide mi guardò torvo ma non chiese spiegazioni e ne fui felice.
“Ma guarda chi c’è” – disse lei,avvicinandosi a noi - “La coppietta felice”
Stranamente quel termine non mi infastidì. Perché?
“Dovevi proprio rovinarmi il weekend mostrandomi la tua faccia?”- chiesi ironicamente,sorridendo.
Niall trattenne un risolino e finché non fu lei a salutarlo lui si era ammutolito,dicendo solo un –“Hey”
“Che film andrai a vedere,James?” – lo sguardo che gli rivolgeva mi faceva imbestialire: lo squadrava da cima a fondo come se fosse un premio che voleva conquistare,e nel notarlo strinsi ancor di più la mano di Niall.
Voleva conquistarlo ma io non glielo avrei permesso. Non sarebbe diventato suo.
“La leggenda del pianista sull’oceano”- rispose gentilmente
“Oh,film su strumenti stupidi come il pianoforte,che sciocchezza” – mormorò –“Come fanno a piacerti?”
Ringhiai verso di lei. Volevo strangolarla.
Improvvisamente Niall fece un gesto che non mi aspettavo: avvolse un braccio intorno alla mia spalla,stringendomi – “Sono appassionato alla musica ed anche Kim,è una delle tante cose che ci accumuna” – aveva detto la verità ma sapevo che in parte lo fece per infastidirla,e sorrisi per questo.
Jessica si vergognò da morire,scomparendo sotto la sua frangia.
“Come vedi cara Jessica non tutti sono ossessionati dalla Pedicure e Manicure come te” – le dissi,sperando che si ricordasse il giorno in cui le avevo staccato le unghie a ginnastica,negli spogliatoi.
“Dimmi James,preferiresti accompagnare a casa una sfacciata come lei o una come me? In fondo non stiamo bene in tre su un motorino,quindi cara Kim, puoi anche rimanere al cinema se ti piace tanto il pianoforte” – usò le mie stesse parole,la stronzetta.
“Siamo venuti a piedi” – le rispose Niall sempre con un tono cordiale
Mi salì un groppo in gola.
“A piedi?” – chiese allibita Jessica –“Lo hai fatto venire a piedi fino al cinema? Quanto sei sciocca,Kim?”
Questa volta non riuscii a ribattere,anzi,a dire il vero volevo solo sparire.
Forse in normali circostanze avrei reagito,ma aver parlato dell’incidente con Niall non troppo tempo prima mi aveva bloccata,come se parlarne mi avrebbe fatto ricordare quella sera più intensamente..e non volevo ricordare, non in quel momento.
Mi limitai a guardare in basso,con le mani nella tasca e gli occhi che diventavano lucidi.
Sei una sciocca,Kim,perché stai piangendo? Debole –
pensai
Averne parlato mi aveva fatto davvero un  brutto effetto.
Quando mi voltai verso Niall notai che mi stava già fissando,ed il suo sguardo era a dir poco furioso.
Solo quando vide i miei occhi si addolcì a malapena,ma solo per me,quando tornò a Jessica era come se stesse guardando..Anderson.
“Che figura ci fai se..”
“Basta,stai zitta!” – esclamò Niall. La guardò con una tale rabbia.. – “Ti credi spiritosa? Non lo sei. D’ora in poi lasciami in pace,babydoll” – e continuando a stringermi,mi portò via con se
“Niall..” – lo guardai sorpreso
“Non lo sopporto,quella” – disse a denti stretti – “Detesto quel tipo di ragazze”
Sorrisi,ero immensamente grata per le sue parole,ma ancora triste per quelle di Jessica.
“Kim,vieni” – ci fermammo in un posto isolato,in un angolo tra una sala ed un bagno – “Hey..”
Senza rendermene conto piansi,non riuscendo a smettere di pensare a mia madre.
“Scusami,scusami” – continuavo a ripetere – “Sono una scioccia”
“Ma no,cosa dici? E’ lei la stupida” – ribatté Niall – “hey..” – mi accarezzava le spalle,cercando di consolarmi.
Quando lo guardai non resistetti,mi fiondai tra le sue braccia.
Avevo bisogno di sentirmi al sicuro,e quando stavo con lui mi sentivo in quel modo.

“Kim..” – mi strinse forte,permettendomi di bagnare il suo cappotto con qualche lacrima.
“Scusa,adesso la smetto” – ripetei – “Adesso mi passa..”
Puoi piangere quanto vuoi,io non ti giudicherò” – disse
Sorrisi
“Va meglio,grazie” – mi staccai più rilassata.
Quando a consolarmi ci fu il suo sorriso e il suo sguardo dagli occhi blu mi vergognai di averlo abbracciato,poi non era neanche da me.
Che ti prende,Kim?
“Dunque..babydoll? Come ti è venuto?” – domandai divertita
“Non ne ho idea” – rispose ridendo - “Andiamo a vedere il film” – affermò – “Coraggio,sarà stupendo”
Lo seguii ancora imbarazzata,tenendomi un po’ distante, ed insieme ci dirigemmo nella sala numero sette.
 
 

                                                                    *
Il film era stato un continuo susseguirsi di sguardi imbarazzanti,tremolii (non fatevi strane idee,era per il freddo) e toccatine di mano nell’intento di mangiare i pop corn che Niall era andato a prendere durante l’intervallo.
Oltre al fatto che era sembrato tutto una scenetta d’amore il vero film era  stato fantastico.
Mi aveva incantata e le canzoni le avrei scaricate non appena sarei arrivata a casa.
Senza contare che il modo di parlare e di reagire alla vita del protagonista mi ricordava Niall.
“Ti è piaciuto?” – mi chiese appunto mentre uscivamo dalla sala
“E’ stato bellissimo..” – mormorai – “potremmo..potremmo rifarlo” – dissi – “il cinema intendo”
Un sorrisone di trentadue denti apparse sul quel dolce viso da Peter Pan.
“Mi stai chiedendo di vederci di nuovo per caso?” – domandò divertito
“No” – ribattei – “Cioè, io.. oh! E va bene,mi rimangio tutto!” – esclamai esasperata superandolo con un passo veloce,ma lui mi bloccò.
“Mercoledì vado ad un ballo organizzato nella mia vecchia scuola” – disse tutto d’un fiato – “Vieni con me
Quella proposta mi sorprese: avrebbe potuto portarci un amica stretta,una che conosceva da tanto, eppure lo aveva chiesto a me.
“Okay..”  - risposi cupa.
Mi sorrise contento.
“Il tema sarà ‘Gli anni venti’” – continuò – “Mi aspetto un bel costume,intesi? Sono curioso”
Arrossii senza sapere il perché ed annuii,cercando di non farmi vedere.
“Niall!” – esclamò una voce maschile da lontano – “Da quanto tempo!”
Si avvicinò a noi e mi resi conto che non era nessun nostro amico,almeno non uno che non conoscessimo entrambi.
“Liam!” – esclamò,abbracciandolo – “Come va amico? Ti trovo bene!”
“In effetti mi sento in perfetta forma!” – confermò – “Come ti trovi nella nuova scuola?”
Ero riuscita ad essere invisibile finché Liam non mi notò – “E’ la tua ragazza? Piacere!” – mi strinse la mano,felice.
Era molto..iperattivo come persona e la sua domanda mi imbarazzò.
E’ una mia amica”  - corresse Niall – “Liam,ti presento Kim. Kim,ti presento Liam”
“Piacere di conoscerti” – dissi  gentilmente. Non sapevo perché ma mi stava simpatico,solitamente ero antipatica con le persone che non conoscevo,ma lui mi trasmetteva allegria,come se ci fosse sempre il sole.
E dovevo ammettere che era anch’egli tremendamente carino.
“Devo andare,Angel mi sta aspettando. Fatti sentire,mi raccomando! Piacere di averti conosciuta,Kim!” – corse oltre di noi,agitando la mano e salutandoci.
“E’ simpatico” – commentai,un osservazione che a Niall fece piacere sentire.
“Lo conosco da molto tempo, è il mio migliore amico” – disse
Quindi avevo conosciuto il migliore amico di Niall, Liam..e anche lui lo aveva chiamato con il suo primo nome.
“Niall” – lo chiamai – “Perché alcuni ti chiamano James ed altri no?” – chiesi curiosa.
Era strano che una persona si faceva chiamare con entrambi i nomi che aveva,solitamente se ne sceglieva uno,ma lui no.
“Perché alcuni conoscono solo James ed alcuni solo Niall” – rispose
“Che significa?” – domandai confusa
“James è il nome con cui mi chiama la gente che non mi conosce bene,quelli che conoscono la persona amichevole,gentile e normale che è in me” – disse – “Niall è il nome con cui mi chiama la gente che mi conosce per come sono fatto veramente.  Solo le persone a cui tengo e che hanno un certo valore per me lo conoscono” – si voltò verso di me,essendo prima rimasto a guardare Liam che si allontanava.
Ero più confusa di prima.
Liam lo conosceva da parecchio tempo e per molti altri suoi amici era di sicuro lo stesso. Io lo conoscevo da poco eppure si era mostrato,come mi aveva fatto capire dalla sua spiegazione,per come era veramente. Perché?
“Ma io..” – cercai di parlare,ma sovrastò la mia voce con la sua
“Non lo so,Kim. Sento solo che tu hai un valore estremamente importante per me” – disse.
Uno scintillio gli illuminò gli occhi mentre mi guardava,ed io lo fissavo intensamente.
“Vogliamo andare?” – chiese improvvisamente
Scossi la testa come se mi fossi appena svegliata da un sogno,un bel sogno – “Si,si”
Ci dirigemmo verso l’uscita e per nostra o meglio mia fortuna non incontrammo Jessica di nuovo.
Erano circa le undici ormai e nell’aria circolava un freddo invernale sopportabile.
Non parlammo per tutto il tragitto dal cinema fino a casa di Niall,il quale insisté poi per accompagnarmi a casa di Julie,così acconsentii e ritornò il silenzio finché non arrivammo davanti al cancelletto.
Ci fu un momento imbarazzante in cui non sapevo cosa dire ed era fastidioso.
Alla fine parlò lui – “Allora ci vediamo lunedì a scuola” – disse
“Si” – risposi. Mi sorrise e stava andando via,quando lo fermai, parlando. Improvvisamente mi era ritornata la parola – “Io,uhm” – si voltò e lo raggiunsi – “Grazie per questa serata,Niall. Mi sono divertita,davvero” – sospirai e sorrisi timidamente,cosa che non mi era mai successa.
“Anche io,Kim. E..” – mormorò – “Ti ringrazio per avermi parlato di tua madre,mi ha fatto piacere”
Contorsi le sopracciglia,non capendo bene cosa avessi fatto ma decisi di non dire niente in proposito – “si beh,immagino di si. Prego,credo” – sussurrai
Niall ridacchiò – “Kim, mi daresti il tuo numero di telefono?”
Per un momento esitai,inclinando la testa verso destra, ma.. – “si,certo”
Gli dettai il numero e lo registrò nella rubrica del telefono,dicendo – “Il mio è questo” – mi porse un fogliettino – “Scrivilo” – disse – “Non vorrei che lo buttassi non appena mi volto”
Ridacchiai,facendo come disse – “Contento?” – domandai ironicamente.
“Abbastanza. Ti scriverò io. Ci vediamo a scuola,buonanotte” – si avvicinò lentamente e mi baciò una guancia,lasciandomi di sasso.
“b-buonanotte,Niall” – dissi
Le sue labbra erano calde e morbide, un contrasto strano rispetto alla mia guancia fredda.
Lo guardai allontanarsi finché non girò l’angolo.
Mentre mi incamminavo verso la porta fissavo il suo numero salvato nel telefono,chiedendomi se in realtà non lo avesse già preparato nella tasca del cappotto quel fogliettino.
Ti scriverò io” – mi risuonò nella mente.
Sorrisi,e continuando a fissare il telefono pensai a quanto sarei stata impaziente ad aspettare un suo messaggio.
  Eccoci qua! Io vi chiedo umilmente scusa se ci ho messo così tanto (come sempre del resto) ma credetemi se vi dico che ci metto tutto l'impegno possibile per scrivere i capitoli,davvero. Sono impegnata con la scuola come la maggior parte di voi,quindi vi prego di capirmi. Nonostante ciò spero che questo capitolo vi piaccia,perché personalmente lo trovo interessante e penso che dia una bella scossa alla storia! Continuerò a scrivere per voi ragazzi,sperando che vi piaccia e che siate così gentili e pazienti da aspettare e sostenermi. Grazie ancora e buona lettura a tutti! :)
  
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