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Autore: FuyukoKurono    14/10/2014    1 recensioni
Miranda è una ragazza un po' introversa che preferisce i videogiochi alla gente, dopo essersi assentata per diversi anni dalla sua città natale torna a viverci assieme a suo fratello. Lì rincontrerà una sua vecchia conoscenza, Jamie, che sembra essere diventato ancor peggiore di quanto non ricordasse... Ma sarà davvero un ragazzo così problematico e irrecuperabile?
Dal quarto capitolo:
"Ogni tanto il ragazzo la osservava con la coda dell'occhio, lei faceva tutto ciò che era in suo potere per fingere di non essere preoccupata, però era lampante che lo fissasse in maniera quasi maniacale mentre lo sguardo di lui era posato altrove. Non sapeva veramente spiegarsi perché i problemi di quel tipo la mandassero tanto su di giri, era veramente un mistero, ma non riusciva a smettere di pensare e ripensare al suo sguardo vuoto e triste."
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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Quella mattina si respirava un'aria particolarmente allegra a casa di Miranda, la nuova fidanzata di suo fratello s'era alzata di buon ora e aveva preparato una colazione coi fiocchi quindi in tutto l'appartamento aleggiava un ottimo profumo di pancakes, tè e caffè. La giovane dai capelli neri era davvero una brava casalinga, la sedicenne non poteva che essere felice d'averla in casa visto che l'aiuta spesso e volentieri con le faccende e, tutto sommato, le era anche simpatica seppur fossero assolutamente diverse.
Vedendosi seduta a tavola assieme alla giovane coppietta la ragazza provò una certa felicità, si sentì completamente a suo agio, come se avesse ritrovato la sua famiglia, non pensava che potesse essere tanto felice con sua madre così distante, invece era serena. Sorrise appena per poi accorgersi che suo fratello la stava guardando con aria piuttosto accigliata, si chiese come mai.

«Allora, come va con la tua cotta?»

Domandò, distraendola dai suoi pensieri e mettendola in imbarazzo, Naomi prendendo un sorso del suo tè nero al limone, lei le lanciò un'occhiata fulminea prendendo appena colore. Si sentiva un po' in soggezione a parlarne davanti al suo fratellone, anche perché aveva l'impressione che lui la vedesse come una bambina ancora ben lontana dalla pubertà e dai problemi d'amore o similari. Fece un profondo sospiro ingoiando un pezzo di pancake.

«Niente di che»

Balbettò facendo notare palesemente quanto si sentisse a disagio, la giovane donna ridacchiò appena, senza malignità. Miranda non se ne sentì particolarmente offesa ma non ne era neppure felice, non avrebbe mai pensato che ad Alan potesse piacere una tipa così sfrontata.

«Per caso si tratta del vicino? Ho notato che ultimamente state molto assieme»
«N-No... No. Andiamo alla stessa scuola, siamo amici, forse neppure quello, figuriamoci se lui...»

Ridacchiò nervosamente la ragazza spostando lo sguardo dal viso della bella fanciulla, un solo pensiero le rimbombava in mente durante quella discussione, “Alla faccia del non dirlo a nessuno”.
Finì di mangiare più veloce di un razzo così da evitare ulteriori domande scomode per poi afferrare rapidamente lo zaino e uscire in tutta fretta.

«Io adesso vado»

Borbottò scomparendo prima che la nuova arrivata in casa potesse aggiungere altro. Questa sorrise appena spostando gli occhi verso il suo fidanzato che aveva ancora l'aria preoccupata, cambiò sguardo anche lei mettendogli una mano sulla spalla.

«Lui non ti piace affatto, vero?»

Domandò la giovane dai capelli scuri leggendo esattamente nella mente dell'altro che sospirò.

«Insomma, è un delinquente, lo ammette persino Dylan... E poi lui l'ha fatta soffrire tanto da bambina. Non capisco proprio cosa le passi per la testa ora come ora»
«Sta diventando una donna. È una sua scelta. Per altro, non è neanche una sprovveduta e tu lo sai»
«Miranda è fantastica. Per questo non me ne capacito! Comunque sia non ho intenzione di proibirle di frequentarlo o cose del genere, almeno finché non le succede nulla di male»

Sbuffò ancora il ragazzo fissando la porta come se sua sorella fosse ancora lì davanti.

 

Miranda uscì frettolosamente dalla sala insegnante con il libro che il professore di inglese le aveva chiesto di andargli a prendere in aula insegnanti, iniziò a sfrecciare velocemente per il corridoio pressoché deserto quando si fermò sentendo la voce di Jamie. Subito si guardò intorno cercandolo, quando si accorse che era appena dietro l'angolo, nella parte di corridoio che andava verso l'ala est della scuola. Era assieme ad una ragazza che la castana conosceva solo di vista, era una tipa che vedeva spesso in compagnia di Zaira, Clio e il loro gruppo di amici.

«Seriamente, che ne pensi di quella novellina? Ti sta sempre appiccicata!»

Chiese malignamente la ragazza con le braccia incrociate davanti all'abbondante petto sottolineato dalla scollatura a “v” del golfino blu notte che indossava, Miranda si accostò al muro, come a volersi nascondere, continuando a guardare la scena incuriosita. Stavano parlando di lei? Perché? Quei due erano in buoni rapporti? Quasi sicuramente quella era la prima volta che aveva visto il suo vicino di casa parlare con qualcuno a scuola, di solito se ne stava sempre per i fatti suoi.

«Nulla. Spesso è una seccatura, però fa ridere ogni tanto e poi se non avesse me sarebbe sola, no?»

La voce del ragazzo era fredda, la risposta era stata secca, priva d'esitazione. Miranda riprese a camminare verso la sua classe con passo pesante, tenendo gli occhi fissi sul pavimento. Si sentiva pugnalata alle spalle. Non riusciva a realizzare che Jamie avesse veramente detto qualcosa di così meschino. Davvero le stava vicino perché era buffa e gli faceva pena?

 

Per la prima volta in vita sua Miranda pensò che la pausa fosse arrivata troppo in fretta, quando tutti i suoi compagni si alzarono diretti a comprare del cibo o a far bisboccia in giro, lei rimase impietrita, seduta al suo posto fissandosi le mai incrociate sopra al banco. Spostò gli occhi solo quando notò che Zaira le si era avvicinata.

«Va tutto bene?»

Sorrise con un tocco di preoccupazione nella voce la tipa alla moda, lei la guardò annuendo senza la minima convinzione.

«Dai, che succede. È successo qualcosa con Jamie?»
«Jamie? Che c'entra lui adesso?»

Rispose parlando velocemente l'altra, evidentemente scossa da quel nome. Fra tutti proprio lui doveva venir fuori? Più pensava a ciò che aveva sentito un paio d'ore prima, più si sentiva ferita nel profondo. Lei pensava seriamente di essere diventata una sua amica, una sua confidente, insomma con lei sembrava essersi aperto, almeno un pochino. Che si vergognasse di farlo sapere in giro? Questo l'avrebbe fatto arrabbiare altrettanto o forse anche più, in realtà.

«Beh, state così tanto tempo insieme ultimamente, pensavo foste una coppia...»

Ipotizzò lei maliziosa tenendo gli occhi fissi sull'altra che s'alzò di scatto con aria furiosa, guardò la ragazza che aveva accanto per qualche istante.

«No! Io con quello stronzo non mi ci fidanzerei neppure se mi pagassero!»

Ribatté subito, senza la minima titubanza la castana prima di uscire velocemente dalla classe, passò davanti le scale in cui era solita incontrarsi Jamie fermandosi di fronte a lui a braccia conserte, fulminandolo con lo sguardo. Lui alzò un sopracciglio perplesso, perplessità che aumentò quando ricevette un sonoro ceffone ben assestato sulla guancia destra.

«Ti odio!»

Gridò semplicemente prima di andarsene, la camminata veloce si trasformò pian piano in una corsa quando sentì i passi di lui che la stava seguendo. Non voleva sentire stupide scuse in quel momento.

«Aspetta»
«Va' a quel paese e non tornare mai più!»

Ribadì lei girandosi per un attimo a guardarlo, senza smettere di correre più veloce che poteva, eppure per lui non fu difficile raggiungerla. Miranda sentì semplicemente un braccio fermarla stringendosi attorno alla sua vita, si fermò guardando il pavimento, rendendosi conto di aver attirato l'attenzione di tutti gli studenti presenti. Lentamente si voltò verso il ragazzo che la guardava con aria severa, di nuovo la ragazza si sentì pervadere dalla rabbia. Era furiosa.

«Che hai?»
«Ti interessa tanto sapere qualcosa di una seccatura come me? Oppure vuoi ridere un po'?»

Gridò ancora la ragazza lasciandolo interdetto. Il tipo si guardò attorno prima di sbuffare, portò gli occhi sulla ragazza che aveva davanti e lo fissava rabbiosa come mai prima d'allora, di nuovo spostò la sua attenzione verso un punto a caso dell'arioso corridoio.

«Mi spiace»

Fece spallucce lui prima di girarsi ed allontanarsi da lei con andamento composto, lei lo fissò incredula. Non sapeva se fosse più interdetta o arrabbiata. Come poteva essere così insolente, così meschinamente demoniaco? Abbassò la testa prima di allontanarsi anche lei, diretta verso la sua classe. Magari doveva aspettarselo, era sempre stato un tipo inaffidabile e lunatico. Oramai era ovvio che ci avesse visto giusto fin dall'inizio, aveva sempre saputo che alla fine ne avrebbe solo sofferto ma aveva voluto insistere fino a sbattere contro la cruda realtà. Sapeva essere così stupida che si chiedeva come avesse fatto ad essere arrivata al liceo.

Quando rientrò in classe l'attenzione di buona parte delle ragazze si posò subito su di lei, che avessero già saputo? Conoscendole non era sorprendente, i cellulari erano l'estensione delle loro braccia e li usavano per spettegolare a tutte le ore del giorno, le notizie volavano veramente veloci in quella scuola. Miranda si avviò lentamente al suo posto quando Clio la raggiunse.

«Quello è diventato un vero bastardo! Te l'avevamo detto...»
«Non mi va di parlarne»

La zittì subito la castana senza degnarla di un solo sguardo, proseguì semplicemente per la sua strada mentre le altre si lanciavano occhiate d'intesa.

«Scusa»

Sibilò semplicemente Clio con voce tremante prima di uscire velocemente dalla classe.

 

L'angolo di Goth:
Questo capitolo non mi soddisfa molto, lo ammetto. Il fatto è che sono un po' bloccata con questa storia e, riguardando la bozza, trovo ovunque cose che non mi piacciono. Temo che mi prenderò una pausa (come se fin'ora avessi postato sempre in orario... Eh, sorry...) per rifletterci un po' su. Mi scuso davvero tanto e vi ringrazio di avermi seguito fino ad adesso, spero di non avervi deluso troppo :(

Sempre vostra, Goth

   
 
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