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Autore: BELIEBER_G    14/10/2014    0 recensioni
Ciao a tutti! Sono Giulia, e questa è la mia prima FF, buona lettura; spero vi piaccia.
La storia è a capitoli, che poi sono due parti, parla di una ragazza di nome Alessia, con le sue insicurezze ma che grazie ai suoi amici, la faranno distrarre. Come tante, ha un idolo che conosce attraverso la TV, fa la sua promessa: di essergli sempre fedele.
Poi succederanno degli eventi emozionanti, tristi, comici, e ovviamente romantici.
Con questa storia, vi farò sentire veramente le emozioni che ci sono dentro.
Genere: Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Proprio quella mattina i miei genitori dovevano partire, per svagarsi un  po' dal loro lavoro. Io naturalmente ero felice perché: avevo finalmente la casa tutta per me! Ma comunque mi sarebbero mancati almeno un po'. 
Mio padre stava mettendo le ultime cose nel taxi, che io avevo chiamato; erano le 10:30 quando li vennero a prendere. 
Mia madre si avvicinò a me, abbracciandomi come se dovesse andare in guerra. 
“Oh tesoro, mi mancherai! Ricordati di dare una pulita alla casa, quando comincia ad essere sporca; chiamaci quando vuoi, tanto ci siamo portati il computer di tuo padre... Possiamo fare anche fare la webcam! Quindi se ti mancheremo…”
“Okay, mamma! Ho capito. Ma ora vai, papà ti aspetta. Ci sentiamo, vi voglio bene!”
Li salutai raggiante, mentre il taxi si allontanava. Rientrai in casa e respirai l'aria della casa vuota. 
Mi buttai sul divano e chiamai Vanessa. 
“Buongiorno Vanessa!”
“Hey! I tuoi sono già partiti?” 
“Oh sì! Dopo ti va di venire da me, dico sul pomeriggio?”
“Certo! Stamattina non c'era quasi nessuno davanti scuola, della nostra classe c'erano sì e no cinque persone massimo, ma anche di meno... Me ne sono tornata a casa.”
“E ti sei pure alzata? Io in vista di uno sciopero, me ne sto a  dormire nel mio letto caldo!”
“L'ho fatto solo perché se no, mia madre continuava ad urlarmi in faccia. Quella donna è più isterica di una vecchia con i gatti in casa!” 
“Perché urlava?”
“Per farmi alzare, stava facendo tardi al lavoro, e mi voleva vedere dirigermi verso scuola... E' odiosa.”
“E' comunque tua madre…”
“Sì, una madre che se ne frega della figlia!” 
“Vanessa, non è che lei se ne frega... E' il suo lavoro. Perché lo sai, che quando ha un minuto di tempo, sta con te.”
“Giusto cinque minuti.” 
“E' già tanto... E' lo stesso con mio padre, lui lavora tanto e non sto tutto il tempo con lui... Ma mica non gli posso volere bene.” 
“Ma io le voglio bene! Solo che, ho paura che lei... Non me ne voglia. Se ci pensi, appena tornata a casa, non mi chiede come sto, cosa ho fatto a scuola o se ci sono problemi da adolescenti. Lei non parla mai con me, e forse sai... Mi sono stancata di parlare per prima. Così, ho lasciato perdere.”
“Ti capisco, con mio padre non ho un legame vero e proprio, però si comporta bene con me. Dalle tempo, magari capirà quello che provi…”
“Forse.” 
“Tu prova a salutarla con aria allegra quando torna a casa, facci quattro chiacchiere e socializza con lei, così lei si prende in pieno la tua fiducia e tu ne ricavi una madre che ti ascolta e che ti vuole bene.”
“Magari potrei provarci…”
“Devi provarci, Vanessa.” 
“Grazie. Accetto i tuoi consigli, sei sempre un'ottima amica anche in situazioni come queste.”
“Oh grazie. Fammi sapere poi; io devo andare a dare una pulita alla casa, che pizza.  Ci vediamo dopo verso le... Be' quando vuoi, io sto a casa.”
“Va bene. A dopo!”
Attaccai e pulii un po' la casa. 
Per ricompensa mi concessi un po'di svago sul computer. 
Verso le 15:45, sentii il campanello suonare. Era di sicuro Vanessa, andai ad aprire. 
“Hey! Ti stavo aspettando. Vieni, andiamo in camera…” 
“Ce ne possiamo stare un po' in salotto?”
“Certo, come vuoi.”
Vanessa si sprofondò sul divano e accese la TV. 
Io mi diressi in cucina per prendere un po' d'acqua. 
“Vuoi qualcosa, Vane?”
“C'è una lattina di Coca-Cola?”
“Aspetta un secondo... Eccola qua! Qualcos'altro?” 
“Oh no, grazie…”
Tornai in salotto. 
“Grazie per la lattina.”
“Oh di niente. Che c'è in TV?”
“Ho messo questa roba qui, ma non so di cosa parli.” 
“Ah... C'è qualcosa che non va, Vanessa?”
“Niente…”
“Io so che c'è qualcosa, Vanessa. E tu adesso, sputerai il rospo.”
“Mia madre.” Disse sbuffando. 
“Che è successo?”
Ero preoccupata. 
“Mi ha chiamata per dirmi che stasera andava un'altra volta ad una cena di lavoro. Ho seguito il tuo consiglio, ho cercato di parlarle con calma, ma ha detto che non poteva lasciare la cena prima o rimandarla. Così le ho sbottato al telefono, dicendole tutto quello che pensavo di lei. Mi ha attaccato in faccia con un:'Sei in punizione, Vanessa. Non ti azzardare a uscire, o ti mando da tuo padre a Milano.' “ 
I genitori di Vanessa si erano divorziati per questo non si confidava con nessuno, se non con me. 
“Oh tesoro... Come ti senti?” 
“Ci sono abituata, Alessia. Litighiamo spesso, e ormai mi è indifferente.” 
“Però io ti vedo cupa.” 
“Magari un po' mi dispiace…”
“Mi dispiace. Vedrai che farai pace con tua madre.”
“Sì questo è sicuro. Ma rimarremo comunque distanti.” 
“Io non credo, se ci lavori su.” 
“Non lo so... Potrei fare un'altro tentativo…” 
“Dovresti.” 
Suonò il campanello, e dissi a Vanessa di aspettare un secondo. 
Aprii la porta e guardai torva la signora che mi aveva rivolto un:"Ciao Alessia; sono Michela, un'amica di tua madre. Sono qui perché devo passare ogni tanto per controllarti, se magari hai bisogno di qualcosa chiedi a me, ci sarò finché non torneranno i tuoi genitori..." 
Era entrata senza chiedere il permesso e si era diretta verso la cucina per posare qualche altro pasto per me. 
Pensai mentre la seguivo:'Ma sì, fai come fossi a casa tua...' che maleducata. 
Dopo aver fatto il suo controllo, ed avermi raccomandato di certe cose, mi disse:"Questo è il mio numero, chiama quando vuoi. Hai bisogno di qualcosa... O sei a posto?" 
“Sto benissimo, grazie.”
Annuì. Disse ancora:"Bene allora ho finito qui, salutami tua madre." 
Annuii e sorrisi. 
Tornai in salotto. 
“Chi era quella?”
“Un'amica di mia madre che è venuta a controllare se avevo bisogno di qualcosa... Mia madre è strana, non si fida di me? Crede che non so stare un po' di giorni da sola e cavarmela? Non sono una bambina.” Dissi infastidita. 
“Non lo so. Forse si preoccupa per te, e vuole che tu stia bene.” 
“Non è un problema, che faccia come vuole.”
Mi sorrise. 
Erano le 18:20, decidemmo di chiamare i nostri amici e invitarli a casa. 
Verso le 18:35, vennero tutti. 
“Ciao ragazzi! Sono felice che abbiate accettato di venire.”
“Scherzi? Ci si diverte con voi due!” Esclamò Marissa. 
Le sorrisi. 
Li feci sedere sul divano. 
Io e Vanessa andammo in cucina a preparare qualche pasticcino per loro. Mi chiese:"Cosa facciamo stasera?" 
“Non ne ho idea. Potremmo vedere un film.”
“Sta diventando una cosa monotona, Alessia…”
“Intanto portiamo questi a loro, poi decidiamo.”
Annuì e sorrise. 
“Ecco a voi, ragazzi!” Disse Vanessa gentile. 
“Che buon profumo che hanno! Complimenti.” Disse Christian. 
Lo ringraziai. 
“Che cosa facciamo stasera?” Chiese Elena. 
“Pensavo di guardare con voi un film, qui ne ho abbastanza…” Dissi. 
“Di nuovo? Ogni volta che veniamo di sera, ci guardiamo un film... Insomma, io adoro i tuoi DVD, però... Dopo un po' stanca.” Disse Marissa. 
“E' quello che ti dicevo, Alessia.” Disse Vanessa. 
Un attimo di silenzio. 
“Organizziamo una festa.” Propose Christian. 
“Una festa?” Domandò Enrico. 
“Hey aspettate ragazzi... So che i miei non ci sono e abbiamo la casa tutta per noi, però... Non vorrei esagerare.” 
“E dai, Alessia! Solo questa volta, non faremo casino e inviteremo poca gente.” Disse Marissa. 
“Solo gli amici più stretti... Dai, abbiamo un po' di tempo per organizzare.” Disse Vanessa. 
“Allora...?” Chiese Chris. 
“E va bene! Promettetemi che non creerete casini o complicazioni, okay?” 
“Tranquilla, sarà perfetto. Una festa normale.” Mi assicurò Marissa. 
Mandammo un po' di messaggi su Facebook, ai nostri amici di scuola, scrivendo:"Ciao ragazzi! Stasera verso le 20:30, siete invitati alla Festa Libera a casa di Alessia! Vi aspettiamo." 
Mettemmo le ultime cose. 
Era pronto tutto, aspettammo i nostri amici di scuola. 
Elena ancora non le era passata quella faccenda con Christian, ma comunque era abbastanza felice, almeno si svagava. 
  
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