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Autore: orkaluka    15/10/2014    1 recensioni
Quando dalle foreste di Hogwarts spariscono gli unicorni Melinda si offre volontaria per le ricerche, queste cominciano insieme a Ted e James, finiti, ovviamente, in castigo. Purtroppo però la questione non finisce qui, perché di fatti strani ad Hogwarts, quest'anno, ne accadono parecchi. Gli alleivi vengono attaccati da forze oscure e solo Melinda sembra in grado di percepire quando questi sono in pericolo. Tra amicizia, lealtà, magia e ovviamente avventura riusciranno Melinda, James, Rose, Scorpius e Al a sventare la minaccia che grava su tutti loro?
Siate clementi, é la mia storia non originale! Non sono affatto brava nelle presentazioni, quindi spero che vorrete dare almeno una sbirciata al testo XD
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Albus Severus Potter, James Sirius Potter, Nuovo personaggio, Rose Weasley, Scorpius Malfoy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Vi chiederete perché sono ancora qui, perché, dopo un anno di silenzio, torno a pubblicare una storia che avete dato per morta. La verità? Ho inventato Melinda tre o quattro anni fa, le ho dato corpo e consistenza nella mia mente e, alla fine, le ho fatto prendere vita sulla pagina bianca. Quattro anni fa è nata e quattro anni fa la prima parte di quella che doveva essere una serie era già stata scritta e ricorretta varie volte. Ma questo era quattro anni fa, frequentavo la prima liceo, non ero che una ragazzina, capivo a malapena come prendermi cura di me stessa, figurarsi dei miei personaggi. Ho imparato a pretendere da me stessa molto più di quello che trovate in queste pagine eppure la consepevolezza di aver lasciato una storia a metà mi distrugge e soprattutto deve essere estremamente frustante per voi. Quindi, mi scuso per il ritardo e avviso che nei prossimi giorni verrano pubblicanti i restanti (e non molti) capitoli di questa storia.

Sperando che non mi odiate troppo, buona lettura 



Capitolo 23 - Sua

 

 

Melinda si sedette a terra, il senso di colpa la opprimeva, ma sapeva che se non l’avesse ucciso la donna l’avrebbe torturata, probabilmente fino alla pazzia. Scacciò le lacrime, si alzò in piedi e nascose il senso di colpa, il dolore e tutte le sue emozioni dietro ad una maschera di ferro.

“Ora, devo scegliere chi liberare.”

Disse Melinda, con un tono monocorde. La donna annuì sorridendo.

“Sai” Disse “Mi sei simpatica, quanti allievi del primo anno conoscono la Maledizione di Antonin Dolohov?” Melinda sorrise e disse.

“Be, è un peccato, perché io la disprezzo profondamente.”

La donna rise di gusto, Melinda cominciava ad odiare quella risata sadica che sembrava graffiare i timpani per quanto era malvagia.

 “Scommetto che sei una Serpeverde!”

Disse, sorridendole. Melinda scosse la testa.

“Grifondoro.”

 Se non altro rispondere alle domande faceva guadagnare tempo a James e Al e a tutti loro. La donna parve delusa.

“Purosangue?”

 Melinda scosse la testa un’altra volta. La donna alzò prima una spalla, poi l’altra, poi le riabbassò.

 “Dimmi allora, quale di voi vuoi liberare?”

 Melinda osservò attentamente Rose e Scorpius, aveva sentito la donna dire che a Scorpius non doveva essere fatto del male e che Rose voleva ucciderla davanti ai cugini, per cui la risposta era semplice.

“Rose, voglio che liberiate Rose.”

Vide la donna arrabbiarsi molto, tanto che brividi gelidi le scorsero lungo la schiena.

“Mi vuoi togliere il mio divertimento! Insulsa ragazzina! Pagherai per questo!”

 Melinda non vide neanche alzarsi la bacchetta, seppe solo che il colpo arrivò e che fu violento e doloroso, molto doloroso. Una delle maledizioni senza perdono, la maledizione Cruciatus. Urlò così forte che alcuni uccelli scapparono via. Sentì i passi della donna avvicinarsi e seppe che era finita lunga distesa a terra.

 “Va bene, va bene. Affidate quella ragazzina ad unicorno e dite alla ceratura di portarla a scuola.”

 Due uomini si mossero, presero Rose e la affrancarono ad un unicorno intrappolato in una recinzione. Ce ne erano moltissimi, Melinda non li aveva neanche notati.

“Ti starai chiedendo perché ho intrappolato gli unicorni.”

Melinda annuì, tutto pur di rimandare la maledizione cruciatus che sicuramente l’avrebbe colpita prima o poi. La donna rise.

“Sai, mi hanno sempre infastidita gli unicorni, li odio. Appena avrò finito di uccidere i piccoli Potter li brucerò tutti, oppure venderò il loro prezioso sangue.”

 Melinda constatò che quella donna era pazza, realmente e definitivamente. I due uomini liberarono l’unicorno che prese a correre per la foresta, con Rose sula schiena, verso Hogwarts che li avrebbe accolti a braccia aperte. Melinda sorrise un poco, appena prima che il dolore la colpisse di nuovo e che ricominciasse ad urlare. Appena l’effetto finì Melinda tossì e cercò di parlare.

“Fammi sfidare un altro dei tuoi uomini, se vinco libererai Scorpius.”

La donna rise, poi si mise a pensare, passeggiando avanti e indietro.

“Va bene! Si, ho proprio voglia di assistere ad un duello del genere!”

Sorrise, sembrava una bambina a cui i genitori avessero regalato ciò che agognava.

“Alzati ragazzina, sfiderai Skin.”

Melinda fece forza sulle braccia e si mise in posizione da duello. L’uomo che avrebbe dovuto battere era ancora più terrificante degli altri. Era grasso, alto, con un naso piccolo. Gli occhi erano di un intensissimo rosso sangue, un colore strano. La cosa più terrificante però rimaneva la sua pelle, perché non era definita, doveva essere stato in mezzo ad un fuoco, o a un’esplosione violenta che si era portato via metà del suo corpo. Melinda non riusciva a comprendere il solo fatto di come fosse ancora vivo, era ripugnante. Scavò ancora una volta dentro di se e chiese a Bella. Ancora voglia di far fuori qualcuno? Lei emerse ridendo e il duello ebbe inizio. Fu più difficile di quello contro Nasone, decisamente. Tanto che alla fine Melinda era coperta di sangue, la maggior parte non suo. Aveva fatto un incantesimo molto strano, un incantesimo che aveva fatto esplodere dall’interno il corpo del mago. Bella si ritirò soddisfatta, mentre Melinda stava per crollare, non poteva credere a ciò che aveva appena fatto. La donna fece un cenno con la mano ai due uomini rimasti che caricarono Scorpius su un unicorno e lo spedirono verso Hogwarts. La donna sorrideva, malvagia e Melinda si sentiva sempre peggio, tanto che non si accorse neanche della sua bacchetta che volava via e che la lasciava completamente indifesa.

 “Crucio!”

 Disse la donna, ridendo subito dopo all’udire le urla della ragazza.

“Questo è per avermi tolto il divertimento! Crucio!”

 Melinda piangeva, urlava, si dibatteva, con il cuore che andava a mille e il corpo in fiamme.

“Questo perché non mi hai dato la possibilità di conoscere il piccolo Malfoy! Crucio!”

 La donna rideva, rideva felice.

 “Questo perché i tuoi amichetti non sono ancora arrivati. Crucio!”

Urlò ancora e ancora Melinda sentì il dolore, forte come mai prima.

 “Questo per…”

 La donna si interruppe a metà della frase e una voce maschile intervenne, una voce che Melinda conosceva, ma che non ricordava dove l’avesse già sentita.

 “Non osare alzare ancora la bacchetta su di lei Lamia, è mia.”

 Alla donna si spense il sorriso sulle labbra. Si inchinò con deferenza al cospetto dell’uomo coperto da un lungo mantello nero.

“Mi scusi, non volevo…non sapevo…non avrei mai osato.”

L’uomo schiaffeggiò Lamia violentemente, con un colpo ben assestato che la mandò a ruzzolare per terra. Melinda rimase immobile, era senza forze, del tutto inutile senza bacchetta e con la mente incredibilmente vuota, per la prima volta nella sua vita.

 “Mi aveva promesso la mia vendetta.”

 L’uomo alzò la bacchetta verso la donna, puntandola al suo sterno.

“Avevo promesso la tua vendetta, ma ti avevo anche detto che se tu avessi torto un solo capello alla ragazza di mia proprietà saresti morta.”

 La donna si prostrò ancora.

 “Mio signore, pensavo fosse di Serpeverde, questa ragazzina è amica dei Potter, non può essere veramente lei, è sicuro di riconoscerla?”

 L’uomo si arrabbiò.

“Osi anche mettere in discussione le mie capacità? È lei, cambierà idea, o forse non hai assistito a ciò che ha fatto ai tuoi uomini.”

La donna annuì, si prostrò di nuovo e cominciò a chiedere perdono, cosa che non le fu concessa, perché cadde, morta, dopo che un lampo di luce verde aveva attraversato gli occhi di Melinda.

“Voi due, morirete, siete stati suoi complici.”

 Altri due lampi verdi illuminarono la notte, poi il mago si avvicinò a Melinda, lei sapeva di dover provare terrore, paura o rabbia, ma semplicemente era tutto vuoto, tutto incomprensibilmente silenzioso. L’uomo posò la bacchetta sul busto di Melinda e cominciò a pronunciare una litania, che permise a Melinda di riprendere le energie e le curò tutte le ferite. Chiunque fosse quell’uomo era potente, molto potente. Porse a Melinda una mano guantata, che la prese e si rialzò in piedi. L’uomo le porse la sua bacchetta.

“Ottima scelta.”

Disse. Melinda non capiva più nulla e non solo a causa dello shock, tutto quello che stava accadendo era incomprensibile. Chi era quell’uomo? Cosa voleva da lei? Perché un mago oscuro l’avrebbe dovuta proteggere? Non riusciva a capire. Dei passi vicini avvisarono i due nella radura che stava arrivando qualcuno, erano in molti. Tra i primi comparve il signor Potter, che appena vide la figura ammantata si fermò.

 “Piacere Harry, è un grande onore conoscerti.”

Disse la voce.

“Ora, se non vi dispiace me ne vado. Ma un avviso, questa ragazza è mia, se le torcerete anche un solo capello giuro che verrò a prendervi e vi assicuro che so quando questo accadrà.”

Detto questo il mantello nero scomparve in un turbinio di vento e con lui scomparvero anche le poche energie che a Melinda erano rimaste. Si accasciò a terra e si lasciò andare al buio di un sonno ristoratore, un sonno in cui non aveva fatto cose orribili e non aveva subito una tortura, un sonno insomma che di buio non aveva nulla. 

  
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