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Autore: Molecola    15/10/2014    1 recensioni
Avete mai notato come la sezione di psichiatria in un ospedale sia sconfinata in un angolo lontano da tutti gli altri reparti ma a un passo da quello di cardiochirurgia? I “malati di mente” accanto ai “malati di cuore”. Come se ci fosse davvero una differenza.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Yuri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Alessia non c'era. ho ripreso la mia catenina, ho notato la sua mancanza subito e immediatamente ho cercato un modo per tornare di nuovo li. Ma di scuse
non avevo più. ho stretto tra le mani quel ciondolino e ho voltate le spalle andando via. Forse è meglio cosi, che cosa avrei potuto dirle?
l'unica cosa che mi viene da urlarle contro è che è una debole! una falsa! Che il coraggio di dirmi di non cercarla più non l'ha nemmeno avuto.
Che ha preferito dirlo a mia madre, Che Isabella non ha gli occhi luminosi come i suoi, che la pazzia di rapirmi e portarmi al mare non l'ha mai avuta.
che quando mi stringe forte sotto le lenzuola io mi sento come un uomo che trema dal freddo a cui viene regalata una candela sottile e rotta per riscaldarsi.
Mi maledico mentalmente per quello che ho pensato. Isabella è una brava persona, forse poco presente per via del lavoro che fa ma comunque molto disponibile.
c'è sempre per me. Squilla il telefono, lo tiro fuori dalla borsa che ho lasciato sul letto dell'albergo. é lei!
- ehi!-
- ciao Amore!sei ancora a lecce?-
- si prendiamo il treno delle ventidue e cinque-
- ti vengo a prendere io in stazione domani mattina, ti va? briosche calda e cappuccino!- sorrido
- tu mi vizi-
- ma no! sono sempre cosi assente, ci vediamo cosi poco che appena posso ne approfitto-
- va bene amore-
- cosi mi dici se lecce ha smosso qualcosa-
- no, non ha smosso nulla..non ho ricordato niente..come previsto-
- dai, non buttarti giù! ricorda cosa ti dico sempre!-
- smettila di mettere a tutto voulme ligabue?- ride
- no, l'altra frase-
- a che serve avere un passato se si può avere un presente migliore!-
- esatto!- sorrido, eppure io un passato vorrei tanto averlo, la mia memoria che non torna custodisce cinque anni passati con Alessia, non posso più avere
a che fare con lei ma magari con il suo ricordo si
- va bene Isa, dai, chiudo che sistemo la valigia-
- ok amore mio!ti chiamo dopo, un bacio. Ti amo!-
- anche io. Ciao- chiudo la chiamata e mi getto di peso sul materasso. stare qui a rimurginare non ha senso, magari esco a fare una passeggiata.





- ok ma quindi " il guardino dei ciliegi" è un'opera del nuovo teatro?Ale? Ale cazzo sto parlando con te!- Letizia mi scuote dai miei pensieri riportandomi
alla realtà. sistemo il cerchietto al naso e sospiro
- non ti ho sentito!-
- Ale hai presente che il trentuno ci aspetta una stupenda notte in treno per andare a dare l'esame di storia del teatro? mancano dieci giorni!-
- e quindi?-
- e quindi devi studià!-urla gesticolando
- guarda che io queste cose le so già- sbuffo sfogliando una pagina
- repetiva iuvant! mai sentito?poi mi spieghi che hai? sei distratta sei su un altro pianeta! ti prendi la mattina libera da lavoro per studiare e poi
ti distrai?-
- non mi sono presa la mattina libera per quello..- ammetto sconfitta. mi guarda perplessa cercando di capire cosa mi passa per la testa.
- e per cosa?- sospiro - Ale, porca miseria, parla!-
- ieri sera a cena c'era..-
- c'era....?-
- Marlene!-
- Marlene?ma sei sicura che non fosse una tipa che le assomigliava?-
- no, era lei ti dico!- trattengo la rabbia ispirando forte
- non capisco il motivo della tua rabbia! dovresti essere con lei ora. felice di averla..-
- non mi ha riconosciuto- la interrompo con un filo di voce
- beh...sei molto diversa rispetto a prima..-
- Letizia per favore eh- come ha fatto a scordarsi di me di nuovo. come fai a scordarti di una persona con cui sei fuggita? di una persona che avevi
promesso che avresti amato sempre a prescindere da tutto il resto? mi accendo una sigaretta e lascio che il fumo mi riempa i polmoni
-che hai intenzione di fare?-
- niente, che dovrei fare?-
- cercarla..-
- no...ha diritto di restare nella sua tranquillità...-
- Ale le sei stata accanto per cinque anni, hai diritto a cercarla...-
- no, non è vero- mi alzo
- dove vai?-
- a fare una passeggiata..- esco fuori dalla biblioteca, lo sguardo basso e mille pensieri per la testa. mi manca, mi manca molto.Mi manca quello che eravamo.
Mi mancano le sue mani fredde, i suoi occhi viola, il suo respiro caldo. Mi manca tutto. l'odore del pane del fornaio mi desta dai miei pensieri, mi viene in mente
quando insieme a lei correvamo veloci fino a qui e prendevamo pane caldo il pomeriggio. Entro dentro il locale che profuma cosi di buono e lei è li.... sorride
al pannettiere, afferra il suo panetto caldo e lo morde felice. Il suo sorriso..quanto mi era mancato, i suoi occhi allegri, le sue mani affusolate.
Si volta per uscire dal panificio e mi vede. Si scompone un attimo, guarda per terra timida poi sistemandosi la borsa sulle spalle si avvicina a me. il cuore
mi batte in maniera talmente forte che ho paura per la mia salute. Del sudore freddo mi scorre sulla fronte.il pannettiere che ci conosce e sa della perdità
di memoria di Marlene mi guarda con compassione, odio essere guardata cosi.
- tu sei la cameriera di ieri-
- si..sono io- mi limito a dire
- sono passata stamattina a prendere la catenina..-
- bene, mi fa piacere- lei arrosisce, mi sorride e va via.
- la lasci andare cosi?- mi chiede Alfonso il pannettiere. che faccio la lascio andare cosi? mi precipito fuori
- scusa?- lei si volta sorpresa
- si?-
- ehm...- che cosa dico? - avete mangiato bene?-
- quando?-
- ieri sera!-
- oh si certo-
- io sono Alessia piacere- un tuffo nel passato mi riporta alla prima volta che mi presentai. serra esotica, una ragazzina dagli occhi viola mi tende la mano
dicendomi il suo nome.
- marlene piacere- le squilla il cellulare. lo afferra tutta affaticata
- ehi ciao..si si... guarda le ragazze stavano pensando di ritardare la partenza però se vuoi torno questa sera...ok, grazie amore ciao- amore?
dopo tutto quello che ho passato pensavo di aver provato il massimo del dolore, non mi aspettavo che si potesse stare peggio e invece quel suo chiamare amore
un'altra persona mi ha devastato.
- è il tuo ragazzo?-
- ragazza..- sussurra
- che carine! state insieme da molto?-
- un anno..- sento il cuore distruggersi in mille pezzettini, li vedo galleggiare,sfrangersi, distruggersi
- io..io deve scappare, buon ritorno a casa- le volte le spalle e vado via




perchè le ho detto di Isabella? vendetta? voglia di farle male nello stesso modo in cui lei ne ha fatto a me? può darsi! ma allora perchè non provo
soddisfazione?il faito mi manca, mi accascio a terra, il panino mi cade di mano, le lacrime mi scorrono veloci sulle guance, quanto sono stata stupida...
- ehi stai bene?- alzo lo sgaurdo, Alessia mi guarda preoccupata.
-eh?-
- tutto bene? ti sei fatta male?- mi tende la mano
- n..no- mi alzo senza il suo aiuto e la guardo. i suoi occhi sono terribilmente feriti
- piangi?- mi asciugo svelta le lacrime
- no..-
- certo, senti facciamo cosi, facciamo un giro cosi ti distrai da quello che stavi pensando ti va?- mi va? la guardo dubbiosa, lei mi ha fatto molto male,
cosa dovrei fare?






 
  
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