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Autore: Beta Chan    15/10/2014    2 recensioni
[MasaHika][RanTaku, HamaHaya & KyouTen con accenni][La prima fic che scrivo O//////O]
"In una fresca serata d'autunno, Kariya Masaki era intento a rilassarsi nel suo piccolo appartamento universitario, guardando un po' di televisione.
Ad un certo punto il campanello suonò.
Kariya aprì la porta in modo titubante e vide il suo più grande compagno di sventure, Hikaru Kageyama sulla soglia dell'abitazione con un sorriso amabile stampato in volto e cinque grosse valigie al suo fianco.
Che cosa stava succedendo? Perché lui era lì? Masaki proprio non lo capiva...
Ma gli fu tutto chiaro poco tempo dopo.
A quanto pare, Hikaru era riuscito a farsi cacciare dal suo appartamento universitario, aveva bisogno di aiuto, e lui doveva ospitarlo.
Kariya sbuffò e lo guardò in modo nervoso... consapevole, che il suo fastidioso amico sarebbe diventato da lì a poco tempo il suo coinquilino."
Genere: Comico, Demenziale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Altri, Hikaru Kageyama, Kariya Masaki
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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5) Nascondino pomeridiano              

 Erano le quattro del pomeriggio, e nonostante fosse Autunno.. faceva un caldo terribile, e l'aria tutt'intorno, era maledettamente afosa e soffocante.
 Masaki sospirò, e si tolse la felpa azzurra, lasciandosi una maglietta a maniche corte bianca, a coprire il petto.
 Ormai erano più di cinque minuti che girovagava nel piccolo giardino, in cerca di un possibile nascondiglio dove potersi imbucare.
 Il motivo di questo suo strano comportamento? Ovviamente, Hikaru Kageyama.
 Perchè un'altra buona ragione per non convivere con quel rompiscatole del viola, era sicuramente la sua passione per i giochi all'aperto, e soprattutto.. per uno in particolare: il nascondino.
 Era snervante, passare infiniti pomeriggi in quel piccolo giardino, correndo qua e là, per non farsi acchiappare dall'altro.
 Era noioso.. eppure, Masaki lo faceva.
 Non aveva altra scelta, se non imprecare contro se stesso.
 Perchè chiunque conosca Hikaru Kageyama, sa per certo quanto sia insistente e noioso se non si fà quello che lui dice, o meglio.. che ordina.
 Era odioso, Kariya lo doveva ammettere. Era così infantile il suo coinquilino.. così immaturo.. così snervante..
 Ma questo lato del suo carattere, lo divertiva fin troppo, e al tempo stesso, lo stressava.
 Masaki chiuse un'attimo gli occhi giallognoli, e si sistemò dietro un grande cespuglio, con la speranza che Hikaru non venisse mai a trovarlo.
 Si sentiva protetto, tra i rami e le foglie di quell'arbusto, sentiva di essere al sicuro.. come se nessuno potesse ferirlo o infastidirlo.
 Canticchiò una breve canzoncina nella sua mente, cercando inutilmente di restare sveglio, visto che quella notte.. come tutte le altre del resto, non aveva chiuso occhio nemmeno per un minuto.
 << Kariya s-sei quaa?! >> il ragazzo dai capelli azzurri sbuffò. Eccola.. la sua voce, il suo incubo peggiore.
 << Allora?! Sei quaa? >> gli ripetè a voce più alta il piccolo Hikaru, che intanto stava cercando il suo coinquilino dietro un'albero.
 "Che sciocco.. secondo lui, risponderei veramente alla sua domanda?! Non sono così ingenuo da farmi scoprire, come può chiedermi dove sono, quando stiamo giocando a nascondino?!"
 Pensò tra se e se Masaki, il quale era decisamente infastidito e scorbutico.
 Si passò una mano tra i capelli, e con la coda dell'occhio cercò di vedere se il rompiscatole di Kageyama, se ne fosse inutilmente andato.
 << Eccoti! >> gli urlò nell'orecchio il viola, dopo averlo trovato e stanato. Masaki sbuffò.. possibile che non riusciva mai a vincere?! Possibile che il suo coinquilino lo stressasse così tanto?!
 Kariya si maledì ancora.. quando quel fatidico giorno, da estremo inconsciente aveva accettato l'idea suicida del suo compagno.
 << Forza! Ora tocca a te! >> gli urlò nell'orecchio il tremendo Hikaru, il quale stava saltellando rumorosamente intorno al ragazzo dai capelli verdognoli, che scoraggiato, si affrettò ad arrivare alla "tana", cioè una delle tanti pareti della casa.
 Uno, due, tre, quattro, cinque..
 Masaki non aveva proprio voglia di contare, per poi andare a scovare il suo noioso coinquilino.
 Sei, sette, otto, nove, dieci..
 No, non lo avrebbe fatto ancora. Non sarebbe andato a cercare nuovamente il viola. Era stufo di stare ai suoi "infantili" ordini. Si sarebbe ribellato.
 Undici, dodici, tredici, quattordici, quindici..
 Kariya smise di contare, e sorrise in modo sadico, quando nella sua contorta mente, comparì una "diabolica" idea, contro il più piccolo.
 Il piano, in fin dei conti era semplice e banale: doveva solamente scappare da lì, mentre Hikaru si nascondeva, lasciandolo da solo.
 Kageyama era così stupido.. che sicuramente non si sarebbe mai accorto della scomparsa del verde. Tutti i pezzi si incastravano nella mente ingegnosa di Masaki, e con un agile scatto, uscì velocemente da quella sorta di "prigione", per poi correre rumorosamente fino ad una piccola pizzeria a fianco della sua Università.
 Kariya entrò dentro, tutto pimpante e felice. Prese un pezzo di pizza, e se lo mangiò con gusto, fuori dal piccolo locale.
 Stava per tornare a casa, bramoso di vedere la reazione di Kageyama davanti alla sua insolita scomparsa, quando una voce familiare, lo colpì alle spalle.
 Masaki si voltò, totalmente confuso, sorridendo come un ebete alla vista di Akane, la sua "speciale" compagna di banco, nonchè la sua segreta cotta universitaria da almeno cinque mesi.
 Akane Yamana, era una ragazza timida e solare al tempo stesso, con dei capelli castano chiaro raccolti in due infantili treccie, che gli arrivavano fino alle spalle.
 La prima cosa che Masaki aveva notato in lei.. non era nè il suo sorriso educato, nè il suo corpicino magrolino e privo di forme, e nemmeno i suoi capelli lisci e fluenti.
 La prima cosa che Kariya aveva notato in lei, erano senza dubbio i suoi occhi.
 Erano viola, del medesimo colore della lavanda.
 Erano così realistici, che a volte a Masaki sembrò di sentire perfino l'odore delicato e penetrante di quel fiore.
 << Ciao Akane >> gli rispose infine Kariya, avvicinandosi di più a lei, e sorridendole amabilmente. << Che facevi? >> gli domandò la castana, sorridendo a sua volta, e mettendosi a fianco dell'azzurro.
 << Umh.. niente, facevo una passeggiata.. vuoi venire? >> gli disse tutto d'un fiato Masaki, il quale stava diventando più rosso di un peperone, per l'imbarazzo incombente.
 << Volentieri >> gli rispose infine lei, camminando a passo lento e taciturno con lui.
 Era strano.. pensò fra se e se il turchese.
 Era strano provare queste sensazioni..
 ad ogni sorriso, ad ogni gesto, ad ogni passo.. Masaki arrossiva.
 Kariya proprio non se lo spiegava.
 Insomma.. lui non era di certo un tipo che esternava così tanto i suoi sentimenti, mostrandogli agli altri.
 E allora.. perchè lo stava facendo con lei?
 Cosa gli stava succedendo?! Che fosse veramente cotto di lei..?
 << Dove andiamo? >> gli chiese infine la castana, fermandosi e guardandolo negli occhi giallognoli.
 << Umh.. dove vuoi tu.. >> gli rispose con un filo di voce, Kariya.
 Lei ridacchiò, e si trascinò dietro Masaki, portandolo in un piccolo parco giochi, e sedendosi in un'altalena vicino a lui.
 La castana gli sorrise, e il verde avvampò.
 Di solito era il contrario.. ma Kariya non ci poteva fare proprio niente.
 Akane Yamana gli faceva questo effetto.
 Masaki si passò una mano tra i capelli.
 Okay.. era arrivato il momento di parlarle, e dirle ciò che provava quando passavano del tempo insieme.
 << Akane? >> gli domandò infine il ragazzo dai capelli azzurri, cercando di mantenere il tono autoritario che possedeva. << Si? >> Gli rispose di rimando la ragazza, la quale lo guardava con aria decisamente curiosa e imbarazzata.
 << Tu mi... >> Masaki fece per parlare, ma una voce.. fin troppo snervante, lo precedette.
 Il ragazzo si trattenne dall'urlare, e imprecò contro se stesso, tutti i peggiori insulti che avesse mai detto nella sua vita.
 << Kariyaaaa >> rieccola, la snervante vocina dell'inferno. La causa di tutti i suoi problemi. << Che diavolo vuoi Hikaru?! >> gli rispose immediatamente Masaki, infastidito e imbronciato al tempo stesso.
 << Vieni qua! >> gli "ordinò" di nuovo, il rompiscatole di Kageyama.
 Kariya non lo capiva proprio. Che diavolo voleva adesso il suo coinquilino?! Stava per dichiararsi, magari anche baciarsi con la sua "amata", e quel moccioso di Hikaru, aveva rovinato tutto. Di nuovo.
 L'azzurro sbuffò, e guardò la castana.
 << Umh..s-si è fatto tardi, Masaki io vado.. ci vediamo domani a scuola >> gli rispose infine Yamana, andandosene a passo lento e triste fuori dal praticello.
 Eccola che se ne andava.. ecco che aveva di nuovo perso un'occasione d'oro..
 << Beh?! Si può sapere che vuoi?! >> domandò Kariya ad Hikaru, una volta tornato a casa con lui. << Io che cosa voglio?! Mi ero preoccupato per te! Non sapevo dove eri andato, e non ti trovavo! Scusami tanto.. è solo che avevo paura.. >> Gli rispose infine Kageyama, con tono dispiaciuto e triste.
 Masaki non ci poteva credere: Non poteva fare nemmeno un passo, che Hikaru si preoccupava.. com'era infantile..
 Il turchese sbuffò: era messo bene insomma, con un coinquilino stalkeratore alle calcagna che lo pedinava come un maniaco.
 Il ragazzo rabbrividì, e scuotè nervosamente la testa, intento a togliersi dalla mente quell'inquietante pensiero sul suo compagno.
 << Beh.. si da il caso che ero un'attimo uscito per prendere un pezzo di pizza, e poi mentre tornavo a casa, ho incontrato Akane, ho parlato con lei.. e poi tu.. tu sei arrivato e hai rovinato tutto! >> gli disse in tono esasperato Masaki, il quale si sedette in modo svogliato sul praticello del piccolo giardino, vicino a Kageyama.
 << Dai scusami.. mi perdoni, vero?? >> gli domandò quest'ultimo, riprendendolo ad assillare, e mettendosi in ginocchio davanti a lui.
 Kariya rise sadico.. gli avrebbe detto volentieri di "no", solo per il gusto di vederlo piangere.. ma per qualche strana ragione, il ragazzo dai capelli verdognoli, annuì lentamente, mormorando un infastidito "si".
 << Evvaiii!! >> Hikaru riprese la sua solita aria solare, e fece di nuovo contare Masaki, il quale stava impazzendo per l' "esplosiva" felicità del viola.
 Quarantasei, quarantasette, quarantotto, quarantanove, cinquanta..
 Kariya aprì finalmente gli occhi, e dopo aver finito la snervante conta, si diresse a passo lento nel piccolo giardino, intento a scovare la "peste viola".
 Passò un pò.. e il ragazzo guardò tra i cespugli, tra gli alberi, perfino sotto i sassi.. ma di Hikaru, nessuna traccia.
 Che se ne fosse andato? Impossibile.. non era da lui. Che gli lanciasse uno scherzo? Probabilmente era quella la soluzione più plausibile..
 dopotutto anche lui era famoso per le sue idee "geniali" e decisamente alternative.
 Il gioco del nascondino ne era un chiaro esempio.
 Masaki sospirò, e si autoconvinse che Kageyama, gli stesse progettando un "bizzarro" scherzo.
 Rientrò in casa, e cominciò a preparare la cena, come al solito. Tanto prima o poi, sarebbe "sbucato" fuori.. almeno che non volesse morire di fame!
 Dopo aver messo la pasta nella pentola sui fornelli, Kariya si asciugò una goccia di sudore dalla fronte, e andò un attimo nel piccolo salotto, intento a guardare la televisone, beandosi dell'insolita tranquillità che dominava la casa..
 La quale però durò poco, perchè Masaki, si stava incuriosendo sempre di più su dove si fosse cacciato Kageyama. Forse.. stava facendo lo stesso che il viola aveva fatto precedentente con lui, ma a Kariya questo non importava. Voleva solo essere certo che Hikaru stesse bene e non combinasse altri guai.
 Così, dopo essersi infilato nuovamente le scarpe, l'azzurro scese in giardino, cercando ancora una volta, l'insolito coinquilino.
 Ma niente.. Masaki ancora non lo aveva trovato. Si passo una mano tra i capelli, e lentamente.. cominciò a preoccuparsi. Entrò nuovamente dentro casa, e incominciò a cercarlo nel salotto, nella cucina, nel bagno, e nelle rispettive camere da letto. Cercò, e cercò ancora.. ma di Kageyama.. nemmeno la traccia.
 Fu solo quando sentì un mormorio soffocato provenire da camera sua, che si insospettì e si avviò velocemente verso la propria stanza, sentendo ancora la sua voce ovattata, arrivargli nelle orecchie.
 Aprì la porta, ma Hikaru non si vedeva. Guardò di nuovo nell'armadio, persino sotto il letto.. ma non lo aveva ancora trovato.
 Kariya chiuse gli occhi, e aguzzò le orecchie, intento a sentire qualche altro rumore provenire dalla camera.
 << oooh! >> eccolo! Lo aveva di nuovo sentito! La voce era decisamente la sua! Masaki aprì nuovamente gli occhi, e con uno scatto, prese una sedia, ci salì sopra, e aprì uno sportello, rivelando il nascondiglio della peste di Hikaru.
 << Umh..ciao >> gli disse quest'ultimo, totalmente imbarazzato.
 Kariya strabuzzò gli occhi.
 Perchè il suo coinquilino aveva addosso una minigonna, e aveva in mano uno stura-lavandini?! E poi.. che aveva alla faccia? Una maschera da scimmia?!
 << Hikaru-Kun! Mi dici cosa diavolo stai facendo?! >> gli urlò confuso Masaki, il quale si chiedeva, che cavolo aveva fatto di male nella vita, per meritarsi uno come lui.
 << Emh.. lunga storia.. vedi, queste cose.. fanno parte del mio travestimento! >> Gli rispose di rimando Kageyama, ridendo sotto i baffi.
 << E da cosa? Da scemo della città?! >> gli domandò divertito Masaki, prendendolo in giro.
 << No, vedi.. Woooh! >> Hikaru si interruppe, sbilanciandosi, e cascando in modo goffo a terra, travolgendo lo sventurato Kariya sotto il suo peso.
 << Hikaruu! Toglimi questo coso dalla faccia! >> urlò disperato Masaki, il quale stava letteralmente andando in panico, avendo al posto del viso, uno stura-lavandini, che non gli permetteva di respirare.
 Kariya corse alla cieca, andando a sbattere rumorosamente alla porta, e cadendo nuovamente a terra, mezzo rintontito e stremato per il colpo appena subito.
 << Arrivo!! >> gli urlò Kageyama, il quale prese una sonora rincorsa, e con degli strani movimenti, gli tolse quell' "ageggio infernale" dal viso.
 Masaki rimase senza parole. Hikaru era stato fenomenale a levargli quel coso di dosso, se non che il viola, se lo appiccicò nuovamente alla testa, facendo la sua stessa fine poco dopo. Kariya rise, e si apprestò a toglierli quello stura-lavandini dal viso.
 << Grazie! >> gli mormorò infine Hikaru, il quale stava abbracciando felicemente Masaki.
 << Okay.. ora staccati.. >> gli rispose di rimando il turchese, togliendolo di dosso, e attaccando di nuovo quell'aggeggio infernale, nel viso del più piccolo.
 Hikaru urlò dalla sorpresa, e preso dal panico, cominciò a saltellare come un pazzo per tutta casa, cadendo di volta in volta, e imprecando contro Masaki.
 << Toglimelo! Toglimeloo! >> urlava di rimando a Kariya, il quale se la rideva sonoramente, e si gustava lo spettacolo di Kageyama.
 "Questa è la mia vendetta, caro il mio Hikaru.." pensò fra se e se l'azzurro, guardando il viola urlare e sbraitare contro finestre e porte, in cerca del suo coinquilino.. il quale stava registrando il tutto con una speciale macchina fotografica.


Angolino dei FA-VO-LO-SI arcobaleni fluttuanti (?)
 Vabbeh.. non fate caso al nome del mio "angolino".. u.u
 Comunque.. riguardo al capitolo.. spero che vi piaccia <3 come al solito.. ditemi cosa ne pensate!! ^^ Ci tengo molto, davvero! :)
 Ora scusatemi.. ma devo proprio andare.. 
Alla prossima!! ^^

 -Beta-Chan

   
 
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