11°
everything your smile
Il
buio abbracciava l’edificio, la notte era oscura e il cielo ricoperto di nuvole,
non si vedeva neanche una stella in cielo e la luna stessa si nascondeva, la
notte è tempo di riflessioni dicevano, ma ora non vi è più tempo per pensare,
solo per agire.
I
passi silenziosi attraversavano l’edificio, osservavano ogni movimento, in
silenzio. Non parlavano, sapevano già cosa fare, tutti sapevano che ogni
movimento doveva essere perfettamente calcolato, che ogni loro errore poteva
essere fatale e avevano lavorato per troppo tempo per perdere questa
occasione.
Quando avevano controllato che tutti i corridoi fossero
vuoti si avvicinarono silenziosamente alla stanza, il loro bersaglio. Si
avvicinarono alle porte e dopo un segnale con la testa del loro capo buttarono
giù le porte puntando le pistole verso il centro della sala, trovandovi un uomo
dai lunghi capelli corvinei, non cambiato di una virgola, anche dopo tutti
quegli anni che era fuggito.
Un
sorriso soddisfatto di se apparve sul suo volto e con la sua solita voce disse:
“Allora sei finalmente quì otouto, fammi vedere quanto sei
migliorato.”
“Abbastanza per avere la tua testa
ainiki!”
“Vedremo.”
Sasuke sparò due colpi che vennero facilmente evitati, le
altre persone che erano con Sasuke si misero a sparere, senza raggiungere alcun
risultato se non quello di consumare tutte le
pallottole.
Ora
si trovavano solo Itachi e Sasuke con un’arma in mano, il minore si lanciò verso
di lui incominciando una assidua lotta, che finì con la pistola di Sasuke
puntata alla tempia del suo fratello maggiore.
I
rimasero a guardarsi e il maggiore dei due sorrise: “Bene, sei diventato più
bravo. Ora uccidimi, prenditi la tua vendetta.”
“Vendetta? No Itachi, non mi vendicherò, voglio
giustizia. Per me e per Naruto.”
Al
nome del biondino il maggiore degli Uchiha si morse il labbro e chiese in un
sussurro: “Come…come sta?”
“Bene. Insieme a me sta bene. Ora Itachi Uchiha, sei
sotto arresto per diversi casi di omicidio tra quali lo sterminio della famiglia
Uchiha e la violenza sessuale su Naruto Uzumaki. Hai il diritto di rimanere in
silenzio, tutto quello che dirai potrà essere usato contro di te.” Le mani
vennero legate con delle manette e Itachi venne portato in una macchina della
polizia.
Mentre erano in viaggio i due rimasero in silenzio finche
Itachi non disse: “Dì…dì a Naruto, che mi
dispiace.”
“Hn.”
A
Sasuke prudevano le mani, aveva voglia di uccidere quel essere che gli aveva
procurata tanta sofferenza, ma non poteva farlo, gliel’aveva promesso
dopotutto
*inizio flashback*
Sasuke stava in silenzio seduto vicino a Naruto, il
ragazzo aveva gli occhi chiusi e stava dormendo pacificamente. Per fortuna stava
bene, i dottori avevano detto che aveva perso molto sangue ma che era forte e
che ora aveva bisogno di molto riposo. L’Uchiha l’aveva fatto trasferire subito
nella migliore clinica privata e ora stava in silenzio, ad osservare il suo
ragazzo mentre ripensava a tutto quello che era successo al sangue alla violenza
a quello che aveva visto.
Non
sapeva cosa provava, gli sembrava così surreale, i suoi genitori erano morti,
cioè non c’erano più, spariti. Suo padre era sempre stata una costante nella sua
vita, come un’enorme montagna che nemmeno la peggiore tempesta sarebbe stata in
grado di abbattere e ora era morto, come qualunque essere umano, così normale e
debole.
Si
piegò in avanti e sentì nella tasca qualcosa, vi infilò dentro la mano per poi
tirare fuori la lettera che Itachi aveva lasciato su Naruto
dopo…quello.
La
aprì e tirò fuori il pezzo di carta ed incominciò a
leggere.
Ciao
otouto,
immagino che al momento tu mi stia odiando e spero con tutto il cuore che
sia così.
Sei
sempre stato il più debole tra noi e desideravi così tanto l’attenzioni di
nostro padre che avresti fatto qualsiasi cosa per lui, per attirare la sua
attenzione.
Vuoi
sapere perché gli ho uccisi?
Perché non ce la facevo più, sempre più pressioni,
volevano sempre di più e io non volevo, non potevo darglielo, non volevo
darglielo.
Considera Naruto come il pagamento per la tua
vita.
Itachi Uchiha
Una
lacrima gli cadde giù dagli occhi, era colpa sua? Per lui Naruto era stato
violentato e lasciato in fin di vita? Stava per strappare la lettera quando una
mano la prese.
Il
biondo si era svegliato e stava leggendo stancamente la lettera, per poi
appoggiarla sul letto.
“Na-naruto mi disp…” non riuscì a finire la frase che un
leggero pugno gli colpì la testa: “Teme!” poi la kitsune passò il braccio
attorno alle spalle dell’Uchiha stringendolo forte a se con entrambe le braccia,
accarezzandogli il collo e sussurrandogli: “Non è colpa tua. È tutta colpa di
Itachi.”
“M-ma se io non ci fossi stato tu non saresti
stato…”
“Sasuke, per te io sarei disposto a fare questo altro, tu
sei più importante di qualsiasi altra cosa per me e Sasuke, non è colpa tua
okay? È colpa di Itachi, in qualunque modo tu la veda è tutta colpa
sua.”
Il
ragazzo dai capelli corvini annuì leggermente, poi sentì le labbra del suo
amore, no della sua vita, accarezzargli le tempie e baciarlo dolcemente e una
lacrima calda gli scappò giù dagli occhi.
“Piangi Sasuke, piangi quanto vuoi, non c’è niente di
male a farlo, non con me, a me puoi mostrare tutto ciò che sei, ogni tuo momento
debole.”
E
Sasuke pianse. Pianse come non faceva da anni, sarebbe stato comico, se non
fosse così dannatamente triste, lui che voleva stare accanto a Naruto per
consolarlo e aiutarlo a superare quello che era accaduto, veniva invece
consolato ed aiutato a superare la morte dei suoi
genitori.
“Ti
prometto…Naruto, ti prometto che prenderò Itachi.”
“Sasuke…non voglio vendetta, solo giustizia per i tuoi
genitori, per la tua famiglia, okay?”
“Naruto…”
“Promettimelo.”
“Hai, te lo prometto.”
E un
sorriso apparve di nuovo sulle labbra del figlio del sole per poi baciare Sasuke
dolcemente sulle labbra: “Arigatou.”
*fine flashback*
Sasuke entrò in una piccola casa nel quartiere
residenziale più elegante di tutta Tokyo, si tolse le scarpe e urlò:
“Tadaima!”
Sentì dei passi veloci dal piano di sopra e Naruto
apparve sulla rampa di scale, un grande sorriso stampato in faccia, il viso
illuminato da una luce immensa, corre verso di lui per abbracciarlo e baciarlo:
“Sei tornato!”
“Hai.” Lui risponde all’abbraccio per baciarlo
velocemente sulle labbra.
“Vieni, ti ho preparato degli onigiri, sushi e
un’insalata di pomodori.”
L’Uchiha sorrise e si tolse le scarpe ed appese la
giacca: “Si andiamo.” Non aveva intenzione di raccontare a Naruto quello che era
successo, non ancora, dopo pranzo. Raggiunsero il balcone dove mangiavano
durante l’estate e si misero a mangiare.
“Come va al lavoro?” chiese
Sasuke.
“Bene, i bambini sono terribili però mi piace tanto
passare del tempo con loro.”
“Immagino, anche se io li ucciderei
tutti.”
“Lo
so. E tu? Cosa hai fatto a Shangai?”
Il
ragazzo dai capelli corvini sospirò e appoggiò i bastoncini vicino al piatto:
“Ho trovato Itachi.”
Naruto rimase in silenzio, invitandolo in tal modo a
procedere.
“L’ho arrestato, verrà
processato.”
Naruto si portò in avanti baciando Sasuke dolcemente
sulle labbra: “Grazie.”
“Per
cosa?”
“Per
aver tenuto fede alla tua promessa. So quanto deve essere stato difficile.
Arigatou.”
L’altro ragazzo portò le sue braccia sulle spalle
dell’amato e approfondì il bacio. Quando si staccarono Sasuke sussurrò: “Tutto
per te. Tutto per il tuo sorriso.”
YOUR
SMILE
OWARI
Grazie tante per chi ha seguito questa fiction anche con
tutti i ritardi che ci sono stati e i miei salti di umore e il fatto che mi sono
disinnamorata da questa ficcy a un certo punto non dedicandole più tanto
tempo.
Grazie mille a tutti quelli che hanno letto, un enorme
grazie per chi ha messo questa storia tra i preferiti e un supermega-grazie per
chi ha commentato!
Alla prossima!
BACI