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Autore: blackings    16/10/2014    2 recensioni
Dal capitolo 8:
«Scorpius, sconvolto dal racconto, non sapeva che fare: non aveva mai visto il padre così apparentemente fragile e impotente, e penava per lui come per le ragazze.
“Cosa possiamo fare?” chiese quando l’uomo si fu ripreso e, rindossata la sua maschera di padre autorevole e imperturbabile Malfoy, si andò a versare il terzo cicchetto di whisky.
“Non possiamo fare nulla, Scorpius”
“Ma ci dev’essere qualcosa che risolva tutto! Padre, dovete aiutarle! Dobbiamo aiutarle!” gridò scattando in piedi e afferrando il braccio del padre. Draco, sconvolto, gli tirò uno schiaffò in pieno viso, facendolo retrocedere. Il ragazzo stava quasi per barcollare e cadere a terra, quando il padre lo afferrò e lo strinse a sé. Che cosa stava facendo? Allontanava persino suo figlio, che gli chiedeva aiuto non per sé, ma per le sue sorelle? L’immagine di una Hermione Granger torturata gli attraversò la mente, e non riuscì a reprimere le lacrime. Reprimeva persino suo figlio, pur sapendo che presto gli sarebbe rimasto solo lui.»
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Lily Luna Potter | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Nuova generazione
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Capitolo 4: La mia bellezza è il mio guaio più grande
 
Caro Padre,
Vi scrivo perché non sappiamo chi meglio di voi potrebbe aiutarci. La scorsa notte mia sorella Agnes, insieme alle sue due nuove compagne di stanza, Lily Luna Potter e Rose Weasley, è stata vittima, crediamo, di un sortilegio. Dalla mia finestra nel dormitorio ho potuto vedere come, durante il plenilunio, le ragazze si siano dirette all’aria aperta, e abbiano camminato fino alla superficie dell’acqua, cominciando a intonare una nenia non appena entrate nel fascio di luce lunare. Una volta toccata l’acqua, una mano squamosa di una sirena si è levata dal Lago e avrebbe quasi afferrato le ragazze se non l’avessi schiantata. In fretta sono uscito dal castello per soccorrere mia sorella e le sue amiche, le quali, però, sono rimaste come sotto incantesimo fin quando, giunti al chiuso, non sono tornate in loro. Non ricordavano nulla dell’accaduto, come fossero state in trance. Di cosa si tratta, Padre? Qua siamo tutti molto preoccupati. Non abbiamo informato la preside perché pensiamo che un vostro giudizio possa essere più lucido e esaustivo.
Per sempre Vostro,
Scorpius
 
Draco Malfoy stracciò la lettera e la buttò nel fuoco. Cosa voleva dirgli suo figlio? Che da ex Mangiamorte qual era ne sapeva più della McGrannit di magia oscura? Quando l’avrebbe visto l’avrebbe sgridato per bene. Ma dopo un po’… cosa stai dicendo, Draco? Pensi davvero che il tuo giovane figlio potrebbe rinfacciarti il tuo oscuro passato? Lui ha bisogno di te, e tu pensi solo a fuggire dai tuoi demoni. Sei una cattiva persona, Draco, ma non per quello che hai fatto in passato, per quello che continui a fare adesso: continui a punire i tuoi figli per cose che hanno nella loro natura, che anche tu avevi nella tua natura a sedici anni… dimentichi la tua tresca con la Granger…
No, basta. Doveva smetterla di pensare a se stesso. Doveva smetterla di pensare che tutto girasse intorno a lui e Voldemort. Suo figlio gli chiedeva aiuto. Sua figlia era in pericolo, e così, suo malgrado, le figlie dei suoi più acerrimi nemici dell’adolescenza che però si erano rivelati i suoi più grandi alleati nell’età adulta per discrezione e perdono.
 
“Cosa ha risposto vostro padre?” chiese Rose la mattina seguente nella Sala Comune.
“Ci vuole tutti al Manor per il week-end. Ha già parlato con la McGrannit, che ha acconsentito”
“Perfetto” annuì Lily, ricevendo un’occhiata stupita dalla cugina. Perfetto? Con quale stratagemma avrebbero ottenuto il permesso di passare due giorni a casa Malfoy?
“Scusa Scorpius, ma non credo che i nostri genitori sarebbero d’accordo” ribatté Rose.
“La McGrannit ha parlato con tua madre, Lily, e con tuo padre, Rose. Dice di averli convinti”
“Ci sarà stato lo zampino di zio Harry” disse ammiccante Rose.
“Non credo mio padre sia tornato” controbatté Lily alzandosi dal tavolo della colazione mettendosi sotto braccio i volumi di pozioni.
“Vediamoci alle sei nella Sala Comune dei Grifondoro, arriveremo a casa con la metropolvere” disse Agnes alle due cugine che stavano scappando a lezione.
“Ok. Alle sei lì. A dopo” rispose Rose con un sorriso a Agnes e uno sguardo timido e passionale a Scorpius.
“Ma che ti prende?” le sussurrò Lily una volta che furono nel corridoio, stupita che la sua pudica cugina cedesse alle palesi avance del giovane Malfoy.
 
I ragazzi si incontrarono nella Sala Comune alle sei precise, ognuno recando un piccolo bagaglio. Rose aveva preparato il borsone con estrema cura, selezionando un paio di capi sobri ma eleganti adatti per l’occasione: sapeva quanto i Malfoy tenessero alla forma. Scorpius prese dal sacchetto un pugno di polvere volante e, entrando nel camino spento, la lanciò per terra scandendo: “Malfoy Manor!”
Scorpius atterrò nel salotto di casa sua seguito da Rose, Lily e Agnes, che chiuse il cerchio. I ragazzi si guardarono intorno spaesati, fin quando Draco, vestito di un paio di pantaloni neri e una camicia bianca che ne esaltavano i muscoli scolpiti, fece il suo ingresso nel salotto.
“Padre” salutarono in coro Scorpius e Agnes con una riverenza, seguiti dalle due stranite e un po’ timorose Rose e Lily.
“Buonasera, ragazzi. Signorina Potter, signorina Weasley” e detto questo fece un breve baciamano alle due “È straordinario come le figlie di Harry Potter e Ronald Weasley abbiano accettato di presentarsi in casa mia. Questo è il vero progresso”
“Siamo state onorate del suo invito, signor Malfoy” rispose Rose arrossendo un po’.
“Dovere, mie care, dovere” continuò l’uomo con un sorriso “Allora” aggiunse “Volete spiegarmi cos’è successo ieri notte?”
 I ragazzi si accomodarono sulle poltrone disposte a semicerchio attorno al tavolino da tè davanti al camino e cominciarono a raccontare.
“Come vi ho detto per lettera, ieri notte mi sono svegliato e, guardando fuori dalla finestra, ho notato che Agnes, Rose e Lily camminavano come in trance verso il Lago, cominciando a intonare una nenia alla luna, come fossero, ora che ci ripenso, delle sirene” iniziò Scorpius, non volendo tuttavia rivelare che si trovava sul Lago di sua spontanea volontà “Sono corso fuori, temevo che si sarebbero fatte del male. Mentre procedevo verso la riva, una mano squamosa è uscita dall’acqua e stava quasi per afferrare il piede ormai immerso di Rose, quando sono riuscita a schiantarla. Ho chiamato le ragazze per nome, hanno spostato la loro attenzione su di me e, come ipnotizzate, mi hanno seguite dentro il castello”
“Mmh” commentò Draco “Tu che mi dici, Agnes? Non ricordi nulla?”
“Vi giuro, padre, che se Scorpius non mi avesse detto ciò che era successo non mi sarei accorta di nulla”
“Ma non provavate nulla, dopo essere state “risvegliate”?”
“Io sentivo molto freddo, di un freddo penetrante, e avevo paura. Molta paura”
Draco sollevò gli occhi grigi in uno sguardo preoccupato verso la figlia.
“Ci sono dissennatori a Hogwarts?”
“No, signor Malfoy. Ci avevo pensato anch’io” rispose Lily fissando ipnoticamente il fuoco.
“Hai mai provato il bacio di un dissennatore, Potter?” chiese Draco, notando con disappunto che si era rivolto alla figlia di Harry come si rivolgeva a suo padre.
“No, signore. Ma mio padre me ne ha parlato, e al terzo anno abbiamo fatto una simulazione”
“Tuo padre i dissennatori li conosce molto bene. Purtroppo ci ha avuto a che fare più di una volta”
Un attimo di silenzio imbarazzato seguì le ultime battute, poi Rose disse timidamente:
“Signor Malfoy, è possibile che questa nostra ipnosi sia dovuta alla luna piena?”
“È sicuramente così, Rose: non avete studiato le sirene?”
“Sissignore, ieri stesso”
“Ecco, Hagrid vi avrà parlato della loro maledizione: la cosa che le condanna ad adorare la luna non è il loro essere sirene…”
“…ma la loro bellezza” concluse Scorpius, realizzando, guardando le ragazze, che aveva davanti a sé le tre streghe più belle di sempre.
“Non credo che il nostro aspetto possa aver causato quello che è successo ieri notte, Scorpius” controbatté Agnes, imbarazzata.
“Io credo di sì, invece, Agnes” disse il giovane fissando Rose che, arrossendo, volse gli occhi altrove.
“Lo penso anch’io, figliola” si intromise Draco “Ma datemi del tempo per riflettere. Andate a cena, spero di potervi dare delle risposte più esaustive domattina”
I ragazzi si ritirarono ognuno nella propria camera, dove era stato portato un vassoio carico di cibo e bevande. Rose bevve un po’ di succo di zucca ma non riuscì a mangiare niente e, per niente stanca, si svestì indossando il pigiama. Mentre vagava per la stanza torcendosi le mani, sentì un timido bussare alla porta, che aprì con un rapido alohmora. Davanti a lei uno spaesato Scorpius stava in piedi fissandola seriamente.
“Posso?”
“Certo, entra pure”
Il giovane Malfoy entrò “Non riesci a dormire?”
“Ho paura che, se mi addormentassi, succederebbe ciò che è successo ieri notte”
“Neanch’io riesco a dormire, ho troppa paura per mia sorella e per voi”
I due ragazzi rimasero in silenzio per un po’, poi Scorpius si avvicinò a Rose e le prese le mani tra le sue, avvicinando le labbra al suo viso perfetto e baciandola. La ragazza rispose con passione e, sotto la spinta impetuosa della sua bocca si sedette sul letto, trascinandolo con sé. Continuarono a baciarsi, sdraiandosi, le mani ancora intrecciate. Scorpius si accorse che Rose stava piangendo solo dopo un paio di minuti, quando le lacrime inumidirono i loro visi.
“Cosa succede?”
“Ho paura, Scorpius”
“Ci sono io qui con te. Io ti amo, e tu… tu sei bellissima”
“E, a quanto pare, la mia bellezza è il mio guaio più grande”
Rimasero svegli tutta la notte accovacciati sul letto nella stanza di Rose, senza nemmeno coprirsi nonostante gli spifferi gelidi che filtravano dalle vetrate del balcone, traendo il calore l’uno dal corpo dell’altro e inspirando l’aria che l’altro espirava. Quando il sole sorse sul Manor, avrebbero voluto che uscendo dalla loro piccola oasi, scendendo da quel letto, tutte le preoccupazioni si fossero dissolte. Ma erano solo all’inizio. 
   
 
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