Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Christyslsb    16/10/2014    2 recensioni
Elsanna. No-incesto. Elsa è una impiegata che lavoro sotto di Anna, le due hanno avuto una storia ma Anna l'ha lasciata senza dirle il motivo. Tutto è cambiato in quei mesi. I sentimenti di Elsa non sono cambiati e crede che anche Anna provi ancora qualcosa per lei.
Genere: Angst, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yuri, Slash, FemSlash | Personaggi: Altri, Anna, Elsa, Hans, Kristoff
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
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Non ho idea di ciò che è successo oggi. Anna è stata per tutto il resto della giornata nel suo ufficio, con la testa confinata alle scartoffie. Non credo sia facile essere a capo di una grande compagnia. Ha molto di cui occuparsi.

Non voglio andare direttamente a casa. C’è questo nuovo pub in città, il Reindeer’s Buddies, sono curiosa di vedere come è.
“Salve, è nuova qui?” c’è un ragazzo biondo dietro al banco.
“Buona sera, sì, sono nuova. Da quanto avete aperto?”
“Da circa 2 settimane, ecco tenga la lista dei drink. Il primo è della casa” Mi faccia sapere se le piace qualcosa e ne vuole ancora.”
Scelgo una semplice birra per iniziare la mia serata e mi guardo attorno. Questo posto non è tropo grande, ha dei tavoli dove sedersi in compagnia, mangiare e bere qualcosa, un vecchio jukebox che funziona perfettamente. Credo sia degli anni 70, è stato ben restaurato devo dire, sembra nuovo. Ricordo che mio nonno ne aveva uno simile in casa. Oh, c’è anche un tavolo da biliardo, magari prima o poi ci faccio una partitella.
Ci sono alcune ragazze in compagnia e poco dopo entrano alcuni ragazzi. Tra di loro c’è questo tizio, riesco solo a vedere la sua schiena, sta cercando di rimorchiare una ragazza, ma chiaramente lei non vuole le sue attenzioni. Le sue amiche cercano di allontanare il tizio. Però sta iniziando ad alzare non solo la voce.
Bene, non posso crederci. La prima volta dopo tanto tempo che decido di andare fuori a bere qualcosa e mi ritrovo a guardare al promesso sposo della mia ex ragazza. Fantastico. Cosa potrebbe migliorare la giornata? o meglio la serata in questo caso.
“Cosa credi di fare? Lasciala da sola.” Il biondo che era dietro al banco ora è accanto ad Hans.
“Caro Kristoff, lasciami da solo e va a fanculo.”
“Mi dispiace, ma questo è il mio pub e non voglio avere problemi qui. Quindi, vattene via se non vuoi dei problemi.”
“Tsk tsk, sai che posso farti vivere l’inferno se solo lo volessi.”
“Va - via.”  Un tizio grande e muscoloso ora è accanto al biondo (non ricordo il nome, anche se non l’ho sentito molto bene, siccome sono lontani e c’è la musica in sottofondo). Penso che quello sia una guardia del corpo o qualcosa del genere, magari un butta fuori!

“Un ragazzo non può divertirsi un po’ con delle ragazze. Che posto di merda che è questo. Oh. Ma guarda chi abbiamo qui. Sua maestà la Regina di Ghiaccio.”
“Hans.”
“Oh sai il mio nome, ne sono lusingato.”
“Il gran coglione. Tutti ti conoscono.”
“Quella è una parolona da dire, signorina.”
“Sono più grande di te, posso dire quello che voglio.”
“Sì, anche fottere la mia fidanzata. Non mi dai le congratulazioni per il mio fidanzamento?”
“Perché dovrei? Sei solo uno stronzo. Non sei abbastanza per lei. Vuoi solo rovinarle la vita e prenderti la sua compagnia. Tutti lo sanno.”
“Anche se fosse? Che ti piaccia oppure no lei ha accettato la mia proposta. E la prima cosa che farò da sposati sarò scoparmela fino a quando lei mi pregherà di smetterla, e sai cosa? Non mi fermerò.”
Non si sta mettendo bene. Sto perdendo il controllo di me stessa. Dovrei andarmene. Ma il mio corpo non mi ascolta..? Oh è vero. Lui è un bastardo e io voglio ucciderlo. Perciò il mio braccio si muove da solo e sferra un pugno in faccia al signorino, facendogli sanguinare il naso e la bocca. Ops, quando mi dispiace aver rovinato il tuo faccino. Dovrei far di più, ma non voglio creare ulteriori problemi.
“Tu. Puttana.”
“Adesso basta! Hans vattene via. Non ti voglio più qui, è chiaro? E tu,” ottimo lavoro Elsa, prima volta qui e già ti comporti da psicopatica. “vieni con me.”

Andiamo sul retro del pub dove c’è un kit di primo soccorso.
“Hai agito giustamente, però sarebbe stato meglio se non lo avessi colpito nel mio pub.. spero solo che non denunci l’accaduto. Sven, il ragazzone, sta facendo in modo che Hans non ritorni più qui ed è anche un po’ infastidito da te perché avrebbe voluto pensarci lui.”
“Mi dispiace veramente tanto.. non era mia intenzione. Ma il mio corpo non voleva starmi a sentire.”
“Non preoccuparti.” Mi sorride e continua a prendersi cura della mia mano fasciandola “Non è nulla di grave, per fortuna. Mettici un po’ di ghiaccio su una volta a casa, e fatti vedere da un medico. Sono Kristopher Bijorman. Chiamami Kristoff.”
“Mi chiamo Elsa Arendelle, piacere di conoscerti e grazie per la mano.”
“Non c’è bisogno di ringraziarmi, è stato un piacere aiutarti.. lo conosci?”
“Sì. Sfortunatamente. Lui è il fidanzato della mia e-.. mia amica.”
“Mh.. povera ragazza. Io non lo sposerei.”
“Anche lei non lo farebbe.. i suoi genitori vogliono il matrimonio. Penso che abbia solo accettato la loro decisione.”
“Ma perché? Non dovrebbe essere felice? E sposare la persona che ama? Se sei sua amica dovresti dirglielo.”
“L’ho fatto. Ma forse è meglio che non sia io a parlarne con lei.”
“Perché?” abbasso lo sguardo per evitare di lasciar vedere la mia sofferenza riguardo all’argomento.
“Be’.. è una lunga storia.”
“Scusa.. non volevo metterti a disagio..”
“Non preoccuparti.. ma dovrei andare. Domani devo lavorare. Grazie ancora Kristoff.”
“È stato un piacere Elsa. Ci vediamo la prossima volta.”
“Certo.”

Torno a casa e metto un po’ di ghiaccio sulla mano, poi me ne vado a letto. È stata una lunga giornata e ho bisogno di riposare un bel po’. Domani la mia mano mi farà ancora male? Oh, che diamine, non mi importa. Sono contenta di ciò che ho fatto. Prenditi questo stronzo. Elsa 1 – Hans 0.

La prima cosa che faccio una volta svegliata è controllare la mia mano. Devo dire che è più il dolore che ho dentro rispetto al dolore che sta patendo il mio arto. Odio il fatto di ricordarmi ciò che è successo ieri sera. Odio dover vedere la sua faccia nei miei pensieri.
Come ha potuto dire certe cose? Se fossi io quella che sta per sposare Anna, di certo no sarei in giro per pub a rimorchiare qualche ragazza a casa. Sarei con lei  ogni giorno e ogni notte, pensando al nostro futuro, pianificando le nozze, scegliere i fiori, gli abiti, i piatti del ricevimento, farla felice.. Ah giusto, non sono io quella in questa situazione.
Mi guardo allo specchio dopo aver finito la mia doccia mattutina. Ma guardati. Sono senza speranze e non so neanche se sono in grado di fare qualsiasi cosa contro Hans.

So solo che, Anna, sei il mio primo pensiero alla mattina e l’ultimo alla sera prima di addormentarmi.

Abbiamo avuto dei bei momenti assieme. Mi hai lasciata forse perché avevi paura? Era una tua scelta? O i tuoi genitori aveva giù deciso il tuo futuro a quel tempo? Sono solo passati 3 mesi, ma sembrano anni da quando ci siamo lasciate.  Chiedo solo una cosa, niente di più. Una spiegazione. Chiedo forse troppo?
Cosa dovrei fare riguardo la mia mano? Potrei andare dal dottore durante la pausa pranzo. Magari metterò dei guanti, dopo tutto è ottobre quindi va bene.
Penso che oggi sarà una giornata al quanto noiosa. Alle 10 in punto c’è una riunione con la commissione sui piani per il prossimo mese. Prendo le chiavi della macchina e mi avvio al lavoro.

Vedo Anna in tutta la sua bellezza come sempre. Questa volta indossa una camice di un gradevole verde chiaro. Ama il verde, penso perché le piace molto la primavera e l’estate. L’inverno? Lo odia, più che altro odia il freddo. Adora la neve perché quello è il momento ideale per fare dei pupazzi di neve. Mi ricordo di un giorno di quando eravamo piccole. Era a casa mia per una specie di pigiama party. Era dicembre ed erano le 3 di notte. Mi saltò addosso chiedendomi di fare un pupazzo di neve perché stava nevicando. Nonostante il freddo non mi abbia mai dato fastidio, non avevo voglia di alzarmi dal letto per giocare con la neve. Volevo dormire. Ma si trattativa di Anna, perciò feci una eccezione. Abbiamo giocato fino alle 5 del mattino e siamo andate di corsa in camera mia prima che mi genitori si svegliassero per andare al lavoro. Inutile dire che alla fine della giornata si è presa un bel raffreddore.

“Elsa, smettila di ridacchiare! Questo non è il momento.. presto inizia la riunione! Stanno arrivando.”
“Scusa Meg.” Megara tiene sempre un occhio su di me, qualche volta penso che sia una specie di stalker. Ma non mi da molto fastidio. Agli inizi sì, perché pensavo che voleva farmi qualche scherzo o non so cosa di brutta, ma poi ho scoperto che mi trovava interessante e voleva conoscermi e diventare amiche. Così dopo un bel po’ di difficoltà da parte mia siamo diventate buone amiche.
Mi ha aiutato durante la che-diamine-di-rottura-è? (la chiama così). Mi è stata accanto durante le notti in cui mi ritrovavo ubriaca, e di brutto. Una volta sono finita al pronto soccorso. Erano passate 2 settimane da quando era iniziato il silenzio radio da parte di Anna. Meg stava cercando di chiamarmi al telefono, ma lo avevo lasciato a casa per non essere disturbata. Sapeva solo che ero in giro da qualche parte in città. Avevo bevuto eccessivamente e non mi sentivo per niente bene. Per fortuna qualcuno mi ha riconosciuto e ha chiamato Meg, sapendo che mi stava cercando. Quando è arrivata ha subito chiamato il 911 ed è salita con me in ambulanza. Sono stata in ospedale per circa una settima e lei continuava a dirmi quanto fossi stata stupida per aver fatto una cosa del genere. E io tenevo la mia bocca chiusa.

“Oh guarda, il tuo amato è qui.”
“Meg! Non dirlo neanche per scherzo, per favore. Sai che non mi piace quell’antipatico di un vecchietto.” Ci sussurriamo non appena il signore in questione entra nella stanza.
“Buon giorno, signor Waferton.”
“È Weselton. Buon giorno a lei, signorina Arendelle.”  Ops.. credo di avere qualche problema nel ricordarmi i nomi..
“Bene tutti sono qui. Iniziamo la riunione.” All’improvviso Anna parla. Tutti si siedono  e iniziano a prepararsi all’arrivo delle nuove informazioni e proposte e di conseguenza ad almeno una bella oretta noiosa e di sofferenza totale. A volte mi manca andare a scuola.
La riunione è finita sorprendentemente in fretta. Appena la commissione se ne è andata, io sono rimasta da sola con le mie scartoffie da sistemare. O almeno così pensavo.

“Elsa. Che cosa diavolo ti è passato per la mente?” Mi giro all’improvviso verso l’origine di quella voce familiare. Anna, perché ci ritroviamo sempre da sole in stanze quando e dove non dovremmo?
“Anna? Mi dispiace, ma non ho idea a cosa tu ti stia riferendo.”
“Ieri, al Reindeer’s Buddies. Perché hai colpito Hans in faccia?” e te pareva che lo veniva a scoprire. Sicuramente il bambinetto l’avrà chiamata ieri sera.
“Stava rimorchiando una ragazza. Kristoff e io lo abbiamo fermato.”
“Kristoff? Kristoff Bijorman?”
“Lo conosci?” La guardo curiosa e sorpresa.
“Sì, è mio cugino.” Oh.. allora sapeva..!? “Perché lo hai colpito? Non c’era Sven?”
“La guardia del corpo? Sì, era lì. Hans mi ha parlato, stava dicendo delle cose per niente gentile nei tuoi confronti. Credo che non sia stata in grado di controllarmi.”
“Elsa, non avresti dovuto farlo.” No, non ci sarebbe neanche dovuto esserci quella situazione, dovrebbe essere il tuo fidanzato e invece è come se se ne fregasse di tutto e tutti. Be’, vuole solo la tua compagnia dopo tutto.
“E lasciargli dire quelle cose? Mi dispiace ma io non sono come te. Non accetto qualcosa che non voglio o che non mi piace.” All’inizio mi è sembrata arrabbiata alla mia frase, ma poi vedo che il suo sguardo cambia espressione e ora c’è solo preoccupazione.
“Come sta la tua mano?”
“Cosa?”
“La tua mano. Fammi vedere.” Prende la mia mano destra e toglie via il guanto. “Oh Elsa..”
“Come fai a sapere quale mano fosse?” Non mi risponde. Va bene, posso indovinare: forse Kristoff? “Va bene. Non mi fa male.” Non quello per lo meno. Riprendo la mia mano. “Scusa, devo finire delle cose e poi ho la mia pausa pranzo.” Mi guarda come se le avessi appena ucciso il cucciolo.
“Ieri al lavoro ti sei scottata la mano sinistra.. ieri sera.. perché continui ad essere così sconsiderata?”
“Non sono affari tuoi.”
“Elsa..”
“Devo finire qui. Vattene per favore.” Aspetta per un altro po’ di tempo e vedendo che non le dico più nulla, prende e lascia la stanza. Io finisco di sistemare le mie carte e vado dal medico.
  
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