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Autore: Lumos9690    16/10/2014    1 recensioni
Il destino. Una grande cosa. Vera o falsa? Giusta o sbagliata?
L'allineamento delle stelle, è tutto collegato?
C'è stato un errore, la sua morte non doveva avvenire.
Le stelle, il destino. Tutto distorto.
C'è un modo per tornare indietro? No, le persone non possono resuscitare.
Ma ci può essere un modo per rimediare?
Genere: Drammatico, Malinconico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Hazel Grace Lancaster, Isaac
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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29 Maggio.
Il telefono squilla.
Una serie di Driin assordanti e poi la voce metallica di quello stramaledet… -Hazel. Hazel. Hazel. – altri Driin. E di nuovo –Hazel. Hazel. Hazel. – suoneria per ciechi.
-Ho capito! Stai zitto! – rotolo sulle lenzuola alla ricerca del comodino, ma incontro il muro. Mi giro e dopo altre migliaia serie di maledetti Driin finalmente trovo il telefono.
-Pronto?
-Isaac! Buongiorno! Cosa facciamo oggi? Dai che ti porto a passeggio attraverso mari e monti! – la sua voce mi colpisce, da quando è così felice, soprattutto alle 8.35 del mattino?
-Uno, da dove ti esce tutto questo entusiasmo? Due, non sono il tuo cane. Tre, mari? Monti? Qualcosa di più leggero? –
-Quattro, da quando non afferri più neanche una battuta? E poi cosa c’è ora non ho più il diritto di scacciare via i brutti pensieri almeno per un giorno? Oggi voglio godermela, e nei miei piani, mi dispiace, ma sei presente anche tu. Allora, fammi pensare… - Silenzio – Certo! Picnic al lago! Io, te, il tuo bastone e i miei non tanto polmoni! Che ne dici? – le ricordo che per arrivare giù al lago bisogna fare qualcosa come 394 scalini e che i suoi mitici polmonacci potrebbero non essere d’aiuto.
-Beh! Al massimo mi porti in braccio tu! - … ovvio.
-Quanto tempo ho per lavarmi, vestirmi, etc....?
-Nove minuti e 48 secondi, caro!
Attacco. Chiamo mia madre e le illustro il programma giornaliero. Poi le chiedo se può prendermi un costume e aiutarmi a preparare uno zainetto.
-Ci pensa Hazel al cibo? – mi chiede.
-Oh, non ci ho pensato, aspetta.
Richiamo Hazel (nel frattempo sento mia madre mormorare qualcosa come “Giovani, dove hanno la testa?”) e decidiamo di comprare qualcosa per strada. Mi infilo il costume, prendo lo zainetto e mi siedo sui gradini fuori casa ad aspettarla. Sento il rumore di una macchina e poi la sua voce:
-Fai una ventina di passi avanti, allunga la mano, apri la portiera, e salta su!
Impieghiamo una mezz’oretta per arrivare al lago, durante la quale parliamo del più e del meno. Arrivati Hazel mi fa notare che la vista è eccezionale. Iniziamo a scendere le scale e, fortunatamente, arriviamo giù sani e salvi senza svenimenti, respiri affannati o pali in faccia. Haz mi prende la mano e mi tira:
-Andiamo a metterci lì! –
Mi trascina per un po’, poi mi prende lo zaino e stende il mio asciugamano accanto al suo.
-Voglio abbronzarmi da paura cara Haz! Quanto sono pallido da 1 a 10? Dimmi la verità!
-7.5, ma sa cosa Is, siamo a Maggio, non credo che riuscirai ad “abbronzarti da paura” -
-Mai dire mai. Com’è l’acqua? –
- Pulita. Andiamo a vedere se è fredda. –
Andiamo vicino alla riva e immergiamo i piedi. Non è fredda: vantaggio del lago, l’acqua non è mai altamente gelida. Facciamo un bagno veloce rimanendo dove tocchiamo, svantaggio del lago: non ha una densità come il mare. Parliamo della noia giornaliera e di come è bello rompere la routine con delle giornate così.
Ora lei dice: - Isaac, sono stanca. –
E io: - Okay, usciamo, ci asciughiamo e pranziamo. –
Lei: - Bel piano! –
Allungo la mano verso di lei.
-Avanti su, tu sarai i miei occhi e io i tuoi polmoni! –
Inizia a ridere – Sì certo, ma io sono alla tua destra non alla tua sinistra! –
Mangiamo panini con prosciutto e salame, pesche e un pacco di biscotti comprati al primo discount che abbiamo trovato sulla strada. Poi ci stendiamo a pancia in su.
-Hai sonno? – mi chiede.
-No, tu? -
-No, ma sono stanca. Perché le giornate più divertenti, per me, devono risultare sempre le più stancanti?
La mia risposta sarebbe “E perché, per me, sempre le più buie?”, ma sto zitto. Non c’è risposta a queste domande e non c’è bisogno di appesantire quello che già è. Dopo un ultimo bagno veloce, verso le 6.3’, raccogliamo tutta la nostra roba e leviamo le tende. Mi carico io la macchina per l’ossigeno di Haz, non credo che lei ce la faccia a portarla. Lei protesta, ma alla fine cede debolmente. C’è silenzio mentre saliamo le scale e, ad ogni gradino che salgo, posso sentire il respiro di Hazel farsi sempre più affannato; non voglio fermarmi e dirle “Ehi, non ce la fai, fermiamoci un po’”, ma non posso neanche farla perire qui su delle stupide scale. Mi serve una scusa, così mi appoggio alla staccionata e guardo qualcosa.
-Isaac, cosa c’è? –mormora.
-Penso. -
-A? -
- A tutto quello che si sta perdendo – buttò senza pensarci. Non è neanche una bugia. Ci penso da stamattina. La sento fare un profondo respiro, ottimo per recuperare fiato e trattenere le lacrime.
-Lui vorrebbe che noi fossimo felici. –
Il nostro mantra, ciò che ci spinge a continuare, per noi e per lui.
 
 
Ehilà! Ecco il secondo capitolo, finalmente!
Scusate se aggiorno dopo tanto, è che lo
Studio mi toglie davvero tempo :( ..
Cosa ne pensate dell’andamento di questa FF?
Qualsiasi cosa, recensite! Sono qui per imparare e
Migliorare, baci ! 
   
 
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