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Autore: Haxel_12    17/10/2014    0 recensioni
Una volta stabilita la destinazione dei gruppi a seconda della missione da compiere, i protagonisti si dividono per seguire il proprio destino, Orhen dovrà viaggiare a Est per diventare una Stregona Bianca, aiutata dalla piccola Beany e dal druido Arnon, Steel dovrà invece viaggiare per mare per cercare le pietre per completare la Spada Celeste e Ember andrà a difendere la capitale degli uomini. E' il sequel del " Il Piano dei Druidi"
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Daemortius stava seduto a occhi chiusi sulla sua poltrona, stava vedendo con gli occhi del demone che aveva soggiogato ciò che stava succedendo, fino a che le rocce non uccisero il mostro, e solo allora li aprì e sulla sua faccia si mostrò un largo sorriso, c’è l’aveva fatta aveva ucciso Orhen, nessuno poteva sopravvivere da un attacco magico del genere, era morta per certo, e ora aveva eliminato una pericolosissima nemica, si mise a ridere, Ilutan e Elbrus lo avevano fermato a Caftarel, e ora non c’era nessuno di così potente da mettergli i bastoni dalle ruote, tutti i Bianchi ora erano davvero morti, Zephir e Devral avevano fallito, ma non il demone che era riuscito a soggiogare, sperava che quei due ora non fallivano sull’uccisione di quell’umano orientale, era diventato troppo pericoloso per i Ralcloss. Si alzò e si avvicinò alla sua scrivania, aveva quasi completato l’incantesimo ideale per riprendersi lo scettro, che i soldati nemici vincano pure tutte le battaglie adesso, tanto sapeva che alla fine avrebbe vinto lui. Lo stregone si voltò in direzione di dove si doveva trovare lo scettro, era tanto tempo che non stava nelle sue mani, e ancora si rammenta come lo ha ottenuto, ma soprattutto come era arrivato fino al castello dove si trovava.
Era molto piccolo, ma si ricordava bene suo padre e sua madre, erano due forti stregoni, ed era normale che da loro siano nati quattro forti possessori di magia arcana. Quattro figli, equivalgono a sei figli umani, o anche dieci, per gli elfi, che di solito ne generavano uno o due a famiglia massimo, è una rarità, Ilutan era il più grande, poi arrivò lui, poi Elbrus e infine Orhen. Halmshtad ammirava molto suo padre e sua madre, erano bravi e gentili, forse avevano una mente molto aperta e una grande cultura rispetto agli altri elfi, ma non importava. Orhen era da poco nata quando accadde quell’incidente, suo padre impazzì improvvisamente e uccise prima sua zia che si trovò per caso lì, e poi sua madre, che però riuscì prima di morire a lanciare un incantesimo contro il marito facendolo svenire, furono i suoi nonni ad intervenire successivamente, Ilutan e lui stavano piangendo la morte dei genitori, e da quel momento che vennero separati, Halmshtad e Ilutan dai nonni paterni, mentre Elbrus e Orhen da quelli materni. I primi due avevano già dimostrato di essere dotati con la magia, ecco perché  vennero trasferiti subito poco dopo nel castello degli stregoni Bianchi per imparare la magia, in poco tempo avevano già la capacità di entrare nell’Ordine, seguiti dopo poco da Elbrus che anche lui aveva studiato nel castello e imparato a dovere la stregoneria. Poi il giorno.
Il precedente Possessore dello scettro, un umano di nome Sean morì di vecchiaia, e la gente dell’ordine si riunì per eleggere il suo successore, Halmshtad  era triste perché era morto il suo maestro migliore, colui che lo aveva educato alla magia insieme a suo fratello, ed è stato l’unico che ha considerato l’abilità sua e il suo impegno,infatti prima di morire indicò la candidatura sua e di suo fratello Ilutan come suoi successori, poiché li vedeva adatti a svolgere il ruolo di Possessori, le elezioni si conclusero a favore di Halmshtad, e quest’ultimo venne investito. Dopo l’investitura,  Halmshtad come succedeva dopo ogni elezione, mandò due Bianchi, Ilutan e Mark un altro stregone Bianco, ad andare a Brada per vedere chi sarebbe diventato il nuovo componente dell’ordine, mentre lui sarebbe entrato nella stanza dove si soleva lasciare lo scettro dopo la morte di un Possessore per prenderlo.
 
Ma una volta dentro e chiuse tutte le porte come da lui ordinato, nella stanza calò il  buio e dall’oscurità vide molti occhi di un rosso lucente che lo fissavano senza palpebre, e gli parlavano e lui senza desistere li ascoltava e anche lui parlò con loro, parlò della sua vita di come era stato ingiustamente licenziato suo padre ed allontanato dalla società, solamente per aver fatto uno esperimento di resurrezione e di immortalità, considerata blasfema a Reghat la più conservatrice città del regno degli elfi, mentre per quanto riguarda sua madre per aver inventato una magia che alterava, secondo il Consiglio di Stregoneria a Reghat, troppo i principi della natura: ovvero di avere sempre a disposizione incantesimi di neutralizzazione, in più i suoi genitori avevano troppi rapporti con le altre razze, e avrebbero dato, sempre secondo il Consiglio, materiale magico elfico ad altre razze per aiutarli a risolvere alcuni problemi, per questo suo padre impazzì, ed entrò in una organizzazione di maghi oscuri, che venne ben presto sgominata, ma prima di ciò a suo padre gli arrivò un raptus e per questo che uccise la sua famiglia e venne decapitato. Con lo scettro Daemortius si sarebbe vendicato di quella condanna e nessuno avrebbe più alzato un dito su di loro, avrebbero ricevuti tutti gli onori che gli aspettavano di diritto, ma per raggiungere ciò doveva creare un po’ di caos quanto bastava ad avere nelle sue mani i governi di tutto il continente, potendo quindi infine creare il suo impero.
Accettò ben volentieri i consigli delle anime che si trovavano nella stanza insieme a lui, e si fece trasformare in un drow, perché capì che gli elfi non avrebbero mai ottenuto dei poteri spettacolari che lui stava per ricevere da quelle figure,l’unico drow che era capace di resistere alla luce solare, gli venne da ridere. Uscito dalla stanza organizzò una riunione al castello, dove dovevano partecipare tutti i Bianchi presenti, tenendo ovviamente nascosto il suo nuovo aspetto, mentre nel frattempo avrebbe avuto contatti con il regno barbaro degli umani dell’est per conquistare la zona intorno al castello. Il giorno della riunione arrivò prestissimo, tutti i Bianchi tranne Ilutan e Mark erano presenti, e fu allora che nella sala comune avvenne la strage, Daemortius uccise tutti i presenti e vani furono i tentativi degli stregoni di fermarlo, anche Elbrus ci provò, ma venne sopraffatto, nel frattempo gli unici Bianchi che non si trovavano nel castello  avevano raggiunto Brada ottenendo il nome del nuovo membro, che sarebbe stata Orhen, ma capirono anche che Halmshtad li aveva traditi, e quindi grazie ai loro poteri riuscirono ad mandare dei messaggi ai druidi e a tutti coloro che potessero scongiurare la nuova minaccia di una guerra totale, il primo a muoversi fu proprio il bisnonno di Arnon, Marcol allora capo dei druidi. Nel frattempo i soldati nemici richiesti da Daemortius erano riusciti a superare i confini ed a raggiungere il castello visto che si trovava vicino al confine, il re di Emor mandò il suo esercito per combattere il nuovo nemico e cercò di organizzare una riunione che avrebbe visto i rappresentanti degli eserciti più forti dell’ovest, per tutta risposta Daemortius decise per ridurre il continente in ginocchio,  organizzando un esercito composto da nemici degli elfi, umani e nani convincendo orchi goblin, ed altri di entrare in guerra dalla sua parte e richiamando i demoni, non morti e i mostri, ed infine decise di riunire i più forti stregoni malvagi creando un nuovo ordine che sarà dei Neri, in più per completare l’opera sterminò la famiglia di paladini che aveva il compito di custodire la spada Celeste, forse fu l’unica mossa che poteva anche farne a meno, ma almeno avrebbe eliminato potenziali nemici che gli avrebbero dato non pochi grattacapi, anche se per colpa di Noriko fu inutile.
Marcol, Ilutan e Mark arrivarono al castello insieme all’esercito di Emor facendo scatenare la prima battaglia di quella lunga guerra, Daemortius era sicuro di vincere con lo scettro in mano e decise di scendere in campo da solo, ma Ilutan e Mark insieme ad Marcol a scapito della loro vita, evocarono un incantesimo che allontanò lo scettro dalla mani di Daemortius in modo tale che non lo avrebbe mai più avuto, per poco quest’ultimo non morì in quella battaglia ma la vittoria la ottenne comunque, anche se a caro prezzo, ma sapeva che la minaccia non era finita, e solo dopo lunghe ricerche capì che la nuova stregona Bianca doveva essere sua sorella, i nonni che gli hanno fatto da padre dopo il suo tradimento si erano isolati dal mondo, ma riuscirono a capire le intenzioni dello stregone nero e salvare i con suoceri da morte certa anche se persero la propria vita, i nonni materni protessero Orhen fino a che non divenne adulta.
 
una sera Daemortius capì dove si erano rifugiati e mandò alcuni suoi sottoposti a controllare, e scoprirono che i sospetti del loro padrone erano certi, fu così che attaccarono, ma Orhen non si trovava in casa, e i vecchi elfi non vollero collaborare.
Pagarono l’affronto con la vita, ma comunque l’elfa era riuscita a fuggire, e fu un miracolo che un suo sottoposto lo ha trovata in un periodo recente, quindi decise di attendere 
Lo stregone nero sorrise, oramai tutto questo faceva parte del passato, numerosi erano gli scontri che aveva affrontato, per esempio contro un chierico gnomo, contro un paladino e due monaci molto forti, ma ora che l’ultima vera speranza per i ribelli, così voleva chiamarli chi si opponeva a lui, era morta, e anche se il Mirilith, ora che ha scoperto che è ancora vivo grazie a Nerual, avrebbe riunito i diamanti avrebbe fatto comunque la fine del paladino d’oro, e lui invece avrebbe ottenuto a breve lo scettro degli dei dominando così il mondo, suo padre dopotutto disse “uno dei miei figli mi vendicherà” e così sarà, avrebbero pagato tutti l’affronto che gli avevano fatto a lui e a suo padre, avrebbero ottenuto la punizione che meritavano   
 
 
Oinom stava giocando con Grubb a scacchi, era sera e i due druidi si stavano godendo un po’ di riposo nella stanza del padrone del castello
- secondo te se il gruppo che Arnon ha creato per la missione, fossero le pedine di questo gioco chi sarebbero?- domandò Grubb
- be a partire da Arnon, direi che lui sarebbe il cavallo, si adatta a determinate situazioni, e in più può fare cose che solo lui in quel gruppo riesce a fare, ovvero sa prendere al volo le opportunità che gli possono capitare a suo favore in una situazione di pericolo, Steel invece in questo momento direi che è l’alfiere, perché riesce con la sua abilità innata a intraprendere combattimenti ardui, ma se un giorno riuscisse a completare la spada, direi che gli starebbe bene la regina, perché da quel momento sarebbe in grado di fare qualsiasi cosa, e a cambiare le sorti della guerra in qualsiasi momento-
- invece gli altri due compagni, il mezzelfo e la bambina?- domandò di nuovo Grubb
- loro purtroppo sono semplici pedine, non hanno altro compito che quello di proteggere Orhen e Steel, e la loro morte non sarebbe una grave perdita, ma tanto penso sarebbe il dolore che proverebbero i compagni, hanno scelto di combattere e sono perseguitati da un destino orribile – disse Oinom
- il difficile adesso sono gli altri membri del gruppo- disse il mezzonano
- be forse no, Swikel e Keld li vedo più come torri, perché sono capaci di fare cose determinanti per il gruppo, e spero che sia così, mentre l’aviano e il nano, li vedo bene come alfieri, loro sono determinanti se in un particolare luogo si trovassero in pericolo, mentre il mezzorco è come il mezzelfo e la bambina, una pedina, ma una pedina che immagino forte, anche se sacrificabile – disse Oinom
- se Orhen insieme alla sua scorta, riuscisse a raggiungere il nord- est potrebbe incontrare anche quel famoso guerriero, Ieyatsu, un personaggio che Arnon voleva nel suo gruppo- disse Grubb
- si ma lui è troppo lontano ed è impegnato, in più non è sicuro che si incontrano, ma sperò di sì, è una persona capace quanto Arnon credo, anche a lui gli starebbe bene il cavallo, ma è una pedina di cui non ci si può contare più di tanto, è improbabile che sarà di aiuto all’elfa-
- signore- un soldato druido entrò improvvisamente nella stanza- un battaglione nemico è in avvicinamento, temiamo un attacco-
- ti lascio Oinom – disse il mezzonano – vado a combattere-
il capo dei druido gli augurò buona fortuna e venne lasciato solo, era sempre così, ogni tanto un battaglione discreto attacca il castello, non si tratta di una reale minaccia, ma ormai i nemici sono di nuovo alle porte, se Erevantor cadesse però le cose sarebbero diverse, per i druidi sarebbe la fine, come se fosse la fine di Elysium se Emor venisse distrutta, Oinom fece cadere il re, come segno che il gioco è finito, il re fosse morto, sarebbe così se Orhen morisse e Daemortius si impadronisse dello scettro              
 
 
 
FINE SECONDA PARTE


note: anche il secondo libro è finito, tra una settimana massimo pubblico il terzo libro che sarà l'ultimo di questa serie che si chiamerà " la Stregona Bianca e la completa Spada Celeste"
  
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