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Autore: Chimera_lupo99    17/10/2014    2 recensioni
Siamo a scuola: regno di amicizie, amori e alleanze... ma anche di dolore ed emarginazione.
I nostri eroi di Sonic si troveranno tra i banchi di scuola, e sperimenteranno queste situazioni di prima persona.
Spero vi piaccia :D
(p.s. ci saranno alcuni miei OC, tra cui Alyx The Wolf e Noemi The Cat)
Genere: Comico, Demenziale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, FemSlash | Personaggi: Altro Personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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POV Shadow
Oggi in classe c’è un gran vociferare: dicono che è arrivata una ragazza nuova nella nostra classe.
La professoressa entra in classe e appoggia la borsa sulla cattedra.
-Bene, ragazzi. Oggi, come saprete, è arrivata una nuova ragazza nella vostra classe. Vi avviso che è un po’... – ehm ehm – particolare.-Dice.
Fa un gesto verso la porta aperta, ed entra... un’umana?!
WHAT?
La sua entrata suscita un enorme vociferare.
L’umana tiene gli occhi color ambra bassi, ed è pallida come un lenzuolo. Ha lunghi capelli biondi, legati in una coda bassa. È magra, alta, e porta gli occhiali. Indossa una felpa grigio scuro, e un paio di jeans lunghi che per poco non le coprono le scarpe argentate.
Il suo vestiario suscita non pochi mormorii di scherno, soprattutto tra le ragazze, che mai si sarebbero arrischiate a portare dei pantaloni così, ma invece a me piace: almeno una che si distingue dalla massa di galline di questa scuola.
-Ragazzi, lei è Alice Moon, la vostra nuova compagna.-Dice la professoressa.

POV Alice Moon
Guardo spaventata la mia nuova classe. L’unica umana in una scuola di mobiani.
-Ragazzi, lei è Alice Moon, la vostra nuova compagna.-Dice la professoressa, sorridendomi.
Io non ricambio. È da molto che non sorrido più.
-Vai a sederti vicino ad Amy.-Dice la prof.
Io annuisco piano e vado a sedermi vicino ad una riccia rosa dagli occhi verdi.
-Ciao.-Mi saluta lei, con un sorriso.
-Ciao...-
-Piacere, io sono Amy.-
-Alice.-Replico, stringendole la mano.

Appena finiscono le prime tre ore, mi ficco le cuffie nelle orecchie ed esco diretta in cortile.
Sorrido e inizio ad ascoltare la canzone che ho messo sull’mp3, La dura legge del gol degli 883.
-Che c'hai da ridere, nanerottola?-
Fa una voce molto sopra la mia testa. Alzo lo sguardo. Ho davanti un cane nero, un dobermann per la precisione, che mi fissa scrocchiandosi le nocche.
-Levati dai piedi.-Sibilo, levandomi le cuffie dalle orecchie e spegnendo la musica. Stavolta sono proprio irritata. Nessuno mi chiama nanerottola. NESSUNO.
-Umana? Perché non te ne torni da dove sei venuta? Sai, qua non ti vuole nessuno!- Mi fa una voce dietro di me, seguita da un coro di risate.-Non sei gradita qui, leva le tende, biondina!-
-Ciao, Muffa.-Rispondo fredda, voltandomi verso il riccio verde che ha pronunciato le ultime frasi.
Gli insulti non mi fanno più male. Dopo un po' di tempo ci si fa l'abitudine.
-Come ti permetti di scherzarlo?-Mi chiede un suo amico, uno di quelli che lo difende e che lo segue come un cagnolino. Mi ferma per un braccio e si avvicina bruscamente a me.
Non gli rispondo, non servirebbe a nulla, qualunque sia la mia reazione continueranno a trattarmi così.
-Parli o no, stronzetta?-Ripete abbassando notevolmente la voce. Continuo a ignorarlo, lui perde la pazienza: sento il suo palmo stamparsi sulla mia guancia, cado sul terreno, mi tira qualche calcio e poi di sottofondo le risate.
-Te lo sei meritato, stronza!-
Mi rialzo ma subito un pugno mi arriva sullo stomaco, mi manca il respiro e per un secondo penso di morire, ma il dolore sparisce sostituito da quello di un pugno sulla guancia, crollo a terra inerme, terrorizzata.
Un altro calcio arriva sulla schiena, accompagnato da un insulto, a quel punto mi raggomitolo per terra in attesa che finisca.
Non ho paura, sento solo il dolore fisico.

POV Amy
Cammino in fretta nei corridoi della scuola. Devo trovare Alice prima che la becchino Scourge, o peggio, Francesco e Gabriel.
Svolto l’angolo e... devo ricordare di non fare più delle supposizioni, che altrimenti s’avverano.
Non vedo Francesco, Gabriel o Scourge. Li vedo TUTTI E TRE più le loro fidanzate che picchiano la nuova, Alice.
Ma madognaaaaa!
Mi dirigo a passo di marcia verso quei tre bastardi e afferro per il braccio Gabriel.
-Lasciatela in pace!-Gli urlo, cercando di allontanarlo.-Non vi ha fatto niente!-
Sembra che mi abbiano ascoltato, ma so che hanno deciso loro, perché la mollano e se ne vanno.
La fidanzata di Scourge, Fiona, le pesta la caviglia destra, che scrocchia in maniera innaturale.
Appena girano l’angolo, io mi avvicino ad Alice.
-Tutto bene?-Le chiedo. Lei annuisce e si alza, poggiando appena il piede destro, dove la caviglia è diventata viola.
Si piega sulle gambe e sfiora con le mani la caviglia, che ritorna al colore normale.
-Come hai fatto?-Le chiedo stupita.
-Lo faccio da quando ero piccola.-Risponde.-Ora andiamo in palestra, siamo già in ritardo.-

POV Alice
Appena entriamo nello spogliatoio, un brivido gelido mi attraversa la schiena. Sono tutte così fottutamente magre...
Strizzo gli occhi dietro le lenti degli occhiali per non far uscire le lacrime e inizio a cambiarmi. Mi levo la maglietta e mi infilo un paio di scaldamuscoli sulle braccia, poi metto una canottiera larga nera.
-Perché mi guardi?-Chiedo, rivolta ad Amy.
-E me lo chiedi? Sei uno stecchino! Poco ci manca che sparisci da quanto sei magra!-Mi risponde.
-Non è vero.-Mormoro, abbassando lo sguardo.
-Sì invece!-
-HO DETTO CHE NON È VERO!-
Mi volto e corro nella palestra, asciugandomi le guance che stanno iniziando a bagnarsi di lacrime.
Non c’è ancora nessuno.
Mi siedo sull’asse di equilibrio, sospirando triste.
Come se fossi guidata da qualche entità, mi alzo e vado in piedi sull’asse.
Passo. Salto. Ruota.
All’ultimo scivolo e cado di faccia sull’asse. Mi rialzo con una mano sul naso, spero non sanguini.
Mi siedo sull’asse e mi accorgo che la professoressa è entrata e mi sta fissando, assieme ad alcuni ragazzi.
Oltre al naso mezzo rotto, ho pure fatto una figura di merda davanti alla mia nuova classe.
Voglio morire.
-Tu fai ginnastica artistica?-Mi chiede la prof.
-No, ho imparato da sola.-Dico, mettendomi una ciocca di capelli dietro l’orecchio.
La prof annota qualcosa sul registro, sicuramente starà pensando di farmi partecipare a qualcosa. Bene, se lo scordi in primis.
Mi alzo e mi metto a correre come stanno facendo gli altri, mentre mille pensieri mi affollano la testa, come sempre.
Uno, fra tanti, non mi lascia in pace.

* * *
-Dai Aly Chan! Dobbiamo andare al parco!-
-Calma, Lulù, adesso arriviamo.-Dice dolcemente una ragazzina bionda sui 12 anni, spingendo la sedia a rotelle su cui sta seduta una bambina di 7 anni.
La piccola, con la gamba destra dei pantaloni abbassata per nascondere la mancanza di una gamba e un cappellino a coprirle il capo, completamente senza capelli, inizia a dirigersi verso il parco dell’ospedale. Si avvicina alle altalene e si volta verso la bionda.
-Mi metti sull’altalena? Ti pleeeeego!-Le chiese, con gli occhioni azzurri che luccicavano.
La ragazzina annuì, sollevandola dalla sedia a rotelle e facendola sedere sull’altalena. Si posiziona dietro di essa e inizia a spingerla, prima piano, poi sempre più in alto.
-Sto volando! Sto volando come fa la mia sorellina lassù in cielo con il buon Dio!-Urla la bambina felice. Il cappello le scivola via, scoprendone il capo calvo, ma non se ne cura. Ride felice e alza il viso verso il cielo.
Dopo alcuni minuti la bionda inizia a far rallentare l’altalena.-Ora dobbiamo andare, Luna, devi fare la chemio.-Dice, sollevandola e facendola sedere di nuovo sulla sedia a rotelle.
-Ma non la voglio fare! Fa male!-Si lamenta Luna.
La ragazzina le calca in testa il cappellino e dice:-Ma sai che ti aiuta, e tra poco ti porterò al maneggio con me, così ti farò conoscere Denires e Stracciatella, contenta?-
-Sì! E voglio andare al galoppo con Denires, e saltare con Stracciatella!-
-Lo farai di certo, tesoro.-
La bionda la riporta in ospedale e la porta nella stanza della chemioterapia. Qui una dottoressa fa sedere fuori la ragazza e porta dentro Luna, che le alza due dita in segno di vittoria.
Lei le sorride e prende un libro dalla borsa, iniziando a leggerlo mentre la piccola inizia la chemio.

-Alice?-
L’interpellata si alza di scatto, fissando il dottore che è appena uscito dalla sala operatoria.
-Come sta Luna?-Chiede ansiosa, ormai sull’orlo delle lacrime.
-Per favore, vai a chiamare i genitori di Luna.-Le dice il dottore, ignorando la sua domanda.
-Prima mi dica come sta Luna!-Gli urla la ragazzina, ormai in lacrime.
-Ha avuto un arresto cardiaco durante la chemioterapia, abbiamo cercato di salvarla asportandole il tumore ma...-Il dottore scuote la testa.-Non ce l’ha fatta.-

Appena i genitori di Luna escono dalla camera mortuaria, Alice entra, con il cuore a mille.
Si siede accanto al corpo della bambina, apparentemente calma.
-Sai Lulù... ho fatto quella cosa che non dovevo più fare...-Mormora.-Ti ho delusa, vero? Ti avevo promesso che non avrei mai più preso il taglierino...-
Si asciuga le lacrime che hanno iniziato a rigarle le guancie e prende dalla tasca della felpa due fotografie. In una c’è raffigurata Luna assieme a lei in sella ad una cavalla bianca con delle macchie marroni, nell’altra una puledra color caffè.
-Ecco... loro sono Stracciatella e Denires... portale con te.-Dice, prendendo la mano della bambina e chiudendola attorno alle fotografie.
Si alza ed esce fuori.
-Goodbye Luna...-Sussurra prima di chiudere dietro di sé la porta. Si mette le cuffie, alza il cappuccio della felpa e si copre i polsi con le maniche.
* * *

Mi riscuoto da quel ricordo che ormai le ultime ore sono finite, e noi usciamo direttamente dalla palestra.
Amy mi si avvicina e mi chiede se voglio venire con lei e i suoi amici a mangiare al bar. Rispondo di sì, ma so che non mangerò niente.

Dopo le adeguate presentazioni agli amici di Amy, tutti iniziano a mangiare, tranne me.
-Tu non mangi?-Mi chiede un riccio blu, mi sembra si chiami Sonic.
-No, non ho fame.-Rispondo, grattandomi il collo nervosamente.

POV Alyx
Penso alla nuova arrivata, Alice. È strana, sembra nasconda qualcosa...
Il campanello della casa di Noemi trilla, distogliendomi dai miei pensieri.
-Arrivo!-
Vado ad aprire e mi trovo davanti due lupacchiotte color ambra con gli occhi azzurro cielo.
-Sei tu Alyx The Wolf?-Chiede una delle due, vestita di nero da capo a piedi.
-STE! SOFFI!-
Abbraccio in preda alla gioia le mie adorate sorelline, e inizio a piangere dalla felicità
-Tranquilla Al, siamo qui e non ce ne andiamo più!-
  
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