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Autore: MarcoG    15/10/2008    1 recensioni
Queste che riporto sono le ultime due pagine del diario privato di Nicky. La sua vita scorreva monotona ma tranquilla, per lo meno fino a quando non incontrò due misteriosi fratelli.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alphonse Elric, Edward Elric, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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14 Maggio

Caro diario, ti ho parlato della promessa che ho fatto alla mamma vero? Ebbene, credo proprio che dovrò rimangiarmela. Come vedi sono qua a scriverti, nonostante le avessi promesso di non farlo più. Mi sembra di sentire ancora la sua voce nella testa, quando mi diceva "Solo le ragazzine sole scrivono i diari! E lo fanno perché non hanno nessun altro con cui parlare! Butta via quel coso e fatti qualche amica!!"...e forse aveva anche ragione, ma che ci posso fare se scrivere mi rasserena tanto? Mi sembra quasi di poter tirare fuori tutto ciò che c'è di triste o sbagliato nella mia vita...ma vabbè, tanto lo so che tu queste cose le sai già e che non ho bisogno di ripetertele. Alcune volte mi immagino che tu sia una persona in carne e ossa, che mi guardi male quando ti scrivo che faccio arrabbiare i miei genitori o che mi consoli quando ti scrivo che sono giù.
Comunque, si è fatto tardi, è ora di andare a dormire.
Buonanotte diario.
***

15 Maggio

Non solo non riesco a non scriverti, ma oltretutto non riesco neanche a far passare più di un giorno senza farlo!
Ma oggi ho i miei buoni motivi: per l'ennesima volta ho chiesto a mio padre se potevo avere finalmente un cliente tutto mio e lui ha rifiutato come al solito. "Hai solo sedici anni, non puoi lavorare ancora! Accontentati di darmi una mano dietro in officina!" e quando ha visto che lo guardavo male, ha pure osato aggiungere "E poi tu devi studiare! Non voglio una figlia che non sa leggere o scrivere!"
Vedi diario come mi tratta? Certo che so leggere e scrivere!! E per sua informazione è grazie ai miei automail che il negozio va avanti così bene, mica come quelli che fa lui! Quando ancora non gli davo una mano io riusciva a farne solo di qualità pessime e tutti quelli che passavano da noi poi non si facevano più vedere...chissà come mai!
Ora invece in tanti tornano e non solo quando gli occorre una riparazione! Stamattina è tornato Gear, te lo ricordi? A lui ho fatto il braccio sinistro -anche se poi mio padre glielo ha consegnato lui prendendosi tutti i meriti- e oggi è tornato per dirgli che si sentiva benissimo e che abbiamo fatto un ottimo lavoro! Avrei quasi voluto dirglielo che sono stata io a costruirlo...ma sicuramente avrebbe detto "ma come? una ragazzina giovane come te che costruisce automail?" e io avrei finito per arrabbiarmi e rovinarmi la giornata, quindi è stato meglio che sia stata zitta.
Però sono felice che sia tornato! Anche se non lo sa, alla fine i suoi complimenti erano rivolti a me.
Sono la migliore, c'è poco da fare!
Va bene va bene la smetto e vado a dormire...però tu per lo meno potresti essere più gentile con me!!
***

17 Maggio

Brutte notizie quest'oggi. Nostro zio è appena tornato dal suo viaggio di lavoro e come ci aveva promesso ha portato con se una medicina per mia sorella Emy. Aveva detto di averla comprata in una farmacia famosa per avere dei medicinali sperimentali, che molto spesso curano la gente. Lui ha chiesto se avevano qualcosa per la sordità...e quelli gli hanno risposto di provare questa pillola che oggi ci ha portato. Figurati quanto Emy era felice quando è corsa in cucina a prendersi un bicchierone d'acqua per mandarla giù...e quanto è rimasta delusa quando non è successo niente. Noi tutti le avevamo raccomandato di non crederci troppo, ma come si fa in questi casi? Ha solo tredici anni...e guardando quella sua faccina delusa ne dimostrava ancora meno.
***

19 Maggio

Meno male che è arrivata domenica! Ieri non ti ho potuto scrivere perché è stata una giornataccia in cui non ho quasi mai alzato la testa dai libri, poi quando ho finito con loro papà mi ha chiamata perché -ovviamente- non riusciva a sistemare una mano. E quindi alla fine l'ho dovuta riparare io! Sono arrivata talmente tanto stanca al letto che ho fatto giusto in tempo a togliermi le scarpe che mi sono addormentata con ancora i vestiti addosso! Saranno state le tre o le quattro del mattino...ma visto che oggi dovevo stare via tutto il giorno con mamma ho dovuto finirla per forza ieri.
Sarebbe tutto molto più comodo se non dovessi dividere il mio tempo fra i libri e gli automail!
Comunque...sai che oggi mentre ero al mercato ho sentito già parlare due signore della nostra festa dell'anno? Anche se mancano ancora dieci giorni è bello sentire che sta già iniziando l'eccitazione! La festa che ricorda la fondazione di Startop è sempre emozionate e poi vengono in città anche tutti i nostri parenti che non vivono qui, così posso rivedere le mie cugine!
Non vedo l'ora...
***

23 Maggio

Ho una grande novità!!!
Papà mi ha promesso che il prossimo cliente sarà mio!! Mi ha però sgridato sull'abbigliamento: mi ha detto che se voglio ricevere i clienti mi devo vestire bene e che non posso accoglierli con la tuta da lavoro. Ma se devo lavorare, come faccio a non vestirmi così? Mi ha risposto che bisogna essere eleganti quando entra qualcuno, che bisogna sorridergli sempre e non parlare mai del prezzo prima di avergli decantato le qualità dei nostri automail...forse ha paura che scappino subito tutti appena sentito il prezzo, non so. Per il sorriso e le storie su quanto siamo bravi ok, ma sul vestito? Mamma mi ha detto che cercava qualcosa di suo, ma anche se ha tirato fuori i suoi vestiti da giovane non ha trovato nulla della mia taglia.
Questo sabato allora mi ha promesso di andare insieme a lei a comprare qualcosa...mi ha detto che dovrò sembrare un po' più grande della mia età altrimenti tutti penseranno che non sarò all'altezza e che di conseguenza mi servono vestiti eleganti e un po' di trucco.
Caro diario, non mi sembra vero tutto questo!!!
***

25 Maggio

Ho comprato tutto!
Appena tornate dal mercato siamo subito andate su in camera sua a provare ciò che abbiamo preso...mi sono messa il completo blu chiaro, ho sciolto i capelli lungo le spalle e la mamma mi ha aiutata a mettermi un velo di trucco...quando mi sono guardata allo specchio mi sono sembrata così strana! Sembravo un'altra persona!! Se l'effetto che volevano era quello di sembrare più grande, ci sono riusciti di sicuro! La mamma mi ha detto che ero stupenda e che la mia bellezza aiuterà il negozio a incrementare il numero di clienti!
Devo dirti però che appena ho potuto mi sono rimessa la mia cara vecchia tuta da lavoro...non che non mi piaccia il completo che abbiamo comprato, ma non lo so...mi sentivo così strana! Forse mi devo solo abituare...beh buonanotte diario!!
***

27 Maggio

Oggi è successa una cosa strana: verso mezzogiorno quando eravamo tutti a mangiare si è sentito fuori dalla finestra un gran botto, come se fosse crollato qualcosa. Siamo usciti di casa per capire cos'era successo, ma nella nostra via oltre ai nostri vicini confusi quanto noi non c'era nulla di strano. Allora non ci abbiamo fatto particolarmente caso e siamo tornati a mangiare, ma più tardi Emy mi ha raccontato ciò che è successo.
E' tornata a casa tutta di corsa e mi ha raccontato che ci sono due alchimisti di stato in città e che sono stati loro a fare quel fracasso! Se è tutto vero quello che mi ha raccontato lei, a quanto pare stavano inseguendo qualcuno e per farlo hanno usato l'alchimia per aprirsi un varco attraverso le mura della città...peccato che devono aver sbagliato le loro misure perché pochi minuti dopo è crollato un'intera colonna di pietre!
Pare che alla fine non abbiano preso la persona che cercavano e che siano tornati in città per scusarsi, dicendo al nostro sindaco che domani sistemeranno tutto. Ma non potevano stare più attenti prima così non dovevano ripararlo? Mah! Di alchimisti di stato ne ho visti pochi e quei pochi mi sono sembrati sempre tutti strani!
Addirittura domani in tanti vogliono vederli "all'opera" mentre rimedieranno al disastro creato e hanno detto che si riuniranno tutti attorno alle mura per aspettarli.
Un po' curiosa lo sono pure io...ma ho troppa voglia di poter gestire il mio primo cliente, quindi non mi muoverò dal negozio fino a quando non ne avrò avuto uno tutto mio!
***

28 Maggio

Diario, oh diario! Mi sono innamorata! E' stato un colpo di fulmine a ciel sereno! Non so neanche come esprimerti i miei sentimenti!
Forse se provo a raccontarti tutto dall'inizio capirai meglio, ma credimi che sono ancora scossa e non so quanto mi potrò esprimere correttamente!
Ti ricordi vero che ieri ti ho parlato di due nuovi alchimisti di stato arrivati in città? Beh come ti dicevo non sono andata a vedere come hanno sistemato il caos che hanno combinato e me ne sono rimasta tutta la mattinata in negozio. Scelta sbagliata, visto che nessuno è entrato.
Quando mia sorella è tornata mi ha riferito che questi due alchimisti sono stranissimi, uno va in giro in armatura e l'altro dimostra sì e no la mia età! Ci siamo anche parecchio divertite a prenderli in giro per i possibili nomi che gli hanno dato, visto che pare che ognuno di loro ne possegga uno unico! Dunque: quello grosso in armatura è stato da noi soprannominato all'unisono "Alchimista di latta", mentre su quello giovane eravamo di idee diverse...io propendevo per "l'alchimista dei tappi" visto che Emy mi aveva detto che ad occhio era più basso di me, mentre invece lei era più dell'idea di "alchimista semolino" sempre per lo stesso motivo.
Oh diario, a pensare che prima lo prendevo in giro così tanto...e ora sono qua a pensare a lui ogni minuto!
Beh comunque, come ti dicevo stamattina non li ho visti perché sono stata qua tutto il giorno, li abbiamo incontrati invece alla taverna di Frider nel pomeriggio. Io ero lì con Emy a bere qualcosa e loro sono entrati pressapoco quando noi stavamo andando via.
E in quel momento l'ho visto!
Sarà anche vero che è basso, ma è...è...bellissimo! Lo dovresti vedere, ha i capelli lunghi biondi che tiene raccolti in una treccia e anche gli occhi sono dello stesso colore! Ma poi l'espressione che ha!! Ha fatto solo un rapidissimo sorriso al ragazzo che è venuto a servirli ma sono stra-sicura di non aver mai visto un sorriso più bello in vita mia! E anche il modo di fare...sembra così fiero e sicuro di sé! D'altra parte è un alchimista di stato...chissà come ha fatto a diventarlo così giovane!
Quando l'ho visto entrare nella locanda e successivamente sedersi credo proprio di essermi imbambolata per qualche attimo, visto che Emy è arrivata a portarmi la mano davanti alla faccia scuotendola prima che mi ritornasse in mente che c'era anche lei e tutti gli altri!
Ma come si fa a non guardare un ragazzo tanto bello??
Purtroppo siamo dovute andare via poco dopo perché sia io sia mia sorella dovevamo finire i compiti e poi si mangiava...ma sarei rimasta lì tutto il tempo ad osservarlo! Magari anche per sapere se rimarranno ancora altri giorni in città o no!
Spero tanto di rivederlo domani...
Buonanotte!!
***

29 Maggio

Una giornata pazzesca!!
Diario, non potevo avere una fortuna più grande!
Oggi ho scongiurato mia sorella a tornare da Frider per sapere se l'alchimista di cui ti parlavo ieri sarebbe ripassato da lì e...incredibile! Era lì sul serio!
Ma le sorprese non sono finite! Mentre lo stavo guardando -anche se a essere sinceri dovrei dire che lo stavo letteralmente fissando!- ho notato che ha tirato su per un attimo una manica della sua felpa e ho chiaramente visto sotto un automail!
Appena mi sono girata per dirlo a Emy ha subito anche lei aguzzato lo sguardo per notarlo e abbiamo chiaramente visto entrambe che si stava guardando la parte vicino al polso, come se stesse cercando qualcosa di anomalo. Emy mi ha subito detto che se mi piaceva tanto dovevo approfittarne per andare lì e chiedergli se c'era qualcosa che potevo fare per lui visto che sono una costruttrice di automail...ma con quale coraggio l'avrei fatto? Non ne avevo!
Ed è così che fra un "vai!" e un "no, non ce la faccio!" e un altro "ma dai vai!" e un altro ancora "no, non ce la faccio proprio!" che lei si è alzata ed è andata da loro!
Il problema è che Emy è abituata qua in città dove la conosco tutti e si è messa subito a parlare attraverso il linguaggio dei gesti e loro ovviamente non capivano nulla! Anzi, la guardavano anche strano, per quanto io possa aver capito dallo sguardo di quello in armatura.
Allora ho raccolto tutto il coraggio che avevo in corpo, mi sono alzata e li ho raggiunti!
"Scusate" ho detto, "mia sorella ignora il fatto che non tutti conoscono questi gesti" cercando di mascherare la  gomitata che le stavo tirando. E lei? Si è messa a ridacchiare! Sapeva benissimo che mi sarei alzata per raggiungerla e l'ha fatto apposta per farmi parlare con loro!
Il ragazzo biondo ha fatto un sorriso un po' strano, quasi se fosse imbarazzato...e a me è sembrato ancora più bello con quel mezzo sorriso sul viso! Credo anche di essere diventata improvvisamente rossa come un peperone, tanto che ci sono stati interi secondi di silenzio prima che Emy mi prendesse di forza una mano porgendola verso l'alchimista. "P-piacere!" ho cercato di dire, ma sono sicura di aver balbettato! Che figura! "I-io sono Nicky e lei è mia sorella Emy" gli ho detto mentre gli stringevo la mano. In quel momento ho visto il suo mezzo sorriso imbarazzato imbarazzarsi ancora di più...d'altra parte lui non ci aveva detto niente e noi eravamo apparse lì dal nulla nel giro di un minuto! "H-ho notato..." mi sono fermata un attimo cercando di ritrovare un briciolo di calma per evitare di continuare a balbettare "...ho notato che ti guardavi il polso e ho visto che è un automail...sai mio padre ha un negozio qui in città, se ti serve un controllo siamo a vostra disposizione!". Emy ha pensato bene di aggiungerci -sempre a gesti- un bel "ma la migliore è mia sorella, dovreste vedere quanto è abile!" ma l'ho sgridata nuovamente ricordandogli che loro non potevano capire che cosa stava facendo.
A quel punto è saltata fuori un'altra sorpresa! L'altro alchimista, quello che noi avevamo chiamato l'alchimista di latta, ha risposto a Emy con lo stesso linguaggio, dicendogli che lui era in grado di capirla. "Ehi Al che stai facendo?" gli ha chiesto il ragazzo. Benissimo, sapevo come si chiamava l'alchimista di latta! Al si è portato una mano dietro la testa dell'armatura, quasi come se fosse imbarazzato, e gli ha risposto -stavolta a parole- "Ah forse non te l'ho detto ma qualche giorno fa mentre tu dormivi mi è capitato sotto mano un manuale che spiegava il linguaggio dei sordi e..beh...l'ho imparato un po'!". Il bellissimo ragazzo biondo lo ha guardato male, come se non gli credesse e poi ha aggiunto "Ti sei messo a imparare il linguaggio dei sordi?" socchiudendo gli occhi. "Beh sì...tu dormi tanto fratellone e io non so cosa fare nel frattempo!". Questa frase ci sembrò strana e Emy gli chiese subito se soffriva di insonnia ma vedendo che fra noi quattro l'unico che non capiva cosa si stessero dicendo era lui il ragazzo si indispettì parecchio! "Ehi ma la volete finire? Io non capisco niente di quello che state....dicendo!" esclamò cercando le parole giuste.
E non ci crederai caro diario, ma in quel momento ci siamo messi tutti a ridere! Anche lui deve averlo capito che ridevamo della situazione e non di lui, tanto che abbandonò subito quella specie di broncio che gli era apparso sul viso. "Comunque io mi chiamo Edward" mi ha detto mentre mi allungava la mano!
E gliel'ho stretta! Non sai che emozione!
"P-piacere Edward" senza volerlo mi ero rimessa a balbettare..."p-posso fare qualcosa per la tua mano allora?" In quel momento entrambi gli alchimisti risposero, solo che Edward rispose con un "no!" mentre Al con un "sì!". "Sto benissimo te l'ho già detto!" ha provato a dire Edward ma Al sembrava non credergli. "Avanti fratellone è meglio esserne sicuri no? E' da ieri che dici che ti da fastidio...se suo padre costruisce automail potremmo fartela  vedere e poi ripartire più tranquilli no?". Usciva una strana voce metallica da Al, mi devo ricordare di chiedergli come mai ci tiene tanto a sembrare un'armatura. "Uff...e va bene" ha risposto Edward, ma la mia felicità iniziò e finì nel giro di pochi secondi visto che a quell'ora ormai papà aveva già chiuso tutto! "Ehm veramente...a quest'ora credo che possiamo già ritenerci chiusi. P-però se domattina vorrete venire sarete i primi a essere serviti!" Nonostante il balbettio ho cercato di risultare convincente, ma Edward non si era dimostrato per niente contento all'idea. "Aspettare fino a domani mattina? Ma non scherziamo! Lo sai cosa stiamo cercando Al e sai anche chi ci è sfuggito ieri! Non possiamo rimanere qua ancora!" Caspita, che caratterino che ha questo Edward! Ma l'altro sembrava molto più tranquillo e cercò di farlo ragionare: "Sì ma se poi scopriamo che hai veramente qualcosa che non va? Nel deserto non ci sono negozi di automail non puoi mica farti riparare nel posto dove stiamo andando ora! Dai fratellone cosa ti costa aspettare mezza giornata in più? Fallo per me, mi sentirò più tranquillo se ti saprò al pieno della forma!" Quella continua parola, "fratellone", mi fece capire che non erano semplicemente compagni di viaggio. "Uff...e va bene...a che ora aprite voi?"
Nonostante me lo avesse chiesto con aria estremamente scocciata, ti giuro diario che in quel momento mi sono sentita felicissima!
Domani infatti verrà da me in negozio e sarà il mio primo cliente!!!
***

30 Maggio

Caro diario, oggi sono successe talmente tante cose che non so neanche io come spiegarmele.
Inizio dalle cose belle: stamattina ero eccitatissima perché stavo aspettando Edward, quindi mi sono svegliata ancora prima del solito e mi sono preparata. Volevo veramente apparire bella e credo di essermi guardata allo specchio almeno una ventina di volte prima di dirmi "Ok dai, non fai troppo schifo!"
La cosa bella invece è che è andata esattamente all'opposto, quando sono scesa e ho aperto il negozio -loro erano già lì fuori che aspettavano!- li ho invitati a entrare e Edward non mi ha riconosciuta!
Caspita, allora era proprio vero quando mia madre mi diceva che sembravo un'altra persona!
Li ho fatti entrare e prima di poterli far accomodare Edward si è presentato, proprio come se fossi una sconosciuta! Quando ho osato rispondergli "Sì so come ti chiami...ce lo siamo detti ieri ricordi?" lui ha letteralmente strabuzzato gli occhi e mi ha fissata a lungo! L'altro alchimista lo ha rimproverato "Ma fratellone è Nicky, come fai a non ricordartene più?" ma lui era troppo indaffarato a guardarmi i capelli, gli occhi e qualsiasi altro particolare del mio volto! Mi sono sentita avvampare in quel momento, avere i suoi occhi fissi su di me mi ha messo una vergogna addosso incredibile...mi sono anche portata le mani alle guance per sentirne la temperatura e mi sono accorta che ero caldissima! Che figura che devo aver fatto!
"Ahaha è vero!!" ha cercato di dire lui, "è che così conciata non ti avevo riconosciuta!" era in evidente imbarazzo anche lui per essersi sbagliato, ma non è stato carino a dirmi "così conciata"!! Suo fratello Al infatti l'ha sgridato subito "Ma che modi sono fratellone?? Ci scusi Nicky, mio fratello ogni tanto è un po'...manca di un po' di tatto ecco!" e gli ha tirato una forte pacca sulla spalla, che lui non deve aver gradito visto che gli ha lanciato subito un'occhiataccia da brontolone.
Non sapevo come uscire da quella situazione!
"Beh comunque..." ha ripreso lui, "mi puoi controllare la mano così ce ne possiamo andare?" Per un attimo avevo dimenticato il motivo per il quale erano lì! "Sì sì certo, accomodati pure!" gli ho detto indicandogli la poltrona nell'ingresso. "Siediti e appoggia la mano sull'appoggia braccio così posso controllare!"
Diario, non so se sono riuscita a sembrare calma, ma in realtà dentro di me tremavo come una foglia! E se avessi sbagliato qualcosa? Se gli avessi fatto un'operazione fatta male? Che ricordo gli avrei lasciato di me? Dovevo assolutamente fare una bella figura!
Dopo che si era accomodato ho preso una sedia e mi sono seduta anche io accanto a lui e ho incominciato ad esaminargli la mano. Mentre abbassavo lo sguardo ho visto che con la coda degli occhi mi ha lanciato un'altra occhiata come quella di prima, sembrava quasi come se ancora non ci credeva che ero io!
Sarà stata quella o sarà stato il fatto che ora ero molto vicina a lui...ma ho ricominciato a balbettare!! Che nervoso, mi odiavo in quel momento! "C-così a una p-prima occhiata non sembra niente di grave..." poi mi sono fermata e ho deglutito, non potevo continuare così! "Cioè... dicevo...devo prendere i miei attrezzi per guardare meglio..." e dicendolo ho alzato la testa per guardarlo mentre gli parlavo. Solo quando l'ho fatto mi sono accorta che le nostre facce erano a non meno di due spanne di distanza.
Quanto era bello visto così da vicino!!!
Sembrava quasi che quei bellissimi capelli biondi gli ornassero il viso alla perfezione, talmente era...era...l'ho già scritto bellissimo?? Beh lo era, non ci sono altre parole!!
Figurati diario che sono rimasta letteralmente imbambolata a guardarlo, tanto che dopo qualche attimo lui ha tirato indietro leggermente la testa e mi ha detto "Beh?" ricordandomi solo in quel momento che mi ero fermata fissa a guardarlo!
"V-vado subito..." ho cercato di dirgli mentre mi rialzavo, ma credo di essere tornata nuovamente rossissima come prima e mentre mi allontanavo ho sentito che ha fatto una piccola risata. Rideva di me? Se possibile, mentre mi allontanavo, sono diventata ancora più rossa di prima!
Ed è stato così che mentre scendevo di corsa -molto di corsa- le scale per raggiungere il piano di sotto dove c'è la mia officina che sono scivolata. Avrò fatto un milione di volte quelle scale su e giù da quando sono piccola, ma a quelle scarpe con i tacchi alti proprio non sono abituata...e distratta com'ero dalla situazione, ho messo male un piede e in un attimo mi sono ritrovata piegata per terra alla base della scala.
I due fratelli sono subito corsi a vedere cos'era stato quel tonfo e quando mi hanno vista distesa per terra hanno reagito in maniera diversa; Al è subito sceso a darmi una mano e Edward si è messo a ridere come un pazzo.
Ti descriverei questa scena con maggior senso dell'humour, caro diario, se solo non fosse stato così sconvolgente la scoperta che abbiamo fatto dopo.
Ti dicevo: Al mi ha raggiunta e mi ha dato una mano a tirarmi su, mentre Edward ancora rideva. "FRATELLONE! SMETTILA!" gli ha urlato lui. "Scendi e vieni a darmi una mano! Magari si è fatta male!" Mi sono fatta male sì, ho pensato! E così mentre lui mi dava una mano ad alzarmi, l'altro fratello scendeva lentamente le scale e ci raggiungeva.
"Oi oi..." mi è sfuggito un lamento mentre mi massaggiavo il mio povero fondo schiena. Edward si è messo a ridere di nuovo, iniziando la frase "Spero che tu possa ancora lavorare, altrimenti abbiamo perso tutto questo tempo per nient..." ma si è interrotto così, da un momento all'altro.
Lo ha fatto mentre guardava verso di me e per un attimo ho pensato che avesse visto un qualche bernoccolo che stava già crescendo da qualche parte sulla mia testa.
E invece guardava esattamente sopra di me, più precisamente guardava un ferro di cavallo che è appeso lì in officina da non so più quanto tempo.
Appena l'ha visto è diventato subito serio e ha chiesto al fratello "Ehi Al, l'hai visto quello?". Lui mi ha aiutata a sedermi, poi si è messo a guardare nella stessa direzione di Edward. "Quello? Quel ferro di cavallo?". Io continuavo a non capire cosa aveva di così importante da catturare così tanto la loro attenzione.
"Sì...hai visto il nome inciso nel ferro? A. Kiroshi. Non ti dice niente?" ma il fratello si limitò semplicemente a fare di no con la testa. "Sì hai ragione, forse ho letto solo io la sua storia. Però quella pietra lì...posso prenderlo?" mi chiede voltandosi e guardandomi per la prima volta dopo essere caduta. Non ero contenta dal come si stava comportando, visto che ero appena precipitata dalla scala e non mi aveva neanche aiutata o chiesto come stavo. Ma gli ho detto sì, cosa potevo fare?
Quando ha tolto dal chiodo il ferro di cavallo -che è lì da una vita, non so neanche chi ce l'aveva messo- e l'ha preso in mano, per un attimo la piccola pietra rossa al centro del ferro si è illuminata.
Si è subito girato verso il fratello, con l'espressione completamente cambiata. Si è girato dopo anche verso di me, aveva la faccia sconvolta. "Che c'è?" gli ho chiesto mentre cercavo di ritirarmi in piedi. "Questa è...questa è..." Edward sembrava turbato. Si mise la pietra in una manica, prese in mano il primo oggetto che trovò sotto tiro -un martello- e batté forte le mani toccando poi l'oggetto appena preso. Esplose immediatamente una violentissima luce azzurrognola, io diario ho dovuto chiudere gli occhi perché mi stava accecando!
Quando sono riuscita a riaprirli la luce era sparita e davanti ai due fratelli alchimisti c'era un martello uguale e identico a quello che avevano appena preso, ma almeno dieci volte più grosso!
Non so chi fra noi tre aveva lo sguardo più stupito. "Ma cosa...cosa...avete fatto?" sono riuscita a chiedere. Edward si è tolto dalla manica la pietra rossa e l'ha guardata nuovamente, poi si è avvicinato di corsa a me e mi ha afferrato le braccia con entrambe le mani. "Ti prego, devi assolutamente dirmi dove hai preso quel ferro di cavallo! E' importante!".
Sembrava sconvolto.
Io gli ho risposto che non lo sapevo perché era lì da quando ero piccola e lui mi ha subito chiesto se qualcun altro lo avrebbe saputo al posto mio. "Mio padre...credo" gli ho risposto.
Lui mi ha lentamente lasciato le braccia, poi si è girato verso suo fratello. "Hai capito vero come ho potuto ingrandire così tanto quel martello senza rispettare la legge dello scambio equivalente?" Al non ha fatto passare più di un secondo prima di rispondere "Sì, quella è una pietra filosofale incompleta".
Caro diario, forse ho fatto la figura della stupida, ma non ho potuto non chiedere "una pietra...che??" ma nessuno dei due mi ha riposto. "E' in casa tua padre? Gli devo parlare al più presto". Ho ripensato velocemente ai suoi impegni della giornata e ho potuto confermagli che sarebbe tornato nella tarda mattinata.
Lui ha fatto una piccola pausa, come se stesse ricapitolando nella sua mente cosa fare. "C'è un telefono che posso usare qui?" mi ha chiesto. "Certo, è proprio all'ingresso del negozio, sulla sinistra." Appena gli ho risposto si è subito girato e ha iniziato di corsa a salire le scale, ma io volevo sapere cosa stava succedendo! "Ehi aspetta! Spiegami almeno cos'è successo!" ma non si è fermato, nel giro di pochissimi secondi lo stavo già sentendo parlare al telefono.
"Te lo posso spiegare io, se ti va..." mi risponde Al con una voce più timida del solito. Io annuisco, e lui inizia a parlare. "Innanzitutto io mi chiamo Alphonse Elric, ma puoi chiamarmi Al. Lui è mio fratello nonché alchimista di stato, l'hanno chiamato l'alchimista d'acciaio". L'ho subito interrotto perché c'era qualcosa che non mi tornava. "Perché dici "lui"? Tu non lo sei?" Al scuote la testa e poi continua. "No, solo lui ha fatto e superato l'esame di stato. Vedi...noi cerchiamo da tanto tempo una pietra, una pietra chiamata pietra filosofale." Poi si è fermato per un momento, guardando ancora il grosso martello che Edward aveva lasciato lì. "Tu quanto sai di alchimia?" a costo di fare nuovamente una brutta figura, gli ho risposto la verità. "Assolutamente nulla. E' la prima volta che vedo un alchimista praticarla..." Al fece un'altra pausa, poi riprese. "Vedi la legge fondamentale dell'alchimia è il principio dello scambio equivalente; se si desidera ottenere qualcosa bisogna dare in cambio qualcos altro del medesimo valore. La pietra filosofale, quella pietra di cui ti ho parlato prima, permette di ottenere quello che si vuole senza dare nulla in cambio." In quel momento mi ricordo che mi sentii preoccupata. Diario, ho avuto paura che quei due fossero due pazzi che volevano conquistare il mondo! Ma Al sembrò quasi avermi letta nel pensiero perché aggiunse subito: "Noi in passato abbiamo fatto uno...sbaglio, molto grave...e ora ci serve quella pietra per cercare di porvi rimedio. Non c'è altro modo per noi se non questo..."
Sentendogli raccontare quella storia Al mi sembrò ancora più piccolo. "Quella che c'era nel tuo ferro di cavallo è una pietra filosofale incompleta, ma testimonia che chi l'ha messa in quel ferro ha conoscenze dell'alchimia molto elevate. Neanche io so a chi è andato a telefonare mio fratello, ma è probabile che conosca l'uomo il cui nome è riportato sul ferro." Non che la storia si stesse chiarendo più di tanto, ma quando gli ho detto che Kiroshi era il mio cognome e che quel A. stava per Almet, ovvero il nome del mio bisnonno, Al ha tirato indietro la testa per un attimo, come se fosse spaventato. "Allora il tuo bisnonno era un alchimista?" mi ha chiesto. "No certo che no! Lui era un fabbricante di chiavi, non sapeva nulla dell'alchimia!". Questa risposta confuse ulteriormente Al. "Eppure se l'ha messa lui quella pietra in quel ferro..." mi è sembrato che stava più che altro parlando a se stesso più che a me.
Poi abbiamo sentito Edward che ci chiama da sopra. Siamo saliti - Al mi ha aiutato ad alzarmi, davvero carino!- e lo abbiamo raggiunto. Ci ha accolto con uno sguardo serio, poi ha detto: "Ho chiamato Mustang ma non c'era, così ho parlato con Hawkeye. Mi ha confermato quello che già sapevo, quindi ora più che mai mi serve poter parlare con tuo padre. Mi hai detto che tornava questa mattina sul tardi giusto? Allora ci rivediamo nel primo pomeriggio, ora io e Al dobbiamo andare." Continuavo a non capirci molto. "Ma...Edward...la tua mano?" Lui mi ha sorriso dolcemente -che bellissimo sorriso!!- e mi ha risposto "chiamami pure Ed, mi chiamano tutti così. La mia mano ora può aspettare, è più importante parlare con tuo padre."
E così se ne stavano per andare, visto che anche Al si stava avviando ad uscire. "Beh allora ci vediamo dopo Nicky" ha cercato di dire con un po' di entusiasmo. "O-ok..." sono riuscita a rispondergli mentre usciva insieme a Ed.
E così sono spariti.
Cos'avrei dovuto fare? Ho fatto la figura della scema ma non mi hanno lasciato il tempo di dire nulla...l'unica cosa che ho potuto fare è dire tutto a mio padre quando verso mezzogiorno è tornato a casa.
Prima di tutto a sentire che stamattina non sono andata a scuola per rimanere in negozio la mamma si è arrabbiata tantissimo, poi papà quando ho finito di dire tutto è diventato serio di colpo e mi ha chiesto "Hai detto che erano due alchimisti di stato giusto?" "No, solo Ed lo è." gli ho risposto io, ma non mi sembrava rasserenato da questa cosa.
In quel momento mi ricordo bene che mi sono chiesta di che cavolo dovevano parlare Ed e mio padre di così importante da lasciarmi all'oscuro.
Poi è arrivata l'una e Ed e Al si sono ri-presentati in negozio. Io e mio padre eravamo al bancone che li aspettavamo e dopo le presentazioni Ed mi ha chiesto "Nicky, credo che dovrò dire delle cose poche belle sul tuo bisnonno, forse è meglio che tu non stia qui" e quando ha finito di dirlo, ho guardato subito mio padre e ho visto che il suo viso non ha fatto una sola smorfia.
Sapeva esattamente cosa avrebbe detto da lì a poco! Ma cos'era che pareva che tutti sapessero tranne me? "Io rimango qui" ho detto con un filo di voce. Ed ha sospirato, come se sperasse che la mia risposta fosse diversa, poi ha iniziato a parlare con mio padre. "Che lavoro faceva il padre di suo nonno?" "Oh andiamo, mi risparmi le domande preliminari. Lei è un alchimista di stato no? Non credo di potermi rifiutare di rispondere, quindi mi faccia le domande che vuole e così la facciamo finita in fretta." Io ero allibita! Non avevo mai visto mio padre tanto serio!
Ed ha fatto un sorriso divertito, dopodiché ha continuato. "Ok, arrivo subito al dunque. Almet Kiroshi era un noto ladro di gioielli tanto tempo fa, uno dei più bravi e scaltri di tutta la regione. Si dice che fra le sue mani passarono più di mille collane, anelli e bracciali. Una leggenda voleva addirittura che, in modo misterioso, fosse entrato in contatto con una pietra dal valore così grande e dalla bellezza così sublime che decise di tenerla per sè per non separarsene mai. Nei libri si trovano parecchie fantasie su cosa fosse quella pietra...e credo di aver capito cos'è."
Queste parole le pronunciò con un misto di tristezza e di paura.
Cosa c'era che lo impensieriva tanto?
Poi riprese. "Lei era al corrente di queste sue attività criminali vero?". Ricordo chiaramente che papà mi ha guardato, come se mi chiedesse per un'ultima volta se volevo andarmene o no. Ma io ho scosso la testa, volevo sapere la verità. "Sì, certo. Il padre di mio padre non era certo una brava persona, ma alla fine della sua vita si è severamente pentito di ciò che aveva commesso."
In quel momento Al prese la parola per dire qualcosa ma Ed lo zittì subito. "Mi creda, non sono qui per giudicare nessuno! Noi per primi dovremmo evitare di farlo..." abbassò lievemente lo sguardo. "ma se quella pietra di cui parlano le leggende esiste veramente ed è esattamente quella che penso che sia...noi dobbiamo averla!!" disse alzando velocemente la testa.
Oh diario, se solo sapessi cos'è questa pietra! Sarà la pietra filosofale di cui parlava Al prima?
Ed e mio padre si fissarono a lungo, quasi come se si stessero parlando senza aprire bocca. Poi mio padre ha risposto "E' una pietra dal valore così elevato?" ma Ed scosse la testa subito. "Non è una questione di valore monetario, se è quella che penso io al contrario nessun orafo capirà mai il suo valore. Assume un grande potere solo nelle mani di un alchimista...e a noi serve per fare una cosa che non possiamo fare in nessun altro modo. Ce la potete mostrare?"
Mio padre per l'ennesima volta non rispose immediatamente ma fece passare qualche secondo. "Se dico di no voi denuncerete me e la mia famiglia per i furti di Kiroshi vero?" In quel momento credo di aver fatto un salto. Cosa stava dicendo mio padre? Il mio bisnonno le aveva combinate talmente grosse da far ricadere la colpa su di noi?
"Se mi darete quella pietra le prometto che non dirò nulla a nessuno e voi potrete continuare con la vostra vita. Vi risarcirò inoltre di qualsiasi cifra voi vogliate in cambio, come alchimista di stato posseggo una buona quantità di denaro per pagarvi."
Mio padre sbuffò. "Non voglio niente in cambio. Vi prenderete quella pietra e lascerete in pace me e la mia famiglia ok?" Ed annuì. "Ora la posso vedere?" "No perché non è qua in questa casa". A cosa si riferiva mio padre? "E' rimasta nella vecchia casa di mio padre, che dista circa un giorno emmezzo da qui. Vi accompagnerò a prenderla, ma domani c'è la festa della fondazione della nostra città e non la voglio perdere. E' un giorno in cui ci raduniamo con tutti i nostri parenti che non vedremmo altrimenti per tutto il resto dell'anno, partiremo dopodomani mattina." il suo tono era stranamente severo. "Se non possiamo fare altrimenti...andrà bene così." rispose Ed.
Ed è così che se ne andarono uscendo lentamente dal negozio. Al mi salutò con un gesto della mano mentre suo fratello invece non mi degnò neanche di uno sguardo.
Appena usciti iniziai a fare a mio padre le prime delle mille domande che avevo in testa ma lui mi fermò subito. "No Nicky, non è il caso che tu sappia tutte quelle cose che fino ad adesso hai ignorato. Il passato del tuo bisnonno è oscuro e pieno di brutti avvenimenti, daremo quello che vogliono a quei due ragazzi e poi dobbiamo solo pregare che ci lascino in pace." era molto convinto mentre lo diceva e io dovetti tenermi le mie domande.
E ora sono qua a scriverti caro diario. Sto per andare a dormire, dopo questa giornata così assurda e intensa. Sono riuscita a convincere mio padre a portarmi con lui quando andranno alla casa del bisnonno perché non posso fare finta completamente di niente. Lui in un primo momento ha rifiutato ma poi ci ha ripensato ed ha accettato.
Per quanto riguarda Ed e Al...non so, non mi entusiasma più così tanto Edward. E' stato così freddo e scontroso con me oggi...tutto il contrario di suo fratello. Chissà come mai poi va sempre in giro con quell'armatura addosso...
Boh, vedremo domani che è il giorno della grande festa.
Io ora vado a dormire, diario. Buonanotte.
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