Capitolo XXXIII
Sfumature di un inganno
"Com'è
andata?".
La
domanda di Thomas la
raggiunse non appena fu entrata nella stanza dove, se ne rese conto
solo in
quel momento, lui la stava aspettando.
"Bene...
credo. Ho
atteso per alcuni minuti fuori dalla mia camera..." rispose lei, con un
accenno di esitazione nella voce.
Lui
la scrutò alla luce
del camino: sembrava turbata.
"E'
accaduto
qualcosa? "
"No,
no, state
tranquillo. Tutto procede come abbiamo pianificato."
"Allora
perché
siete turbata?"
Cosa
poteva
rispondergli?
Che
trovarlo lì, ad
attendere Lady Sarah per riaccompagnarla a Beaulieu in caso il piano
fosse
fallito, e presentarsi a lui in camicia da notte non era ciò che ci si
aspettava da una giovane di buona famiglia, benché vedova? Il fatto era
che non
ci aveva neppure pensato: uscita dalla camera da letto con ancora il
timore di
essere scoperta, non si era domandata se il Conte si trovasse ancora
nel
salottino dove lo aveva fatto accomodare con Lady Sarah quando erano
arrivati... Ci era ritornata -punto- sapendo che
Oppure
che sedurre il
Duca di Lyndham per convincerlo a trascorrere la notte con lei e poi
lasciarlo
a sua moglie non era stato affatto facile? Nicholas era un uomo
affascinante e,
anche se ora lo considerava solo un amico, era pur sempre una giovane
donna che
non aveva mai conosciuto la passione e che desiderava sperimentarla.
"È
solo un po’ di
nervosismo, all'idea che qualcosa potesse andar storto..." si limitò a
dirgli, e in parte era vero.
Quando
si era alzata
dal letto per chiudere le tende, così gli aveva detto, e permettere
alla moglie
di prendere il suo posto, aveva temuto che lui si accorgesse dello
scambio e si
infuriasse. D'altro canto si sentiva anche in imbarazzo con Lady Sarah
che,
nascosta già da prima nella camera, aveva assistito all'opera di
seduzione che
aveva dovuto inscenare per farlo capitolare. Nonostante ne avessero
parlato
quando lei e Thomas le avevano spiegato la loro teoria e il piano che
aveva
escogitato,
Era
felice che almeno
Thomas non fosse stato presente, benché sapeva che sarebbe stato in
grado di
immaginarsi comunque la scena. Già così era imbarazzata a sufficienza.
Doveva
ammettere che
Nicholas non era stato un osso duro come temeva: non appena era giunto
a
palazzo rispondendo al suo invito, si era subito reso conto che la
motivazione
che aveva letto sul biglietto col quale lei lo aveva pregato di
raggiungerla
era una scusa, poiché lo aveva accolto nel propria stanza da letto,
illuminata
solo dalla luce tenue di una candela, in un negligè
di pizzo e seta. Si era irrigidito non appena lo aveva sfiorato e
l'aveva
fermata quando l'aveva baciato, rammentandole quanto detto alcune sere
prima.
Lei aveva insistito, ricordandogli a sua volta il bacio appassionato
che si
erano scambiati proprio in quell'occasione... Era proprio a causa di
quel bacio
che ora si trovava lì: avendo colto la sua passione e il suo desiderio
a lungo
insoddisfatto, temeva che prima o poi qualche presunta amante riuscisse
a fargli
tradire la moglie. A quel punto preferiva essere lei la fortunata. Lui
aveva
esitato, come combattuto per la propria decisione; dopo qualche attimo,
tuttavia, l'aveva guardata incuriosito e intrigato e aveva capitolato
prima del
previsto, prendendola tra le braccia e facendole desiderare, per un
momento, di
non dover essere un'amica leale.
Quando
aveva esposto il
suo piano a Thomas e anche dopo, quando lo aveva spiegato a Sarah, egli
non
aveva detto nulla, il volto teso in una maschera di marmorea
indifferenza,
attraverso la quale non traspariva alcuna emozione. Non aveva obiettato
al
piano, ma non si poteva neppure dire che ne fosse entusiasta. Di certo
temeva
che le si sarebbe rivoltato contro, inducendola a cacciarsi nei guai se
si
fosse innamorata dell'amico. Alla luce di come si era sentita turbata
quando
Nicholas l'aveva baciata e trascinata nel letto, forse Thomas aveva
ragione a
temere per lei. Tuttavia lei era certa che il turbamento provato fosse
solo
dovuto al risveglio dei sensi e non all'amore... Era sicura di provare
per il
Duca solo dell'affetto, ma era comunque un uomo tra i più avvenenti che
avesse
mai visto, e poi baciava benissimo...
"Non
abbiate
timore. Non vi giudico per ciò che avete fatto: la vostra idea era
eccellente".
Sorpresa
lo guardò:
ancora una volta Thomas le aveva letto nel pensiero. Era inquietante
osservare
come sapeva sempre ciò che le passava per la testa.
"Vi
ringrazio. Non
credevo che approvaste. Non vi siete mai espresso in proposito".
"Lo
so..." le
disse senza fornire altre spiegazioni, ma avvicinandosi, prendendole
una mano e
portandosela alle labbra. Sfiorò un dito alla volta e poi risalì a
baciarle
l'interno del polso.
"Thomas..."
tentò di fermarlo lei "non credo sia il caso..."
"Sì,
invece"
disse deciso "avete un aspetto troppo perfetto..."
"Cosa
intendete?" domandò lei in un sussurro, eccitata dalle sensazioni che
stava provando mentre lui continuava a sfiorarle la mano con la
propria. Era
ancora troppo vulnerabile per un ulteriore attacco ai suoi sensi già
eccitati
da Nicholas.
"Quando
Nick vi
rivedrà, più tardi, dovrete sembrare una donna soddisfatta dopo una
notte di
passione..." disse, avvicinando il volto al suo.
"Ma
ciò che noi
speriamo è che lui non mi riveda" disse, cercando di fermarlo. Ma a
quanto
sembrava, fermarsi non era nelle sue intenzioni.
"Adesso
avete solo
l'aria di una donna colpevole di un inganno". Le depose un lieve bacio
prima sulla tempia, poi sulla guancia, mentre la mano che prima
sfiorava la sua
era risalita ad accarezzarle il braccio nudo.
"Thomas...
"
esalò in un sospiro il suo nome, eccitata dai brividi che stava
provando.
Le
labbra di lui
raggiunsero l'angolo della sua bocca dove egli depositò lievi baci,
leggeri
come il tocco di una piuma. Poi sussurrò, deciso:
"Dovrete
avere
l'aria di una donna che sia stata appena e a lungo baciata".
"Thomas...
vi
prego..." ciò che le stava facendo era una tortura peggiore di quella
appena vissuta tra le braccia di Nicholas. Il conte di Linley era più
sfacciato
e più temerario di quanto sembrasse a prima vista.
Lui
non si fece fermare
dalla sua indecisione e prese a torturarle le labbra con le proprie,
senza
tuttavia baciarla realmente. La stuzzicava, sfiorando al tempo stesso
con le
mani il volto, i capelli, le spalle nude... finché lei non socchiuse
d'istinto
la bocca: allora, deciso, la invase e la baciò a lungo, con una
passione che
mai si sarebbe aspettata da lui.
Persa
in quel bacio
infuocato, per un breve attimo si disse che anche il conte baciava
benissimo...
forse la stava baciando persino con più trasporto... ma ben presto
lasciò
perdere qualsiasi paragone e si abbandonò alle sensazioni.
Sentì
il suo corpo
eccitarsi ed il proprio illanguidirsi sotto quell'assalto dei sensi e
intuì che
lui non stava agendo per il nobile scopo di renderla più credibile agli
occhi
dell'amico, o almeno non solo. Quella consapevolezza la aiutò a
lasciarsi
andare ancora di più e godere appieno di ciò che lui aveva intenzione
di
donarle.
Ciò
che non aveva
capito era che Thomas non aveva programmato nulla, ma stava agendo per
puro
istinto, quell'istinto che non aveva saputo reprimere vedendola entrare
nella
stanza con indosso solo quel negligè
in pizzo e negli occhi un turbamento che aveva temuto essere causato
dai
sentimenti per Nicholas.
Non
voleva perderla.
Era
ancora in tempo, o
almeno lo sperava, per evitare che l'infatuazione per l'amico si
trasformasse
in qualcosa di più profondo e aveva deciso di essere meno gentiluomo e
più
diretto. Non si aspettava, tuttavia, quell'esplosione di desiderio da
parte di
entrambi.
La
strinse tra le
braccia, facendo aderire i loro corpi e Eleanor emise un gemito di
piacere,
mentre finalmente si lasciava andare e rispondeva alle sue attenzioni.
Si
aggrappò alle sue spalle e gli infilò una mano tra i capelli, in una
dolce
carezza che gli fece perdere quel poco di buonsenso che gli restava.
Non
aveva avuto
intenzione di arrivare fino a quel punto, aveva pensato solo di
baciarla... ma
sentirla rispondere in maniera tanto appassionata ai suoi baci gli fece
desiderare di toccarla e, mentre una mano scendeva a sollevarle la
camicia da
notte fino a scoprirle le gambe e l'altra si insinuava ad accarezzarla
nella
sua parte più intima, Thomas si rese conto di non agire per renderla
più
credibile agli occhi dell'amico, quanto piuttosto per soddisfare il
proprio
desiderio.
Lei
sussultò quando si
rese conto della sua audacia, ma egli le sussurrò sulle labbra:
"Non
fermatemi,
Eleanor. Lasciatemi continuare..."
Lei
non rispose ed egli
interpretò il suo silenzio come un invito a proseguire e nei minuti
successivi
le regalò un piacere che non aveva mai provato. Suo marito, infatti, si
era
limitato a possederla e, benché la trattasse con affetto e rispetto, si
era
sempre preoccupato solo di se stesso. I loro amplessi erano finalizzati
unicamente alla procreazione di quell'erede che ancora sperava di avere.
Thomas
invece la stava
toccando con l'unico fine di donarle qualcosa, se ne rendeva conto da
come era
attento ad ogni sua reazione e da come assecondava ogni suo movimento
incontrollato. La guardava con dolcezza, le baciava le labbra,
scendendo lungo
la gola... La mano che prima aveva sollevato la camicia da notte, era
risalita
ad accarezzarle il seno, per regalarle maggiori brividi... E lei
esplose
proprio in quel momento, in un appassionato susseguirsi di sussulti e
gemiti.
Quando
lui l'abbracciò
con tenerezza, sorreggendola, Eleanor si rese conto che quello che le
era
appena accaduto era ciò che lui aveva inteso donarle.
"Ecco,
ora non
siete più troppo perfetta, ma avete l'aspetto di una donna
soddisfatta..."
le disse lui con un sorriso accompagnato da una dolce carezza sulla
guancia,
mentre la guardava in volto e ne osservava gli occhi languidi, i
capelli
spettinati e le labbra arrossate.
Nonostante
l'imbarazzo,
Eleanor lo scrutò a sua volta e gli domandò:
"È
stato solo per
questo che lo avete fatto? Solo per darmi il giusto aspetto per quando
Nicholas
mi rivedrà?"
"Voi
cosa ne
pensate?" domandò lui a sua volta. Poi, vedendo che non rispondeva, le
sfiorò con le labbra il dorso della mano, come l'ineccepibile
gentiluomo che
era e, mentre si allontanava da lei per tornare a sedersi sulla
poltrona che lo
aveva ospitato quando la sapeva tra le braccia del'amico, aggiunse,
spiazzandola:
"Decidete
voi,
Eleanor, quali sono state le mie intenzioni, stasera. Dalla vostra
decisione
dipenderà il futuro del nostro rapporto".