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Autore: Saralasse    15/10/2008    1 recensioni
La storia di Legolas e del suo amore per una fanciulla speciale
Genere: Romantico, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Legolas, Nuovo personaggio
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Il resto è storia nota”, disse Helkamirië. “Avete assistito voi stessi allo stupido tentativo di Rhudda; si è condannato con le sue stesse mani”.
E così”, disse Legolas. “Quella notte ti ho davvero sognata”.
Si”, disse Helkamirië. “Mithrandir ci ha spiegato che tra noi esiste grande empatia; forse per questo siamo entrati l'una nei sogni dell'altro”.
Cosa faremo con Rhumine?”, intervenne Aragorn. “Non possiamo ucciderla, la sola idea mi disgusta; tuttavia, non sono certo che nelle prigioni sarebbe completamente innocua”.
Prima di ogni cosa”, disse Legolas, “deve dirci dove tengono Faelivrin. Sempre che sia viva”.
Lasciamo che torni nella sua terra”, disse Helkamirië.
Che cosa?!”, esclamarono all'unisono Legolas e Aragorn.
Riflettete”, disse la fanciulla. “Una volta che sarà tornata a Rhûn, sarà giudicata dalla sua gente, secondo le sue leggi. E se volesse tornare a Gondor, non potrebbe farlo senza essere immediatamente riconosciuta e bloccata”.
Forse hai ragione Helkamirië”, disse Aragorn. “Penserò con attenzione a questa possibilità. Nel frattempo, torniamo alla radura e chiediamole dove si trova Faelivrin”.

I tre ritornarono sui loro passi e videro Ilderan che sorreggeva una fanciulla, aiutandola a stare in piedi. Aragorn si avvicinò a loro e scrutò attentamente il viso della giovane. Era molto magra, probabilmente per via degli stenti della prigionia, ma ancora bella, con grandi occhi color del cielo e lunghi capelli di un insolito color rame.
Tu vieni da Gondor, vero?”, chiese.
Si, mio signore”, balbettò la fanciulla.
Sei Faelivrin?”.
La fanciulla annuì sorridendo e si lasciò completamente andare fra le braccia di Ilderan, che fu lesto ad afferrarla prima che cadesse.
Dove avete trovato Faelivrin?”, chiese Legolas a Ilderan.
E' stato Haldir a trovarla”, disse Ilderan. “Era in quelle che sembravano le cucine di questo posto, credo che sia stata trattata come una serva per tutto questo tempo”.
Povera fanciulla”, disse Helkamirië. “E' così giovane e ha già dovuto soffrire tanto”. Così dicendo Helkamirië si avvicinò a Ilderan, scostando i capelli dal viso di Faelivrin: la fanciulla era priva di sensi, eppure sorrideva serena. “Dobbiamo portarla a Taur-en-Ithil”.
Abbiamo solo due cavalli, Helkamirië”, disse Ilderan. “E anche Legolas e Aragorn sembrano provati. Come faremo?”.
Legolas, Aragorn, vi sentite in grado di cavalcare?”, chiese Helkamirië.
Si, con un destriero tranquillo”, disse Aragorn.
Legolas annuì soltanto.
Ottimo”, disse Helkamirië. “Legolas andrà con Elennath e visto che è un cavallo molto robusto, non avrà problemi a portare con sé Faelivrin. Aragorn potrà montare Carnemirië, sarà docile come un agnellino”.
Helkamirië”, disse Legolas. “Non voglio andare senza di te”.
Helkamirië abbracciò Legolas, baciandolo dolcemente. “Non temere”, disse. “Io vi seguirò subito, giungerete solo poche ore prima di noi”.
Te ne prego, Helkamirië, vieni con me”, disse Legolas senza lasciarla. “Faelivrin è un fardello tanto leggero che anche Carnemirië potrà trasportarla e Aragorn non si affaticherà nel reggerla”.
Helkamirië guardò Aragorn da sopra la spalla di Legolas e l'Uomo annuì deciso.
D'accordo Legolas”, disse. “Verrò con voi. Rumil ti prego, va' a prendere i cavalli e riferisci a Orophin che può tornare indietro”.
Io resterò ancora un pò”, disse Ilderan. “Non ci sono più Uomini oltre a quelli che abbiamo tirato fuori da questa specie di tana, però voglio perlustrarla bene: potrei trovare qualcosa di interessante. Condurrò io i prigionieri a Taur-en-Ithil”.
Grazie Ilderan”, disse Helkamirië. “Non tardare troppo, fratello”.
Stai tranquilla, sorellina”, disse Ilderan allontanandosi verso l'ingresso del nascondiglio di Rhumine.

Carnemirië ed Elennath condussero i propri cavalieri fino al Reame di Taur-en-Ithil, dove trovarono ad attenderli gli Hobbit e Gimli, i quali furono più che felici di rivederli sani e salvi, e di sapere che Rhumine era finalmente prigioniera.
Helkamirië fece preparare una stanza per Faelivrin e vi mandò le sue stesse ancelle perchè si occupassero di lei, raccomandandosi che usassero cautela perchè la fanciulla doveva essere ancora molto turbata.
Si era fatta notte fonda ormai, così anche gli altri ospiti di Legolas e Helkamirië si ritirarono nelle loro stanze; Aragorn era stato seguito dai guaritori su preciso ordine di Helkamirië, la quale voleva essere certa che stesse bene. Quando gli stessi Elfi si erano proposti per visitare anche Legolas, però, aveva rifiutato sostenendo di essere perfettamente in grado di curarlo da sola.
Non appena ebbero varcato la soglia della loro camera, Legolas si voltò e la strinse fra le braccia, nascondendo il viso nell'incavo del suo collo.
Legolas, cosa c'è che non va?”.
Temevo di averti perduta, lirimaer. Questa volta credevo sul serio che ti avrei rivista al di là del Mare, nelle Sale di Mandos. Giurami che non mi lascerai mai più”.
Helkamirië sorrise e annuì, costringendo poi Legolas a sdraiarsi sul letto.
Devo sbrigare una faccenda”, disse. “Tornerò presto”.
La fanciulla uscì dalla stanza, ma non si allontanò, rimanendo sulla terrazza dell'anticamera. Le stelle brillavano intensamente quella notte, tanto da far sembrare il cielo quello di Lothlorien. Helkamirië non aveva potuto accettare il giuramento; amava Legolas e più di ogni altra cosa desiderava vederlo felice, tuttavia cominciava a sentire un'inquietudine nel cuore, un senso di insoddisfazione che, ne era certa, si sarebbe placato soltanto ad Aman. Scosse la testa, tentando di accantonare quei pensieri e finalmente raggiunse Legolas che subito la strinse, continuando a dormire sereno.

Il mattino seguente, Ilderan giunse a Taur-en-Ithil con i prigionieri e buona parte delle sentinelle del reame. Rhumine non aveva ancora reagito alla morte di Rhudda, e continuava a essere calma e tranquilla, come non era mai stata.
Legolas e Helkamirië si trovavano già nella Sala Principale e perciò furono i primi a incontrare Ilderan.
Ilderan”, disse Legolas. “Hai tardato”.
E' vero, Principino”, disse Ilderan. “Quella topaia era più grande di quanto credessi, ho impiegato più di due ore solo per perlustrarla, e per fortuna non c'erano Uomini dentro”.
Ilderan”, disse Helkamirië. “Dove sono Rumil e Orophin?”.
Li ho impiegati come messaggeri”, disse Ilderan. “Rumil sta cercando Sire Faramir e i suoi cavalieri per riferire loro di tornare a Taur-en-Ithil, mentre Orophin è andato a Minas Tirith a rassicurare la Regina e a riprendere i gemelli”.
I miei figli!”, esclamò Helkamirië. “Saranno terrorizzati, non ci vedono da quasi una settimana ormai!”.
Non temere, lirimaer”, disse Legolas. “Amrod e Anië purtroppo sapevano che ti era accaduto qualcosa, tanto che mi hanno chiesto di riportarti indietro; saranno felici di tornare a casa quando Orophin dirà loro che sei salva. I bambini dimenticano in fretta, non appena ti riabbracceranno ogni paura li abbandonerà del tutto”.
Lo spero, Legolas”.

Quando furono passati altri quattro giorni, tutti gli amici di Legolas e Helkamirië si trovavano ormai a Taur-en-Ithil; Faramir era rientrato dopo appena un giorno, mentre quella mattina erano giunte Arwen ed Eowyn che avevano accompagnato i gemelli. Entrambe furono più che felici di poter riabbracciare incolumi i propri sposi, e Amrod e Anië rifiutarono per tutto il giorno di lasciare le mani di Helkamirië. Anche Valegil aveva seguito la Regina e quale non fu la sua gioia quando potè finalmente riabbracciare la sua amata Faelivrin, ormai una donna, la quale, contrariamente alle aspettative, lo riconobbe immediatamente come suo padre.
Rhumine si era risvegliata da quella sorta di apatia in cui era precipitata dopo la morte di Rhudda, tuttavia raramente apriva bocca. Quando le comunicarono che l'avrebbero rimandata a Rhûn perchè fosse giudicata, esplose in una risata fragorosa, osservando i suoi carcerieri con occhi di scherno.
Voi credete davvero”, disse, “che a Rhûn sarò giudicata come una criminale? Sarò osannata invece, e mio padre celebrato come un grande eroe che ha dato la vita per il suo paese. Mi basterebbe una sola parola per scatenarvi contro l'intero mio popolo; se non lo farò, sarà soltanto perchè sono consapevole della vostra superiorità in guerra e non voglio mandare la mia gente al massacro. E ora che abbiamo chiarito le cose”, disse dando loro le spalle, “sbrigatevi a farmi tornare a casa: ho vissuto fin troppo in questo maledetto regno. Voglio soltanto che mi consentiate di andare a riprendere mio padre perchè possa riportarlo a casa. È quello che avrebbe voluto”.
La tua mi sembra una richiesta legittima”, disse Ilderan. “Ti accompagnerò io stesso al luogo in cui è sepolto”.
Ilderan insieme a una scorta di sentinelle, accompagnò Rhumine e i suoi uomini nei pressi di Henneth Annûn, indicando loro il luogo in cui gli Elfi avevano eretto il tumulo di pietre per Rhudda. La donna si occupò personalmente di preparare la salma al lungo viaggio e accettò l'aiuto dei suoi soldati solamente per caricarlo sul carro che Ilderan le aveva messo a disposizione. L'Elfo condusse gli Uomini di Rhûn fino al confine con la terra d'Ithilien e solo quando non li vide più all'orizzonte, prese la via del ritorno.

Non erano trascorsi che pochi momenti dacché Ilderan aveva varcato la porta del palazzo, che una sentinella giunse nella Sala dove si trovavano Legolas e Helkamirië insieme ai loro amici.
Miei Signori”, disse. “C'è qualcuno che desidera vedervi. È un Eldar, tuttavia nessuno di noi lo conosce ed egli rifiuta di dire da dove proviene”.
Legolas e Helkamirië si guardarono l'un l'altro, indecisi sul da farsi, ma infine fu la fanciulla a parlare.
Lascialo passare”, disse.
Helkamirië”, disse Legolas. “Perchè hai acconsentito?”.
Io... non lo so”, disse Helkamirië fissandolo smarrita.
Legolas non ebbe il tempo di ribattere, perchè il misterioso ospite fece il suo ingresso e ogni parola svanì dalle labbra dei presenti, mentre Arwen portava una mano alla bocca. L'Elfo era la creatura più nobile che avessero mai visto e i suoi lunghi capelli d'argento sembravano risplendere di luce propria, la stessa che gli illuminava lo sguardo penetrante. Per nulla sorpreso dalla reazione dei suoi ospiti, si avvicinò a Legolas e Helkamirië, inchinandosi profondamente.
Miei Signori”, disse rialzandosi. “Il mio nome è Aerandir. Sono un Telerin e giungo da Alqualondë”.
  
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