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Autore: Kiki_Kyra    15/10/2008    7 recensioni
"...in questi pochi istanti ho trovato più luce nei tuoi occhi che in qualsiasi stella, ho sentito più calore al tuo fianco di quando stringevo il fuoco fra le braccia..."
Una susan/caspian fra libro e film.
La mia prima fic.
Genere: Romantico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Caspian, Susan Pevensie
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Le scintille volano, la cenere danza in complicate spirali trasportate dalla brezza della sera. I miei occhi non hanno più lacrime, pozzi aridi come il mio cuore.
Ho bruciato tutto. Il tuo ritratto, le lettere che non ti ho mai mandato, gli innumerevoli fogli spiegazzati su cui ho inciso mille volte il tuo nome. Tutto viene divorato dalle fiamme, compresa la rabbia che ha riempito questi mesi. Tutto è cenere, e nel deserto dentro di me rimane solo la tristezza.
Passi leggeri attraverso il tramonto... Mi volto e lei è lì, piccola, testarda e dolcissima. Si mette al mio fianco, lo sguardo perso nelle fiamme. Non c'è bisogno di spiegazioni.
“Lucy... Mi dispia...”
“Shhh.” Lei scuote la testa, facendo segno di tacere. E rimane lì, semplicemente al mio fianco, mentre qualcosa rinasce fra noi e qualcos'altro muore dentro di me...

Il corridoio del college è deserto. Mi appoggio alla parete fredda, cercando ristoro al mal di testa che mi ha perseguitato per tutto l'esame. Il mio sguardo cade sul quadro davanti a me. Sussulto, riconoscendo una reggia fin troppo nota.
“Cair Paravel...”
E poi è come se un vortice mi risucchiasse verso la tela. Conosco questa sensazione... Il ricordo di una stazione che svanisce davanti a me mi fa reagire. “No!” grido, anche se so che è inutile opporsi...
E invece la magia si ferma, obbediente all'ordine di una regina. Per la prima volta, posso scegliere.
Due lampi nocciola...
Mi volto e fuggo, terrorizzata, mentre dentro al quadro gli occhi di Caspian mi richiamano, negli occhi tutto il desiderio del mondo...

Ancora turbata dalla visione, faccio fatica ad aprire la porta della mia stanza. Scivolo dentro e faccio per buttarmi sul letto... Un letto che non è affatto vuoto come avrebbe dovuto essere.
“Ti aspettavo.”
La voce è nota, familiare, ma è il resto a non quadrare. Il volto del vecchio è abbronzato, una ragnatela di rughe incorniciata da soffici capelli bianchi. L'aspetto è altero, fiero... L'aspetto di un re.
“Chi sei?”
Lui sorride, e i suoi occhi si fanno dolci. Due occhi nocciola che mi hanno fatto innamorare...
“Caspian!”
Lui annuisce, tranquillo. “Susan.”
Vorrei scappare. Vorrei fuggire e non voltarmi più indietro. O, ameno, vorrei saltargli addosso e riempirlo di pugni e di baci. E invece rimango qui, inchiodata alla parete, senza riuscire a muovere un muscolo.
“Non è possibile...”
“Gli anni passano, a Narnia. A differenza di te, non sono più quello di una volta.”
Non importa, non importa! Potrei amarlo anche così... Se non fosse per il piccolo particolare che mi ha rifiutato per una stella.
“Perché?” Una lacrima mi scivola lentamente lungo la guancia.
Lo fisso negli occhi, imprimendomi nella mente la loro incredibile luminosità... E poi fuggo, fuggo lontano e lui con il suo passo stanco non mi può inseguire. Il rimbombo del suo avanzare affannoso svanisce dietro di me mentre corro attraverso i prati fino alle ceneri del fuoco e della mia rabbia. Quello stesso fuoco a cui ho chiesto una ragione... Un “perché” di cui non ho voluto ascoltare la risposta.
Piango...finché le tenebre non calano, pietose, sul mio dolore.

Era notte fonda quando rientrai in camera. Il cuscino era umido...come di lacrime, e il letto vuoto portava ancora il suo calore.
Sul comodino, una lettera.
“Susan, perdonami. Non posso sopportare di farti soffrire. Eppure sono qui, anche se so che questa nuova ferita non si rimarginerà. Perché i miei giorni stanno finendo, a Narnia. Sono vecchio. Sento la vita che scivola via. Ed, egoisticamente, volevo dirti addio...
Vorrei poterti dire che ti amo ancora, ma sarebbe una bugia. Eravamo così giovani...
Sono passate decine di anni. Ho avuto una vita felice, più di quanto merito, immagino. Non ti voglio mentire. Sono stato felice con la mia stella. Ogni attimo passato con lei è un ricordo di luce, d'amore... di meraviglia.
Eppure sono qui, seduto sul tuo letto ad aspirare il tuo profumo, in un mondo sconosciuto che sto affrontando per te. Sto commettendo l'azione più sbagliata della mia vita, eppure, finalmente, nel mio cuore c'è la pace. Perché in questi pochi istanti ho trovato più luce nei tuoi occhi che in qualsiasi stella, ho sentito più calore al tuo fianco di quando stringevo il fuoco fra le braccia.
Sono codardo, Susan Pevensie, e di questo non mi potrai mai perdonare. Mi hai offerto l'universo e io mi sono accontentato di una stella.
Avevo paura. Del tempo, dello spazio che ci separava...
Perdonami. Sei stato il sogno più grande che abbia mai sognato... Ma non ho avuto il coraggio di lottare per realizzarlo.
Alcuni mi hanno definito saggio. Io mi chiamo stolto. Ma ti
giuro, Susan, che non ti ho mai dimenticato. Non ho mai dimenticato il nostro amore, il nostro bacio... la sensazione di stringere l'infinito fra le braccia.
Perdonami, Susan, perdonami. Ti avrò sempre nel cuore, fino all'ultimo secondo, l'ultimo respiro...

Per sempre.

Tuo Caspian. ”





Nota dell'autore:
Un grazie enorme a tutti coloro che mi hanno recensito! =) =)
Per MonicaLaBuona: nooo, niente vendetta! Però è una buona idea...magari nella prossima fic! =)grazi di averla messa nei preferiti! è una soddisfazione enorme!!
per mmf_castle27 e enya: sono contenta che vi sia piaciuta! come vi sembra il secondo (e ultimo) cap?? =)

lasciatemi un commentino!! mi renderete la donna più felice della terra!!!! =)


  
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