-Oikawa.
Il capitano si trovava in palestra, dove NON si doveva trovare.
-Oh, Iwachan! Facciamo qualche palleggio?
-Non puoi giocare.
Ed era vero.
Il dottore lo aveva detto. Ogni volta che giocava, aveva l’80% di possibilità di perdere la movibilità della gamba.
Ma per l’otaku della pallavolo questa possibilità non esisteva.
-Non mi accadrà nulla!
-Questo lo dici tu.
Oikawa Tooru viveva per la pallavolo. Anche se il mondo rifiutava la sua passione, doveva giocare.
L’allenatore aveva deciso di sospenderlo a tempo indeterminato?
Allora avrebbe giocato dopo gli allenamenti.
I medici gli avevano intimato di smetterla? Lui non poteva. Doveva giocare.
-Non esagererò. Starò attento!
-Non lo farai. Non lo fai mai.
Il grande Re non avrebbe abdicato per un motivo tanto stupido.
Tenendo la palla, prese la rincorsa.
-Oikawa, no!
Non riusciva a saltare. Forse un po’ di paura di perdere la mobilità dell’arto la aveva.
Ma cosa doveva fare? Arrendersi a una vita senza la pallavolo?
Rassegnarsi al fatto che la sua gamba non reggeva più i suoi sforzi?
-Non riesco.- disse con la voce rotte dal pianto -Non riesco a saltare.
-Oikawa, andiamo a casa.
-Non posso. Non so più saltare. Non posso più saltare.
-Oi…
Il Re caduto lanciò la palla contro al muro, sfiorando l’amico.
-Iwaizumi. Lasciami solo, ti prego.
E mentre se ne andò, sentii urlare il proprio compagno, mentre stava sprofondando nella disperazione.

 

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SONO UN MOSTRO CIAO.
Ok. Non so se capita anche a voi.
Siete in classe, mentre la prof interroga in inglese.
Vi viene in mente una storia. 
La scrivete.
Iniziate a piangere.
Ecco cosa è successo a me.
Dopo aver letto in un'altra fic che la ginocchiera bianca di Oikawa è una ginocchiera medica, ho vissuto pensandoci. 
E... ecco qui ciò che la mia mente malata produce.
...
Beh, se vi piace o no, se volete darmi consigli o altro, recensite-
-Eris.