Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Amantide    19/10/2014    2 recensioni
Una rivisitazione del ballo del Ceppo e di quello che è successo da quella sera in poi!
Dal testo:
"C’era una sola cosa di cui Ronald Weasley era assolutamente certo: mai e poi mai avrebbe ballato! Eppure, anche se in futuro avrebbe fatto di tutto per negarlo, la sera della vigilia di Natale del suo quarto anno a Hogwarts era proprio lì, nel bel mezzo della Sala Grande addobbata per l’occasione."
Genere: Comico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Ron Weasley | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Angolo dell'autrice: Cari lettori, eccoci alla fine di questa travagliata storia (sia per i personaggi che per me! :-) ). Spero che vi piaccia il modo in cui ho deciso di concluderla. Avevo la mente affollata da varie idee ma, come ben sapete, di finale deve essercene uno solo! Personalmente mi ritengo abbastanza soddisfatta di questa storia, penso che ci siano capitoli ben fatti e altri un po' meno riusciti. Diciamo che avrei potuto fare di meglio. Detto questo reputo il risultato finale accettabile, quindi, considerando che sto imparando e che tutte queste storie sono perfette per allenarsi, sono mediamente soddisfatta. Vi invito a comunicarmi tutte le vostre impressioni, parlo a tutti vi che avete messo la storia tra le seguite e che quindi l'avete letta tutta. Sarebbe bellissimo se ognuno di voi mi facesse anche solo un piccolo commento... accetto tutto, dal semplice "mi è piaciuta" o "non mi è piaciuta", al "troppo lunga per i miei gusti" fino al "dovresti pubblicare più spesso perchè seguire la storia leggendo un capitolo ogni due settimane è troppo difficile!" Adesso non vi rompo più e vi lascio leggere!!! Un grazie di vero cuore a tutti voi! Alla prossima storia!





 
La seconda prova



Nonostante le sue notti fossero spesso disturbate da sogni inquietanti, Harry non ricordava di aver mai passato una notte peggiore di quella. Non era riuscito a chiudere occhio e aveva passato l’intera nottata a immaginarsi ogni possibile orrore che il Lago Nero poteva avere in serbo per lui.
Aveva aspettato il ritorno di Ron tutta la notte in attesa di un po’ di conforto, ma il suo migliore amico non aveva più fatto ritorno.
Il suono della sveglia s’insinuò fastidiosamente nei suoi pensieri. Il tempo era ufficialmente scaduto. Seduto sul suo letto, ancora avvolto nelle lenzuola, Harry vide i compagni svegliarsi a fatica. A turno gli si avvicinarono per incitarlo e ricordargli che avrebbero fatto il tifo per tutta la durata della prova.
Quando l’ultimo dei suoi compagni lasciò il dormitorio Harry si decise ad alzarsi. Aprì il suo baule sforzandosi di non pensare a cosa sarebbe successo di lì a poco. Mentre si vestiva notò la Mappa del Malandrino sotterrata dai vestiti ed ebbe un sussulto di gioia. Speranzoso pronunciò l’incantesimo che rivelava i confini di Hogwarts e cercò Ron e Hermione sulla mappa. Niente. I suoi due migliori amici sembravano spariti nel nulla. Deluso, richiuse la mappa e la nascose sul fondo del baule. In quel momento un sonoro crack gli fece rischiare l’infarto.
“Dobby!” Esclamò Harry, le mani premute sul cuore per lo spavento.
“Harry Potter!” Esclamò l’elfo, gli occhi colmi di gioia.
“Tu… tu cosa ci fai qui?”
“Dobby è venuto per aiutare Harry Potter!” Disse l’elfo estraendo qualcosa di viscido dalla veste. “Dobby è amico di Harry Potter!” Gridò incapace di nascondere l’emozione.
“Dobby sapeva che Harry Potter deve andare sul fondo del lago a recuperare il suo amico, e con l’algabranchia il rosso sarà salvo!”
“Ron è in fondo al lago?!” Gridò Harry in preda al panico.
“Harry Potter deve salvare il suo amico!” E così dicendo Dobby lasciò l’algabranchia nelle mani tremanti di Harry.
“Ti ringrazio Dobby!” Mormorò mentre l’elfo tratteneva le lacrime per la gioia di essere stato utile. Poi con un altro crack svanì nel nulla.
 
Mezz’ora più tardi, Harry camminava insieme agli altri campioni verso le sponde del Lago Nero. Tutt’intorno risuonavano grida e urla come ad una finale di Quidditch. Harry procedeva con le mani in tasca, stringendo forte l’algabranchia, la soluzione che fino a poco prima nessuno era stato in grado di trovare. La paura lo stava finalmente abbandonando, al suo posto adesso c’era solo la determinazione di salvare Ron.
Senza che Harry se ne rendesse conto avevano raggiunto la sponda del lago, dove era stata allestita un’ampia piattaforma in legno. Sulla destra Harry notò degli spalti costruiti per l’occasione da cui gli studenti facevano un tifo incessante.
“Campioni, studenti, benvenuti alla seconda prova!” La voce di Albus Silente risuonò forte e chiara dalla piattaforma. Un urlo assordante si levò dalla folla.
“L’indovinello celato all’interno dell’uovo ha rivelato ai campioni che qualcosa di molto prezioso è stato loro rubato. Qualcosa che adesso giace sul fondo del lago. Avranno un’ora di tempo per recuperarla ed essere i primi a riemergere dall’acqua. Unitevi a me nell’augurare loro buona fortuna.”
Silente fece partire un enorme applauso e la folla lo seguì entusiasta.
Il rumore del cannone placò le urla. Harry si sforzò di ingoiare l’algabranchia mentre Krum e Cedric sparivano sotto la superficie dell’acqua. Mentre lottava con il saporaccio dell’algabranchia vide Fleur eseguire uno splendido tuffo di testa. Poi, mentre sentiva dei dolori lancinanti dietro le orecchie, perse l’equilibrio e cadde in acqua.
Cominciò a divincolarsi in preda al panico, poi, all’improvviso, sentì i polmoni di nuovo carichi di ossigeno. L’algabranchia aveva funzionato alla perfezione, adesso respirava sott’acqua senza il minimo problema.
Harry sentì una scarica di adrenalina percorrerlo da cima a fondo. Determinato a salvare Ron cominciò a nuotare verso il fondo del lago. Man mano che procedeva verso il basso la temperatura si abbassava e il buio aumentava. Grazie ad un incantesimo riuscì a farsi largo nella fitta vegetazione acquatica dove ebbe un incontro fin troppo ravvicinato con un paio di Avvincini. Proseguì senza sosta, incosciente del tempo che passava. Improvvisamente qualcosa di grosso e molto veloce gli tagliò la strada costringendolo a fermarsi. Harry osservò la curiosa sagoma allontanarsi nell’oscurità e costatò che non si trattava di una creatura degli abissi. Alla luce della sua bacchetta, Harry riuscì a distinguere il nome Krum che riluceva sul retro della casacca.
A distanza di dieci minuti, Harry raggiunse una vasta e antichissima fortezza acquatica. La dimora delle Sirene. Senza pensarci due volte vi si addentrò e cominciò a farsi strada in una fitta rete di vicoli e sentieri sommersi.
Dopo aver imboccato per tre volte la stessa strada ed essere rimasto bloccato in quattro diversi vicoli ciechi, finalmente Harry giunse al centro della fortezza, dove in una sorta di piazza circolare si ergeva un altare su cui erano disposti supini quattro corpi inanimati.
Harry sentì il sangue raggelarsi nelle vene. Per un attimo credette di essere arrivato troppo tardi. Poi, un barlume di lucidità lo convinse ad avvicinarsi. A guardia dei quattro corpi c’erano otto Sirene che sembravano disposte a lasciarlo passare. Superato il piccolo esercito acquatico, Harry si avvicinò all’altare, il cuore che batteva all’impazzata. Riconobbe Ron, gli inconfondibili capelli rossi che fluttuavano al ritmo delle onde, le mani legate in grembo.
Mentre tentennava sentì qualcosa muoversi alle sue spalle. Un attimo dopo Harry vide Cedric avvicinarsi all’altare e slegare l’ultimo dei quattro corpi. Solo quando sollevò il corpo inerme Harry riconobbe di chi si trattava. Cho Chang. Harry osservò i suoi bellissimi capelli corvini fluttuare seguendo la corrente, poi Cedric fece qualcosa che lo fece rabbrividire. Si voltò verso di lui e con la bacchetta si diede due colpetti sul polso sinistro. Il polso su cui generalmente s’indossa l’orologio. Il tempo stava per scadere. Pervaso dalla paura Harry slegò le corde che legavano Ron e fu solo in quel momento che notò chi si trovava al suo fianco. A quanto pareva Krum avrebbe dovuto preoccuparsi di salvare Hermione ma di lui non c’era nessuna traccia. L’ultimo corpo apparteneva ad una ragazzina bionda e bellissima. A Harry non ci volle molto per capire che doveva trattarsi della sorellina di Fleur. Mentre rifletteva sulla loro somiglianza due sirene si avvicinarono alla piccola e la slegarono.
“Cosa fate?!” Gridò Harry producendo una notevole quantità di bolle.
“Concorrente ritirato, ostaggio rilasciato!” Rispose brusca la Sirena più grossa facendosi largo con uno spintone.
“Quindi se per lei non arriva nessuno la rilascerete?” Domandò Harry speranzoso.
“Il suo campione non si è ritirato, non ci è permesso intervenire se il concorrente è ancora in gara!”
“Ma l’ora sta per scadere!” Esclamò Harry allarmato.
“Allora farai meglio a risalire in superficie, razza di sciocco!” Ringhiò l’altra Sirena. “Non voglio assistere quando le tue branchie spariranno e i tuoi polmoni si riempiranno di acqua!”
Harry rabbrividì. A questo non aveva pensato. Appena le due Sirene si allontanarono con il corpo della ragazzina lui cominciò a sciogliere le corde che legavano Hermione all’altare. Sentì i nodi allentarsi poi una scossa improvvisa lo tramortì e lui e Ron furono scagliati al di fuori della piazza.
“Vattene! Tu hai già il tuo ostaggio!” Gli gridò contro una Sirena dall’aspetto feroce che impugnava un grosso tridente.
Ancora stordito da quella potentissima scossa si sentì risucchiare da una fortissima corrente. Harry strinse forte la mano di Ron e cominciò a nuotare controcorrente con tutte le sue forze. Nonostante si stesse impegnando al massimo vide il fondale allontanarsi e presto la fortezza sparì nell’oscurità.
Mentre la corrente lo trascinava via, sentì le branchie richiudersi. La prova stava per terminare e lui ancora non vedeva la superficie. Nuotò verso l’alto con tutte le energie che gli restavano e finalmente, sia lui che Ron, raggiunsero la superficie del lago. Ne emersero illesi ma esausti, Ron si risvegliò bruscamente dall’incantesimo e Harry gli si attaccò addosso sfinito. Non aveva nemmeno più la forza di mantenersi a galla.
“Harry!” Esclamò Ron sostenendo l’amico. “Ce l’hai fatta!” Gridò entusiasta mentre  cercavano di nuotare verso le piattaforme.
“Her… Hermione…” Borbottò Harry sputacchiando acqua. A quelle parole Ron s’irrigidì. “Krum non l’ha salvata?” Domandò Ron paonazzo.
Harry scosse la testa incapace di proferire parola. In quel momento un colpo di cannone segnalò la fine della seconda prova. Improvvisamente la superficie dell’acqua s’increspò e la testa di Hermione fece capolino. Poco più in là riemerse anche Krum. Il suo corpo era in preda agli spasmi e lui si divincolava come una trota fuori dall’acqua. Fu solo in quel momento che Harry realizzò di che tipo d’incantesimo si fosse servito Krum. Il bulgaro aveva scelto la trasfigurazione umana, ma a quanto pareva non doveva essergli riuscita molto bene. Aveva le sembianze di uno squalo solo per metà. Qualcosa doveva essere andato storto.
Harry vide una serie d’insegnanti salire su una piccola barca per raggiungere Krum e soccorrerlo.
“Hermione!” Gridò Ron nuotando verso di lei.
“Ron” Gemette lei che faticava a stare a galla.
Lui la raggiunse e l’afferrò sostenendola. Krum doveva averla trovata appena in tempo e nella fretta non le aveva slegato i polsi. Non riuscendo a nuotare con le mani legate Hermione si abbandono tra le braccia di Ron che prese a nuotare verso le piattaforme. In prossimità di esse si aggrappò ai tralicci di legno e cominciò a slegare le corde che stringevano i polsi di lei. Colto da un pensiero malizioso s’interruppe e la guardò negli occhi. Ricordò quanto stava per succedere nello studio della McGranitt poche ore prima e con quel pensiero mise le braccia di Hermione ancora legate attorno al suo collo. Si guardarono entrambi un istante mentre le loro facce facevano a gara per il rosso più intenso. Poi le loro labbra si chiusero in un bacio e la folla esplose in un boato fragoroso.
Probabilmente avevano appena annunciato il vincitore della seconda prova ma a loro due quello scrocio di applausi sembrò la cornice più adatta al loro primo bacio.
  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Amantide