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Autore: Yumemi_sama    19/10/2014    14 recensioni
Naruto si sente in colpa.
Durante una missione, ha fatto una mossa azzardata che ha causato la morte del Maestro Iruka.
Si sente più solo che mai, e decide di partire da Konoha, per tornare quando sarà pronto.
Cosa succederà quando tornerà?
Sarà davvero cambiato come voleva?
Dopo due anni di assenza, cominciano a dubitare del suo ritorno.
Quando durante una missione per portare a termine un compito, che si pensava fosse stato concluso, tutto cambierà...
*******
-Che cosa?!-
-Non può essere!-
-Invece è così- ribatté la voce secca dell'Hokage -Il jutsu del Clan Hyuga è stato nuovamente portato via-
-Vuol dire che...- Kiba sbarrò gli occhi, terrorizzato
Shino sussurrò una sola parola, spaventato -Hinata...!-
*******
Sakura piangeva.
-Dov'è Naruto quando serve!? - singhiozzò
Ino era disperata anche lei -Naruto... possiamo farcela solo con il tuo aiuto.... ti prego... NARUTOO!- Ino urlava sconvolta e in preda alle lacrime. Tremavano tutti.
Volevano che tornasse. Sapevano che urlavano in vano.
Non li avrebbe sentiti da li...
Lui non c'era...
Speravano in troppo.
Lui non sarebbe venuto a salvarli di nuovo come con Pain.
Finché...
-RASENGAN!-
*******
Una storia Naruto\Hinata. Romantica.
Il rating rischia di alternarsi fra rosso e arancione!
Potrebbe essere leggermente OOC!
Buona lettura! ^^
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hinata Hyuuga, Naruto Uzumaki, Sakura Haruno, Un po' tutti | Coppie: Hinata/Naruto
Note: What if? | Avvertimenti: Violenza | Contesto: Naruto Shippuuden, Dopo la serie
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                                     UN NUOVO NARUTO 

Capitolo 15: La ripresa di Naruto e Mahre 

Hinata si diresse verso la pianura verde dove una volta Naruto, Kiba, Choji e altri si erano sfidati in una gara di corsa per vincere dei dolcetti.
Era un posto così pieno di ricordi e bei momenti quello, per lei.
Hinata non poté non notare che era davvero una bellissima giornata: il sole splendeva alto nel cielo, una fresca brezza invernale smuoveva le chiome degli alberi e l'erba sotto i suoi piedi era morbida e ricoperta di rugiada. In cielo le rondini volavano ancora, in cerca di rami e foglie per poter costruire i loro nidi e ripararsi dal gelido inverno imminente.
La ragazza respirò a pieno quella fresca aria pura e pensò a Naruto.
“Ho fatto proprio bene a lasciargli la finestra aperta: così può respirare un po' di aria fresca e pulita di casa sua” si disse con un sorriso soddisfatto.
Quando una brezza un po' più fredda del solito colpì il viso della ragazza, questa si coprì più velocemente con la sciarpa bianca che aveva regalato allo shinobi biondo fino ad arrivare all'estremità del naso. Ella profumava di muschio, Naruto e terra. Lo sentiva che ci aveva viaggiato molto. Sentiva anche che non si era mai staccato un solo momento da quella sciarpa. Poteva quasi immaginare le grandi mani del ragazzo stringere quella sciarpa nei momenti più freddi o tristi del suo viaggio.
Senza accorgersene, era arrivata ai piedi del grande albero in cui tutti incidevano il proprio tempo. Al primo posto c'era Kiba con un tempo di due minuti e cinquantasei secondi.
“Ah Kiba... non cambierai mai, eh? Sempre a cercare di tener testa a Naruto. Ma ormai lui ha superato tutti noi”
-Ehi Hinata!- la chiamò una voce.
La ragazza quando si girò vide il grande sorriso di Ten-Ten e la sua mano che la salutava energicamente. Lei ricambiò il saluto e subito l'amica la raggiunse.
-Che ci fai qui tutta sola?- domandò con aria incuriosita. Si era sciolta i codini e aveva lasciato che la nuova chioma lunga fino al petto le circondasse il viso e la riparasse dal freddo. Anche lei portava una sciarpa sul collo e stivali pesanti.
-Avevo pensato di venire qui per fare una passeggiata. A casa mia non respiravo più-
-Si ti capisco, capita anche a me. Infatti abbiamo avuto la stessa idea- sorrise l'amica.
-Che ne diresti se adesso passassimo a prenderci qualcosa da bere e poi andiamo a portare dei fiori a Naruto? Tra un ora dovrebbe risvegliarsi, sai?-
La Hyuga spalancò gli occhi -Oh per il Quarto! Me ne ero dimenticata! Che ore sono?-
-Era l'una e quaranta quando sono uscita, ci metto circa un quarto d'ora ad arrivare qui e da quando ti ho incontrata a adesso saranno passati altri dieci minuti. Quindi penso che fra più o meno un ora si sveglierà. Dai andiamo!- prese per mano la Hyuga e la tirò verso il villaggio.
Una volta arrivate là andarono a prendersi una cioccolata calda da Teuchi, il quale chiese come stesse Naruto
-Tra poco dovrebbe risvegliarsi. Adesso andiamo a prendere dei fiori per lui e glieli portiamo-
Il vecchio annuì -Si, fanciulle, fate proprio bene! E, anzi, dite a Naruto che quando vuole sono qui per offrirgli una ciotola di ramen come benvenuto!-
-Lo faremo, stia tranquillo- annuirono le ragazze, e una volta pagato il conto, uscirono per andare dai Yamanaka.
Entrate nel negozio, ad accoglierle ci fu la madre di Ino -Salve ragazze! Posso fare qualcosa per voi?-
-Si, vogliamo portare dei fiori a Naruto visto che è in ospedale-
-Che pensiero carino!- disse contenta la donna. Si alzò da dietro la scrivania per venir loro incontro. Portava un grembiule marroncino chiaro che si legava al collo e alla vita -Ha un fiore preferito o volete qualcosa che abbia un significato speciale solo per lui?- domandò prendendosi le mani l'una fra l'altra davanti allo stomaco. Hinata rispose subito -Gerani I suoi fiori preferiti sono i Gerani gialli- disse con gli occhi che brillavano.
Ten-Ten sorrise ma non disse niente “Hinata ama davvero tantissimo Naruto...”.
-
Gerani? Mmmh... credo di averne ancora nella serra qua dietro. Vado subito a prenderne un mazzo- e così dicendo si congedò con un leggero sorriso e se ne andò verso la serra.
-Come lo sapevi, Hinata?-
-Me l'ha detto lui. Mi ha detto che quando i suoi genitori si conobbero, Minato portò a Kushina un sacco di Geranei gialli per chiederle di sposarlo. Ciò l'aveva fatta ridere, perché già biondo com'era lui, vedere che portava tra le mani dei fiori anche più gialli l'aveva trovato ironico. Inoltre lei pensava che già con i suoi capelli rossi, accettare un anello sbrilluccicante e un mazzo di fiori sgargianti, l'avrebbe fatta apparire come una stella. A quel punto Minato le ha detto “Perché tu sei la mia stella, e voglio che tutti ti vedano brillare per tutta la tua magnificenza. E voglio che sappiano che però, ormai, tu sei e sarai solo mia”. E' stata la prima volta che Kushina non seppe cosa dire dall'emozione, se non rispondere di sì per la bellissima richiesta di matrimonio, ovviamente-
Ten-Ten sgranò gli occhi -Uauuu! Ma è stato dolcissimo!-
La Hyuga annuì -E' una delle cose più importanti che gli ha detto sua madre quando ha avuto la prima e irripetibile occasione di conoscerla, insieme alla storia di come loro si sono conosciuti. Mi ha raccontato anche quella-
Ten-Ten sospirò -Gli deve mancare davvero tanto. Non solo sua madre, anche suo padre, i suoi maestri... ha sofferto davvero tanto...- ragionò a voce alta.
-Già- annuì la ragazza
-E' un ragazzo meraviglioso Hinata, ti consiglio di tenertelo stretto- le disse facendole l'occhiolino
Hinata rise, ma ormai aveva imparato come difendersi -E tu dimmi, cosa c'è fra te e Sai?- chiese con un aria maliziosa
-C-C-C-Cosa?! Ma di che stai parlando!-
Hinata scoppiò a ridere -La tua reazione ne è una prova!-
Ma prima che Ten-Ten potesse ribattere, arrivò la signora Yamanaka con in mano un bellissimo mazzo di Geranei gialli. Sembrava risplendere di una luce propria.
Senza che lo sapessero, tutte e due le ragazze si chiesero se quello di Minato fosse stato proprio così quando aveva fatto la proposta a Kushina. E se era così., si dissero che aveva fatto proprio una bella scelta.
-La ringrazio. Sono bellissimi. Quanto vengono?-
-Oh no. Prendeteli pure. Considerateli un omaggio anche da parte mia per Naruto- disse la donna posando la sua mano su quella di Ten-Ten che era andata verso la tasca per prendere i ryo.
-Di-Dite davvero?- rimase stupita Hinata guardando prima la donna e poi il mazzo che le aveva dato tra le mani.
-Ma certo. Forza muovetevi, o farete tardi- si congedò con un altro sorriso e dopodiché si girò e tornò verso la scrivania.
-La ringraziamo di cuore signora Yamanaka! Dai, andiamo Hinata!- Ancora una volta Ten-ten afferrò l'amica per la mano e la trascinò via da lì, stando attenta a non sgualcire i fiori.
E proprio quando uscirono, davanti alla porta si ritrovarono davanti una grande volpe rosso-arancio che sembrava stesse aspettando da un po'.
-Rotus!- esclamò Hinata sbarrando gli occhi
La volpe si rimise in piedi e guardò la ragazza -Ce ne hai messo di tempo per uscire da quel negozio- si lamentò stiracchiandosi la schiena.
-Oh cielo! Ma questa volpe parla!- ululò un po' terrorizzata e un po' stranita.
-Ma perché voi esseri umani dite sempre l'ovvio- sbuffò con un leggero ringhio.
-Rotus, cosa ci fai tu qui?- interruppe la loro conversazione, la Hyuga, avvicinandosi alla volpe.
-Maestro Naruto mi ha detto di cercarvi per assicurarsi che voi steste bene-
La ragazza batté le ciglia velocemente. Subito dopo, le sue gote si tinsero di rosso e abbassò leggermente lo sguardo “Non posso crederci... Naruto nonostante sia ferito e stanco morto pensa a me. Si preoccupa se mi senta bene, anche quando dovrebbe pensare solo a sé stesso”
Ten-Ten riuscì in qualche modo quel silenzio che si stava facendo piano piano imbarazzante -Ma come ha fatto a trovare una volpe parlante?- domandò, seriamente incuriosita.
La volpe sbuffò con il naso e scosse le orecchie -Voi umani siete una cosa incredibile. Tuttavia io non posso rispondere alla vostra domanda: dovreste chiedere al mio padrone. Coraggio andiamo- e così dicendo si voltò verso la direzione dell'ospedale.
-Ci stai portando da lui?- domandò Ten-Ten
-Ma certo- disse questo – Maestro Naruto vuole rivedere subito la Hyuga. E' una fortuna che sia tornato. Durante questi due anni ha praticamente parlato solo di te. Dopo un po' ho fatto finta di ascoltare: era insopportabile. Non faceva altro che dire Hinata qui, Hinata là e bla bla bla-
La Hyuga alzò di colpo la testa e arrossì ancora di più -D-Davvero?-
-Eccome! Continuava a dire quanto le manchi, quanto ti ama... ogni cosa gli ricordava te, ed era sempre il momento giusto per parlare di te. Non c'è stato un solo giorno in cui non ti abbia menzionata, o per lo meno pensata. State bene? Siete tutta rossa in faccia. Non avrete mica la febbre, vero? Maestro Naruto si arrabbierebbe con me!-
Hinata non stava bene. Per niente. Era semplicemente al settimo cielo!
Il cuore le batteva fortissimo e più Rotus aveva parlato, più il suo viso si era piano piano colorito di rosso, fino a diventare di un rosso pomodoro.
Ad un tratto non sentiva più freddo. Ma solo caldo. Tanto caldo.
“Oh mio dio... Naruto mi ha pensata per tutto questo tempo”
-
Ma che dolce! Non immaginavo che Naruto avesse questo carattere! Onestamente la cosa mi stupisce. E soprattutto non avrei mai immaginato che qualcuno lo chiamasse “Maestro”! Fa un po' strano, sai?-
-Maestro Naruto è il migliore di tutti- disse con un leggero ringhio che faceva intendere quanto credeva in quello che diceva.
Hinata si tolse poi dall'imbarazzo e sorrise alla volpe -Io ci credo, Rotus. E la penso allo stesso modo- e le posò una mano su per il lungo collo peloso.
Adesso, Hinata non poteva sapere quanto fosse aggressivo di solito o che fosse una Volpe Superiore e che di solito non si dovrebbe subito fare una cosa del genere, perchè le volpi possono essere molto suscettibili: eppure Rotus non reagì.
O meglio, fu così sorpreso da quella fiducia nei suoi confronti sul fatto che non l'avrebbe attaccata, che non seppe cosa fare. Rimanendo senza fiato.
Di solito era abituato a ricevere le carezza solo da parte di Maestro Naruto, Shin e Mida. Ma da quando aveva visto quella ragazza, aveva subito avvertito la sua aurea di luce confortante. Rotus, purtroppo, era troppo orgoglioso per far vedere che gli piacesse quel tocco, così si limitò a sbuffare e lasciarla fare facendo finta di provare indifferenza.
Eppure con quel suo sorriso. Con quella sua voglia di farlo felice con quel tocco... lo facevano quasi sentire in colpa.
“Questa kunoichi vuole solo far del bene a tutti...”
“Rotus sembra proprio il rispecchio di un animo nobile e protettivo”
“Oh per il Terzo... FERMI TUTTI! Dove sono i miei kunai?!”
***

-Cos'hai contro i ninja?-
La dottoressa sospirò e finì di allacciare la benda intorno al torace del ragazzo
-Io non ho niente contro i ninja... ma vorrei che fossero più aperti, tutto qui-
Beccata.
-Sei innamorata di un ninja, vero?-
Quando strinse il nodo lo strinse troppo forte e il ragazzo gemette. Stavolta, però, la donna non si scusò. Ma Naruto rise.
-Qual'è il suo nome?-
La donna all'inizio non rispose, ma poi si voltò, prese delle forbici e disse il nome di Shino Aburame.
-Sul serio?- spalancò gli occhi lo shinobi
La donna, in tutta risposta sospirò guardando verso l'alto con aria sognante -La sua indifferenza nel provare dolore è così attraente! Sembra un ragazzo dall'aria sensibile e solitaria: non parla molto, ma sono sicura che dentro porta un cuore da vero romantico! Forse è solo timido o insicuro di sé stesso, ma sotto quell'aria oscura sono certa che tiene una grande passione verso la ragazza giusta: e quella forse, un giorno, potrei essere io!-
Naruto rise nervosamente -Eh già!-
Accidenti alle donne... ma come fanno a vedere tutte 'ste cose inimmaginabili?! A me Shino è sempre apparso molto semplice da capire... “ Ma il ragazzo era comunque il primo a incitare la gente a dichiararsi quando capisce che vuole stare con uno... quindi cercò di apparire contento ma serio
-E' una bellissima. Perché non glielo dici?-
La donna tagliò il pezzo di garza avanzato e subito dopo la forbice cadde a terra -C-Che cosa hai detto?!-
-Diglielo. Digli che ti piace, no?-
-Non è facile, sai? E poi lui non mi degna di uno sguardo...-
-Ma se Shino è la persona più rispettosa, educata ma suscettibile che abbia mai conosciuto! Come può mancare di rispetto a una donna, poi?-
-Maledetti ninja... siete indistruttibili, ecco la verità!-
-In che senso?- si fece interessato il ragazzo. Non aveva mai pensato a cosa le persone normali del villaggio pensassero dei ninja. Non si era nemmeno mai preso la briga di chiederlo a qualcuno, o almeno, di rendersene conto.
-Insomma... come vi è venuto in mente di fare un lavoro del genere?! Combattere fino alla morte per questioni politiche o... - sospirò -voglio dire, vi stimo e ringrazio tantissimo perché in caso di attacco nemico ci proteggete voi ma... la tua famiglia? Insomma... non ti preoccupi per tua madre, tuo padre o... che ne so... hai fratelli o sorelle? Nonne, zii o zie, cugini... non ti preoccupi della tua famiglia?-
“Possibile che questa donna non sappia nulla di me?” 
Naruto rise di nuovo. Ma a bassa voce. Come se non volesse farsi sentire, o se ne vergognasse.
-Come ti chiami?-
La ragazza notò quanto i suoi occhi fossero profondi e languidi. Quasi lucidi,e se ne stupì: non aveva mai visto un uomo piangere, né tanto meno un ninja. Ma era incredibilmente attraente e misterioso, non pietoso o imbarazzante.
- Sara-
Sorrise leggermente. Come se fosse stanco di farlo.
-Be', Sara... io rimarrei volentieri con la mia famiglia... con mio padre e mia madre... se ce li avessi ancora-
Subito la ragazza si portò le mani alla bocca e gemette -Oh per il Terzo...!- tremò leggermente -Mi dispiace... cielo, mi dispiace così tanto Naruto!- e gli posò una mano sulla spalla mentre l'altra continuava a tenerla ben aderente sulla bocca.
-Tranquilla, ormai ci sono abituato. Lo sopporto da diciotto anni ormai-
-Quand'è successo?-
-Quand'ero molto piccolo. Anzi, per l'esattezza esattamente quando sono nato, poche ore dopo sono morti entrambi allo stesso momento-
-E chi si è occupato di te?-
-Il Terzo Hokage per un po'. Dopodiché, verso i sei anni ho cominciato a vivere da solo-
-Ma possibile che non hai nessuno con te?-
-Be', una persona ce l'ho ancora...- e guardò verso la porta
Dopo che anche la donna si girò, questa si aprì, rivelando la figura di Rotus che entrava con impazienza -Maestro Naruto, come vi sentite? Ho fatto venire qui la Hyuga e una sua amica. Dottoressa ancora qui?-
Naruto quando posò gli occhi su Hinata, non ci capì più nulla e tentò addirittura di alzarsi.
“Hinata... Hinata finalmente possiamo vederci sul serio”
Nessuno dei due era stanco o in preda alla febbre o trascinato via da qualcuno. Erano perfettamente coscienti di stare l'uno davanti all'altra. E per lui non poteva andare meglio di così. Avrebbe tanto voluto poter fermare quel momento per sempre e stare a guardarlo per il resto dei suoi giorni.
Quella bellissima donna che teneva fra le mani un mazzo di fiori stupendi. Gerani. I suoi preferiti.
Ma la più grande visione era lei.
-Hinata-
Il ragazzo traballò mentre cercava di appoggiarsi qualcosa a cui reggersi
-Naruto-kun! Fai pauno, per favore!-
Ma il ragazzo non l'ascoltò e si avvicinò a lei -Hinata... finalmente posso vederti per bene- e così dicendo le prese il mento fra le dita e lo sollevò per guardarlo.
Le gote della ragazza si tinsero di rosso.
Passaro dei secondi che per Hinata sembrarono minuti, in cui lui non le toglieva lo sguardo di dosso. Analizzando tutto il viso. La sua pelle, i suoi occhi, le sue sopracciglia, cercando di trovare anche un minimo difetto nella sua pelle e nel suo viso assolutamente perfetto.
Nella sala calò un certo imbarazzo in cui soltanto Naruto si sentiva a suo agio, perché a lui non importava. Amava Hinata. L'amava così tanto, e non gli importava di fare scena davanti alla dottoressa o a Ten-Ten.
La voleva baciare.
Eccome se la voleva baciare. Anche lì. Subito. In quell'istante. Ma di certo lei, con la sua timidezza, si sarebbe sentita troppo a disagio, e lui non voleva che succedesse una cosa simile. Perciò si trattenne.
-Naruto-kun... io e Ten-Ten ti abbiamo preso questi gerani... spero che ti piacciano- disse facendogli vedere il mazzo che teneva fra le mani.
Il ragazzo non poté non trattenere un singhiozzo sorpreso -Q-Questi sono...?-
Ten-Ten non l'aveva mai visto così sorpreso, né così... commosso.
-Oh Naruto-kun, sono contenta che ti piacciano! Li ha scelti Hinata, sai? Sapeva che tu li adoravi- disse la ragazza dando una gomitata all'amica.
-Grazie, ragazze. Non so come potrei fare per sdebitarmi- disse prendendo il mazzo tra le mani e osservandolo tanto intensamente che sembrava stesse guardando suo figlio.
Li posò sul comodino e poi strinse forte Hinata contro il suo aspetto.
Naruto era incredibilmente caldo, forte, alto ma morbido. Profumava di uomo, leggero sudore e bosco. Un mix che rilassava.
La ragazza arrossì così tanto che sembrava avesse la febbre, ma poi si lasciò cullare dalle sue forti braccia. Quando il ragazzo le massaggiò la schiena, il suo cuore fece una capriola... o due... o tre.
-Ehm-ehm.. sto interrompendo qualcosa?-
Tutti i presenti nella stanza si voltarono verso la parte da cui era venuta la voce, e si ritrovarono a fissare lo sguardo mezzo divertito dell'Hokage.
Naruto si esibì in un spettacolare sorriso sghembo che fece notare il canino destro affilatissimo, da vera volpe -Baa-chan! Quanto tempo... - e si avvicinò alla donna -... ma il suo viso rimane come era una volta...- per un momento la donna sgranò gli occhi quando vide il ragazzo inginocchiarsi a lei . Ci fu un momento di pausa in cui nessuno sapeva che cosa stesse succedendo, e in cui l'Hokage, incredibile ma vero, arrossì. Finché Naruto non se ne uscì con un -... inguardabile-
Ci fu un momento di pausa in cui tutti trattennero il fiato, terrorizzati. Solo Naruto poteva permettersi di parlare così all'Hokage.
-TU MALEDETTO!- urlò questa cercando di sferrargli un pugno letale. Ma questo lo schivò con una prontezezza da maestro e le prese la mano fra le sue. Scoppiò a ridere.
-E dai, Baa-chan, scherzavo! Mi siete mancata molto- stavolta il suo viso prese una forma serie e sincera e il ragazzo le baciò anche la mano e si inchinò di nuovo.
-Naruto, vedo che per un certo lato non sei cambiato- disse con severità, ma con una quasi impercettibile sfumatura di sorriso sulle sue labbra. Come se lo trovasse un sollievo.
-Quinto Hokage!- squittì la dottoressa.
-E adesso Naruto alzati, se non vuoi che ti si riapra la ferita!- abbaiò la donna, capendo al volo la sua situazione clinica e lo squittio della collega.
Il ragazzo, tuttavia, si alzò con un gemito e un occhio chiuso. Tenendosi una mano sulla parte del taglio.
-Le mie più sentite scuse... ma temo che sia troppo tardi-
L'Hokage grugnì di sconforto e preoccupazione -E ti pareva, sciocco di un Naruto! Adesso ci penso io- e senza aggiungere parola afferrò i lembi della maglia del ragazzo e gliela sfilò dalla testa. Questo gemette di nuovo.
Dalla ferita aveva di nuovo cominciato a perdere sangue.
-Può andare lei. Hinata, Ten-Ten, potete restare voi se volete, ma dovete stare in assoluto silenzio e senza disturbarmi, sono stata chiara?- disse rivolgendosi alle ragazze mentre si sollevava le maniche del kimono.
Le ragazze annuirono e si andarono a sedere su delle sedie lì vicino.
-Naruto siediti anche tu, forza-
Mentre il ragazzo obbediva, l'altra infermiera se ne uscì con un “arrivederci” e chiuse la porta.
Subito dopo, l'Hokage cominciò a trafficare per togliergli la benda. Quanto fu tolta tutta, non riuscì a non impressionarsi per il sigillo.
-Questo è..?-
-Il sigillo quadrangolare di mio padre, si-confermò il ragazzo -Più o meno-
-Ha qualcosa di diverso...- rgionò a voce alta la donna
-Si perché non è lo stesso che usò mio padre appena sono nato. Questo è più... “moderno” si può definire. E' un sigillo quintagonale con apertura semplificata a bassa alimentazione di chakra-
La donna lo guardò un attimo assottigliando gli occhi -Intendi la tecnica del sigillamento semplificato? E' difficilissima da usare ed è stata quasi del tutto dimenticata perché fa parte di una delle tecniche proibite del clan...-
-... Uzumaki. Si, lo so-
Ten-Ten e Hinata osservavano e asocoltavano interessate, senza neanche perdersi una parola. Erano rigide sulle sedie e sporte in avanti, come se stessero per scattare per una maratona.
-E chi è stato a fartelo?-
-
Io-
La donna sbarrò gli occhi -Tu hai... tu hai... davvero...?-
-Ho imparato un sacco di cose in questi due anni, Hokage. Non per vanarmi, ma ho imparato tutte le tecnice proibite e non del mio clan e di quello di mio padre- il tono di Naruto aveva raggiuto una piega seria e piuttosto soddisfatta.
L'Hokage lo guardò impressionate, così come le ragazze, ma poi si ripresero
-Poi me ne parlerai melglio in ufficio. Adesso dimmi, piuttosto, come è successo questo?- disse riferendosi al taglio mentre cominciava a passargli del chakra con la tecnica medica.
“Il corpo di Naruto è finalmente riposato e rilassato, solo l'addome e la parte lombare della schiena sono in tensione a causa della ferita. Non sembra una ferita da arma ninja, né samurai. E' passato un giorno eppure non si è nemmeno un po' rimarginata. Deve essere stata colpa di una tecnica ninja... ma come?”
-Una tecnica di un ninja- lupo. Usava tecniche animale come quelle di Kiba: non sono riuscito a spostarmi in tempo e mi ha preso-
-Ma come può essere? La base non doveva essere di samurai? Cosa ci facevano dei ninja lì?-
-Mahre non le ha già spiegato tutto..? A proposito! Dov'é? Dov'è lei?- disse improvvisamente preoccupato. Gli occhi leggermente spalancati e le mani strette a pugno contro i fianchi.
Purtroppo non si accorse del leggero brivido di delusione di Hinata e il suo sguardo afflitto “Chi è questa Mahre?”
*******
La ragazza stava riposando nella sua stanza d'ospedale con una benda bagnata d'acqua sulla fronte.
Tuttavia, il suo riposo non si poteva definire tale.

-Mahre- tuonò la voce del Generale
-Si, sensei- strillò questa inginocchiandosi subito anche al solo cospetto della sua sola voce.
Una volta il Generale non era Minsh.
Il suo nome era Mikestukami. Non si sapeva di dove fosse e non portava mai con sé il copri-fronte. A volte la gente pensava che non fosse nemmeno un ninja. Ma invece era fra i più spietati di tutti.
-Cosa intendi esattamente con ciò che hai detto fino a poco fa?- la sua voce era bassa e minacciosa.
Allora Mahre era più piccoa...più fragile...
Le sue labbra tremavano, scosse dal pianto che la stava per sommergere. Era bagnata fradicia dalla testa ai piedi, il corpo rovinaro dai duri allenamenti e del sangue che le usciva dalla testa a causa del pugno ricevutogli durante l'allenamento -I-Io non voglio... io n-non voglio... l-lasciare la mia famiglia... n-n-n-non voglio diventare una ANBU... voglio rimanera con la mia mamma e il mio papà...- singhiozzò così forte che quel suono rimbombò per tutta la grande sala. E più Mahre lo sentiva, più si sentiva il peso di quell'abbandono sulle spalle. Più cominciava a capire quanto fosse sola.
-La tua mamma e il tuo papà hanno dovuto mandarti qui per farti diventare più forte e per poterti addestrare con cura e renderli orgogliosi. Dovresti considerarlo un onore. Quando sarai pronta, potrai tornare da loro. Ma fino ad allora- e l'uomo si inginocchiò fino ad arrivare alla sua altezza. Le prese il mento fra il pollice e l'indice e finì con una sola emissione di voce -tu sarai mia. Perciò... vediamo di venire al dunque...-
Poi tutto fu velocissimo.
Un forte dolore alla testa.
Freddo al ventre.
Il buio.
Un dolore atroce.
Un urlo.


-SIGNORINA!-
Mahre si alzò di colpo dal letto d'ospedale. Era in un bagno di sudore. Il camice era appiccicato al suo corpo e i capelli caduti davanti alla faccia.
Si portò una mano al cuore.
Era solo un ricordo... solo un ricordo... ormai è passato. E' passato, Mahre!” si disse nella mente. Fuori faceva grandi respiri per potersi riprendere.
-Signorina, va tutto bene. Non è successo nulla! Era solo un incubo- cercò di tranquillizzarla.
“Cavolo... devo aver urlato...” si disse con ancora il fiatone. Fece scorrere la mano verso il basso, fino al ventre...
Chiuse gli occhi e sospirò forte.
-Signorina, dovreste dormire ancora un po'-
-No- scattò subito lei
“Non voglio rischiare di rivivere quell'esperienza...”
-No, non voglio... e comunque, ormai, mi sono svegliata- disse con un altro lievo sospiro.
-Come vuole- sorrise la dottoressa. Era gentile con lei. Non era come quei dottori che se ne fregano di quello che preferisce o no il paziente. E' una di quelle persone che non hanno fatto quel lavoro perché i genitori ne andassero fieri, ma solo per la bellezza dell'umanità.
Per cercare con sincero affetto di aiutare una persona, un essere umano, e farlo star bene.
Si curò di prenderle un cambio e di sciaquarle il viso, il collo, il petto e le spalle dal sudore. Le cambiò anche il camice e le pettinò i capelli indietro in una treccia per non farla sudare nuovamente. Aggiunse addirittura una coperta a causa della frescolina aria dell'ospedale.
-Vi porto da mangiare, signorina- e così dicendo se ne uscì.
*******

-Ecco qui, Naruto... dovresti essere a posto adesso. Non ti azzardare a fare qualunque tipo di movimento brusco!- lo minacciò Tsunade
-Si, Hokage- annuì Naruto
L'Hokage lo soppesò con lo sguardo. Era cresciuto, e anche tanto. Aveva un aria più percolosa e determinata di due anni fa.
Non che Tsunade avesse strani pensieri, ma notò che il ragazzo era diventato davvero bello e attraente. Non era più un bambino.
Ma inoltre, aveva qualcosa di completamente diverso rispetto a due anni fa.
Aveva dei lineamenti volpini: i canini erano molto affilati, i tipici segni sulle guance tipo baffi erano sempre gli stessi, ma stavolta Naruto aveva anche gli occhi ridotti in due fessure strette, proprio come i felini. Erano di un azzurro magnifico. In sé Naruto assomigliava molto a sua madre, era bellisismo proprio come lei, e adesso che aveva anche lo stesso carattere del padre, era diventato proprio uno schianto.
I capelli erano proprio gli stessi di suo padre. Ma Naruto era in qualche modo più bello di tutti e due. Aveva in sé qualcosa che neanche i suoi genitori avevano.
-Naruto sei davvero cambiato molto...-
Il ragazzo sorrise -In seno buono o cattivo?-
-Vedremo-
E Naruto sorrise ancora di più, divertito.
-Coraggio: mangia. Tra poco dovrebbero arrivare anche...-
-Naruto! Eccoti disgraziato! Ci hai fatto prendere un colpo!-
L'Hokage alzò gli occhi al cielo “Si parla del diavolo...” 
Dalla porta erano spuntati Ino, Shikamaru, Kiba e Choji.
-Ragazze, siete già qui? Oh, buon pomeriggio Hokage!- salutò Choji inchinandosi,e cosi fecero gli altri.
Lei ricambiò con un veloce cenno e poi disse a Naruto che era stato rilasciato dall'ospedale e che adesso doveva solo mangiare, vestirsi e dopo aver firmato i documenti, poter uscire un po' con gli amici e dopodiché raggiungerla nel suo ufficio. Dopodiché si congedò e uscì urlando un ultimo -Non sforzare troppo la ferita!-
Dopodiché se ne uscirono tutti con un -NARUTOOOO!- e saltarono addosso all'amico.
-Ehi calma, ragazzi!- disse questo ridendo.
-Oh, amico, ci sei mancato così tanto- disse Choji dandogli una stretta sulla spalla
Kiba sbuffò -Dovevi avvertirci, baka. Ti sembrano cose da fare queste?-
Naruto rise limpidamente -Scusami, amico. Ma dovevo farlo- e così dicendo si voltò a guardare Hinata.
Quando la ragazza se ne accorse, diventò paonazza e si strinse nelle spalle.
-Come va la ferita, Naruto?- chiese Shikamaru con le mani nelle tasche
-Non devo sforzarla troppo o rischia di riaprirsi-
-Ci devi raccontare tutto, lo sai? Quante tecniche hai imparato in questi due anni?- chiese Ino con gli occhi che brillavano di curiosità.
-In tutto?- domandò il ragazzo incrociando le braccia al petto ancora scoperto e appoggiandosi sul bordo del letto, guardandola con un leggero ghigno che lo faceva apparire tremendamente attraente.
Ino arrossì così tanto che se ne vergognò “Oh mamma mia, Naruto...!” -Ehm... si-
Il ragazzo prese una pausa guardando verso il pavimento per concentrarsi e pensarci su, poi la guardò di nuovo e rispose -Quarantadue-
-CHE COSA?!- sbarrarono gli occhi questi
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Ehilà,
perdonate il mio ritardo. Continuerò già da domani.
I dottori cominciano a dire che mia madre non ha davvero speranze. A malapena forse passerà questo anno.
Al prossimo capitolo.
Arigato.
-LadyMalfoy_01

  
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