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Autore: larrystrong    22/10/2014    0 recensioni
Harry Edward Styles.
Louis William Tomlinson.
Un adolescente al penultimo anno di liceo, con una vita a volte fin troppo abitudinaria.
Un ragazzo nato e cresciuto nel quartiere peggiore e più povero della città, Londra.
Uno non farebbe del male ad una mosca.
L'altro uccide per guadagnarsi di che vivere.
Uno la vittima.
L'altro il predatore.
Larry Stylinson [Ziam Mayne]
Genere: Azione, Drammatico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: AU, Lime | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 3

Harry's POV

Dopo una lotta all'ultimo sangue con i bottoni della camicia nera che aveva intenzione di indossare per quella serata al The Sun e un'ultima occhiata allo specchio, Harry aveva ancora dei dubbi sul suo outfit.

Niall si trovava in camera sua, sdraiato a pancia in giù sul letto, con il viso affondato nel cuscino, da quasi quindici minuti e non faceva altro che lamentarsi della lentezza del suo amico. Perciò, quando Harry si voltò chiedendogli un parere, Niall sbuffò rumorosamente.

- Stai bene Harry! Andiamo a prendere Liam, ti prego!-

Harry storse le labbra e tornò a guardarsi allo specchio, dubbioso, studiando attentamente prima un profilo, poi un altro.

- Non mi convince...- sussurrò, grattandosi la nuca con una mano.

- Ora BASTA!- esclamò Niall, alzandosi di scatto dal letto ed afferrandolo per un braccio. Harry oppose una minima resistenza, mentre l'amico lo trascinava a forza giù dalle scale sotto lo sguardo divertito di una Gemma che aveva assistito a quasi tutta la fase di preparazione di Harry.

- Tranquillo, sei vestito bene, potrai fare colpo sulle ragazze, anche se non ti interessano e-

- EH?- urlò Gemma dal piano di sopra ed Harry incenerì Niall con lo sguardo. Nessuno sapeva dei suoi dubbi sulla sua sessualità, neanche Gemma.

- Tuo fratello è sofisticato in quanto a gusti.- si salvò in calcio d'angolo Niall, sorridendo a Gemma. Harry era certo che, uscito dalla porta di casa Styles, sarebbe scoppiato a ridere.

- Divertitevi!- fu l'ultima cosa che i due sentirono, prima di chiudersi la porta alle loro spalle.

- MA SEI IDIOTA?!- urlò subito dopo Harry e, come si era aspettato, Niall si lasciò andare alla sua solita risata, dannatamente contagiosa anche quando non avrebbe dovuto esserlo. Fu così che Harry si ritrovò a ridere insieme a Niall per tutto il tragitto fino alla casa dove Liam era andato a 'lavorare'.

- Stai bene?- gli chiese Harry, quando Liam chiuse con molta più violenza del solito la portiera della macchina di Niall e si sedette in un angolo, con lo sguardo rivolto fuori dal finestrino e le braccia incrociate davanti al petto.

- Benissimo.- gli rispose Liam, senza neanche guardarlo. Harry e Niall si guardarono di sfuggita ed entrambi avevano un'espressione dubbiosa e preoccupata dipinta sul volto. Non era da Liam essere così di cattivo umore, in generale ma soprattutto il venerdì sera.

Tutto sembrò migliorare quando la musica assordante del The Sun raggiunse le orecchia dei tre amici, allontanandoli da tutti i loro pensieri. Che fosse un outfit poco convincente, la paura di non trovare ragazze con cui limonare o una serata iniziata malissimo e che si sperava prendesse una piega diversa.     

                                                                          * * * *

L'orologio al polso di Harry segnava già mezzanotte e mezza quando iniziò la complicatissima impresa di scansare tutti i corpi sudati della gente presente nel locale. Aveva lasciato Liam e Niall al bancone del bar con la promessa che si sarebbe dato una mossa. Era in incredibile ritardo per la sua visita al tetto, forse per la prima volta in tutta la sua vita. Avevano impiegato più tempo del solito quella sera per entrare al The Sun, nonostante le loro conoscenze.

Mentre raggiungeva finalmente la porta del tetto, tecnicamente chiusa, ma praticamente sempre aperta, Harry si chiese il senso di quella sua abitudine. Non era niente di particolarmente commovente in realtà. In poche parole una delle prime volte che aveva messo piede al The Sun era stato costretto a scappare da una ragazza di cui Harry sembrava essere diventato la nuova ossessione. Siccome Niall era impegnato a limonarsi le sue amiche e Liam rideva alla vista di Harry che si dimenava e di questa ragazza che, probabilmente ubriaca, lo abbracciava da dietro, il diretto interessato si era dovuto togliere dai casini da solo. Era stato a quel punto che aveva visto la porta del tetto e ci si era letteralmente buttato dentro. Aveva pensato che la sua serata fosse finita e invece Londra illuminata l'aveva tranquillizzato e gli aveva permesso di tornare giù e divertirsi più di tutte le altre volte. Da quel giorno, non c'era divertimento senza la scappatella sul tetto.

Harry spalancò l'ultima porta e si stupì quando andò a sbattere contro qualcosa e soprattutto quando questo qualcosa gli fece capire di avere anche una voce.

- Oops!- esclamò quell'essere indefinito.

Di solito Harry era solo sul tetto, sia perché nessuno era a conoscenza della porta aperta sia perché a nessuno veniva in mente di interrompere il proprio divertimento per una stupidissima visita ad un tetto.

Quando il riflesso della luna illuminò i ragazzi, Harry capì che quel qualcosa contro cui era andato a sbattere era tutto fuorché indefinito. D'accordo, era più basso di lui, ma, Dio mio, cosa non era! Anche con quella scarsa luminosità, o forse proprio per quello, i suoi occhi azzurri rilucevano più di qualsiasi altra cosa, anche più delle luci degli alti palazzi della città. Per non parlare del sorriso che gli rivolse subito dopo aver aperto bocca: luminoso sarebbe stato del tutto riduttivo. La voce, poi, squillante, a differenza di quella bassa e roca di Harry, rendeva quest'ultimo ancora più in adorazione di quanto già non fosse.

- Ciao.- disse Harry, una volta ripresosi dallo stato di trance in cui era entrato nell'esatto momento in cui i suoi occhi verdi avevano incontrato quelli azzurri del ragazzo che aveva davanti.

L'altro lo guardò corrugando la fronte ed Harry si affrettò ad aggiungere:

- Mi dispiace per esserti venuto addosso.- scosse immediatamente la testa quando gli venne in mente un terribile doppio senso - Cioè, mi dispiace per averti sbattuto... - roteò gli occhi al cielo. Peggio mi sento- Intendevo dire che mi dispiace per non averti visto e non aver potuto evitare di scontrarmi con te.- concluse, trattenendo a stento un'esultanza per essere finalmente riuscito ad esporre un concetto.

Il ragazzo annuì, sfottendolo platealmente, e concluse il tutto con un 'giusto' che non fece altro che allargare ancora di più il sorriso che Harry aveva sulle labbra. Di solito, certe cose lo ferivano, ora invece avrebbe anche desiderato che continuasse. L'importante era che non finisse lì quella sottospecie di conversazione che stavano avendo.

Per questo, Harry allungò una mano e la porse al ragazzo di fronte a lui, che lo guardò confuso.

- Io sono Harry.- si presentò e, nel farlo, gli avvicinò la mano per incitarlo a stringergliela, ma il ragazzo non lo fece e, anzi, indietreggiò di un passo.

- Nessuno te l'ha chiesto.- sibilò.

Harry abbassò la mano e stavolta sì che si sentì ferito da quella frase. Continuava a ripetersi di non farci caso, di non mostrarsi debole e soprattutto di fregarsene di quanto aveva detto e di continuare a instaurare una vera e propria conversazione.

- Mi sembrava educato presentarmi, visto quello che ho fatto.-

- Non ti ho mai chiesto di trovare un modo per scusarti.- ribatté duro ed Harry abbassò lo sguardo di riflesso - Anche perché non hai fatto niente di grave.- aggiunse dopo qualche secondo il ragazzo.

Harry sollevò la testa e per la seconda volta in quella sera si stupì, vedendo una specie di sorriso sulle labbra del suo 'interlocutore'.

Rimasero qualche secondo a fissarsi prima che Harry si trovasse una mano tesa davanti.

- Per la cronaca, piacere, Louis.-
 

Liam's POV

Liam si stava dando dell'idiota da praticamente tutta la giornata. Aveva iniziato a mensa ed ancora non aveva finito. Risultato? Quella quasi conclusa era stata una grande, enorme, spropositata giornata di merda. Ma una di quelle giornate di merda con i fiocchi, quelle che non ti dimentichi mai, anzi che quando le ricordi ti fanno venire voglia di scavare una fossa in giardino e seppellirtici dentro.

Emigrare in una fosse sotterranea. A pensarci, non era nemmeno una cattiva idea, visto quello che era da poco successo. Mentre Dio distribuiva l'intelligenza, Liam Payne era stato sicuramente impegnato a procurarsi una gran scorta di idiozie, da sfornare poi tutte insieme, anche in un solo giorno. A volte si chiedeva davvero come riuscisse ad avere voti così alti a scuola, se poi nella vita reale era una tale frana da non riuscire a smettere di balbettare per un secondo davanti alla persona per cui aveva una cotta da anni. Perché questo era successo, mentre Zayn aveva fatto mostra durante tutta la serata del suo odio viscerale nei confronti di Liam, quest'ultimo non aveva neanche provato a difendersi. O almeno non l'aveva fatto a modo, dal momento che ripetere più volte una sillaba non era proprio il metodo più giusto per mostrare gli artigli.

Artiglipff.

Una cavalletta. Ecco cos'era.

Oddio, a rifletterci su attentamente era davvero identico ad una cavalletta. Le cavallette non riescono a difendersi davanti all'essere umano, neanche quelle che sembrano essere immortali e che resistono a lavaggi eterni in lavatrice.

Ma com'è che era finito a parlare di cavallette? Non stava pensando a Zayn? Insomma, di Zayn si poteva dire davvero tutto, tranne che fosse una cavalletta. Era un po' rachitico, ma non così tanto. Liam non osava immaginare cosa sarebbe stato lui,  se Zayn fosse stato simile ad una cavalletta. Forse non avrebbe neanche fatto in tempo a nascere che sarebbe stato subito divorato da un qualche misero e infimo insetto.

Certo che ora riusciva a capirli veramente i suoi amici quando gli impedivano di bere anche un solo goccio di alcool.

Stava parlando di cavallette e insetti miseri e infimi.

Il bicchiere del Long Island che aveva ordinato al banco del bar era quasi vuoto; rimaneva solo un sottile strato di alcool che Liam avrebbe bevuto senza problemi, se Niall non si fosse presentato dietro di lui e con un urlo isterico non gli avesse quasi distrutto un timpano, facendogli cadere il bicchiere a terra per lo spavento.

Ma che cazzo stava succedendo? Da quello che riusciva a capire Niall lo stava rimproverando con termini poco carini per il fatto che si fosse scolato un Long Island, lui che non era neanche abituato ad un semplice Sex On The Beach.

Liam si voltò verso l'amico, pronto a dirgli che non poteva permettersi di giudicarlo visto che era il primo a finire sempre sbronzo a fine serata e che non sapeva niente di quello che aveva passato prima di entrare al The Sun, ma tutto ciò che uscì dalla sua bocca fu un suono, meglio noto come rutto.

- TI RINGRAZIO.- urlò Niall sarcastico, sventolandosi una mano davanti al viso e sbuffando - ASPETTA QUI. NON MUOVERTI E NON BERE ALTRO. VADO A CERCARE HARRY. STAI.FERMO.QUA.- gli ordinò.

- Non ho due anni.- biascicò Liam.

- QUANDO SI TRATTA DI ALCOOL SEI PEGGIO.- asserì Niall, per poi scomparire tra la folla di gente che si muoveva a destra e a sinistra senza sosta, lasciando Liam da solo, con un bicchiere rotto in terra e qualche schizzo di Long Island sul pavimento.
 

Niall's POV

Niall si ripromise, come ogni volta che succedeva un qualche casino, di cambiare subito compagnia e, sebbene sapesse che non l'avrebbe fatto, gli serviva ripeterselo per scaricare il nervosismo.

Un diciannovenne che non regge neanche un goccio d'alcool e che ha deciso d'un tratto di darsi alla pazza gioia.

Un diciottenne che sparisce nel nulla, peggio di un nuvoletta di fumo.

Come si era ritrovato a fare amicizia con quei due pazzi?!

Questa era la domanda che rimbombava da una parte all'altra della testa di Niall, mentre saliva le scale che l'avrebbero portato al tetto, dove, si sperava, avrebbe trovato Harry. Sempre che non gli fosse nata un'altra delle sue abitudini e non avesse all'improvviso trovato il salto da dieci metri di altezza incredibilmente rilassante.

- Di solito non c'è mai nessuno qua su.- sentì dire da una voce che poteva essere solo di Harry.

Niall fu tentato di far sua l'abitudine che aveva immaginato per l'amico. Capisci che buttarti di sotto da un tetto è una fantastica idea quando uno dei tuoi migliori amici parla da solo sul tetto di una discoteca e l'altro lo ritrovi a blaterare qualcosa su cavallette e insetti vari.

- Pensavi di essere l'unico a sapere che la porta per il tetto è aperta?-

EH?

Quello non era Harry, anche se doveva ammettere che il pensiero che il suo amico avesse cambiato tono di voce per rendere la conversazione più realistica l'aveva sfiorato. Era decisamente il caso che Harry non venisse mai a sapere che l'aveva reputato stupido a livelli insostenibili.

In ogni caso Harry non era solo su quel tetto. Anche con tutti i tentativi possibili la sua voce roca non si sarebbe mai piegata a quella squillante che aveva appena sentito.

Niall aprì la porta e fece capolino con la testa, nell'esatto momento in  cui Harry pronunciava un 'In effetti sì. Tu quando...?' interrotto a metà dal rumore della porta che si apriva.

- Niall?!- esclamò Harry.

- Prima che uno di voi mi uccida- iniziò il biondino e in risposta ricevette un' occhiata fulminante dal ragazzo in compagnia di Harry - vengo in pace. Non intendevo interrompere niente, solo, Harry, ho bisogno che tu venga giù con me. Liam è ubriaco.-

- LIAM È COSA?!- urlò Harry, non appena Niall pronunciò quella frase  che aveva davvero dell'assurdo. Era un po' come dire che gli unicorni volanti esistono. Tuttavia, adesso rimanere fermi a lanciare esclamazioni di sorpresa era proprio l'ultima cosa da fare. Perciò cercò con lo sguardo di far capire ad Harry l'urgenza della situazione ed Harry sembrò afferrare il concetto. Almeno in un primo momento, visto che poi si ridusse ad intavolare un'altra conversazione con quel ragazzo.

Altro che Edward, il secondo nome di Harry era lentezza assoluta. Solo per dire 'devo andare, ciao' ci stava mettendo un'eternità.

- Ti vuoi dare una mossa?!- sbuffò Niall e poté vedere con chiarezza Harry alzare gli occhi al cielo.

- Beh, ci vediamo, Louis. Non so come però... diciamo che sono frasi di circostanza. Che poi alla fine potremmo anche vederci davvero, i locali sono semp- venne interrotto da Niall, che, sbuffando un'altra volta, era corso in avanti e l'aveva afferrato per un braccio, trascinandolo verso la porta, mentre Louis, o almeno così gli sembrava di aver capito, sorrideva divertito.

Harry sventolò una mano e Louis fece la stessa cosa, nello stesso momento, nello stesso modo e con la stessa espressione del volto.

Inquietante.

- L'HAI VISTOOO?- gli urlò Harry, tutto concitato, in un orecchio e Niall gli lasciò immediatamente il braccio.

- Guarda che ti sente eh.- gli ricordò il biondo. D'accordo che erano per le scale, ma i muri non erano così spessi da non far arrivare l'urlo di Harry dall'altro lato.

- È uguale. L'hai visto o no?- gli domandò di nuovo.

- Era ad un metro da me. Direi di sì.- rispose Niall, cercando di sviare il discorso. Sperava che Harry evitasse di chiedergli cosa ne pensasse dal punto di vista di fisico, ma, considerato il modo in cui aveva guardato Louis per tutto il tempo, ne dubitava fortemente.

- Non in quel senso! Hai visto che figo?-

Appunto.

- Harry, non guardo i ragazzi in quel modo.- tentò di spiegargli, fermandosi subito prima della porta. Sarebbe stato difficile, se non impossibile, fargli capire la sua risposta in tutto quel casino.

- Che significa?- chiese Harry con un tono che Niall non riuscì a distinguere se fosse arrabbiato o semplicemente dubbioso. Optò per la seconda.

- Che sei gay dalla testa ai piedi.- annunciò, prima di mettere la mano sulla maniglia della porta - E ora andiamo a prendere quell'altro prima che faccia qualche cazzata.-

Quando i due raggiunsero Liam, non senza qualche problema, visto che ovviamente non era rimasto al suo posto, lo trovarono intento a gridare cose senza senso, tra le quali ogni tanto faceva capolino il nome di Zayn.

- Ricordami perché lo abbiamo sempre tenuto lontano dall'alcool.- iniziò Niall, tenendo gli occhi fissi su quella scena a dir poco raccapricciante se affiancata all'immagine di Liam a scuola e ogni altro venerdì sera.

- Perché tre anni fa, a Capodanno, dopo aver bevuto due bicchieri di spumante, per poco non è andato da Zayn a dirgli i suoi sentimenti.- gli ricordò allora Harry, anche lui con gli occhi puntati sul loro amico, per monitorare tutta la situazione, che volse al peggio quando il nome 'Zayn' iniziò ad essere sempre più presente nei suoi discorsi.

- Allora speriamo che stasera non vada sotto casa sua a cantargli una serata.- disse Niall, poi si diresse velocemente in direzione di Liam e gli circondò le spalle con un braccio. Liam si voltò e gli sorrise, senza interrompere un secondo il suo stupendo discorso da premio Nobel su quanto avesse bisogno di Zayn.

- È il suo gatto.- si inventò Niall, vedendo l'espressione confusa di alcune ragazze. Inutile dire che lo diventarono ancora di più.

- È zoofilo, che ci possiamo fare?- la buttò sul ridere - Adesso se non vi dispiace, noi torniamo a casa. Ci vediamo ragazze!-

Niall trascinò Liam fuori dal locale, seguito da Harry, che intanto continuava a ridere per la scusa, pessima, Niall doveva ammetterlo, che si era inventato. Ma non aveva trovato niente di meglio, visto che nessuno era venuto in suo aiuto.

- LUI MI ODIA AHAHAHA IO INVECE NO, CAPITE? È BUFFA QUESTA SITUAZIONE, NON PENSATE?- continuava ad urlare Liam, anche all'aria aperta. La gente si voltava a guardarlo, alcuni ridevano, altri lo guardavano corrugando la fronte e altri ancora scuotevano la testa, sconsolati di fronte a quella gioventù bruciata.

- Liam, non è buffa. È brutta, punto.- disse Harry, senza freni, tanto Liam molto probabilmente non si sarebbe ricordato niente il giorno dopo.

- NO, È BUFFA INVECE! PERCHÉ IO LO AMO E LUI NO! ANZI, IO LO AMO E LUI NEANCHE LO SA!- riprese Liam, che camminava veloce e decisamente traballante davanti a loro, poi si fermò senza preavviso e i due amici per poco non gli finirono addosso.

Liam si voltò verso di loro con gli occhi quasi spaventati:

- Io lo amo. Io lo amo. Lo amo.- disse a voce così bassa che Niall si ritrovò costretto a leggere il labiale.

Quella calma durò all'incirca tre secondi e mezzo, prima che Liam riprendesse a camminare all'indietro con il suo equilibrio precario. Considerato che erano ad un incrocio, le possibilità che Liam piombasse nella strada, invece che svoltare all'angolo in un'altra via, erano altissime.

Harry e Niall iniziarono a corrergli dietro per scongiurare quella tragedia, ma ci pensò qualcun altro, proprio quando Liam urlava:

- IO AMO ZAYN MALIK E LUI NEANCHE LO SA!-

- Credo che ora lo sappia.- disse Niall ad occhi sbarrati, mentre Liam si voltava, sorpreso di essere andato a sbattere contro un essere umano, e Zayn lo guardava a bocca spalancata.

   
 
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