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Autore: Kriss89    17/10/2008    2 recensioni
…sul balcone c’era un ragazzo che bussava al vetro… le sue labbra si muovevano in una silenziosa richiesta d’aiuto…
Genere: Romantico, Dark, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
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Chapter 2:  Bubble-bath & Blood

 

Scostai delicatamente il ragazzo e volai dritto dentro la cabina armadio… ne uscii con addosso un paio di pantaloni verdi che usavo normalmente per dormire, il ragazzo era raggomitolato a terra e dormiva, mi avvicinai; aveva il respiro regolare ma quella strana freddezza persisteva. Lo presi in braccio e lo portai sul letto, lo sdraiai supino e lo coprii con un pile…

Andai in cucina, avevo fame, sentivo lo stomaco che brontolava, aprii il frigo in cerca di qualcosa di commestibile ma le uniche cose che trovai furono un cartone del latte che avevo finito quella mattina… perché non l’avevo buttato lo sapeva solo il Fato… e un paio di vasetti di maionese… chiudendo il frigo borbottando tra me e me che prima o poi sarei dovuto andare a fare la spesa decisi di ordinare delle pizze… chissà se il ragazzo aveva fame? Non mi andava di svegliarlo e quindi optai per prendere una pizza con peperoni e salsiccia e una semplice con formaggio… ovviamente il tutto accompagnato da due bottiglie di birra.

Le pizze arrivarono, pagai il ragazzo che me le aveva portate e le poggiai sul tavolo in cucina… lui ancora non si svegliava…

“Sarà il caso che lo svegli?” borbottai fra me e me… poi sentii il telefono squillare… andai a rispondere…

“G. come butta???” mi sentii urlare nel piccolo altoparlante del mio motorola… riconobbi la vocina acuta e graziosa di mia sorella…

“Ciao Alice… tutto bene… più o meno…” risposi sorridendo, sapevo che non poteva vedermi ma mia sorella mi metteva sempre di buon umore…

“Come mai più o meno… è successo qualcosa di brutto?” adesso la sua voce sembrava leggermente preoccupata…

“No… o perlomeno non lo so ancora… ma dimmi… come mai mi hai chiamato?”

“AH! Già ti ricordi che domani è il compleanno della mamma?!?” …merda! Me l’ero dimenticato

“Siiiii… e come potrei scordarmelo…” mentii spudoratamente

“Ok , allora ti ricordi anche che dopodomani ha organizzato una festa a casa giusto?” se mi ero scordato il compleanno come potevo ricordarmi di un evento così nefasto?!?! Io odiavo le feste con il parentado… no… odiavo il MIO parentado, pochi e inutili… li avevo sempre considerati poco… e non me ne pentivo affatto poiché nel tempo si erano dimostrati inutili e approfittatori.

“Si… lo ricordo!”  feci con una finta aria offesa…

“Ok… ti avevo chiamato solo per quest…”

“EHI! DOVE SEI FINITO?” sentii una voce urlare dall’altra camera… anche mia sorella la sentì…

“Ehi! G. di chi era questa voce?” chiese incuriosita…

“Ehm… nessuno, un mio amico… ehm…” volevo evitargli di raccontare la faccenda della finestra e della scenetta pietosa di me nudo sotto uno sconosciuto che mi si era addormentato sopra con le mani sul petto…

“WOW! Dalla voce sembra un gran  figo…”

“E lo … ehm…  beh…  non so” stavo per cadere in fallo… ma poi cosa mi veniva in mente?!?!?!

“EHI! HO FAME HAI NIENTE???” continuava ad urlare dalla mia stanza da letto…

“SI! Qui sul tavolo c’è una pizza… vieni…” urali per farmi sentire… lo vidi apparire grattandosi la testa e smuovendo i capelli castani e con gli occhi azzurri assonnati… sbadigliò e per un istante credetti di vedere un luccichio… si coprì immediatamente la bocca con la mano… ai polsi portava due fasce di cuoio bianche con le chiusure argentate… guardarlo mi faceva uno strano effetto…

“…G… ehi G ci sei? Mi senti?” fui riscosso dalla voce di mia sorella…

“Alice dimmi…”

“Senti ora ti devo lasciare… quando capito giù potresti presentarmi questo tuo amico…” la parola amico fu accompagnata da una risatina maliziosa che mi fece venire un brivido sulla schiena…

“Si è sol…” non feci in tempo a finire la frase che Alice aveva già attaccato…

Il ragazzo si era seduto al tavolo e guardava con fare curioso la pizza…

“E’ una pizza non ne hai mai mangiato…” che stupidaggine sembrava avere la mia stessa età non poteva non aver mai visto una pizza…

“Beh si… prima… ne mangiavo…” disse… ma vidi subito un cambio di espressione…

“Prima?” gli feci eco…

“Beh… si… ehm… ehm… si prima… prima di…” lo vedevo in grande difficoltà…

“Ok, se non me lo vuoi dire non fa niente… almeno però dimmi come ti chiami…io sono Gregory… Greg per gli amici!” dissi porgendogli la mano e sorridendogli… lui l’afferrò e la strinse anche la mano come tutto il resto era fredda…

“Piacere… ehm… tu puoi chiamarmi Shik…” disse distogliendo lo sguardo dai miei occhi… non so per quale ragione ma ciò mi dette fastidio…

“Bene… quanti anni hai?”  perché ero così curioso nei riguardi di uno sconosciuto?

“Ehm… se non ricordo male…”  guardò in alto e si mise a contare mentalmente… “…direi circa  ventuno!”   disse infine sorridendomi…

“Come se non ricordi male… non ti ricordi quando sei nato?”  continuavo ad essere troppo curioso

“Beh… più o meno… diciamo che non ho avuto una buona famiglia… anzi possiamo dire che sono rimasto orfano presto…”

“OH! Mi dispiace… scusa…” abbassai gli occhi mortificato

 Improvvisamente si sporse in avanti e mi afferrò il mento con due dita e mi girò il viso verso il suo… mi ritrovai a pochi centimetri dalle sue labbra socchiuse, rividi quel bagliore che avevo visto prima…non riuscivo ad identificarne la fonte… in quel preciso momento il mio cuore mancò un battito… perché? PERCHE’ ?  Non doveva andare così! Sarà stata l’ansia del momento e soprattutto lo stress…  si era sicuramente colpa dello stress e di che altro sennò???

Mi riscossi immediatamente, e con uno scatto mi allontanai da lui…

“S-scusa… non volevo…” sembrava  confuso…

“No scusami tu… non avrei dovuto reagire così…” e io ero più confuso di lui…

Si alzò dalla sedia e venne verso di me… dondolava, sembrava quasi ubriaco…

“Meglio che ora mi vada a lavar…” non finì la frase scivolò e per un istante rimasi immobile… ma stranamente e inconsciamente mi lanciai verso di lui per riprenderlo…

Ci ritrovammo per terra lui era sopra di me…  ancora…  e si massaggiava le tempie…

“Scusa è la fame…” bisbigliò pianissimo

“Ma perché non hai mangiato la pizza?” chiesi leggermente indispettito…

“Non mi avrebbe mai saziato” rispose lui con rapidità…

“AH! Beh se me lo dicevi preparavo il pranzo del ringraziamento…” dissi tirandogli un leggero pugno  sulla testa…

“Si… scusa…”

“E smetti di chiedere scusa…”

“OK… scu… ehm… dov’è il bagno?”

“E’ la porta davanti alla porta della mia camera…” gli dissi indicando una porta liscia color ciliegio…

“Grazie… devo andarmi a lavare… hai una vasca da bagno?”

“Uhuh… il conte non si accontenta di una comune doccia?” feci con fare piuttosto ironico…

“No…il conte necessita di una vasca…” rispose lui altrettanto ironico…

“Si non ti preoccupare la vasca c’è… ma io non la riempio mai ci vuole un eternità!” dissi sorridendo… sorridevo?!?! Perché sorridevo? Bah… “…Senti scusa ma…” dissi indicando la posizione in cui eravamo rimasti…

“Ah! Si…” disse lui muovendosi per cercare di alzarsi… involontariamente poggiò la mano sulla mia… una scossa elettrica mi risalì il braccio facendo perdere una altro battito al cuore… ANCORA!?!? No! Ma cosa mi stava succedendo! “…Scusa…” disse mesto alzandosi rapido… vacillò nuovamente… non mi pareva proprio in condizione di farsi un bagno da solo… avrei voluto evitare di chiamare un’ambulanza per un caso di annegamento domestico… immaginai la scenette… e realizzai che per lo meno sarei dovuto rimanere nel bagno con lui… uff… chi l’avrebbe mai detto… che io… uno delle persone più timide sulla faccia della terra avrebbe passato del tempo chiuso in un bagno con uno sconosciuto immerso fino al collo di acqua e schiuma…

“Dai ti accompagno io… ti disturba se rimango in bagno… vorrei evitare che tu affogaassi…” dissi cercando di reprimere l’imbarazzo…

“No… anzi così mi dai una mano a lavarmi la schiena…” disse con naturalezza… ovviamente avvampai e divenni rosso come un pomodoro…

“V-va bene… vai avanti tu che ti raggiungo…” dissi con un filo di voce…

Lo lasciai entrare per primo aspettai una decina di minuti… era il tempo che la vasca si riempisse e che lui si immergesse fino al collo in un mare di schiuma…in quel momento mi venne un colpo…

“Attento non mettere troppo bagnoschiuma che fa una marea di bolle…” troppo tardi entrando lo vidi immerso in una montagna di schiuma azzurrina che mi guardava divertito… mi avvicinai con un espressione di rimprovero ma l’unica cosa che ci guadagnai fu una gettata di schiuma alla menta in faccia… “…traditore!!!” dissi ridendo… poi mi accorsi della situazione, mi voltai imbarazzatissimo verso la porta e mi sedetti sullo sgabello con una rivista scientifica in mano… la sfogliai senza vedere le pagine… il mio cervello in quel momento stava allegramente facendo una scampagnata… visto che non mi era di alcun aiuto… Con la coda dell’occhio notai un tatuaggio che prima non avevo visto… ovvio era coperto dalle fascette di pelle… era tipo una croce con un estremità appuntita circondata da una figura geometrica simile ad una ragnatela… mi voltai del tutto…

“Bello…  ha fatto male???” chiesi con noncuranza… al ché  lo vidi sussultare e ritrarre il braccio sinistro sotto la schiuma…

“Beh in effetti si… ha fatto male… anche troppo…” disse con lo sguardo sul bordo della vasca da cui fuoriusciva un po’di schiuma…

“Beh però è bell…ahio!” mi ero tagliato con la carta della rivista… una goccia di sangue scarlatta fuoriuscì dalla piccola lesione… notai una strana luce nei suoi occhi, sembrava desiderio, pulisone, quasi… fame!

“A-avvicinati… deve far male…” disse sempre guardandomi il dito… io stranamente accondiscendente mi alzai dallo sgabello facendo cadere a terra la rivista che si inumidì per il contatto con il pavimento bagnato…

Mi inginocchiai a bordo vasca… sentivo l’acqua bagnarmi i pantaloni… ma stranamente non mi importava stavo semplicemente guardando dritto negli occhi Shik…  ero come ipnotizzato, e non mi rendevo conto della situazione ambigua…

Shik si sporse oltro il bordo, facendo scivolare una piccola cascatella di schiuma sul pavimento… mi prese la mano con tutte e due le mani e mi tese l’indice ferito… io non smettevo di guardarlo negli occhi…  si poggiò il mio indice sulle labbra… sentivo il suo respiro… era freddo… andò su e giù come se stesse annusando… socchiuse le labbra… erano morbide… poi cominciò a leccare il dito prima piano andando verso l’alto e verso il basso poi sempre più energicamente… finchè non mi circondò con le labbra l’intero dito e cominciò a suggerlo , sentivo come uno strano piacere…  sentivo il sangue che smetteva di uscire dalla ferita…

Improvvisamente Shik si allontanò… si strinse le mani sul petto e cominciò a tremare, a quel punto anch’io mi ripresi dal mio momentaneo stato di trance… indietreggiai un poco, non mi resi conto subito di cosa era successo…

“S-scusa… non avevo il diritto di farlo… non dovevo usarlo… scusa…!” era evidentemente agitato…

“Usarlo?!?! Cosa?” chiesi io vagamente intontito da quella strana esperienza…

“N-niente… non ti preoccupare…”  era evidentemente dispiaciuto…

Non riuscivo a capire cosa lo facesse stare così… però mi dava fastidio vederlo in quello stato… mi avvicinai di nuovo a lui e lo strinsi in un abbraccio… lui si irrigidì all’inizio, poi si lasciò semplicemente andare aggrappandosi alle mie spalle nude… vista da fuori la cosa doveva essere piuttosto imbarazzante… ma in quel momento non mi interessava… una persona aveva bisogno d’aiuto e io non me la sentivo di tirarmi indietro…

Sciolsi l’abbraccio parecchi minuti dopo e mi trovai con il guardare il viso di un ragazzo a pochi centimetri di distanza… normalmente mi sarei ritratto ma adesso non ci riuscivo, quegli occhi azzurri, di quel colore così intenso da sembrare cobalto mi inchiodavano, in ginocchio al bordo di una vasca che stava traboccando acqua e schiuma… ACQUA?!?!? SCHIUMA?!?!?! ODDIO!!! Mi alzai di scatto e con rapidi movimenti inquadrai l’entità del danno… se l’acqua era uscita da sotto la porta e aveva bagnato il parquet ero rovinato!

No… per fortuna si era fermata appena a una ventina di centimetri dalla porta… afferrai un asciugamano da dentro il mobiletto del bagno e lo andai a buttare sotto la porta… l’asciugamano si gonfiò d’acqua in pochi secondi… ma per fortuna ne bloccò l’avanzamento…

Tutto questo succedeva mentre Shik intonava una strana canzoncina in una lingua che non consocevo… sembrava spagnolo… no era italiano… ma era strano sembrava arcaico… tipo quello della… ehm… oddio… non ricordo il titolo… ah! Si… Divina Commedia… ma ora che ci facevo attenzione sembrava proprio un verso della divina commedia…

“…Cosa stai dicendo???” chiesi incuriosito

“OH… niente sono solo alcuni versi  della Divina Commedia…  la so quasi tutta a memoria…”  mi rispose distrattamente… giocherellando con una montagnetta di schiuma…

“C-cosa?!?!? Ma quanto tempo è che la studi?”  ero stupito e stranamente affascinato…

“Boh… ormai o perso il conto degli anni…” che strana risposta… mi strinsi  nelle spalle  e continuai ad asciugare il pavimento…

Sentii l’acqua sciabordare dentro la vasca… con la coda dell’occhio vidi che Shik si era alzato e stava per uscire…

“U-un attimo che esco…” balbettai imbarazzato… arrancando verso la porta…

“No… non fa niente non mi vergono… figurati… e poi di che dovrei vergognarmi?” fece con un sorrisetto malizioso sulle labbra… inspiegabilmente mi voltai e me lo trovai praticamente sopra con un microscopico asciugamano intorno ai fianchi… aveva un fisico scolpito… perfetto… tonico  e una pelle liscia e rosea senza neanche un neo… in quel momento provai un brivido di invidia… che però passò subito…  infatti  venne sostituito da un brivido d’imbarazzo… indietreggiai di qualche centimetro, mi alzai e sbattendo la porta uscii dal bagno… l’aria fredda del resto della casa mi sbatte sul viso e sui pantaloni bagnati facendomi venire la pelle d’oca dal freddo… corsi per la seconda volta nella cabina armadio dove mi infilai un paio di pantaloni… mi venne in mente che Shik non aveva niente da mettersi… cercai qualcosa da dargli e trovai un paio di pantaloni simili a quelli che avevo indosso gli portai anche un paio di boxer…

Bussai delicatamente alla porta, e senza aspettare risposta infilai gli indumenti lanciandoli sullo sgabello dove fino a poco prima ero seduto…

“Grazie!” sentii urlare dall’altra  parte della porta…

“Niente… figurati…”

Certo che analizzando la cosa a freddo era piuttosto strana… io un ragazzo timidissimo facevo entrare in casa mia uno sconosciuto… lo assistevo mentre si faceva il bagno, a questo pensiero avvampai violentemente, e poi gli prestavo dei vestiti… bah! Chissà cosa mi diceva il cervello in quel moemento…

“Senti sono stremato… vado a letto!” gli dissi appoggiando una spalla e una mano alla porta del bagno… sembrava quesi che desiderassi un contatto con lui… ma non era cosi!!

“Si…ok… ti posso chiedere dove dormo io? In salotto ho visto solo due poltrone… e non ho visto altri letti in casa…”… oddio! Avrei dovuto dormirci anche insieme!!!!

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Ecco il secondo capitolo... spero che la storia vi piaccia...

xAyay... grazie sei stata la prima ti ringrazio tanto per il commento... continua a leggere... ^^

xShari92... grazie anche a te... ovviamente che proseguirò la storia... come potrei lasciare a metà una storia sui miei adorati vampiri... *-* sn fuori di testa eh??? haha

Fatemi sapere se la storia prosegue come speravate...

Grazie anche a chi legge e basta ^^ fa sempre piacere...

Byebye

Kriss89

  
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