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Autore: VeRoFuSa    23/10/2014    1 recensioni
[...]
Quell'incubo mi ha scosso.
Rivedere gli occhi dei miei amici, terrorizzati mentre li uccidevo. Ho paura. Non né ho mai avuto così tanta. I miei occhi si stanno chiudendo da soli. No, non devo addormentarmi! Non voglio rivedere quegli sguardi, il sangue che tinge ogni cosa, risentire le loro voce che mi supplicano di non farlo.
Alzo lo sguardo cercando qualcosa che mi distragga. Osservo la fiamma che si muove nella torcia appesa al muro. Distolgo subito lo sguardo, ha solo un effetto ipnotico e dormire adesso è l'ultima cosa che voglio fare.
(Capitolo 1)
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Akatsuki, Itachi, Nuovo Personaggio, Un po' tutti
Note: Cross-over, Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Sono già passati cinque mesi da quando sono entrata nell'akatsuki e il rapporto tra me e Konan si è saldato maggiormente, forse perché siamo le uniche due ragazze; con Pain e Sasori non ho problemi, ho fatto squadra più volte con entrambi e mi è piaciuto lavorare con loro. L'unico con cui ho avuto problemi è stato Kakuzu, lui e i suoi raptus omicidi, per poco durante una missione non mi uccideva. Con Orochimaru invece preferisco non averci niente a che fare, so di cosa è capace e so che ha sempre bramato lo sharingan. Il mio sesto senso mi dice di stare il più possibile alla larga da lui.

Gli incubi di quella notte hanno smesso di tormentarmi e così anche la mia malattia, aveva ragione Nii-san quella volta i sonniferi devono aver indebolito il cuore.

Oggi Pain è intenzionato a mandarci tutti in missione, vuole trovare nuovi componenti e quindi ha bisogno di molte informazioni.

Sto sperando con tutta me stessa che non decida davvero di mandarmi in missione con Orochimaru. Nii-san mi ha raccontato che nell'ultima missione lo ha attaccato, entrambi conosciamo la sua brama di potere e la sua ossessione per l'abilità innata del mio clan, l'unica differenza tra me e lui è che io non riuscirei a tenergli testa e sconfiggerlo.

-Bene, Sasori e Itachi dovete recarvi al posto stabilito ieri, Asuka e Orochimaru al tempio di Raijin appena fuori dal villaggio vi aspetta un informatore. Questo è il prezzo pattuito- spiega porgendo all'uomo un sacchetto pieno di denaro che infila in tasca, a me invece porge un foglio con una mappa e tutte le informazioni.

-Sarà lui a riconoscervi-

Perfetto, io da sola con la serpe. Non poteva andare peggio. Annuisco facendo un breve inchino avviandomi verso l'uscita. Itachi mi blocca per il polso guardandomi preoccupato.

-Fa attenzione- dice con un tono appena percettibile

Sorrido cercando di tranquillizzarlo -Andrà tutto bene. Ci vediamo più tardi.- rispondo superandolo e uscendo nella radura dove mi aspetta l'uomo

-Dove si trova il tempio?- domanda con il solito tono che mi fa rabbrividire.

-Ad est, da qui ci vuole circa un ora-

-Allora mettiamoci in marcia.-

Un brivido mi percorre lungo la schiena e senza rispondere faccio strada. Tra di noi il silenzio è assoluto e non ho nessuna intenzione di romperlo. Tiro su il cappuccio della cappa nascondendo la testa, sentire continuamente i suoi occhi puntati su di me e come se riuscisse a leggere i miei pensieri.

In lontananza si inizia a sentire uno strano brusio e diverse melodie, che cosa sta succedendo? Ci fermiamo in cima ad un albero guardando increduli la scena ai nostri piedi, decine e decine di bancarelle disposte intorno alla piazza sottostante il tempio, centinaia di persone che si spostano da una parte all'altra, entrano ed escono dal tempio. Il caos più totale.

Lì in mezzo è molto facile essere scoperti, ma è altrettanto facile passare inosservati. Dipende tutto da noi e sicuramente con le cappe indosso attireremo l'attenzione di tutti.

Tolgo la mantella e la nascondo nello zaino, l'uomo fa lo stesso, ci scambiamo un occhiata silenziosa e ci camuffiamo alla meno peggio.

-Dove ci aspetta?- chiede con finta gentilezza

-Vicino all'entrata est- rispondo ignorando il tono, scendendo dall'albero e confondendomi con la folla.

Cammino a passo spedito urtando molte persone e sentendo vagamente le loro proteste e insulti, raggiungo la porta est e mi appoggio contro il muro incrociando le braccia sperando che l'uomo si dia una mossa, non voglio restare un altro minuto con questo da sola.

Orochimaru mi raggiunge quasi subito fulminandomi all'istante

-Ti ha forse dato di volta il cervello? Vuoi farci scoprire per caso?-

-Non iniziare a scaldarti troppo. Qui c'è talmente tanta gente che non corriamo il rischio di essere scoperti...- credo.

Non ho notato nessuno strano movimento o comportamenti sospetti.

-Mocciosa, sono io a capo del gruppo vedi di fare come ti dico.-

-Pain non ha stabilito chi è a capo, quindi non darti arie da superiore- rispondo in un impeto di rabbia senza pensare.

Sta per controbattere ma viene interrotto dall'arrivo di un uomo, non ha alcun copri-fronte o segni riconducibili ad un villaggio. Indossa degli abiti qualsiasi, sono i suoi occhi però che catturano la mia attenzione. Hanno qualcosa di famigliare, ma non riesco a capire cosa.

-Uchiha- dice guardandomi con un tono appena percettibile in quel casino.

Certo che a Pain poteva venire un modo più intelligente. Se qualcuno sentisse quel cognome scatterebbe subito in allarme.

Attivo lo sharingan cercando di non guardarlo negli occhi, farlo finire sotto un'illusione sarebbe un disastro.

L'uomo davanti a me si irrigidisce facendo un passo indietro impaurito, la serpe invece sembra essere eccitato nel vedere l'abilità innata del mio clan.

-Bene siete voi.- aggiunge porgendomi una busta. Controllo il contenuto meravigliandomi della lunghezza della lista. Faccio segno al mio “compagno” di dargli il compenso. L'informatore apre il sacchetto restando basito del contenuto. E adesso che succede?
-Non va bene?- gli chiede il Sannin

-N-no, va benissimo... anzi è molto di più delle mie aspettative. Vi ringrazio- risponde facendo un breve inchino, dileguandosi tra la folla com'è apparso.

Finalmente possiamo tornare a casa e porre fine a questa missione. Appena siamo lontani da occhi indiscreti infilo nuovamente la cappa, tornando a perdermi nei miei pensieri.

Quel tizio, i suoi occhi mi sono così famigliari, ma dove gli ho già visti?

Ma certo!

Percepisco del chakra che arriva a grande velocità verso di me. Mi scosto di lato estraendo in modo automatico la katana e uccidendo quell'essere che stava per attaccarmi. Osservo meglio e noto che è un serpente. Stringo i denti guardando l'uomo che ghigna divertito

-Ti sei deciso ad uscire allo scoperto.- dico mettendomi in posizione di difesa. Adesso vediamo come andrà a finire.

-Sai tuo fratello ha detto la stessa cosa.-

-Peccato che lui ha avuto la meglio- rispondo alla sua provocazione

-Già, ma sia io che tu sappiamo perfettamente che la tua forza non è al pari della sua-

Stringo la presa sull'elsa, odio chi mi paragona a lui!

-Io non sono Itachi- dico tra i denti partendo all'attacco cercando di colpirlo al fianco. Si scansa di lato mandandomi contro altri serpenti.

Impasto il chakra in bocca e formo i sigilli

Serpente, pecora, scimmia, cinghiale, cavallo, tigre! Katon - Goukakyuu no Jutsu! (Arte del fuoco tecnica della palla di fuoco suprema). Un'enorme fiammata parte della mia bocca concentrandosi davanti a me in una sfera che mano a mano si ingrandisce e viene spinta verso la serpe.

Tutti i suoi serpenti vengono bruciati all'istante e lui riesce a salvarsi saltando in alto portandosi su una cima di un albero.

Creo una mia copia che cerca subito di colpirlo senza lasciargli il tempo di attivare qualche tecnica strana.

Colpisce la mia copia con un calcio riuscendo ad allontanarla il giusto tempo per sputare Kusanagi e  ripartire all'attacco. Blocco il fendente e cerco di dargli un calcio al petto, si abbassa come previsto e riesco a colpirlo con un pugno allo stomaco. Si allontana da me massaggiandosi la parte colpita e guardandomi in cagnesco. Se mi paragoni ad Itachi vuol dire che non mi conosci per niente, io a differenza di lui me la cavo di più con i Taijutsu che con i Genjustu. Sorrido beffarda rimettendomi in posizione. Non devo abbassare la guardia.

Forma dei sigilli e delle maniche della tunica escono decine e decine di serpenti che corrono verso di me, cerco di decapitarli, ma sono troppi.

Richiamo nuovamente il chakra in bocca formando i sigilli: tigre, cavallo, cinghiale, drago, serpente, tigre! Katon -Shinku Ryu no Jutsu! (Respiro del drago cremisi)

Lo espello sotto forma di fuoco differente da quello di prima, un getto regolare e veloce come quello di un drago. I serpenti bruciano all'istante e aumento l'intensità cercando di colpire anche Orochimaru. Mi fermo mettendomi sull'attenti, che fine ha fatto? Com'è possibile che si sia spostato così velocemente? Quasi subito torno a percepire la sua presenza alle mie spalle, mi volto di scatto e vedo venire verso di me un enorme serpente, non mi lascia neanche il tempo di muovere un muscolo che mi avvolge tra le sue spire. Attivo più velocemente che posso lo sharingan ed in seguito lo sharingan ipnotico al terzo livello: Susanoo, la massima difesa. Una corazza verde scuro mi avvolge e grazie a questo il serpente non riesce a stringermi come dovrebbe

-Sai credo che avresti dovuto usare lo sharingan dall'inizio- commenta il Sannin da fuori, divertito e sicuro di avere la vittoria in pugno. Ad essere sincera lo credo anch'io. È la seconda volta che attivo Susanoo ed è molto difficile controllarlo, non so per quanto ci riuscirò ancora.

-Vediamo se riesci ad evitare anche questo!-

La presa del serpente si fa più salda, vedo un bagliore accendersi sulla pancia del rettile. Sta per esplodere! Se non riesco a controllare Susanoo adesso sono morta.

Stringo i denti e mi concentro più che posso. Non devo fallire.

L'esplosione è fortissima e riesco a mala pena a stare in piedi, l'onda d'urto però mi scaraventa all'indietro. Disattivo Susanoo cercando un appiglio o qualsiasi cosa mi permetta di fermarmi, il Sannin non mi lascia neanche il tempo di ragionare che mi colpisce in pieno petto con un pugno facendomi finire contro un albero. L'impatto è violento e sbatto sia la schiena che la testa, la spina dorsale mi manda alcune fitte che mi tolgono il respiro e la vista si fa annebbiata.
Cerco subito di curarmi, ma controllare il chakra mi risulta difficoltoso. Chiudo un attimo gli occhi cercando di concentrarmi.

-Piaciuto il mio serpentello? Una delle mie ultime tecniche create.-

-F-fai pena...- rispondo tra un respiro affannato e l'altro -Non hai fantasia-

Quella sarebbe una tecnica nuova? Spero tu stia scherzando, è lo stesso principio della sostituzione esplosiva. Hai solo usato un rettile al posto della copia. E questa sarebbe fantasia?

-No? Eppure mi sembra di averne molta- ribadisce avvicinandosi a me con il suo solito ghigno stampato sul volto -E adesso veniamo a noi-

-Prima ti do un consiglio- dico e senza che se ne renda conto gli pianto un kunai nel collo -Mai sottovalutare la preda ferita-

Mi porto alla sue spalle dandogli un calcio e facendolo finire per terra. Recupero la katana e cerco di allontanarmi il più possibile. Con il colpo che ho preso sono scombussolata e non riesco ad impastare il chakra. Non manca molto al covo, ma devo comunque provare ad evocare un corvo, dopo alcuni tentativi ci riesco. Per fortuna. Sospiro fermandomi dietro ad un albero per riprendere fiato. Non credevo di andare a pensare una cosa del genere, eppure per una volta vorrei essere come Nii-san. Freddo e concentrato sull'obbiettivo e non testa calda e sconsiderata come me. Sento un fruscio alle mie spalle, come cavolo ha fatto?! Scatto in avanti mettendomi in posizione di attesa.

Fai troppo rumore!

Dai cespugli salta fuori un serpente che mi guarda quasi come... Divertito? Ma che? Una fitta improvvisa alla base della testa mi toglie il respiro, giro appena lo sguardo notando che Orochimaru ha affondato i suoi denti nel mio collo. Stringo i denti cercando di liberarmi dalla sua stretta, porto una mano nel punto in cui mi ha morsa sentendo pulsare il mio cuore. Inizia a bruciare come un tizzone ardente e il dolore si fa sempre più intenso. Le forze mi abbandonano e le gambe non riescono più a sostenermi, così mi affloscio come un sacco vuoto cercando di non gridare per il dolore.

-C-che diavolo.... M-mi hai fatto...?- mormoro con un filo di voce, la vista si è fatta appannata di nuovo e la testa ha iniziato a girarmi. Non so per quanto riuscirò a restare cosciente. Nii-san non è ancora arrivato, mi sa che il mio corvo non è mai arrivato a destinazione. Guardo l'uomo davanti a me con gli occhi vitrei. Hai vinto, sei contento? Prima di chiudere gli occhi lo intravedo fare un salto indietro, allontanandosi da me, che sta succedendo?
Delle braccia mi sollevano stringendomi saldamente a quel qualcuno. Chi é?

Con le ultime forze costringo le palpebre a sollevarsi e guardare la persona che mi tiene stretta a sé. Vedo un ragazzo, scuro in volto, gli occhi fissi davanti a sé, lo sharingan attivo... Nii-san.
-N-Nii-san...- chiamo con un filo di voce che non sono sicura mi abbia sentito

-Sta tranquilla, adesso sei al sicuro.- risponde senza staccare gli occhi dal suo obbiettivo.

-S-scusami... h-ho abbassato la guardia...- aggiungo prima di venire avvolta dalle tenebre.

*** ***

Lo guardo in cagnesco attivando subito lo sharingan. Non doveva neanche provarci a farle del male. Ghigna divertito al mio sguardo furioso -Credevi che non sarei riuscito a mettere la mani sullo sharingan... Un giorno tua sorella mi cercherà e io sarò lieto di accoglierla.- dice con quel solito sorriso.
Kisame estrae Sameada mettendosi in posizione pronto a partire all'attacco

-Hai intenzione di vendicare la tua amichetta?- gli chiede sempre con quel tono, forma alcuni sigilli. Non così in fretta! Tigre! Kanashibari no Jutsu (Tecnica della paralisi). Lo blocco in quella tecnica basilare degli Ambu.

-Com'è possibile che io sia rimasto vittima della tecnica della paralisi?-

A volte mi stupisco della stupidità delle persone. Lo fisso in silenzio, rispondergli sarebbe inutile.

-Che potere oculare straordinario- aggiunge continuando a fissarmi.

Ok, l'hai voluto tu.
Magen: Kasegui no Jutsu! (Pali imprigionanti)

Attivo l'illusione imprigionandolo all'interno. Vediamo adesso come te la cavi con questa tecnica, è stata ideata per torturare e infliggere dolori inimmaginabili.

Ci ritroviamo io e lui nella dimensione dello Sharingan, uno di fronte all'altro, lui bloccato da degli enormi pali che lo trapassano da ogni parte del corpo.

Riesce a formare il sigillo di rilascio e per liberarsi definitivamente si amputa il braccio sinistro.

-Orochimaru, qualsiasi tua tecnica non ha effetto dinanzi ai miei occhi- dico accennando un sorriso di vittoria.

-Non pensare che sia finita così. Ci rivedremo.- aggiunge prima di dileguarsi nel nulla scuro in volto per la sconfitta appena subita.

Disattivo lo sharingan guardando Asuka preoccupato, da quando ha perso i sensi non ha smesso un attimo di dimenarsi per il dolore. Ancor prima di vedere arrivare il corvo avevo capito che c'era qualcosa che non andava. La prendo in braccio avvicinandomi ad un albero facendola sedere contro il tronco.

-Che cosa le ha fatto?- domanda Kisame avvicinandosi facendomi ritornare alla realtà

-Le ha impresso il segno maledetto-

-A che servirebbe?- chiede inginocchiandosi di fronte a lei.

Le scosto i capelli mostrando quello che all'apparenza sempre un tatuaggio -Reagisce all'utilizzo del chakra aumentando la forza e il potere di chi lo usa.- rispondo sfiorandole il collo sentendo pulsare il suo cuore

-Perché siete così preoccupato allora?-

-Perché si dice che sono un persona su dieci sopravvive, il segno assorbe tutto il chakra. -

-Vostra sorella è forte, riuscirà a sopravvivere.-

-Anche se sopravvive non so quanto riuscirà a controllarlo-

-Ci sarà un modo per aiutarla!-

Sorrido non l'ho mai visto così preoccupato per mia sorella -Non lo so... ma so dove posso scoprirlo.- aggiungo alzandomi prendendola in braccio. Non c'è un minuto da perdere.

-Bene allora andiamo.-
Prende in braccio mia sorella e senza lasciarmi il tempo di protestare si avvia al covo. Lo seguo in silenzio portando una mano alla spalla. Che idiota, me n'ero completamente dimenticato. Durante un allenamento con Asuka lei era riuscita a ferirmi con un kunai. Nessuno la batte nel Taijutsu, nemmeno io. Si è sentita in colpa per tutto il giorno. Ho dovuto faticare parecchio per farle capire che non era colpa sua. Si era messa a curarmi la spalla contro le mie proteste mettendo in pratica l'arte medica che ha iniziato a studiare da poco, se la cava molto bene e continuando così in breve tempo sarà un ninja medico a tutti gli effetti.

Nel giro di poco siamo al covo, Pain e Konan sono all'entrata pronti a partire, si bloccano guardandoci

-Che succede?- chiede Konan preoccupata vedendo Asuka

-Un problema con Orochimaru- risponde appena Kisame superandoli senza aspettare una risposta. Andiamo in camera sistemando Asuka nel suo letto. La copro per bene con diverse coperte e le sistemo un pezzo di stoffa umido sulla fronte, il mio compagno mi fa segno con la testa di andare a cercare il rimedio

Annuisco e mi dirigo alla porta -La affido a te- dico uscendo

-Dove stai andando?- chiede Konan bloccandomi per un polso -Tua sorella sta male e tu te ne vai?!-

Mi libero malamente dalla sua presa, la supero e mi fiondo nell'archivio chiudendomi dentro. Non ho tempo da perdere con lei.

Asuka mi aveva parlato di questa tecnica e so che molte informazioni sono raccolte in un libro che molti ignorano l'esistenza, ma non so quale sia.

-Da che parte comincio?-

Inizio a prendere libri e pergamene sulle varie tecniche iniziando a sfogliarli. Niente. Ne prendo altri e il risultato è lo stesso. Continuo per diverse ore facendo solo buchi nell'acqua.

Com'è possibile? Eppure sono sicuro che in uno di questi libri ci sia la soluzione. Non posso darmi per vinto. Non posso!

Prendo altri libri continuando, fino a quando sento bussare alla porta... e adesso chi è?

-A-avanti...-

Entra Konan con la testa bassa e un vassoio in mano -P-posso?-

-V-vieni...-

Si avvicina quasi intimorita appoggiando il portavivande vicino a me

-T-ti ho portato qualcosa da mangiare... Kisame ci ha raccontato tutto e mi dispiace per prima, dovevo tacere.-

-N-non scusarti, so che Asuka è tua amica.-

Sorride timidamente -Posso darti una mano?- chiede guardandomi

-C-certo...- rispondo abbassando la testa tornando a concentrarmi sui libri, allungo lo sguardo verso il piatto e noto che ha preparato i dango. La guardo non riuscendo a crederci.

-Kisame mi ha detto che ne vai matto- dice notando il mio sguardo

Arrossisco maggiormente abbassando la testa, è la prima volta che qualcuno si preoccupa per me in questo modo. Ne prendo uno iniziando a mangiarlo. È davvero brava a cucinare.

Passano diverse ore prima che uno di noi due trovi qualcosa.

-Questa pergamena ne parla...- dice porgendomela

...Il secondo e ultimo livello del segno maledetto può essere raggiunto solo tramite una pastiglia, seguita da una grande concentrazione di chakra. Nonostante ciò con la tecnica delle quattro nubi nere riesce a racchiudere chi ha assimilato la pastiglia all'interno in una sorta di barile, in modo che si possa raggiungere il secondo livello del segno maledetto senza perdere la vita...

A quelle parole mi gela il sangue nelle vene.
Porto una mano alla testa massaggiandomi le tempie, non posso credere che questa sia l'unica soluzione possibile.

-Non può essere l'unica soluzione!- dice Konan scattando in piedi -So che c'è ne un'altra...- continua tornando a cercare su un libro

Un'altra? Non esiste...

Butto malamente la pergamena sul tavolo, alzandomi e andando in camera. Kisame se ne sta seduto su una sedia, con le braccia conserte, la testa china e gli occhi chiusi. Fuori il sole è ormai tramontato da molto. Quante ore sono passate da quando mi sono rinchiuso lì dentro?

Cerco di chiudere la porta facendo il minimo rumore possibile. Inutile, l'uomo apre gli occhi guardandomi

-Trovato niente?- chiede

Annuisco sedendomi sul bordo del letto guardandola. Sembra che il dolore non voglia cessare. Prendo il panno ormai asciutto appoggiato sulla sua fronte, bagnandolo e rimettendoglielo.

-Allora?-

-L'unica soluzione possibile... è impossibile.-

-Che significa?- chiede guardandomi.

Gli spiego quello che abbiamo trovato, sbarra gli occhi spostando lo sguardo su Asuka. E adesso che posso fare?

Konan entra quasi come un uragano, con in mano il libro che prima stava leggendo -Che mi dici di questo?!- chiede porgendomi il libro

Leggo le prime righe, sospirando e distorcendo la bocca contrariato -Questo sigillo serve a ben poco, se la volontà della persona non è abbastanza forte per resistere alle tenebre.- dico chiudendo il libro

-Asuka è abbastanza forte per resistere alla tentazione!- esclama Konan guardandomi arrabbiata.

-No, ti sbagli- rispondo

Chi meglio di me può conoscere l'oscurità che avvolge il suo cuore?

-Non considerare Asuka come una ragazzina innocente perché non lo è- aggiungo guardandola

-In ognuno di noi c'è dell'oscurità, ma dobbiamo imparare a gestirla- continua lei quasi arrabbiata

-È impossibile gestirla- interviene Kisame guardandola -Soprattutto per chi ha fatto parte della squadra assassina-

Bisogna avere un cuore avvolto dall'oscurità per far parte degli Anbu.

Adesso più che mai capisco le parole del terzo.

-Mi hanno sempre insegnato a convivere con le tenebre e mai a domarle, perché si possono rivelare armi a doppio taglio- continua l'uomo

-Se si può convivere allora basta che si allena a controllarlo...-

-Usare il segno maledetto corrode lentamente il corpo portandolo sulla via del non ritorno-

-C-che vuoi dire?- chiede con un fil di voce

-Che si muore- risponde Kisame fissando Asuka quasi ipnotizzato

L'unica soluzione è la tecnica delle quattro nubi, ma ci vorrà tempo. Forse, riuscirà a resistere per un po'... forse.

-A che stai pensando?- mi chiede Kisame notando il mio sguardo

Sospiro -Di mettere in pratica l'unica soluzione possibile.-

-Sei fuori di testa?! Morirebbe comunque!-

-Cadrebbe solo in un sonno profondo per del tempo, ma non la ucciderebbe.- spiego sedendomi sul bordo del letto.

-Aspettiamo che si svegli, l'ultima parola aspetta a lei.- dice Kisame alzandosi e stiracchiandosi -Vado a fare due passi, ci vediamo più tardi.- aggiunge e si dilegua veloce come il vento.

-Vado anch'io...-

-N-nii....san....- mi chiama una voce quasi in un sussurro, mi giro di scatto vedendola mentre cerca di mettersi a sedere

-Asuka- mormoro aiutandola -Dovresti restare sdraiata- dico passando un braccio intorno alle sue spalle. Ha ancora la febbre alta, ma sembra che il dolore sia diminuito

-R-resta qui...- mormora appoggiando la testa sulla mia spalla, annuisco sistemandole la coperta sulle spalle.

-Non preoccuparti.-

-Vuoi che ti porti qualcosa?- chiede Konan guardandola

Annuisce, accennando un sorriso -M-mi porteresti dell'acqua?-

-Certo. Arrivo subito.- risponde uscendo quasi correndo

-Come ti senti?- chiedo

-Mi sento un idiota- risponde ridacchiando appena -Solo io potevo abbassare la guardi in quel momento... Scusami per averti fatto preoccupare...- sento la sua voce incrinarsi

-Smettila di incolparti, hai fatto tutto il possibile contro di lui.-

Stringe i denti, cercando di controllare le lacrime che le pungono gli occhi.

-Adesso pensa a rimetterti in sesto, e se vorrai ti aiuterò negli allenamenti.-

Alza la testa, ma subito la riappoggia sulla mia spalla portandosi una mano alla nuca

-Che succede?-

-H-ho sbattuto la testa... e mi gira un po'...-

L'aiuto a sdraiarsi, sedendomi poi sulla sedia lì vicino. Vorrei poter far di più, ma non posso. Chiude gli occhi portandosi una mano al collo nel punto in cui ha il segno maledetto.

-Ti fa ancora molto male?-

Scuote la testa -È sopportabile- dice accennando un sorriso

Sta mentendo.

-Non cambierai mai...- rispondo sospirando

*** ***

Sorrido massaggiando il collo. Il dolore non è diminuito neanche un attimo e per di più il braccio sinistro fatico a muoverlo.

Konan torna in stanza con un vassoio con acqua e cibo. Una montagna di cibo.

-Che c'è? Avrei fame no?- chiede guardando mio fratello

Arrossisce distogliendo lo sguardo. Ridacchio guardandolo, è proprio buffo.

Il dolore inizia ad aumentare e allo stesso tempo un formicolio mi percorre il braccio e il collo. E adesso che succede?

Stringo i denti cercando di calmarmi, il dolore non fa altro che aumentare. Perché proprio adesso?

-Calmati...- dice Itachi portandosi al mio fianco

-N-non ci riesco...- mormoro stringendo i denti

Vedo il mio braccio ricoprirsi con alcuni strani segni neri, piano piano si estendono fino alle dita.
Rilassati. Va tutto bene. Lascia che l'oscurità e l'odio avvolgano il tuo cuore. Una volta che li avrai accettati il potere inizierà a scorrere dentro di te e le cose saranno più semplici.

Di chi è questa voce?

Sento il mio corpo muoversi da solo e stringere qualcosa

-Asuka! Fermati!-

Fermarmi? Io sono ferma.

Sbatto un paio di volte le palpebre prima di rendermi conto di quello che sta succedendo.
-...A-Asuka...- mormora Konan guardandomi

Guardo le mie mani e noto che sono intorno al collo di Nii-san. Il suo sguardo è indecifrabile.

Mi allontano da lui, portandomi una mano alla testa. Cos'era quella voce? La mia immaginazione? Come ho fatto a muovermi da sola?

-Asuka...- dice Itachi guardandomi, mettendosi a sedere, massaggiandosi il collo -Va tutto bene?- chiede come se niente fosse.

Come può fare finta di niente?
-Va tutto bene?- faccio eco guardandolo alterata -Ho cercato di ucciderti e l'unica cosa che sai dirmi è questa!?- urlo in preda all'esasperazione

-Non l'avresti mai fatto.- risponde lui tranquillo

-Idiota- aggiungo scattando in piedi e avendo un giramento -Chi ti da la certezza che non lo avrei fatto davvero?-

Stringo i denti uscendo dalla stanza sbattendo la porta. Non posso rischiare di far del male a qualcuno... soprattutto se quel qualcuno è Itachi.

Mi sbrigo ad uscire dal covo, imboccando un sentiero appena visibile. Il cielo è coperto di nubi e tra poco inizierà a piovere. Poco importa.

Corro più veloce che posso raggiungendo la riva di un lago. Mi siedo li vicino guardando la superficie dall'acqua. Immobile e piatta.

Prendo un sasso facendogli fare alcuni rimbalzi prima di sprofondare. Due. Sospiro, portando le gambe al petto.

Un sasso viene lanciato sulla superficie, non riuscendo a fare nessun rimbalzo si inabissa subito.

-Fiasco un'altra volta.- dice Itachi vicino a me -Posso sedermi o rischio che scappi un altra volta?-

-Siediti- rispondo appena guardando da un'altra parte -Perché sei venuto?-

-Per chiarire quello che è successo- dice sedendosi

-Non c'è molto da spiegare-

-No?-

-No.-

-Quella non eri tu. Non hai niente...-

-Se succedesse ancora?- chiedo girandomi a guardarlo -Se la prossima volta...- mi blocco non riuscendo a credere a quello che potrebbe succedere. Appoggio la testa sulla sua spalla chiudendo un attimo gli occhi.

-Non ci sarà una prossima volta.- dice

-Come fai a dirlo?-

-C'è una tecnica che...-

-No.-

-Che stai dicendo? Dopo averla attivata anche utilizzando il segno non correrai nessun pericolo!-

-Non credo che funzionerà. Conosco poco questa tecnica, ma di una cosa sono sicura: con me è andato storto qualcosa.- rispondo

-Ne sei sicura?-

-Sì... In quel momento non mi sono resa conto di quello che stavo facendo. Era come se stessi dormendo e il mio corpo venisse usato da qualcun altro... Era come se non fossi io.-

-Se dovesse succedere di nuovo, ci sarò io a farti tornare in te.-

Forse le mie preoccupazioni sono infondate, Nii-san non è uno sprovveduto. È più forte di me e non avrà nessun problema a fermarmi.

-Grazie- rispondo dandogli un bacio sulla guancia, facendolo arrossire. Sorrido stringendomi di più a lui chiudendo gli occhi.

-S-scusami... non credo che riuscirò a restare sveglia...-

-Buona notte sorellina- risponde prendendomi in braccio e avviandosi verso casa.

Sorrido scivolando piano piano nell'oscurità, spero che quell'ombra sia stata solo la mia immaginazione.

  
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