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Autore: Sanae Nakazawa    25/01/2005    11 recensioni
Il fatto è che a sedici anni il cervello lavora di fantasia in maniera frenetica. Sopratutto se di mezzo ci sono questioni di sesso. Si rischia di arrivare a conclusioni che non stanno nè in cielo nè in terra, ma che ci vuoi fare! E' il bello di esser giovani!
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ron Weasley | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo Due

Iniziò tutto con una lettera.
Una semplice pergamena macchiata d'inchistro che mi provocò le palpitazioni per quasi due ore. O forse anche per tre, non ricordo bene.
Quello che so per certo è che verrò ricordato tra i cretini più fortunati della storia. Eh si, di culo ne ho e ne ho sempre avuto parecchio, sopratutto in quella occasione.
Ma procediamo con ordine.
Torno indietro di qualche anno, per fare un quadro più preciso della situazione.
All'epoca avevo sedici anni, i capelli fin sopra le spalle, e ben centottantasette centimetri d'altezza da trascinare in giro.
Avevo anche una ragazza, o per meglio dire quella che doveva sembrare una ragazza, ma vi racconterò anche questo.
A quel tempo ero semplicemente un bamboccio immaturo e complessato, che passava la maggior parte della sua vita a tediarsi su qualunque cosa.
Un buzzurro che giungeva subito alle conclusioni, che si riempiva la vita di contraddizioni.
Che storceva il muso disgustato quando il suo migliore amico gli confessava di aver baciato una ragazza, ma che segretamente desiderava farlo a sua volta.
Che accusava Hermione di essere una piagnona dalla lacrima facile, ma che aveva pianto come un bambino quando suo padre era stato ricoverato al San Mungo.
Insomma...ero così. Non mostravo spesso i miei sentimenti, sopratutto quelli che per uso comune venivano definiti "patetici", ma non per difendere il mio onore o per mantenere un'immagine, semplicemente perchè il pensiero di aprirmi mi faceva vergognare da impazzire (non che ora sia cambiatissimo...però vabbè).
E così bruciai qualche anno a fingere che la mia vita fosse perfetta, e che non avevo per nulla bisogno di nessuno, e che ero completamente appagato.
Conservai questo credo fin quando, quella mattina d'estate, le mie certezze crollarono come un muro, e il mio cervellino, passivamente adeguato alle situazioni, cominciò a vorticare senza sosta, come un cestello di lavatrice babbana.
La Tana, come sempre, era la meta favorita dei vacanzieri dal mondo babbano (naturalmente intendo Harry ed Hermione).
Grimmauld Place era stato definito un luogo troppo straziante da abitare per Harry (che quell'anno era riuscito a venir via da Priver Drive i primi giorni di Agosto), così mia madre, con tutta la comprensione del mondo, decise di lasciarci soli soletti in casa Weasley, salvo qualche fugace apparizione per assicurarsi che stesse regnando l'ordine.
Oh ma non ebbe mai, e dico mai, motivo di preoccuparsi o di aver noie su questo. Infatti era stata nominata "governante" ufficiale, nonchè sovergliante, Hermione.
Dare ad Hermione un incarico, sopratutto se tratta ordine e disciplina, è come stare in una botte di ferro.
State pur certi che lei lo eseguirà con tanta minuzia da dare il voltastomaco.
Comunque, Hermione a parte, che badava come un dittatore che i nostri comportamenti seguissero le norme stabilite, passammo dei giorni davvero divertenti e rilassanti.
Non avevamo il permesso di uscire oltre il cancello, però all'interno riuscivamo comunque ad organizzarci e a passare il tempo meglio che potevamo.
Quel giorno in particolare eravamo impegnati in un allenamento di Quidditch casereccio.
Ginny ed Harry, con la carica di due leoni, sferragliavano nella porta farlocca (composta da ferraglia lavorata appositamente) le Pluffe più violente che avessi mai tentato di parare.
Probabilmente la bella giornata di sole aveva entusiasmato anche loro e, mi trovai a pensare, se quel giorno ci fosse stata un'importante partita di certo l'avremmo vinta.
Hermione, accovacciata all'ombra di un pesco, ci osservava distrattamente.
Gli occhi vacui e le labbra nervose indicavano che i suoi pensieri andavano ben oltre l'abilità dei suoi amici nel gioco. Guardava freneticamente i boschi circostanti, la casa, ancora i boschi, poi il cielo.
Mi balenò l'idea che aspettasse un gufo importante ma poi, mi dissi, Hermione se avesse atteso notizie da qualcuno ce l'avrebbe di certo riferito prima che potessero venirci sospetti. O perlomeno l'avrebbe riferito a Ginny che tempestivamente si sarebbe fatta scoprire.
Cioè poteva benissimo attendere un gufo del suo "Vicky", peccato che le era arrivato proprio quella mattina (inutile stare a raccontarvi la litigata a colazione che era servita a riprendermi alla grande dal precoce risveglio).
Scrutai anche io il cielo con attenzione, ma nessun gufo comparve all'orizzonte.
Dopo aver rischiato la vita un paio di volte a causa della mia distrazione, ripresi gli allenamenti dicendomi che stavo prendendo un granchio e che Hermione era semplicemente annoiata dal vederci saettare in groppa a delle scope che lei considerava oggetti di tortura più che di diletto.
Passarono così alcune ore, il sole bruciava incessantemente e credo che quel giorno toccammo il picco di almeno quaranta gradi.
I nostri vestiti erano diventati un tutt'uno con la pelle quando decidemmo di smettere e di goderci un pò di ombra prima dell'arrivo di mia madre con consueto pranzo direttamente da Grimmauld.
Mi separai dal gruppetto con la scusa di avere il bisogno impellente di andare al gabinetto.
Entrai in casa con estrema lentezza sentendo ad ogni passo i muscoli dolermi senza tregua. Non ero abituè ad allenarmi per così tante ore di fila quando faceva così caldo e sopratutto quando la nostra signora e padrona usava svegliarci così di buon mattino (eravamo in piedi dalle sette).
Raggiunsi il bagno mettendoci tre volte il tempo dovuto e, una volta entrato e chiuso la porta magicamente, notai qualcosa alla finestra.
In un primo momento fui tentato di lanciare il campanello d'allarme (cioè di fiondarmi in cucina ed urlare a tutti dalla finestra che c'era un intruso) ma poi il vetro appannato cominciò a rivelarmi pian piano l'identità dellla "macchia sospetta".
Era un gufo.
Un gufo che riconobbi immediatamente dato che era quello che i Granger usavano di consueto per comunicare con la figlia. Aprii la finestra all'animale che espresse il suo disappunto sventolandomi l'ala in faccia prima di porgere la zampetta e darmi la possibilità di afferrare la lettera.
Non riuscivo a capire l'indisponenza dell'uccello, afferrai quello che dovevo afferrare e lo mandai via svuotando le tasche di qualche nocciolina rimasta dal banchetto della sera prima.
Il suo atteggiamento mi risultò chiaro poco dopo. In preda alla più forte crisi di curiosità della mia vita aprii la pergamena e lessi velocemente il contenuto. La familiare calligrafia minuta e ordinata della signora Granger mi risultò difficile da comprendere, ma mi sforzai quanto potevo.
Il succo era più o meno questo:
Cara Hermione, ti rispedisco la lettera che Kev ci ha tanto raccomandato di inviarti. Naturalmente non potevo dirgli dov'eri così gli ho assicurato che te l'avrei mandata io stessa. Ho ordinato a Billie di consegnartela solo se ti trova sola, come mi hai chiesto. Spero che vi stiate divertendo e che non stiate creando troppo disturbo ai Weasley, che ti prego di salutarmi tanto.
E infatti notai attaccata più in basso una busta da lettera babbana, con tanto di affrancatura. Alzai le sopracciglia guardandomi intorno, come se fosse possibile che in un bagno chiuso ermeticamente potesse entrare qualcuno. O ancor peggio che qualche coraggioso si prendesse la briga di spiarmi mentre espletavo i miei bisogni fisiologici.
Lottai con me stesso per qualche minuto prima di aprire con più grazia che potevo quella busta, nella mente continuavo a chiedermi chi diavolo potesse essere questo Kev e cosa cavoli avessa da dire ad Hermione.
Sopratutto, particolare non trascurabile, perchè mai lei nascondeva questa sua corrispondenza? Aprii la lettera convinto che si sarebbe rivelata come la risposta alle mie domande.
Il contenuto non era di particolare lunghezza. Anzi era più che altro un messaggio in risposta ad una domanda inviata precedentemente (inutile ribadire da chi).
Cara Hermione, scusa se riesco a risponderti solo oggi, ma finalmente ho trovato un ritaglio di tempo. Sono in alto mare con lo studio ma questo non mi proibirà di essere la settimana prossima a Londra, come avevamo stabilito. Non vedo l'ora Herm...mi manchi da impazzire.
Sono impaziente di farlo con te, non so come ho fatto ad aspettare fin'ora. Ora devo proprio lasciarti, ricorda che ti penso sempre...il tuo devotissimo, Kevin.
Kevin...? E chi cazzo è sto Kevin?
Vabbè...Kevin a parte...perchè diamine vuole "farlo" con Hermione?
E, sopratutto, vuole fare quello che ho capito io?
La mia testolina vuota venne riempita da domande del genere, per evitare di stramazzare a terra per lo shock dovetti usare il water come comodo divano e rilassarmi nuovamente per analizzare meglio il contenuto della lettera.
Era indubbio. Sto Kevin del cavolo voleva farlo con Hermione.
Ed era addirittura impaziente!
Addocchiai la finestra sperando di trovare il gufo di poco prima e fargli mandare indietro un bel vaffanculo stampato su tutto il contenuto di quella lettera blasfema ma, dopo l'ira iniziale, cominciai a ragionarci su.
Quella lettera non era univoca. Insomma, Hermione doveva aver risposto un "sì" alla sua proposta di farlo.
Non ero così sciocco da credere che una ragazza a sedici anni non avesse le sue pulsioni sessuali, ma addirittura farlo con uno che si chiama Kevin mi sembrava un'assurdità! (non che avessi qualcosa contro chi si chiama Kevin, però odiavo quel nome in quel momento)
Cominciai a fare illazioni su illazioni, una più improbabile dell'altra, alla fine arrivai alla conclusione che Hermione, delusa dal rifiuto di Krum (che non sapevo per nulla se ci fosse mai stato, eh), si era consolata con questo babbano e stava con lui segretamente. E che ora, per dimenticare appieno le sue disgrazie, aveva deciso di concedersi carnalmente a lui, riponendo nel sesso i suoi amari ricordi.
Non ero un grande esperto di queste cose, al massimo avevo sfogliato sporadicamente qualcuna delle riviste che Seamus custodiva gelosamente sotto il letto.
Il fatto è che a sedici anni ti credi padrone del mondo e credi che qualche donnino nudo in atteggiamento scabroso ti renda l'esperto di sesso più raffinato.
Riposi la lettera nella sua busta, rendendola immacolata con un Reparo semplicissimo. Riavvolsi anche la pergamena assicurandomi che nulla lasciasse presagire che qualcuno l'avesse già letta.
Mi specchiai notando che il mio sguardo corrucciato avrebbe tradito i miei sentimenti, così cercai in qualsiasi modo di tornare alla normalità, cosa che mi costò fatiche sovraumane.
Quando tornai in giardino tutti mi sembrarono allegri come al solito. Hermione era serena e rilassata e per un attimo la immaginai nell'atto di far sesso con uno sconosciuto, cosa che mi vietò di guardarla in faccia per le successive tre o quattro ore.
"E' arrivata questa per te" le dissi con tono distaccato, guardando sottecchi la sua reazione.
Lei rimase per qualche secondo sconcertata poi agguantò il tutto e lo lesse voracemente. Harry e Ginny si scambiarono qualche occhiatina curiosa, ma io dedicai la mia attenzione totalmente alle piante del giardino.
Mi aspettavo che l'incriminata ostentasse silenzio e che dopo aver letto quella proposta indecente arrossisse anche un minimo.
Invece tossicchiò tranquilla riponendo la lettera in tasca con particolare cura.
Tutti rivolgemmo l'attenzione verso di lei e, personalmente, ero pronto ad ascoltare la notizia pugnalapetto che ormai mi ero rassegnato a ricevere.
Invece Hermione non sembrava per niente imbarazzata (o perlomeno sapeva nasconderlo bene) ci sorrise e ci annunciò con voce pacata "Mia madre ci invita a stare da me per qualche giorno. Che ne dite?"
Bugiarda. Le avrei voluto urlare che era una bugiarda menzognera e che il contenuto di quella lettera non era assolutamente quello.
Non riuscivo a capire cosa avesse in mente quella stupida, ma neanche potevo rivelarle che avevo letto la sua posta in segreto.
Annuii, così fecero Ginny ed Harry, sicuramente più entusiasti di me.
"Non credo ci siano problemi, parlerò la mamma!" esclamò Ginny alzandosi diretta in cucina.
Non dissi nulla, non c'era bisogno che dicessi nulla. Potevo solo aspettare. Se Hermione aveva qualche segreto, presto o tardi sarebbe venuto a galla.

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CONTINUA

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I personaggi di Harry Potter sono © J.K.Rowling, Bloosmbury.
Come annunciavo sulla oneshot di qualche tempo fa sono bloccatuccia sulle ff che ho in corso, vogliatemi perdonare se ne inizio un'altra senza portare avanti  le altre, ma purtroppo non ci riesco proprio a fare altrimenti ;_;.
Volevo ringraziare tuttissimi per il supporto comunque! Baci baciii! :*

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