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Autore: Juls_RaptorBVB    24/10/2014    0 recensioni
Ho vissuto a Bradford fino all'età di 6 anni, quando mio padre si è dovuto trasferire in Italia per lavoro e ovviamente io sono partita con lui e il resto della famiglia. Non mi è mai mancato niente di quella città, eccezion fatta per una persona. Ricordo ancora i suoi capelli neri, gli occhi color caramello che brillavano di luce propria con soltanto la luce della luna ad illuminarli, la pelle ambrata, quel fisico minuto e la sua voce cristallina. Ora, a distanza di 15 anni torno a casa per studiare al college. Ora a 21 anni posso rivederlo. La mia mente è già oltre, lo sta cercando.
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Zayn Malik
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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"Hyeonsireun geudaero ttokgatdeorago
Urin hanayeonneunde
I want you back".
                   NU'EST - Not Over You
 
-Traduzione- 
"Even if a long time passed
The reality was just the same
We used to be one – I want you back."

 
 
CHAPTER 11.
 
-“Allora, di cosa dovevi parlarmi?”
E’ inutile girarci intorno, so benissimo che vuole parlarmi di Zayn e i convenevoli non mi sono mai piaciuti. Sono sempre stata una che va dritta al punto, diciamo.
Liam mi osserva qualche secondo, posa la sua tazza fumante di cioccolata, ordinata poco dopo di me, e si prende il tempo necessario per trovare le parole giuste.
-“Credo che tu lo sappia già.”
-“Si, lo so. E sai anche qual è la mia risposta. Non ho intenzione di tornare a vivere a due passi da Zayn, mi sembra di essere stata chiara su questo punto.”
-“Sai che quel ragazzo ha due occhiaie da far paura? E sai che per noi cantanti l’aspetto è tutto?”
-“Come?”
La rivelazione di Liam mi ha spiazzata, devo essere sincera. Sapevo che Zayn se la cavava benissimo senza di me ed è anche stato chiarissimo a riguardo. Allora.. perché?
-“Hai capito bene. Sta male, non vuole darlo a vedere ma sta male. E tu sai che è terribilmente testardo.”
-“E questo dovrebbe riguardarmi?”
-“Io credo di sì. Alla fine è colpa tua.”
-“Colpa mia?! Ma se è lui ad avermi chiusa fuori dalla sua vita!”
-“Mentiva, Trixie. Lo sai benissimo, lui mente invece di dire la verità. Gli sei sempre mancata in questi anni, ma se glielo chiedi lui ti dice di no. Non ha mai voluto che tu te ne andassi, ma era ferito. E le persone ferite dicono cose che non pensano. Lui è uno di quelli che pensa che facendo del male a qualcuno, smetta di soffrire lui stesso.”
-“Non ha voluto sentire ragioni, perché dovrebbe aver cambiato idea ora? Inoltre avevo 6 anni, che cosa potevo fare? Credi che mio padre avrebbe ascoltato i capricci di una bambina?”
-“Ovviamente no. Zayn non sta ragionando, ma io so che anche lui in fondo lo capisce. E’ ferito, te l’ho detto. Non riesce a vedere una cosa così evidente.”
-“Che posso fare?”
-“Sai anche questo.”
Non rispondo. Rifletto sulle parole di Liam. E se avesse ragione?
-“Posso avere del tempo per pensarci?”
-“D’accordo, Trixie. Ma non metterci troppo.”
Detto questo, Liam si alza e con un gesto secco attira l’attenzione del cameriere, paga anche per me e si volatilizza prima che io possa protestare.
Rimango ancora qualche istante a rimuginare sul da farsi poi esco nel gelido clima inglese e mi dirigo velocemente verso casa.
 
Nel tragitto dal bar a casa ho già preso la mia decisione. Non posso e non voglio stare lontana da Zayn. Deve sapere tutta la verità. In realtà, avevo già deciso prima ancora che Liam tentasse di convincermi. Non volevo separarmi dal ragazzo dagli occhi color caramello a 6 anni, e non voglio farlo ora.
Chiamo Liam al volo e gli confermo che di lì a poche ore mi sarei trovata a casa Malik, lui deve inventarsi qualcosa per trattenerlo nel frattempo.
 
 
ZAYN
 
Liam sta girando per casa mia agitatissimo. Non l’ho mai visto così. E’ arrivato mezz’ora fa e non fa altro che andare dalla finestra che da sul vialetto, alla porta d’ingresso. Nel frattempo controlla il cellulare, inquieto.
L’ultima volta che l’ho visto così, doveva incontrare la sua ragazza per la prima volta. Non me la racconta giusta, ma appena provo a chiedergli qualcosa, mi liquida con un cenno della mano.
-“Payne, mi rendi nervoso. Rilassati!”
-“Io sono calmissimo.”
-“Non sembra proprio. Sei sudato, in pieno inverno. E tu non sudi mai, nemmeno d’estate.”
-“E’ sicuramente una tua impressione!”
Scuoto la testa. Quel ragazzo è senza speranze, ma se non vuol dirmi nulla non fa niente. E’ uno di quelli che parla solo se ne ha voglia.
Decido di sedermi sul divano e accendo la tv. Se non altro, almeno mi distraggo dal suo via vai. Mi sta facendo girare la testa.
Dopo un quarto d’ora di zapping, finalmente trovo un canale decente: una partita di basket. Mi metto comodo e convinco Liam a sedersi vicino a me. E’ piuttosto sportivo, per cui non oppone troppa resistenza quando si siede, anche se il cellulare rimane incollato a lui, come una cozza allo scoglio.
-“Hai dormito ultimamente?”
La sua domanda mi spiazza. O meglio, non me la aspettavo di certo. Che posso dire? Lo sa benissimo che non ho chiuso occhio da quando Trixie è sparita, senza lasciare traccia. Ho il sospetto che sia a causa mia, ma non ho intenzione di andare a cercarla. Se vuole tornare, sarà lei a farlo.
Trixie. Ripercorro mentalmente le tappe salienti della nostra infanzia. Ancora non mi spiego perché sia andata via e mai più ritornata. Razionalmente capisco che a quell’epoca non potesse fare più di tanto, ma allora perché non è tornata fino ad ora? Perché non appena ha potuto, non si è precipitata a Bradford? Forse c’è di più, ma allora perché non me ne ha parlato?
-“A che cosa pensi?”
Proprio adesso Liam ha deciso di essere sveglio e attivo? Che palle.
-“Nulla di importante.”
-“Quando dici così, significa che è estremamente rilevante!”
-“Liam, puoi tornare a fare quello che facevi poco fa? Qualsiasi cosa facessi.”
-“Come vuoi. Tanto tra poco ci sarà la resa dei conti.”
-“Cosa?”
-“Niente, niente.”
Lo fisso sospettoso. Non credo di aver capito bene, non so cosa voglia dire quello che ho sentito, ma immagino che lo saprò tra poco.
Ho notato che ha sorriso quando ha letto un messaggio, quindi chi gli ha scritto deve essere una persona abbastanza importante per lui.
Quando sto per chiedergli che succede, il campanello di casa annuncia una visita. Mi alzo dal divano e vado ad aprire.
-“Finalmente!” esclama Liam, euforico.
Lo ignoro e apro. Davanti a me c’è Trixie.
 
 
TRIXIE
 
Zayn mi sta fissando scioccato. Ovviamente non si aspettava il mio arrivo. Cosa mi è saltato in mente quando ho chiesto a Liam di bloccarlo a casa? Dovevo avvertire. Che stupida che sono!
Non oso muovere un muscolo, fisso immobile il ragazzo di fronte a me e ho la sensazione che anche il fatto che io respiri possa farlo innervosire.
Ho sbagliato a seguire il consiglio di Liam. Mi volto e scendo gli scalini di corsa, diretta all’auto che ho noleggiato per andare all’università. Quello che non avevo deciso quando ero partita, era se ritornare nella mia vecchia casa o nel nuovo appartamento che ho lasciato. A giudicare da quello che sta accadendo, temo di dover riportare le valigie all’appartamento.
-“Aspetta.”
E’ molto più di quello che speravo. Mi blocco in mezzo al viale, senza osare respirare.
-“Vieni dentro.”
Mi volto lentamente e torno sui miei passi, riportandomi davanti a Zayn.
Lo supero ed entro, aspettandomi di essere cacciata, ma non succede. Anzi, il ragazzo si siede sul divano di casa sua e mi invita a fare altrettanto. Nel frattempo, Liam ha raccolto le sue cose e si è inventato una scusa pessima per lasciarci da soli. Si appresta ad uscire, ed io, disperata, cerco di fermarlo.
-“Andrà tutto bene.”
Il suo sussurro è quasi impercettibile, e non capisco a chi sia rivolto: Zayn sembra teso quasi quanto me. Da quando siamo a disagio tra di noi? Non mi sono mai sentita così, con lui.
Rimasti soli, io e Zayn continuiamo a fissarci senza aprire bocca. Immagino di dover essere io a rompere il silenzio, alla fine ho chiesto io di vederlo.
-“Dobbiamo parlare.”
Il ragazzo si mette comodo e mi guarda, come se si aspettasse qualcosa di spettacolare.
E adesso? Deglutisco a fatica e vado alla finestra che da sul viale d’ingresso. Mi viene più facile parlare se non lo sto guardando in faccia. Faccio un respiro profondo, prendendomi ancora tempo, e comincio a raccontargli com’è stata la mia vita finora.
-“Vorrei che tu sapessi che non ti ho dimenticato nemmeno per un istante. Volevo tu fossi accanto a me quando avevo 6 anni e ti vedevo sfocato a causa delle lacrime che scendevano come una cascata mentre mi allontanavo sempre più da te; Dio solo sa quanto avrei voluto scendere da quella macchina e correrti incontro. Ti volevo con me quando ho cominciato la nuova scuola, in ritardo, e tutti i miei compagni delle elementari mi guardavano incuriositi; sai quanto io odi gli sguardi delle persone addosso. Per questo c’eri sempre tu, mi aiutavi e in quel momento mi sono sentita più sola che mai. Mi mancavi quando nelle medie continuavo a subire torti dai compagni che mi reputavano diversa perché ero timida e introversa; ho desiderato che tu ti materializzassi e mi mostrassi quanto eri cambiato in quegli anni, ma non sei arrivato. Gli anni delle superiori poi sono stati terribili: la mia prima volta, il mio primo ragazzo, la prima cotta, le prime delusioni d’amore. Ero a piangere sempre sola nella mia stanza, con l’orsacchiotto che mi avevi regalato tu anni prima, stretto al petto. Mi sono chiesta tante volte quanto avrei dovuto aspettare per poterti rivedere e restare con te, per sempre. Mi mancavi ogni giorno di più e ogni giorno ero sempre più consapevole che avrei dovuto diventare indipendente sia finanziariamente sia come persona, per poter intraprendere un viaggio come quello di ritorno a Bradford. Poi, quando finalmente è successo mi sono precipitata qua. Ho avuto una discussione con i miei genitori prima di partire, ma avevo aspettato ben 15 anni per poterti rivedere. Scusami se ti sono sembrata menefreghista, scusami se non ti ho telefonato e non sono corsa prima da te, ma volevo essere certa che niente e nessuno mi avrebbe separata nuovamente da te e chiamarti.. beh, sarebbe stato semplicemente troppo doloroso. Poi, quando ti ho visto in tv mi sono resa conto di quanta strada tu avessi fatto e quanta ne dovessi fare ancora io. Mi sono data da fare con tutta me stessa ed ora eccomi qua. Ho le valigie in macchina, aspetto solo che tu mi dica se tolleri la mia presenza oppure se devo traslocare definitivamente.”
Lo osservo brevemente prima di proseguire, questa volta guardandolo negli occhi.
“Mi mancavi ogni momento di più, e ogni momento senza te mi squarciava l’anima. Voglio che tu lo sappia. Non è passato un solo istante senza il tuo volto nella mia mente. Solo che, beh, non potevo immaginare che saresti diventato così” dico indicandolo, come se questo potesse esprimere chiaramente quello che voglio dire “così perfetto. Il ricordo di te era quello di un bimbo di 5 anni e, fin da piccola sapevo che saresti diventato bellissimo. Ma non così, ecco. nella mia ingenuità ho creduto di poterti avere tutto per me, per recuperare il tempo perso. Invece sei fidanzato, sei famoso e hai degli amici. Sei andato oltre, hai smesso di aspettare, e forse quello che ti ho detto poco fa non ha nemmeno senso. La cosa migliore è che io torni in Italia e non provi più a contattarti.”
Mi volto verso la finestra per asciugare le lacrime che hanno cominciato a scorrere.
Cazzo se fa male, credevo che sarebbe andata diversamente ma cosa mi aspettavo? Stupida, sono stata una stupida. Gli ho anche fatto un discorso che può essere scambiato per una dichiarazione e, forse, in parte lo è. Ma non è né il luogo né il momento per farlo.
Mi muovo verso la porta d’ingresso, ma proprio quando sto per aprire la porta, la voce profonda di Zayn mi blocca.
-“Non osare scappare di nuovo da me. Non ti permetterò di andartene un’altra volta.”
Faccio giusto in tempo a voltarmi che le sue braccia si chiudono intorno al mio corpo. Zayn Malik mi sta abbracciando.  





CIAO A TUTTE!!! COME STATE? SONO TORNATA CON UN NUOVO CAPITOLO. CI HO MESSO TANTISSIMO A PUBBLICARLO PERCHE' ERA MOLTO IMPORTANTE SCRIVERLO BENE :D SPERO VI PIACCIA. FATE SAPERE! JULS__
  
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