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Autore: tinta87    25/10/2014    2 recensioni
Ben e Semir. Uno contro l'altro. Come ci si sente a dover inscenare la propria morte per salvare la vita delle persone che consideri la tua famiglia?
Parte dell'episodio "Uno contro l'altro" visto con gli occhi, la testa ed il cuore di Ben.
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ben Jager, Semir Gerkan, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 3: Resa dei conti

Capitolo 3: Resa dei conti

 

 


Siamo all'indirizzo che mi ha fornito Semir. C'è del movimento fuori dal magazzino. Siamo abbastanza vicini per riconoscere Raisser insieme ad uno dei suoi uomini. Probabilmente se ne stanno andando. Questo vuol dire che non si porteranno dietro Andrea e le bambine e hanno in mente solo una cosa: ucciderle.
Non lo permetteremo.
Controllo che la pistola sia carica e con rabbia richiudo il caricatore.
Non lo permetterò.
<< Nel furgone ci sono tre figure >> mi dice la voce nell'auricolare.
So che sono loro, non chiede nemmeno conferma.
<< Sto entrando in contatto con Steffen >> ci informa Semir.  Hartmut ci ha fornito un minuscolo apparecchio da inserire nell'orecchio che si attiva con la pressione di un dito. Avevo visto queste cose nei telefilm americani non credevo esistessero realmente.
<< Fai attenzione socio >> rispondo
<< Anche tu >>

Raisser si avvicina al furgone. Adesso ha tre uomini con se.
<< Tenetevi pronti >> ordino alla squadra.
Il portellone posteriore si apre e vedo una figura che si scaglia contro l'uomo: Andrea. Nello stesso momento due ombre più piccole escono dal furgone e scappano: << Le bambine, prendete le bambine >> praticamente urlo all'auricolare ai due agenti posizionati dalla parte opposta alla mia. Dopo pochi secondi uno dei due colleghi  mi risponde: << Ispettore le figlie di Gherkan stanno bene, le portiamo al sicuro nella macchina >>
<< Ottimo >> chiudo gli occhi e sospiro.
Le mie principesse sono salve
Ma non è ancora finita. Sento rabbia, tantissima rabbia. Aspetto solo il segnale per entrare in azione.
Raisser ha fatto inginocchiare Andrea, ha un telefono cellulare e la pistola puntata alla testa della donna. Siamo ad un centinaio di metri da loro. Il buio ha permesso di avvicinarci silenziosamente senza farci vedere e sentire.
<< No Andreaaaaa.. >> sento distintamente la voce di Semir dal cellulare. Eccolo il segnale.
<< Ora!! >> urlo ai collegi.
<< Fermo Raisser >>
Si immobilizza all'istante.
<< Tu? Tu sei morto! >> è sorpreso. Non si aspettava davvero di trovare me. Colgo un lampo di terrore negli occhi.
<< Ben >> sento Andrea in sottofondo.
<< Butta la pistola >> gli ordino
Perché non mi ascoltano mai? Ovviamente inizia a sparare all'unisono con i suoi scagnozzi e si fa scudo di Andrea fino a che non arriva allo sportello del furgone, la lascia cadere e terra e sale. Non so bene cosa stia succedendo intorno a me, ho sentito i colleghi sparare, ma io ho solo un obiettivo nella mia visuale.
<< Andrea stai bene?>> le chiedo avvicinandomi
<< Si! Prendi quel bastardo!>>
Non me lo faccio ripetere due volte. Raisser parte a tutta velocità, ma non mi sfuggirà ! Sono troppo bravo in questo: prendo la mira, mano ferma e sparo tre colpi. Ruota posteriore e motore ko. Il mezzo finisce contro una recinzione e non mi muovo di un centimetro; aspetto Raisser, è l'ora di fare i conti. Esce dal furgone, zoppicante.
<< È finita >> Non ha molte alternative adesso. << Fermati o sparo >> rimane immobile, testa bassa. Alla fine alza lo sguardo e non mi sfugge il suo ghigno soddisfatto. Che diavolo...
Sento il boato e una forza che mi spinge indietro. Atterro violentemente con la schiena a terra. Di nuovo. Sulla stessa spalla di oggi. Maledizione!
La pistola mi sfugge di mano, devo riprenderla. Mi alzo faticosamente per raggiungerla, le orecchie che fischiano. Sento di nuovo dolore. Un calcio in pieno viso. Maledetto Raisser.
Mi sovrasta con tutta la sua forza. Un pugno all'altezza delle costole, poi un altro ed un altro ancora. Fa male. Sono senza fiato, così mi ammazza. Non riesco a reagire, sto perdendo il controllo del mio corpo.

No, maledizione Ben.

Non puoi permetterlo, non può finire così.
Si scaglia contro di me per l'ennesima volta. Per una frazione di secondo ho un'immagine chiarissima davanti agli occhi, la foto che tengo sul comodino di camera mia: Semir, Andrea, Aida Lilly e me; la mia famiglia.

Eccola tutta la mia forza.
Con tutta la rabbia in corpo uso la sua spinta per fare da ponte e catapultiamo entrambi a terra. Ma questa volta non sento niente, nessun dolore, solo adrenalina. Mi alzo con un guizzo e scarico un destro micidiale e poi un altro. Raisser cade a terra privo di sensi. Adesso è davvero finita.
Mi sollevo cercando si fare un respiro profondo, guardo il cielo e respiro di nuovo.

È finita.
Poi arriva il dolore, forte, lancinante alle costole. Non me l'aspettavo e mi sbilancio all'indietro.
Chiudo gli occhi e cerco di respirare di nuovo. Il giubbotto della polizia mi dà fastidio; cerco di slacciarlo, ma due braccia mi stringono...in un abbraccio.
<< Mio dio Ben! Io ho avuto paura che tu ti fossi davvero fatto ammazzare per noi, non credevo di riabbracciarti di nuovo.. Grazie Ben, grazie di tutto >> Andrea mi travolge come un fiume in piena! Sta piangendo sulla mia spalla. Mi coglie di sorpresa e non rispondo subito all'abbraccio, ma poi mi lascio andare, appoggio la testa sulla sua spalla e mi faccio coccolare da questo abbraccio materno.
Andrea si allontana leggermente e mi prende il viso tra le mani: << Stai bene? >> annuisco
<< Sicuro? >> chiede di nuovo sfiorando il livido che probabilmente si sta formando sullo zigomo.
<< Adesso sto bene..ho solo qualche ammaccatura >> cerco di sdrammatizzare
<< Zio Beeeen !!! >> riconoscerei questa voce tra milioni di persone.

Aida.
Le due bambine corrono verso di me; mi inginocchio ed apro le braccia per accoglierle.
<< Le mie principesse >>
Le stringo forte.
<< Zioo >> mi dice la piccola schioccando un bel bacio sulla guancia.
<< Zio Ben ci hai salvato! Sei il mio eroe >> dice Aida abbracciandomi di nuovo
<< Si, sono il tuo eroe ma non lo dire a tuo padre >> sorrido. Non so dopo quante ore, ma finalmente sorrido felice.
<< Mamma io voio il gelato >> chiede Lilly e scoppiamo tutti  a ridere.


Dieci minuti più tardi sono a sedere sul retro dell'ambulanza. Il medico mi ha fasciato le costole, niente di rotto, solo una forte contusione. Voleva trascinarmi all'ospedale per fare una lastra di controllo ma non ho la forza di affrontare medici ed infermieri; ho promesso che se il dolore dovesse peggiorare sarei corso al pronto soccorso. Mi ha così prescritto un antidolorifico ed una bella dormita. Francamente ne ho proprio bisogno. Sono esausto, nel vero senso della parola. Adesso che è tutto finito, l'adrenalina ha lasciato spazio alla stanchezza e ad un tremendo mal di testa. Vorrei farmi una bella doccia ed infilarmi nel letto per dormire una giornata intera.
Aida non mi ha lasciato un istante e sta dormendo appollaiata a me. Lilly, invece, si è appisolata in grembo alla mamma nell'auto della polizia, in attesa di Semir che dovrebbe arrivare da un momento all'altro.
Come previsto spunta una BMW nera. Non fa in tempo a fermarsi che il piccolo turco esce e corre verso di noi. Andrea è già fuori dalla macchina con Lilly ancora in braccio.
<< Amore mio >> dicono quasi all'unisono e si scambiano un bellissimo bacio.
Sorrido e guardo Aida ancora bella addormentata. La bacio sulla testa: << Sveglia piccola, è arrivato papà >>
Apre gli occhi ancora assonnata e mi guarda con una dolcezza che solo i bambini possono avere.
<<  Dov'è ? >> mi chiede. Le rispondo con un cenno del capo.
<< Andiamo >> mi dice prendendomi per mano. Mi alzo con non poca fatica e ci avviciniamo.
 Semir si allontana per un attimo da Andrea e volge lo sguardo verso di noi. << Aidaaaa >> si inginocchia ed aspetta il suo abbraccio; la piccola lascia la mia mano e corre verso il padre con un sorriso stampato in volto.
<< Stai bene tesoro mio? >>
<< Si papà! Zio Ben ci ha salvato! >>
Semir mi guarda divertito ed io faccio spallucce.
<< Stai bene papà? Anche tu hai un occhio nero, chi è stato? >>
<< Uno degli uomini cattivi >>
<< Allora tu e zio Ben ci avete salvato! >>
<< Certo piccola mia! >> le risponde Semir sollevandola e portandola in braccio verso di me.
<< Tutto bene socio? >> chiedo
<< Si tutto bene. Tu? Sei pallido…. >>
<< Ho solo un po' di mal di testa.. >>
<< Papà il dottore ha medicato zio Ben, gli ha messo una fascia lunga e ben stretta >>
<< No  Aida non.. >> cerco di fermarla, invano.
<< Voleva portarlo in ospedale però lui non è voluto andarci.. >>
<< Ben... >> oddio Semir potrebbe iniziare con la paternale, ha lo sguardo risoluto, devo troncare la conversazione sul nascere.
<< Sto bene Semir, davvero! Ho le costole fasciate, avrò un bell'ematoma ma il dottore ha detto che non c'è niente di rotto. Ho bisogno solo di una doccia e di un letto!>>
<< Ma... >>
<< Niente ma, non sono così sprovveduto! Fidati papino..>>
Aida inizia a ridere ed io sono salvato dalla Kruger che arriva verso di noi.
<< Ottimo lavoro signori! Direi che dopo questa giornataccia vi meritate un paio di giorni di riposo. Ci vediamo lunedì >>
Semir ed io ci scambiamo uno sguardo d'intesa.
<< Jager ? >> chiede il capo rivolgendosi a me. Cavolo! Non vorrà mica il rapporto? Non ce la posso fare a scriverlo adesso. Deve aver letto il terrore nei miei occhi ed il flusso dei miei pensieri, perché mi risponde: << stia tranquillo Ben, il rapporto potete scriverlo in settimana. Vuole un passaggio a casa?>>
<< Ah ok...si, grazie!>>
<< L'aspetto in macchina..Buonanotte Semir>>
<< Notte>> risponde.
Aspetta che si sia allontanata abbastanza per rivolgersi a me divertito:<< Hai capito il bell'ispettore Jager? Mi sono perso qualcosa?>> chiede dandomi una pacca sulla spalla. Quella spalla.
<< Aia! Si, che sono caduto tre volte su questa spalla. Grazie per avermelo ricordato >>
<< Papino! >> lo ammonisce Aida.
<< Scusa non lo sapevo. >>

<< Comunque il rapporto lo scrivi te! >> gli dico divertito << Mi pare il minimo >>

<< Ok, hai vinto! >>
<< Ci vediamo domani socio >> lo saluto dandogli un veloce abbraccio. Ma Semir mi trattiene sussurrando all'orecchio << Grazie di tutto Ben >>. Ha di nuovo la voce spezzata, emozionata.
<< Ti voglio bene Semir >>.




Ciao a tutti!
Eccomi qua con questo nuovo capitolo. È stato più difficile del previsto. Non è stato facile descrivere le scene d'azione dal punto di vista di Ben. Non so se ci sono pienamente riuscita, mi auguro di non aver reso la lettura troppo pesante. Spero anche di non essere stata troppo "smielata", di solito non lo sono,  anzi sono piuttosto sadica e cattivella, sopratutto quando di mezzo c'è un personaggio che mi piace come Ben. Magari mi rifarò di cattiveria in futuro. :-)
In realtà questo dovrebbe essere il capitolo finale, ma l'episodio non si è concluso così quindi magari potrei scrivere un altro piccolo capitolo...sono davvero indecisa..
Vorrei ringraziare Chiara e Maty per le loro preziosissime recensioni, è sempre un gran piacere leggervi! Un grazie di cuore a chi ha inserito la storia  tra quelle seguite e preferite ed a chi mi ha aggiunto agli  autori preferiti: grazie grazie grazie!
Grazie anche a chi semplicemente ha fatto visita da queste parti!
Un abbraccio
Tinta87



   
 
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