Storie originali > Soprannaturale > Vampiri
Segui la storia  |       
Autore: Tomocchi    25/10/2014    9 recensioni
Prendete un vampiro, il classico vampiro bello e tenebroso. Fatto?
Bene, ora lanciatelo via!
Niklas, vampiro per necessità, nerd a tempo pieno e con seri problemi d'immagine, è quanto di più lontano possa esserci dai vampiri scintillanti dei libri per ragazzine. Scontroso, musone e fissato con i giochi per pc.
Addizionate all'equazione Jackie, una bimbaminkia fan di Twilight, One Direction e testarda come un mulo.
Niklas vorrebbe conquistare la bella della classe e Jackie renderlo un "vero" vampiro.
Riusciranno nell'impresa?
"Niklas! Sei un vampiro! Dovresti essere un figo della madonna e invece guardati! Sei brutto, scusa se te lo dico, davvero brutto!"
"Ma a te cosa importa? Sarò libero di fare quello che voglio!"
"No! Cavoli, no! Non posso permettere che un vampiro con grandi potenzialità si butti via così!"
"Grandi potenzialità? Ma ti rendi conto di cosa stai dicendo? Vattene da casa mia subito!"
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Another Way- Un altro modo di essere vampiro'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

ANOTHER WAY
UN ALTRO MODO DI ESSERE VAMPIRO

 

Capitolo 45
Festa

 

 

 

Irlanda, Provincia di Dublino, Venerdì sera.

“Mi spieghi perché devo vestirmi bene?”, domandò Niklas, finalmente e nuovamente moro – viva la tinta! – mentre Jackie sistemava il colletto della camicia nera che lui indossava.
“Perché ci hanno invitato ad una festa.”, rispose la ragazza, esasperata.
Era ormai la quinta volta che lo ripeteva, non ne poteva più.
La loro classe aveva organizzato una festa di fine anno a casa di Judy, una loro compagna piuttosto famosa per essere frivola e superficiale – lo sapeva perché Nik gli aveva raccontato di quella volta che aveva dovuto fare una ricerca con lei e del’istinto di strozzarla sopraggiunto dopo i suoi discorsi.
Insomma, una del gruppetto dei vip.
Stranamente erano stati invitati sia lei che Nik, ma Jackie non ci aveva pensato più di tanto: finalmente era arrivato il momento della loro gloria!
Non sarebbero più stati gli sfigatelli lasciati in disparte.
Per fortuna Daniel era stato escluso, perciò non avrebbero dovuto preoccuparsi di disturbi vari e in sostanza avrebbero potuto godersi a pieno il party.
“Che festa?”, domandò il vampiro, confuso.
“Quella che organizzano ogni volta a fine Maggio prima che si concluda l’anno.”, specificò Jackie con un sospiro.
“Non l’hanno mai fatta prima. Non ne ho mai sentito parlare.”
“Questo perché eri orrendo e non ti ci hanno mai invitato.”
“Viva la sincerità.”
“Verità, Niky, verità. Io lo sapevo solo perché, per forza di cose, postavano le foto su Facebook e non potevo non vederle…”, mormorò la brunetta, rabbuiandosi per qualche istante.
“Ma questo è il nostro anno! Gli faremo vedere che hanno fatto male a escluderci fin dal principio. Siamo anche noi dei fighi, ah!”
“… quindi ci andiamo per ripicca?”, domandò confuso l’austriaco.
“No, no, per divertimento! Il fatto che poi li faremo sentire in colpa è giusto un plus.”, commentò con un sorriso sadico la ragazza, sistemando l’ultimo bottone della camicia del fidanzato.
“Ecco fatto! Sei perfetto.”, cinguettò, congiungendo le mani.
Il vampiro chinò appena il capo, in imbarazzo, mormorando un bassissimo “Grazie… anche… tu… non sei male…”
“Cosa hai detto?”, chiese Jackie, distratta.
“Nulla. Nulla di nulla.”, farfugliò l’altro prima di prendere in mano il proprio borsellino con il cellulare nuovo di zecca.
Kevin aveva scelto proprio un bel telefono.
La giovane si guardò ancora una volta allo specchio, arricciando una ciocca di capelli castani attorno al dito indice; li aveva raccolti in un chignon, abbellendoli con un finto fiore di rosa canina – altrimenti come avrebbe potuto baciare Niklas? – e doveva dire di esserne soddisfatta: Leenane aveva fatto un ottimo lavoro.
Il vestito era di un bianco che sfumava al rosa verso la fine, smanicato, con un’ampia gonna che le arrivava sopra il ginocchio.
Con un sorriso, controllò che anche il trucco fosse a posto –un filo di matita nera e un semplice lucidalabbra color corallo – e prese la mano del suo ragazzo nella propria.
“Possiamo andare!”, esclamò, dirigendosi verso la porta di casa di Niklas e bloccandosi proprio davanti ad essa.
I due rimasero fermi per qualche minuto.
“... Beh? Apri.”, la invitò il vampiro, con un gesto della mano.
Jackie sgranò gli occhi e successivamente gonfiò le guance, mettendosi una mano sul fianco.
“Sei tu l’uomo! Tu la dovresti aprire e farmi passare per prima!”
“Ah, sì. Che rottura…”, borbottò l’altro, abbassando la maniglia per spalancare la porta e permettere a Jackie di uscire.
“Bravo. Vedi che le cose le sai?”  
Il ragazzo roteò gli occhi prima di seguirla fuori, sbuffando sonoramente per far capire il proprio disappunto.

***

“Ecco. Siamo in ritardo. Lo sapevo, io!”
“Finché ti metti le scarpe coi tacchi, ci credo!”
“Niky, chiudi quella bocca. Se solo tu avessi la patente…”
“Hai mai visto un vampiro con la patente? Già è stato un casino fare la carta d’identità e il passaporto! E sentiamo, dove prenderei i soldi per un’auto? Jackie, smettila di sparare cazzate! La prossima volta, niente tacchi!”
La coppia, con il fiatone, rimase in silenzio per oltre un minuto davanti alla porta d’ingresso della casa della loro compagna, prima di suonare il campanello.
Si poteva già sentire la musica pop e house che andava, cosa che fece storcere il naso al giovane vampiro.
Quanto rumore inutile…
Judy aprì loro già mezza ubriaca e con un bicchiere colmo di un liquido non ben indentificato, dispensando sorrisi dettati dall’alcool.
“Ben arrivati, Neal e Janine!”, esclamò, traballando un po’ sui tacchi per spostarsi e lasciarli entrare.
“Niklas e Jackie.”, precisò con tono seccato il vampiro, lanciando un’occhiataccia a quell’ochetta starnazzante, che agitò una mano con fare noncurante: “Andiamo, è uguale! Siamo qui per divertirci e fare festa!”
Meno male che era già stato invitato una volta in quella casa, o col cavolo che sarebbe riuscito a entrare.
E quell’ultimo strillo avrebbe potuto perforargli i timpani, se non avesse fatto un allenamento intensivo con agli urletti da fangirl della fidanzata, dieci volte più acuti e distruttivi.
Si limitò a strizzare appena gli occhi, infastidito, prima di guardarsi attorno.
Un folto gruppo di gente copriva la visuale dell’interno della casa, di cosa effettivamente ci fosse e di come potersi muovere.
Davvero avevano così tanti compagni in classe? Quello gli sembrava proprio Jake della sezione accanto alla loro…
C’era qualcosa che non quadrava. O qualquadra che non cosa.
“Jackie! Ma dovevamo essere solo noi oppure ci sono coinvolte anche altre classi?”
“Mi pare di sì, Nik!”
Mi pare di sì cosa? Ti ho detto due opzioni, che razza di risposta è?”
“Ecco! Laggiù ci sono le patatine che ci piacciono tanto, andiamo!”
Probabilmente il volume della musica e del chiacchiericcio della gente era talmente alto da farle capire fischi per fianchi, o meglio, cornamuse per scogli.
Si lasciò passivamente trainare fino al piccolo tavolo del buffet, già leggermente devastato dalla massa di adolescenti presenti in quella stanza.
La coppia cercò di mangiare ciò che si era salvato, prima di andare alla ricerca delle vivande.
Nel farlo, Niklas si scontrò con diverse persone, chiedendo scusa ogni volta e rimanendo parecchio irritato per la mancata risposta di cortesia.
Buzzurri…
“Scusa.”
Un’altra spallata data per sbaglio fece girare l’ennesima vittima.
“Figurati, è difficile muove... TU!”
Un paio di occhi verdi e una ribella capigliatura corvina lo inchiodarono sul posto.
“Kevin?”
Che diavolo ci faceva lì l’ex ragazzo di Jackie?
“Io, sì! Che coincidenza trovarvi qui!” esclamò, con un sorriso tirato.
“Coincidenza ci credo poco, visto che questa è la festa della nostra classe. O perlomeno, del Liceo Fitzgerald.”, ringhiò il giovane austriaco, stringendo così forte la mano della fidanzata da attirare la sua attenzione.
“Niky, mi fai male! Perché cavolo ti sei fermato, dobbiamo prendere la vodka e anda… re… a…” La voce sfumò fino al silenzio totale, in cui il terzo incomodo cominciò a grattarsi la nuca, imbarazzato.
“Sbagliato, questa è la festa della mia classe.”
“Eh? Quale fessa della classe? Come ti permetti?”, sbottò la ragazza, gonfiando subito le guance, indispettita.
Niklas si mise una mano sulla faccia per la vergogna e si mise davanti a lei, per coprirle la visuale.
“Questa è la casa di Judy McKean.”
“… Ah. Non.. non di… Judy McKellan?”
“No. Decisamente no. Eri già ubriaco prima di venire qui?”
Kevin sospirò pesantemente, prima di darsi una manata sulla fronte.
“Mi sembrava strano… non riconoscevo nessuno dei miei compagni… La via è questa, ho visto la casa già in festa, un’occhiata veloce al campanello e ho suonato senza pensarci. Che figura…”
“Già. Ti conviene andare.”, sibilò tagliente il vampiro, con la voglia crescente di prenderlo per il colletto e sbatterlo fuori a calci.
“Perché dovrebbe andare? Ormai è qui alla festa ed è pure caaaarino.”, miagolò Judy, spuntando dal nulla per mettere un braccio attorno alle spalle del ragazzo.
“Resta pure quanto vuoi, tesoro! Sciogliti un po’, Noah!”
“Niklas.”
“Quello che è.”, rispose scocciata la padrona di casa prima di allontanarsi.
Kevin soffocò una risata, mormorando una frase che sembrava tanto “Ottimi compagni di classe…” in modo ovviamente derisorio.
Sbuffando con rabbia, l’austriaco voltò le spalle a quell’idiota, accorgendosi solo in quel momento che Jackie era sparita.
Dove diamine si era cacciata? Non poteva mollarlo lì da solo in mezzo a quel branco di ormoni impazziti e casinisti!
Nascondendo la propria ansia e pausa di venir avvicinato da qualcuno che non conosceva e ed essere costretto a scambiare due parole, Niklas cercò di arrivare al muro e di stare lì buono ad aspettare di individuare la brunetta per potersi riaccollare e muoversi in quella giungla di corpi.
Osservava i suoi compagni con diffidenza.
Gente con cui era stato in classe per cinque lunghi anni e con cui aveva scambiato forse due parole in croce; gente da cui lui si era tenuto alla larga, e loro da lui. Gente che ora veniva lì a dargli qualche pacca di passaggio e qualche battuta divertente solo perché aveva migliorato un po’ il suo aspetto.
Su cosa si basava la società, ora? Contava davvero così tanto più come apparivi che come eri?
Bastava davvero un bel visino per essere accettato?
Strinse appena la labbra, giocherellando con una patatina perso tra i suoi pensieri.
Come apparsa dal nulla, Niklas si ritrovò davanti la sua ex ragazza, Rogan Macklemore.
Era bella, la più carina della sua classe: nonostante tutto si era rivelata una appiccicosa, isterica  e permalosa fidanzata.
Il gioco non era valso la candela, un bell’aspetto non era riuscito a valere sul brutto carattere, perciò, dopo alcune incomprensioni, che il ragazzo aveva accettato di buon grado – tutto, pur di togliersela dalle scatole – si erano lasciati.
“Anche tu sei qui alla festa, eh?”, domandò la ragazza dai lunghi capelli rossi, avvicinandosi tanto da esser davvero – troppo – vicina.
“Già, sono qui.” Borbottò Nik, distogliendo lo sguardo e mangiando in fretta la patatina.
“Dovresti ringraziarmi. Quando hanno chiesto chi era meglio invitare e chi escludere, io ho insistito perché ti lasciassero venire. Anche con quella tua… insopportabile fidanzatina.”, continuò, parlando con tono sprezzante, accentuato sull’ultima parte.
“Non ti ringrazio, invece. A me non interessano queste cose. Dovresti saperlo.”, sospirò il ragazzo, appoggiando anche la testa al muro.
Non ne aveva proprio voglia di parlarci, doveva trovare una scappatoia al più presto.
“Ah, giusto, giusto. Chissà, forse ti volevo qui per un motivo ben preciso.” Aggiunse lei, appoggiandogli una mano sul petto per accarezzarlo.
Il vampiro inarcò un sopracciglio.
“Che motivo?” Che cosa poteva volere? Un’altra vendetta?
Si guardò attorno, come per individuare la testolina bionda di Daniel pronto ad attaccarlo.
“Ma come, non ci arrivi?”, ridacchiò l’ex fidanzata, avvicinandosi al suo viso “Non ho ancora rinunciato a te.”
Dopo quell’ultima frase detta in un sussurro, Rogan gli cinse le braccia con il collo e lo baciò, prepotente, impedendogli di spostarsi.
Niklas sgranò gli occhi, mettendogli subito le mani sui fianchi per allontanarla, nonostante il contatto non fosse poi così spiacevole.
Era sbagliato. Non era giusto. E soprattutto, non voleva.
I baci di Rogan non avevano più alcun significato, per lui. Erano spenti, sterili.
Cercando di essere delicato ma con una certa decisione, l’austriaco riuscì a staccarla e a metterla da una parte, ma un singhiozzo mal trattenuto attirò la sua attenzione.
Jackie era lì, a pochi passi da loro, con una mano sulla bocca e gli occhi colmi di lacrime.
Niklas la guardò per qualche istante, prima di muoversi per raggiungerla e spiegarle ogni cosa, ma lei scosse il capo e fuggì, spintonando gli altri invitati per farsi largo tra la folla.
“Ops. Mi sa che è successo un bel casino.”, ridacchiò Rogan alle sue spalle, mentre una delle sue amiche alzava il pollice in segno affermativo, evidentemente sua complice per quella farsa.
Il vampiro soffocò a fatica la rabbia che ribolliva, pronta a sgorgare, solo perché c’era troppa gente e perché la priorità assoluta era Jackie.
Dopo aver ringhiato basso alla ragazza si allontanò a sua volta da quel covo di serpi.

***

Quel. Maledetto. Cretino!
Lei si era allontanata un attimo per prendere finalmente da bere e lo aveva visto lì, gia appiccato alla sua ex come una cozza.
Lo sapeva che quella troccola di Rogan non aveva mai rinunciato al suo Niky, ma addirittura che pure lui non aveva rinunciato a lei…
Erin le aveva riferito di aver visto Niklas nel salotto e con gentilezza la aveva accompagnata fino lì.
Lo spettacolo che si era trovata davanti era stato a dir poco disgustoso!
Lei con i suoi tentacoli da sgualdracca attorno al collo di lui e lui con le sue maledette mani sui fianchi di lei.
Che odio!
La testa le si era come svuotata, sentendo un forte dolore al petto e il fiato venir meno.
Se ne era andata solo per poter trovare un buon angolino in cui sedersi e piangere, visto che le gambe non la reggevano.
Il corpo tremava, incontrollabile, mentre mille pensieri si facevano largo nella sua mente.
Bell’attore che era stato! Chissà da quanto ancora si vedevano, oppure chissà, forse quello stupido nerd teneva il piede in due scarpe!
Lei lo aveva aiutato, aspettato e tanto altro… per cosa? Per farsi strappare il cuore in mille pezzettini piccoli piccoli? Andiamo, il carnevale era già passato, non servivano coriandoli.
Cercò un fazzoletto nella borsa ma senza trovarlo a causa delle lacrime, che le rendevano la vista tutta appannata. Con un sospiro, appoggiò la spalla e la testa al mobile della cucina, il luogo in cui si era rifugiata.
Nessuno faceva caso a lei, troppo impegnati a rifornirsi di cibo e bevande.
Tutti, meno uno.
Un paio di occhi verdi incrociarono i suoi, gentili.
Kevin si era appena accovacciato a terra per poter essere alla sua stessa altezza e parlarle.
“Come mai tutta sola? Hai perso il tuo violinista da qualche parte?”, domandò con un sorrisetto, provocandole un po’ di nervosismo.
“Il violinista può andare a quel paese.”, borbottò, cercando di fare una battuta tagliente, senza riuscirvi.
Si sentiva ancora la testa vuota e malandata.
Il ragazzo rimase in silenzio per un paio di minuti, prima di prenderle una mano e stringerla.
“Vuoi… che ti riaccompagni a casa? Non mi sembri reggerti in piedi, hai forse bevuto troppo?”
Magari, pensò la brunetta con rammarico.
Il mal di testa da sbronza avrebbe fatto meno male del mal di testa per tristezza.
Almeno, quello con un analgesico spariva.
L’offerta di Kevin non era male, non se la sentiva di tornare da sola. Poi, una volta nella sua stanza avrebbe chiamato immediatamente Leenane. L’unica che poteva fornirle del vero supporto emotivo.
Cercò di sorridere, ma le uscì solo un’espressione molto triste e abbattuta.
“Mi farebbe molto piacere se mi accompagnassi.”, mormorò, prima che il corvino le tendesse il braccio per aggrapparsi e tirarsi su.
Doveva immaginarselo, che non avrebbe mai dimenticato Rogan.
Gli era andato dietro per così tanti anni… si era impegnato e migliorato solo per lei.
E dov’era ora? Non a cercarla, figuriamoci.
Non aveva nemmeno la forza di gonfiare le guance come suo solito, tanto era giù.
Kevin le cinse le spalle con un braccio, tenendola forte stretta a sé.
“… grazie.”, mormorò la ragazza, atona. Ma sentiva di essere giusta e di non dare un aiuto simile per scontato.
Nessuno costringeva Kevin a starle vicino…
“Di nulla, è un piacere.”, soffiò l’altro, ormai alla porta.
Dopo aver salutato la padrona di casa con un cenno, i due uscirono, lasciandosi alle spalle quella festa che aveva provocato più tristezza che gioia.

 

 

 



AskAnotherWay
Il gruppo Facebook

When Tomocchi is joy

 

Parla Tomocchi: eh, ogni tanto anche la coppia del secolo deve pur avere qualche incomprensione.
Questo capitolo è ispirato ad una canzone che adoro, molto recente, di un gruppo. Non è presa pari passo, figuriamoci, ma è stata questa frase a ispirarmi la vicenda: “And everybody wants to take you home tonight”…
Immaginandomi proprio Kevin portare a casa Jackie. xD Lol.
Ce la faranno a risolvere? O si terranno il muso? E Nik avrà visto Kevin accompagnare Jackie via di lì? Si farà paranoie anche lui? O lo vedremo prendere in mano qualche rivista tipo Cioè e fare i test sulla loro compatibilità di coppia prima di muoversi? 8D *ma così avrei toccato il fondo*
Ma prima delle cospirazioni(?) passiamo ai ringraziamenti! *_* (che ce ne sono un sacco!)
Un grazie a EvelynChan e Alexis Cage per aver messo la storia tra le seguite! Un grazie sempre a EvelynChan, Hiro-san, L o t t i e, Miriam48 e RyuzakiLYoshida per aver messo la storia tra le preferite (siamo a 45, yaaah! <3 se amate anche voi la storia, mettetela pure! ^_^ ) e infine a chi esprime sempre e comunque il suo parere (pian piano sto rispondendo, visto?ùwù’) ovvero Bijouttina, Mojita e le sue ragazze (se si è ripresa da Stoy xD <3 ), Vale_magic01, DarkViolet92 e Winterwings! <3 Grazie di cuore a tutti voi per il vostro sostegno! *_*
Siamo ormai a – 5 alla fine…
E intanto chiedo: chi sarebbe interessata/o al libro cartaceo, sinceramente? Chi lo comprerebbe davvero? Tenendo conto che vorremo farlo costare intorno ai 10-12 euri se va bene…°-° (e facendo un’attenta revisione, sia chiaro!)
Insomma, tastiamo un po’ il terreno! Qualcuno aveva espresso il suo interesse e noi siamo più che determinate a stamparlo davvero.
Potete farcelo sapere come volete! Anche su ask tramite anonimo, che potete fare “domande” (in questo caso risposte xD) senza essere registrati! Scrivete a Nik e Jackie se li volete °3° <3
Alla prossima! :D





 

   
 
Leggi le 9 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Soprannaturale > Vampiri / Vai alla pagina dell'autore: Tomocchi