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Autore: Le Cicche    25/10/2014    1 recensioni
Voglio riproporvi questa storia che nella mia classe ha avuto molto successo.
Elarn, Georgia, Bernice, Gwennel e Chiara sono morti, ma prima che questo avvenisse hanno sentito una voce pronunciargli le parole –La tua morte sarà l’origine dei tuoi poteri-
Ora sono guardiani della morte e vagano per la terra sotto forma di fantasmi, ma quale sarà il loro scopo?
Nicola è invece l’ex ragazzo di Chiara, disposto a tutto per scoprire come è avvenuta davvero la morte della fidanzata. Questo lo porterà a trovarsi di fronte una realtà tanto affascinante quanto terribile.
Toccherà a Chiara fare in modo che nessuno possa fargli nel male, e nel frattempo capire perché sono così importanti i suoi ricordi sulla vita, e perché senza di essi non potrebbe esistere!
Genere: Azione, Malinconico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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Se la malattia e le sofferenze non
 fanno distinzione tra ricchi e poveri,
perché noi dovremmo farne?
-Sathya Sai Baba-

 

 

 

11 gennaio 613

L’intero castello era in fermento. I servitori correvano incessantemente su e giù per le scale, portando bacinelle piene d’acqua, erbe e stracci.
Georgia era sdraiata nel suo letto, avvolta nei sudori freddi e i brividi, che incessantemente le scuotevano il corpo. Il dottore non riusciva proprio a capire quale rara malattia l’avesse colta.
I signori del castello, ovvero i genitori di Georgia, avevano richiamato a corte tutti i migliori medici del paese, ma nessuno era riuscito a guarire la giovane, anzi, la sua situazione andava via via ad aggravarsi.
-m…m…ma…dre-  disse Georgia tremante allungando la mano.
Sua madre l’afferrò e se la portò al viso.
-sono qui figliola, non me ne andrò!-
-che cos’ho? Perché nessuno riesce a guarirmi?-
-non lo so cara, ma non devi temere, presto qualcuno troverà un modo per estirpare il tuo male. Per ora l’unica cosa che possiamo fare è pregare.-
Georgia sorrise quasi rassegnata e poggiò la testa sul cuscino spargendo i suoi lisci capelli color mogano.

 

*-*-*-*

 
Il giorno seguente una delle serve entrò nella camera di Georgia e per lo spavento lasciò cadere la ciotola con la colazione.
-Mia signora, che cosa vi è successo?-
La ragazza era sempre sdraiata sul letto, ma era immersa in una vischiosa pozza di sangue. La serva le si avvicinò per controllare la situazione.
Il sangue era fuoriuscito dalle sue parti intime , dal naso, e ora colava lento a fiotti anche dagli angoli degli occhi verdi, come fossero lacrime dannate.
Georgia sembrava come posseduta; picchiava ritmicamente la mano destra sul petto e dellirava frasi prive di senso.
-io non voglio venire con te, mi fai paura, sei un demone. Il tuo posto è all’inferno, dove il nostro Signore vuole che tu stia.-
La donna spaventata corse a chiamare il dottore, il quale accorse il prima possibile.
La scena che si trovò davanti fu raccapricciante. La ragazza era immersa in un bagno di sangue e la sua carnagione pallida era messa ancora più in risalto da tutto quel rosso.
Assieme a lui accorsero anche i signori del castello. La moglie si lasciò andare in un grido colmo di angoscia.
Il dottore visitò Georgia, ma si rese presto conto che non ci sarebbe stato più niente da fare.
La ragazza tossì macchiandosi ulteriormente di gocce scarlatte il suo abito da notte.
Il dottore capì che ormai i suoi organi interni erano disfatti e questo aveva causato l’ingente perdita di sangue. L’uomo tirò un sospiro faticoso  e si rivolse ai genitori.
-andate a chiamare un prete, che la confessi. Non resisterà ancora per molto.-
Non se lo meritava; Georgia aveva solo quattordici anni, un’intera vita da vivere e molte emozioni da provare; invece la malattia le aveva stroncato tutto.
Si ritrovò a sorridere amaramente. Solo tre settimane fa aveva visto in paese un altro giovane uomo morire per gli stessi sintomi. Lui non aveva potuto pagarsi le cure a causa della povertà, ma poco importava; Georgia veniva da una famiglia ricca, ma nemmeno i soldi l’avevano salvata. La malattia non faceva distinzioni.
Il prete arrivò e Georgia confessò tutti i suoi peccati, per quanto potessero essere gravi quelli di una quattordicenne.
Quando ebbe terminato, la ragazza alzò gli occhi al soffitto, intravedendo la sagoma di una donna vestita di bianco. Era bellissima, non come il mostro dalla pelle coriacea che aveva visto poco fa. Però anche lei le ripeté le stesse parole della creatura.
-la tua morte sarà l’origine dei tuoi poteri.-
Georgia chiuse gli occhi e raccogliendo tutte le sue ultime forze sussurrò
-Chi sei? Cosa signif…-
Il fiato le si smorzò in gola e la vita scivolò via da lei tra il pianto e i singhiozzi di sua madre.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

NOTE DELL’AUTRICE

Buonasera gente! Qui è Cammi che vi parla! Oggi abbiamo fatto la conoscenza di Georgia, ovvero la Guardiana della malattia. Lasciatemi dire che un po’ mi è dispiaciuto scrivere la sua parte, aveva solo quattordici anni, nessuno meriterebbe una fine tanto orribile, tanto meno in una così tenera età.
Ma era necessario per la storia. Nel prossimo capitolo conosceremo la prossima Guardiana, ovvero…SPOILER…Bernice.
Se ho fatto degli errori di battitura avvertitemi, io ho riletto ma possono sempre sfuggire.
Come sempre aspetto di sapere cosa ne pensate, vi è piaciuta? Vi ha fatto schifo? Fatemelo sapere, così potrò migliorare :)
Volevo ringraziare enormemente Bruli che ha inserito la storia tra le seguite, spero di non deluderti! ;)
Ciao ciao
Camilla

   
 
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