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Autore: merty_chan11    26/10/2014    0 recensioni
Sono arrivate le vacanze estive. Ma queste saranno vacanze un po' particolari. Perché Rika può fare il bello e il cattivo tempo. E sconvolgerà la vita di tutti. Sopratutto quella di un povero innocente. Come farà? Lo scoprirete!
Genere: Comico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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   Quando la sala giochi
       si trasforma in una carta vincente

 

Il sole fece capolino dalla finestra. Rika venne svegliata dai raggi luminosi che cercavano di passare attraverso le tendine rosa chiaro. La ragazza si alzò, ancora leggermente assopita. Si strofinò gli occhi e guardò la sveglia sul comodino. Le otto e mezza.
-ACCIDENTI!- l’urlo di Rika squarciò la casa, e nello stesso momento, un piatto cadde dalle mani di Touko che sobbalzò nel sentire le grida dell’amica.
-RIKA! Stai diventando pazza o cosa?!- Touko andò a prendere la scopa per pulire quel disastro, e per poco non si scontrò con l’altra, che stava scendendo le scale cercando di infilarsi una maglietta.
-Oh Touko, scusa, scusami, ma sono in ritardo!- e si precipitò in cucina. 
Touko sbuffò, e tornò a prendere quello che stava cercando. Quando rientrò in cucina, Rika aveva già finito la sua colazione, e aveva lasciato ogni cosa sparsa per la stanza.
-Rika…-
-Touko, dovresti pulire il disastro che hai combinato, potremo farci male-
L’altra la guardò di traverso.
-Oh ma davvero? E tu che ne pensi di mettere a posto tutto il casino che hai combinato!?- rispose Touko alzando un po’ la voce.
Rika si sentì in imbarazzo.
-Oh beh…guarda, sono quasi le nove, io devo scappare!- e uscì di corsa dalla cucina.
-Non credo proprio!- Touko la seguì agitando la scopa in segno di minaccia.
-Rika, torna immediatamente qui!-
Quella si girò, e si scansò poco prima che la scopa le arrivasse in faccia.
-Ti prometto che non appena tornerò a casa sistemerò tutto, ok?- e fece la sua solita faccia da “ora non mi potrai dire di no”.
Touko sbuffò nuovamente, e cedette alla proposta dell’amica.
-Ok, vai. Ma quando torni- disse indicando la casa -Pulirai ogni cosa. Chiaro?-
-Chiarissimo!- rispose quella, e uscì dalla porta canticchiando.
L’altra sorrise. “Tu e la tua maledetta lista” pensò, poi tornò a pulire la cucina.


Rika si incamminò verso la sala giochi. Non era mai entrata in un posto del genere, ma aveva deciso che un giorno l’avrebbe dedicato a uno dei passatempi preferiti di Ichinose. 
“Così non potrà fare a meno di adorarmi” pensò, e un sorriso idiota si stampò nella sua faccia.
-Ah! Ma che dico!- esclamò a voce alta, e un passante si voltò a guardarla. Rika continuò più spedita.
Poi le tornò in mente la giornata precedente. Erano successe tante cose nel giro di poche ore. Per poco pensava di essere spacciata, eppure ora camminava su quella strada che l’avrebbe portata ad un nuovo appuntamento. Pensava che la sua stupida lista sarebbe terminata con un “Morta a causa della mafia”, ma le cose si erano risolte al meglio. E sopratutto, pensava a quel bacio che non c’era stato. Era vicinissima dall’ottenere ciò che voleva, ma quel momento magico era stato bruscamente interrotto. E come se non bastasse, Ichinose si era dimenticato di ciò.
Quel pensiero la fece rattristare, ma si rallegrò non appena vide che il moro l’aspettava di fronte alla porta della sala giochi, salutandola con un sorriso a trentadue denti.
-Hey Rika- disse il ragazzo avvicinandosi.
-Ci-ciao Ichinose- rispose lei totalmente in imbarazzo.
-Va tutto bene? Intendo per la storia di ieri…-
-Oh si certo che va tutto bene! Piuttosto tu non ricordi…niente?-
-Vuoto totale-
-Ah-
Rika si morse il labbro.
-Beh entriamo?- chiese alla fine. Il ragazzo rispose subito di si. Una volta varcate le porte della sala giochi, la luce naturale del sole svanì totalmente, sostituita da una serie di lampade colorate.
Rika restò incantata, ma anche titubante. Quando aveva detto che sarebbero andati in una sala giochi, non pensava ci fossero cose anche come il bowling.
-Emh…Ichinose-kun? Pensavo ci fossero solo videogame in questi posti…-
-Tipico pensiero femminile- rispose lui sorridendole.
Rika mise il broncio e Ichinose scoppiò a ridere. Poi venne trascinata di fronte ad un grande tavolo verde.
-B-biliardo?- chiese Rika.
-Oh si- le disse prendendo in mano due stecche.
-Sai giocare?- 
Rika lo guardò, completamente rossa in viso. Aveva appena fatto la figura della scema di fronte a Ichinose.
“Oh cielo e adesso cosa gli dico?”
Mentre cercava di riordinare i pensieri, fu anticipata da lui.
-Immagino di no, vista la tua espressione- 
La ragazza abbassò la faccia, cercando di nascondere il rossore.
-Ok, ho trovato un modo per zittirti. Fantastico!- e rise di nuovo. Poi si avvicinò a lei, le diede la stecca e le prese le braccia, mostrandole come doveva fare.
In quel momento il cervello di Rika andò in fumo. Non vedeva più niente, soltanto Ichinose che le faceva vedere come si giocava. 
-Ecco vedi, devi fare così…ma mi stai ascoltando?-
Ichinose la mollò e lei tornò con i piedi per terra.
-Eh?- fu la sua risposta.
Il ragazzo sbuffò, ma poi sorrise.
-Immagino che il biliardo non ti interessi tanto-
Le guance di Rika divennero rosse nuovamente.
-No, cioè vedi, e-ecco io…- e prese ad abbassare la maglietta, evitando il suo sguardo.
Ichinose le si parò davanti.
-Dato che è la tua lista, scegli tu il gioco-
Rika lo guardò. Avrebbe voluto saltargli addosso, portarlo fuori da quel posto orrendo e fare una delle cose che piacevano tanto a lei.
“Ok Rika, rilassati”
Si girò un po’ attorno, poi indicò un punto della sala.
-Il bowling? Fantastico!-
Ichinose le prese la mano e la trascinò fino alla pista. Sebbene sia stato per poco tempo, Rika si sentì leggera grazie a quel contatto.
Salirono sulla pista, Ichinose prese una palla e iniziò a giocare.
-Ecco, questo è molto più facile del biliardo. Prendi la palla e cerca di buttare tutti i birilli con un colpo solo, d’accordo?-
Rika annuì. Andò a prendere una palla, e come la sollevò per poco non la fece cadere a terra.
Ichinose la guardò preoccupato. Lei cercò di ignorarlo, e si posizionò di fronte ai birilli. Poi lanciò la palla. In un colpo tutti i birilli caddero.
-Beh…ho fatto bene?-
Rika si voltò e vide Ichinose con la bocca spalancata.
-Non hai fatto bene…hai fatto STRIKE! Sicura di non aver mai giocato prima, o mi stai nascondendo qualcosa?- 
-Giuro che non ti sto nascondendo niente-
-Non ci credo- rispose lui facendole la linguaccia.
-Allora dimmi Ichinose-kun…preferisci stare seduto mentre vedi la tua sconfitta o proverai a vincere?-
E detto questo, i due continuarono a giocare per un tempo che pareva infinito.
“Forse mi sono riscattata” pensò Rika dopo il decimo strike consecutivo.




-Che cosa è questa roba!?-
La voce di Nemesi era carica di rabbia. 
Il contenuto della cassaforte era un insieme di fogli, che illustravano alcune delle armi più pericolose al mondo. Altri invece, illustravano un progetto, che indicava come quelle armi sarebbe state utilizzate. Ma del contenuto non si capiva niente. Non era scritto in nessuna lingua comprensibile, e sembrava impossibile decifrarlo.
-Qualcuno chiami il boss. Ora!- 
-S-signora, non credo s-sarebbe opportuno…-
-Chi vi ha dato l’autorizzazione di discutere i miei ordini?!-
-N-nessuno ma…-
-Ma?-
-O-ra andiamo- e due uomini uscirono dalla stanza.
Erano rimasti in due.
Natsu guardava Nemesi che cercava disperatamente di leggere il contenuto di quei fogli.
-Sei un po’ troppo scortese Nem-
-Immagino che tu abbia qualche idea migliore allora-
La sua voce ora appariva stanca.
-Eravamo a un passo così vicino dalla meta- continuò -E ora siamo lontani chilometri-
Natsu continuò a pensare.
“Ci hanno fregato. Sapevano che avremo rubato la cassaforte con facilità. Ecco perché non c’era nessuno a controllarla”
-Quello che c’è scritto là sopra è un codice- concluse Natsu.
Nemesi lo guardò.
-Ma dai?- disse in tono sarcastico.
-Non l’avevo capito-
-Infatti credo che tu non abbia capito proprio niente. Collega il cervello. Se quello è un codice, qualcuno deve essere in grado di decifrarlo. E magari, qualcuno possiede anche la copia tradotta. Ma sarebbe meglio diffidare dalle copie. Quindi, credo che tu abbia capito la soluzione-
Un ghigno si disegnò sulla faccia di Nemesi.
-Immagino che dovremo agire…alla svelta-
Poi la donna uscì, lasciando Natsu solo in quella stanza.
Un turbine di pensieri lo investì.
“Prima che Nemesi faccia cavolate è meglio che agisca prima io”
E uscì.





N.d.A.
Buona domenica a tutti! Eccomi con il nuovo capitolo. Stavolta siamo tornati un po' sul piano normale della vicenda u.u E ho deciso di inserire i nostri due "picconcini" (lol) in una bella sala giochi <3
Chissà chi vincerà giocando a bowling ^_^
Ma tralasciando il nostro appuntamento, ecco che la mafia rimane totalmente fregata, e ora quello che ha rubato non serve più a niente.
A chi si rivolgerà Natsu?
Quali altri piani avrà Rika per questa giornata?
Beh, lo scopritere la settimana prossima u.u
Spero che possiate lasciarmi almeno un commento piccino c_c 
Mi sento un po' trascurata(?)
Scherzo!
Alla prossima
Merty
  
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