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Autore: tylica_tmr    26/10/2014    1 recensioni
“Non mi ricordo più, ma sono sicuro di aver amato una ragazza indimenticabile”
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Calum Hood, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1

Try Hard 

"Uhm"
Calum non aveva la minima idea di cosa mettersi quella mattina. Osservava l'immagine del suo corpo riflessa sullo specchio di camera sua: le gambe completamente glabre, i muscoli del torace appena accennati, il profilo del viso: sembrava davvero asiatico? Nah, aveva solamente i tratti tipici della sua zona, tutto qua, e ne sarebbe sempre andato fiero, anche quando la vita l'avrebbe portato lontano da quel posto che era casa sua.
Alla fine optò per i soliti jeans neri e una maglietta dei Nirvana, che forse era del suo amico Luke. 
Amico, era praticamente suo fratello, tanto che, in pratica, condividevano il guardaroba.
Si avvió a scuola a piedi, come sempre, passando davanti alla casa di Michael, e, come sempre, fece il segnale.
Il segnale consisteva nel far partire dal suo IPod i primi accordi di American Idiot dei Green Day: entrambi adoravano quella canzone (e tutto il resto dell'album omonimo). I vicini di casa apprezzavano un po' meno, ma a loro due importava molto poco delle esigenze degli sconosciuti.
Appena Mike sentiva la musica, si precipitava giù dalle scale per andare a salutare Calum.
A scuola incontravano Ashton, un eccentrico ragazzo di un anno più grande degli altri, sempre pronto a scherzare e a diffondere la sua stranissima risata per tutta la scuola.
Calum quella mattina assistè all'ennesima sfilata di Ashley Burghley e delle sue amiche, o alleate, o compari, o seguaci.
Non che fosse l'unico: praticamente tutta la scuola andava dietro ad Ashley, e il livello di ormoni nell'aria si alzava notevolemente ogni volta che passava lei.
"Ehi amico, non sbavare però!" Rise Ashton, provocando sorrisi anche tra gli altri due.
"Se guarderai ancora un po' la consumerai" rincarò la dose Luke.
Erano fatti così, si sfottevano a vicenda. Prendevano in giro Mike per i suoi capelli dalle tinte poco vivaci, o Ashton quando si metteva dei cappelli strani.
Litigavano, altro che se litigavano, ma alla fine si ritrovavano sempre nella stessa sala.
Perché loro quattro condividevano un segreto. 
Loro quattro erano una band, in segreto. 
Ma nella loro scuola, se l'avessero ammesso, sarebbero diventati degli emarginati, molto più di quanto non lo fossero già: se facevi uno sport eri figo, se suonavi eri strano, e in fondo, Calum praticava calcio da sempre e Ashton aveva imparato a nuotare prima ancora di camminare. Questa era la loro copertura, ma in quella sala potevano vivere l'altra metà della loro doppia vita. Suonavano e cantavano canzoni degli altri, perché non ne avevano di loro, al buio, perché Luke sosteneva che se fossero riusciti a farlo così, sarebbero riusciti a farlo ovunque.
O forse era solo una sorta di metafora, che indicava il loro bisogno di tenere nascosta l'esistenza della loro band.
Perché, nonostante tutto, avevano ancora paura del giudizio degli altri, e, soprattutto, Calum aveva paura delle idee che si sarebbe potuta fare Ashley.
Chiariamo un punto: lui non la conosceva, non si erano mai parlati ed era quasi sicuro che Ashley non sapesse nemmeno il suo nome.
Perché avrebbe dovuto in fondo?
Sceglieva solo i ragazzi più belli e intelligenti, stava con un soggetto fortunato (o sfortunato?) per, al massimo, due settimane, e poi passava ad un altro.
Calum sapeva di non essere nemmeno lontanamente alla sua altezza, di non essere nè abbastanza bello, nè abbastanza ricco, nè abbastanza bravo a scuola, sapeva di poterla solo fissare dalla parte opposta della classe, quando capitavano a lezione insieme, oppure in corridoio, o alle feste, ma era certo che Ashley fosse talmente accecata dalle luci fluorescenti della sua meravigliosa vita, che non si sarebbe mai accorta di lui.
Quindi, alla fine, Calum rimaneva sempre al punto di partenza.
Come in quel momento: Ashley era stata interrogata, era in piedi davanti alla lavagna, e rispondeva alle domande della professoressa come se si stesse annoiando.
Alla fine venne rimandata al posto con un nove in più in latino.
Nessuno studiava latino in Australia: era la materia più insensata e difficile, la professoressa di ruolo era odiosa, il corso era quasi deserto, ma Calum l'aveva scelto apposta per essere in classe con Ashley.
Risultato: la sua media variava dall'insufficiente al gravemente insufficiente.
Ma a lui importava poco: aveva un motivo.
Certo, perché tutto era già stato programmato nel "piano decennale per far innamorare Ashley Burghley di Calum Hood".
Solamente che la "conosceva" già da otto anni e non erano stati fatti ancora grandi progressi.
La osservò mentre si sedeva al posto, si sistemava i capelli e diceva alla sua amica Gladys:
"Domani non veniamo"
"Okay Ashly"
"Mi hanno già interrogata in tutto e non ho bisogno di altri voti, per te è la stessa cosa, quindi, dove vuoi andare?"
Ecco, quella situazione spiegava meglio di qualsiasi altra cosa quanto Calum e Ashley fossero effettivamente lontani.
● 
● 
Mike stava accordando la sua chitarra elettrica: a suo dire, il bene più prezioso che avesse mai posseduto.
Ashton stava giocherellando con le sue bacchette, seduto dietro alla batteria.
"Allora ragazzi" Luke prese la parola.
Anche se era il più piccolo dei quattro era sempre stato il più determinato e quello che si sapeva organizzare meglio.
Calum rimaneva spesso piacevolmente stupito dalla sua maturità.
"Tra una settimana esatta abbiamo il Live at Norwest"
La Norwest era la loro scuola.
Il Live at Norwest era la conpetizione musicale che si teneva ogni anno.
Se cantavi, ballavi o suonavi potevi partecipare, sempre che tu fossi riuscito ad ammettere la tua passione davanti a tutta la scuola.
Ne avevano parlato una marea di volte loro quattro, ma stava per succedere ancora:
"Per quanto mi riguarda" continuó Luke "sono convintissimo di quello che stiamo facendo, ma siamo una band. Dobbiamo essere tutti d'accordo dal 100%"
A quel punto fissò Calum, dato che sapeva come la pensava, e con gli occhi lo pregò di cambiare idea.
"Non serve che fai quell'espressione da cane bastonato Hemmings" ribattè Calum, ridendo.
"Quindi?" Chiese Mike.
"Sono pronto" disse annuendo "ma a una condizione"
"Tutto quello che vuoi" acconsentì Luke, già euforico.
"Quali sono le canzoni papabili?"
"Ehm, eravamo indecisi tra I Miss You o qualcos'altro sempre dei Blink-182" spiegò Michael.
"Nah. Se dobbiamo farlo, lo faremo bene. Smoke on the water. Prendere o lasciare"
"Tu sei un pazzo!" Gridarono in coro, ma già si capiva che non vedevano l'ora di fare rock. 
Quel tipo di rock.
"Mi vorresti dire che dovremmo imparare a suonare e a cantare una canzone del genere in meno di una settimana?" Chiese Luke.
"Esatto" 
"IO CI STO" Gridò Ashton dal fondo della sala.
"Mike, tu che dici?" Chiese di nuovo Luke, titubante.
"Per me va bene, ma devi decidere tu, frontman" 
Gli occhi di Luke si illuminarono immediatamente sentendo quella parola, quindi la proposta venne accettata all'unanimità.
Passarono il resto dell'ora a scaricare l'euforia sulle chitarre, al buio come sempre, ma forse erano quasi pronti per accendere definitivamente le luci.
E dare inizio alle danze.



Note:
Quindi eccomi qua. Scusate se non ho scritto sotto al prologo, ma volevo introdurre la storia dal primo capitolo.
Non potevo proprio non scrivere qualcosa sui 5sos dato che, nell'ultimo periodo, sono completamente dipendente dalle loro canzoni.
Okay, come avrete capito, la storia ruota intorno a Calum, Ashley e alla loro "relazione immaginaria", ma c'è anche la questione del contest musicale, giusto per riprendere un po' delle origini della band.
La struttura è un po' complessa da spiegare a parole ma ci provo: in pratica ogni capitolo corrisponde alla canzone del titolo ed è in parte ispirato ad essa.
Con precisone non so dirvi quanti capitoli scriverò, ma indicativamente tra i 10 e i 15.
Dato che sono ancora all'inizio, ho ancora più bisogno dei vostri consigli e delle vostre recensioni per riuscire a calibrarmi, quindi sarei felice di sentire le vostre opinioni e impressioni.
Spero, a prestissimo.
Veronica
   
 
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