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Autore: likehurricane    26/10/2014    1 recensioni
Lui, Lei e un aereoporto bloccato da una bufera.
Cosa ha previsto il destino per loro?
''Siamo fatte per poche persone e spesso le incontriamo per caso!''
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Primo Capitolo.

Mi svegliai. Sentii, mentre dormivo, un rumore molto forte. Mi mossi nel letto per abbracciare la mia mamma.
Lei, però, non c'era sul lettone.
Da lontano cominciai a sentire dei piccoli rumori. Avevo paura.
Cercai di chiamare la mamma, ma le non mi rispondeva. Avevo paura io.
Dovevo essere coraggioso, dovevo trovare la mia mamma.
Mi alzai dal lettone e mi diressi in cucina.
Avevo trovato la mia mamma, ma lei stava seduta a terra e piangeva. Avevo troppo paura.
Mi avvicinai piano alla mia mamma, chiamandola, ma lei mi guardo senza rispondere.
Mi avvicinai fino a raggiungerla del tutto.
Lei piangeva, ma non mi diceva niente. Mi abbassai e le dissi che stavo avendo paura. Lei mi parlò. La mamma mi disse che ero un grande ometto e che la dovevo aiutare, perchè lei stava male. Ma, io ero piccolo e avevo paura. Poi, la mamma mi disse che dovevo chiamare il papà per dirgli che lei stava male. Io anniui.
Dovevo aiutare la mamma. Lei piangeva mentre parlava e gemeva toccandosi la pancia.
Cercai di alzarmi, ma il mio corpo non si voleva muore e le mie mani tremavano. Ad un certo punto sentì le mie guance bagnarsi di acqua salata e lì mi alzai. Dovevo essere forte per la mamma, anche se avevo paura.
Corsi verso il corridoio per prendere il telefono.
Una volta preso, raggiunsi di nuovo la mamma. Quando arrivai, le mostrai il telefono e lei mi disse che dovevo premere il tasto grande verde e che dovevo dire a papà di tornare subito a casa. E così feci. Presi il telefono e premetti sul tasto grande verde. Il telefono squillava e il papà mi rispose subito.
Io dissi al papà tutto quello che la mamma mi aveva detto di dirgli.
Lui mi disse che sarebbe arrivato, ma che io da bravo ometto dovevo fare una cosa per la mamma. Io non ero un ometto e avevo paura, ma per la mamma potevo diventarlo. Il papà mi disse che dovevo prendere un pezza, bagnarla e appoggiarla alla fronte della mamma. Il papà dopo stacco il telefono e io feci quello che mi fu detto. Dopo aver preso la pezza bagnata, ritornai dalla mamma. Ma lei era distesa a terra e dormiva. Io la girai per mettere la pezza bagnata sulla sua fronte.
Mentre mi prendevo cura della mamma, sentii il mio fratellino piangere. Anche lui aveva bisogno di me, ma io avevo paura a lasciare la mamma da sola. Jaxon piangeva fortissimo, così andai da lui. Si era svegliato e piangeva. La mamma, quando io piangevo, mi cantava una canzoncina e io mi addormentavo.
Così per far addormentare Jaxon, cominciai a cantare :


 Fai la ninna fai la nanna, bambino della mamma.
dormi e sogna angelo mio, qui seduta resto io! 
Buona notte mio tesoro.


Jaxon, dopo la mia canzone, si riaddormentò e io andai dalla mamma. Dovevo vedere se lei stava dormendo.
La mamma dormiva, così mi distesi insieme a lei. Il papà arrivo dopo poco tempo e quando entrò mi mando via.
Mi disse che dovevo stare con Jaxon.
Dovevo controllare se si svegliava.
Io obbedì al papà, solo dopo che lui mi disse che si sarebbe preso cura della mamma.
Io raggiunsi Jaxon e mi sdraiai insieme a lui. Però io mi addormentai.
Non sapevo se la mamma adesso dormiva sul lettone insieme al papà, ma io ero stanco e il sonno mi aveva vinto.
  
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