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Autore: malandrina4ever    26/10/2014    4 recensioni
I think I'm drowning
asphyxiated
I wanna break the spell
that you've created
You're something beautiful
a contradiction
I wanna play the game
I want the friction

[...] Sirius ghigna e il biancore dei denti è quasi abbagliante nel buio, la smorfia ferina di un amore impossibile che ringhia piano nella testa di James da sei anni, in ogni momento, che lo attanaglia e attacca forte nel silenzio, serrando le zanne alla sua gola e togliendogli il respiro.
E James ha voglia di urlare ogni volta che incrocia gli occhi di Sirius.
[...] Our time is running out
and our time is running out
you can't push it underground
we can't stop it screaming out

[...] James sta di nuovo guardando Sirius in quel modo.
Genere: Angst, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: James Potter, Sirius Black | Coppie: James Potter/Sirius Black
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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CAPITOLO 3.

 



Il russare di Peter copre il rumore lieve dei passi, ma quando il letto scricchiola leggermente e le coperte lo scoprono per un attimo, James apre gli occhi nell’oscurità del dormitorio.

Lo sente muoversi piano alle sue spalle, mentre si infila sotto le coperte e sa che è lui prima ancora di avvertire il respiro caldo sull’orecchio. Resta immobile, steso sul fianco, mentre il braccio destro di Sirius scivola tra la sua testa e il cuscino e il sinistro gli cinge la vita. I capelli dell’altro gli solleticano il collo e lui chiude gli occhi, sorridendo nel buio.

James non ha una spiegazione riguardo a questo, non tenta nemmeno di convincersi che tutti i migliori amici lo fanno. Lui e Sirius non ne parlano mai e negli occhi dell’altro non c’è nulla di strano la mattina dopo, le mattineNon lo sente sgattaiolare via per tornare nel suo letto, prima che gli altri si sveglino; per quel che ne sa potrebbe benissimo essere un sogno.

Probabilmente anche Remus e Peter, se mai hanno notato qualcosa, devono aver pensato ad un bizzarro delirio notturno.

Non che a James importi di altro che non sia l’odore della pelle di Sirius in quei momenti. A volte, quando è passato un po’ di tempo e il suo migliore amico – è il suo migliore amico, dannazione - può fingere di essersi addormentato, quando persino James può convincersi di stare già dormendo, gira piano la testa, strofinando il naso e le labbra contro il polso di Sirius.

Non sa cosa lo spinga a schiudere appena la bocca, ma alla mattina può ancora sentire il sapore della pelle salata di Sirius, lì dove è così bianca e sottile da lasciar intravedere le vene che gli percorrono i polsi. Quando il sole sorge e il materasso al suo fianco è vuoto, James ne sente ancora la consistenza tra le labbra, contro la lingua, troppo reale perché sia solo un sogno.

 

Quando un Frank tredicenne gli aveva confessato imbarazzato di voler fare una cosa simile con il seno di Alice Prewett, James lo aveva preso in giro per mesi, salvo poi passare nottate intere a immaginare come sarebbe stato leccare i capezzoli di Lily Evans.

Sono passati quattro anni e James a volte ci pensa ancora ed è su questo che prova a concentrarsi non appena apre gli occhi, con il sapore della pelle di Sirius ancora sulla lingua.

È solo che i polsi di Sirius non hanno nulla a che fare con tutto questo; James non immagina come siano, ma lo sa, lo sa e gli sono entrati sotto la pelle, nelle vene, nel sangue, in ogni molecola d’ossigeno che gli arriva al cervello.
Non può far uscire il loro odore dal suo corpo né dalla sua mente: ci ha messo un po’, ma alla fine ha capito. 

Così non ci pensa, si alza dal letto e ride e scherza, va a lezione, mangia, stuzzica Evans e gioca a Quidditch e per tutto il tempo sono lì, per tutto il tempo Sirius è lì. E alla fine diventa normale per James, conviverci e basta. 

È innamorato del suo migliore amico da così tanto tempo che quasi non ci fa più caso.


***


Mancano pochi giorni al plenilunio e questo vuol dire svegliarsi di colpo, le orecchie tese a captare anche il minimo rumore.

Remus ci ha fatto l’abitudine ai sensi da licantropo: non è più un bambino che si sveglia gridando nel cuore della notte convinto che ci sia qualcuno in camera, quando è solo suo padre che si è rigirato nel letto, nella stanza accanto.

Ha diciassette anni ora e sa gestire la situazione: spalanca gli occhi nel buio e aspetta, immobile, che i passi in realtà così leggeri siano seguiti dall’aprirsi della porta del bagno. Succede quasi sempre ed a quel punto lui si rilassa e abbassa le palpebre.

Altre volte sente i passi, ma la porta del bagno resta chiusa.

Il cigolio impercettibile del materasso, i sospiri leggeri, pelle contro pelle.

 

Remus chiude gli occhi anche quelle volte.

Sono solo James e Sirius.

 

 

 

 

 


   
 
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