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Autore: psychoroby    26/10/2014    2 recensioni
Oliver Queen si guardò alla specchio. Indossava uno smoking nero, molto elegante. Era un vero supplizio per lui quella serata: Ray Palmer, colui che aveva acquistato la Queen Consolidated aveva organizzato una serata di beneficenza e l'aveva invitato.
Oliver sospirò. Sapeva che doveva andare a prendere Laurel a casa sua, ma l'idea di passare un'intera serata con la sua ex non gli faceva venire molta voglia di uscire di casa. Aveva invitato Laurel semplicemente perché
non voleva andarci da solo. E poi perché sapeva che Ray Plamer aveva invitato Felicity. Ma forse la ragione
principale era la seconda.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Felicity Smoak, Oliver Queen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Oliver Queen aprì gli occhi. Era sdraiato per terra, del fumo lo circondava e la testa gli faceva male. Non capiva cosa fosse successo: pochi istanti prima era seduto a tavola, con Felicity, mentre ora c'erano macerie ovunque. Dove era lei? 
Si alzò, facendo attenzione a non perdere l'equilibrio. Era circondato da gente svenuta.
Vide Laurel, poco lontana da lui. Era seduta per terra e si guardava intorno. Oliver andò da lei "Laurel stai bene?" La ragazza sembrava intontita dall'esplosione "Ollie? Si, sto bene. Mi gira solo un po' la testa...". Laurel stava bene, era tutto a posto. 
Oliver però aveva bisogno di sapere come stesse Felicity. Poi la vide: era stata sbalzata dall'esplosione poco distante. Si precipitò immediatamente a soccorrerla. Appena Oliver le accarezzò la guancia, la bionda si svegliò "Oliver?" disse con vece debole. "Felicity sono qui. E' tutto ok, stai bene. Ti porto a casa!" Lei però non era convinta "Ray dov'è? E Laurel?" "Laurel sta bene. Ray non l'ho ancora visto..."
In quel momento arrivarono i soccorsi. Oliver si assicurò che Felicity e Laurel venissero mendicate, poi chiamò Diggle al telefono "Dig, sono Oliver!" L'amico rispose subito "Oliver! Tutto ok? Non eri alla serata di beneficenza di Palmer?" "Appunto. C'è stata un'esplosione" Non c'era bisogno di spiegare niente che Diggle disse immediatamente "Arrivo!".
Dieci minuti dopo Diggle stava portando Laurel a casa mentre Oliver era rimasto alla Queen Consolidated per dare una mano a Felicity e Ray: si sarebbero 
visti poco dopo al covo. La polizia stava investigando per capire chi fosse il colpevole dell'attacco. Oliver era preoccupatissimo per Felicity, che era fin troppo silenziosa per i suoi standard. Ma non fece in tempo a chiederle cosa avesse che Ray domandò "Felicity, hai freddo?" e la bionda rispose "Solo un po', ma sto bene!", ma Ray si tolse la giacca e la mise sulle spalle della ragazza. E di nuovo ad Oliver tornò quella voglia matta di trafiggerlo con quante frecce fosse possibile. I poliziotti finirono le indagini: non avevano idea di chi fosse il responsabile. Allora Ray comunicò a tutti di tornare a casa, lui sarebbe rimasto lì per sistemare il disastro che era diventato la Queen Consolidated: l'esplosione aveva distrutto quasi tutti gli uffici e c'erano vetri ovunque.
Oliver si propose per portare a casa Felicity "Felicity, ti porto a casa io. Nessuna discussione!" almeno avrebbe passato del tempo con lei, lontano da quel Palmer... "Va bene, Oliver" e si congedò da Ray "Ray, grazie per la serata! Mi sono davvero divertita, almeno finché non è scoppiata l'esplosione!" 
"Felicity, riposa! Ci sentiamo domani! La giacca tienila pure!" e le dette un bacio sulla guancia. Oliver dovette controllarsi per non dare un pugno all'uomo. Dovette controllarsi molto.

Nell'auto regnava il silenzio. Nessuno dei due parlava. Oliver guidava, mentre Felicity, seduta affianco, guardava fuori dal finestrino. Indossava ancora la giacca di Ray. Oliver avrebbe voluto così tanto che quella giacca fosse la sua, ma negli ultimi tempi sembrava che quel Ray Palmer arrivasse sempre prima di lui. Prima con l'azienda, e ora anche con Felicity. La ragazza chiese "Non stiamo andando davvero a casa mia, no?" Oliver sorrise debolmente: quella ragazza era davvero perspicace! "No, stiamo andando al covo. Ma se vuoi andare a casa, ti porto!" "Scherzi? Con tutto quello che è successo l'ultima cosa che voglio è andare a casa!" 
Arrivati al Verdant, Diggle era già lì. Appena i due entrarono chiese subito "Felicity, stai bene? Di chi è quella giacca?" e la ragazza rispose "Di Ray..." 
Sembrava vergognarsene. Diggle guardò Oliver, che sembrava leggermente infastidito. Sicuramente la storia della giacca c'entrava qualcosa.
Diggle propose "Vado io a fare la ronda stasera... Così voi due vi riposate...e magari parlate!" e se ne andò.
Oliver guardò Felicity. Sembrava così stanca, eppure era così sveglia. Si era ingelosito così tanto quando l'aveva vista con Ray. 
"Felicity, stai bene?" lei si girò e disse "Si, ho solo una voglia matta di togliermi queste scarpe! Sono una vera tortura!" Oliver sorrise. Il primo vero sorriso della giornata. Felicity si tolse veramente le scarpe. Era un gesto così naturale, che colpì Oliver. Così disse, senza pensarci: "Eri splendida stasera..." Felicity lo guardò negli occhi "Grazie, Oliver." e sorrise. Oliver approfittò del momento e  ammise "Non voglio lasciarti andare". 
Felicity era stupita. Taceva. Così Oliver prese coraggio "Stasera, quando ti ho vista con Ray... Ho capito quanto ti stessi allontanando da me. E ho provato paura..." Lei continuava a guardarlo, senza dire niente. "Felicity, tu non immagini neanche cosa provo per te. Forse perché non lo so neanche io! E ho paura 
dei miei stessi sentimenti! Ho paura di cosa potrebbe capitare se li lasciassi uscire! Non so se posso convivere con me stesso e con tutto questo insieme!" 
Oliver era senza fiato. Guardava Felicity e si aspettava che lei dicesse qualcosa. Ma per la prima volta era lei quella senza parole. "Oliver... Io... Tu mi hai detto di non poter essere sia Arrow che Oliver... e ora mi dici tutto questo... Wow, mi hai proprio preso alla sprovvista! Il che per me è un po' strano da dire!" "So quello che ho detto, ci credo ancora... Ma non..." 
Oliver non fece in tempo a finire la frase che suonò l'allarme. Felicity dagli schermi del computer vide che un uomo si stava avvicinando al Verdant. "Oliver! C'è un uomo che viene verso di noi!" Intanto il ragazzo si era cambiato e aveva indossato il costume da Arrow "Riesci a capire chi è?" ma la bionda scuoteva la testa "No, il database non lo riconosce!" 
Oliver prese l'arco e frecce e uscì dal covo. Sentì Felicity che urlò "Stai attento!" mentre apriva la porta, pronto ad affrontare l'intruso.



Ecco il secondo capitolo! Spero vi piaccia! Alla prossima! :)






  
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