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Autore: _Kapoch_    19/10/2008    9 recensioni
Questa storia non considera alcun evento avvenuto in “Lady Oscar” dall’episodio numero ventinove, ma parte dal ventotto, ovvero “Un innamorato respinto” o titolo originale giapponese “Andrè, limone verde”: E se quella fatidica sera si fosse prolungata di qualche minuto, quel tanto che basta per sconvolgere più di una vita? Forse l’idea è inverosimile…Ma mi è venuta così, di getto, leggendo il manga. Spero apprezzerete…e… Perdonate lo stile, sono una principiante! Lasciate un commentino, please! Mi farebbe piacere ricevere consigli per migliorare.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: André Grandier, Oscar François de Jarjayes
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Questa storia non ha alcun scopo di lucro

Questa storia non ha alcun scopo di lucro. Le ambientazioni, la storia e i personaggi sono nati dalla penna della mitica Riyoko Ikeda.

 

 

Capitolo 2:

 

 

“Oscar!...Oscar!!!”

 

- Sto percorrendo le scale troppo lentamente - disse tra se e se Oscar. Aveva la pelle d’oca e si era dimenticata di pettinarsi - Ma…Ma dove ho la testa…-

 

Era agitata…troppo agitata e come biasimarla del resto.

 

 “Oscar ma dove siete per l’amor del cielo?” chiamò la governante alquanto preoccupata. “Sono qui Nanny, cosa c’è da urlare?” rispose Oscar…quella donna si agitava sempre e per dei non nulla, pensò.

“Oh, eccovi qui madamigella… Eravate per caso nelle vostre stanze? Ma che vi prende a tutti oggi?!! Prima sparisce Andrè e adesso voi…”

 

Una fitta. Il solo nome l’aveva fatta rabbrividire…Si era fermata di colpo e in più, forse era stata troppo palese nel sorprendersi, perché Nanny la osservava con vivida attenzione…

“C’è qualche cosa che vi turba madamigella?” sempre con quel tono premuroso e inquieto che tanto agitava Oscar “Sapete, siete un po’ pallida…” -colpita e affondata- “Vi stavo cercando… Sono le 12:00!! Non avete mai dormito così a lungo… Credevo foste uscita a cavallo insieme ad Andrè, ma Cesar è nella stalla.” - Si è addirittura recata nelle stalle? – “…E così la mia intenzione era di portarvi la colazione in camera ma se preferite è gia tutto pronto in sala da pranzo”

Oscar cercò di formulare una frase con senso compiuto: “Grazie Nanny…Ma non ho molta fame…” Quello che aveva detto alla sua governante era vero…l’idea di mangiare un boccone nemmeno la sfiorava.

 

“Come sarebbe non avete fame? Volete che chiami il dottore?”

M-ma cosa dici!! - Ci manca anche il dottore - “E’ tutto a posto sul serio! P-Piuttosto, qualcuno mi prepari il cavallo, devo recarmi a Versailles…dovrebbero farmi conoscere il nuovo incarico a cui sono stata destinata”

“Certo…Sentite potrei chiedervi una cosa madamigella? Ecco… Io… ve l’ho già detto, Andrè è scomparso…questa mattina presto sono andata in camera sua, ma il letto non era disfatto…”- Tum-tum Tum-tum - “questo mi fa presumere che non sia neanche andato a dormire…Sono preoccupata”

Tipico di Andrè un comportamento del genere… Che si era pentito lei ne era sicura - Basta maledizione!.. - si disse - Non sono cose che devono interessarmi…non adesso, per lo meno…-

No. Non era proprio il caso.

Sei troppo apprensiva Nanny! Stai tranquilla, A…” Era talmente difficile pronunciarne il nome “…A-Andrè è adulto sa badare a se stesso” riuscì infine a dire con un filo di voce Oscar.

 

Dirigendosi verso stalle un tremolio improvviso la inondò… Sentire la brezza di fine estate scivolarle beatamente sul collo e fra gli splendidi capelli, le aveva sempre procurato un immenso piacere… Ora uscire così, dopo ore di soliloqui distesa tra le lenzuola del suo letto, “al rifugio” da qualcosa più grande di lei, la confusero…Quanti secoli erano passati dall’ultima volta che era uscita?

Il suo Cesar la saluto con uno dei suoi soliti nitriti…come se volesse dirle “Sono ore che aspetto! Perché sei così in ritardo!?!”  Oscar riuscì a cavar fuori un vago sorriso; Prese il muso del cavallo tra le mani “Scusa se ti ho fatto attendere…” fievolmente riuscì a pronunciare la frase, carezzandolo. 

 

Galoppando ad una velocità disumana Oscar si diresse alla reggia; Riflette nuovamente su ciò che le aveva detto Nanny...

- Posso benissimo immaginare il perché sia sparito - pensò…in fondo, lo conosceva abbastanza per rendersi conto di quanto egli fosse turbato in questo momento…

 

                                                            ***

 

“…credo di averti sempre amato…”.

 La lasciò lì, in preda alle lacrime, dopo la sua “sconvolgente” dichiarazione…sconvolgente in ogni senso; chiudendo la porta Andrè, si lasciò trascinare da un buco nero… Dirigendosi in camera sua, l’unica cosa a cui pensava era quanto fosse stato irrazionale il suo comportamento…aveva tradotto in realtà tutto ciò cui bramava e che mai sarebbe dovuto accadere; la terribile passione e il folle desiderio di possederla, congiunti ad un profonda collera (in effetti giustificabile) ed alla consapevolezza che presto avrebbe perso anche l’occhio destro, l’avevano portato a distruggere il rapporto formatosi con la sua migliore amica…Amica?!? Quando mai…lei era il suo amore, la donna dei suoi sogni…così bella da essere indescrivibile, così fantastica da essere inconcepibile. Distrutto per sempre.

Come avrebbe fatto d’ora in poi? Come avrebbe potuto anche solo guardarla negli occhi? Non ne era più minimamente degno…

Un mostro…Ecco cos’era. Troppo fortunato a starle vicino, ecco la verità …

La ragione della sua vita. Nato per proteggerla.

Questo a conti fatti era già tanto…

-Riuscirò mai a chiederti scusa? E tu? Riuscirai mai a perdonarmi? -

 

Scendendo l’ampia scalinata di casa Jarjayes, quello che fece non fu il dirigersi nella sua stanza…Seguì l’istinto, prese il cavallo e partì.

Notte fonda. Non sapeva dove sarebbe andato……Indubbiamente avrebbe fatto di nuovo preoccupare la nonna.

 

“Ti prego Dio! Fai che non sia tutto finito! Non può…NON PUO’ essere tutto finito!!!! Fa che mi perdoni!… Anche a costo di non averla mai più tra le mie braccia! Oh Signore ti scongiuro!!!!

 

 

                                                           ***

 

Non aveva senso preoccuparsi per un uomo che le aveva rubato quel qualcosa di importante, che la rendeva veramente una donna, e che, secondo i suoi piani, mai nessuno le avrebbe dovuto portar via... Dimostrandole la sua femminilità, l’orgoglio di lei si è frantumato in mille pezzi.

Cesar era stanco… Oscar si fermò lungo il fiume affinchè si abbeverasse;

 

“Oscar, lascia che ti dica un’ultima cosa” “Non c’è niente da dire Andrè…io non proteggerò la principessa Maria Antonietta, per ordine di mio padre…se lo farò sarà solo per me stessa…” “Non è giusto importi uno stile di vita che non ti è gradito…Sei ancora in tempo…Fermati, e diventa una donna!”

 

“Eh!” Oscar si destò dai suoi pensieri “Ma tu guarda, cosa mi metto a pensare…dopo…dopo ciò che è successo.”

E nonostante lo avesse detto ad alta voce, nella sua mente continuava a ricordare il suo quattordicesimo compleanno.

Probabilmente quel giorno di venti anni fa, sulle sponde del lago, lui le aveva risposto in quel modo perché…perché già era pazzamente innamorato.

-Ma come ho fatto a non accorgermene per tutti questi anni??-

 

Sono stata un’idiota! La mia infatuazione per Fersen… chissà quanto deve aver sofferto. Ogni volta che in preda alla disperazione, lo costringevo a battersi con me, tutte le volte che ho risposto in malo modo o proprio non ho risposto, quando parlava…faceva osservazioni…Mi disse una volta, in una locanda che aveva controllato e che Fersen non risultava tra i morti in America durante la rivoluzione…

Sempre così attento alle mie esigenze… Ed io? Cieca a non essermene resa conto!

So come può essersi sentito...questo non mi giustifica.

-Ma non posso nemmeno legittimare ciò che ha fatto, maledizione!!!-

 

Incitando il cavallo riprese la corsa verso Versailles…

 

…Chiedendo a sua maestà la Regina Maria Antonietta di assegnarle un compito che non fosse quello di comandare la Guardia Reale, forse era stata un po’ sfrontata… ma non avrebbe resistito un giorno di più, sapendo che Fersen sarebbe stato a fianco della sovrana fino alla fine dei suoi giorni… Dovendo ogni giorno guardarlo negli occhi e sapere che lui era solo suo… In fin dei conti stava scappando…

E questo già qualcuno glie lo aveva detto.

 

 

“Oscar Françoise de Jarjayes, a partire dal 15 aprile prossimo, vi viene affidato il comando del reggimento dei soldati della guardia…”

 

-Io con i soldati della guardia- pensò Oscar

 

“…C’è anche un messaggio della regina Maria Antonietta per voi: attualmente non sono disponibili altre cariche, se questa non fosse di vostro gradimento siete pregato di informare Sua Maestà.” Disse il messo della regina.

“Ringrazio la Regina dal profondo del cuore per aver accolto la mia richiesta…resterò sempre un suo fedele servitore.”

 

-Troppo generosa nei miei confronti, me ne rendo conto-…Il suo capriccio era stato esaudito infine. Proprio un capriccio, un comportamento quasi infantile, se solo ella avesse saputo. La sua amata Regina…

La stavano aspettando i suoi soldati per la parata di commiato, non poteva mancare. Cosa le avrebbe detto Girodel!?!… era molto affezionato a lei. E anche lei lo sentiva come un caro amico.

Certo era, comunque, il fatto che era spossata. Si sentiva quasi priva di forze…

 

 

 -Sarà stata di certo la cavalcata.-

 

 

***

 

-Non ho nemmeno il coraggio di confessarmi…-

Vagando tutta la notte, si era ripromesso di non sfiorarla mai più… Senza un motivo preciso, all’alba, decise di dirigersi a Parigi.

Aveva bisogno di conforto…Se Dio lo avesse aiutato

Il suo cuore lo condusse alla Cattedrale.

Davanti alla croce, pregò e chiese perdono un’infinità di volte… Ripetè per l’ennesima volta che non avrebbe mai più fatto una cosa del genere; Una bramosia talmente viva, trattenuta per così tanto tempo, esplosa nell’arco di pochi attimi. Difficile trattenersi, ma grave esplodere inaspettatamente. E questo lo sapeva:

“Si, ho sbagliato, ma sono pronto a pagare…L’importante è che Oscar mi permetta, in qualche modo di rimanere al suo fianco. Disse, rivolgendosi a Dio con intensità…era impossibile non commuoversi ascoltandolo.

“E’ la linfa che mi porta alla vita, il sole che scalda le mie membra, l’aria che ho bisogno di respirare, se non ho la possibilità di restarle vicino, preferisco morire, Signore!” Ecco cosa dichiarò tra le lacrime.

 

***

 

Oscar decise di tornare a casa per l’ora di cena, dando così la notizia dell’incarico a suo padre… Il 15 aprile era lontano, molto lontano...

Prese una decisione: avrebbe trascorso il tempo che mancava a quella data, nella villa di famiglia in Normandia…da sola.

 

Un breve scambio di battute “Bentornata Oscar! La giornata è andata bene?” “Si Nanny grazie, hai visto mio padre?” “Dovrebbe essere nel suo studio madamigella…”

-Bene, posso togliermi immediatamente il pensiero…-

 

Salendo al piano di sopra, si chiese se sarebbe stata capace di colloquiare con il padre, senza provare…ecco…un certo…imbarazzo forse; Lei era un uomo. Che frase sciocca e senza senso.

Eppure suo padre non la pensava similmente: Lei era suo figlio, il suo erede. Basta.

 

-Gia…un figlio violentato dal proprio attendente!!- Se non le fosse venuto da piangere, avrebbe anche riso ad una volgarità del genere.   

 

“Padre, posso entrare?” indugiando, avanzò verso la scrivania carica di scartoffie varie.

“Certo entra figliolo…Ho saputo della tua decisione, i nobili ne discutevano a Versailles.

Ella si sedette…Mentì al generale, affermando che un cambiamento del genere, l’avrebbe spronato a raffinare le sue tecniche o chissà quale altra scusa e alla fine lui disse: “Per me va bene, sei adulto e cosciente delle tue decisioni” freddo e impassibile come sempre.

“Desidererei trascorrere questi mesi di stacco nella villa di famiglia in Normandia. La loro conversazione stava per terminare “Si, certo, perché no…Un’ottima occasione per svagarsi, lì avrai tutto il tempo per esercitarti alle armi e con la spada…Andrè verrà con te?!”

“No! Cioè…No, padre, ho intenzione di restare solo

Toc toc

“P-Perdonatemi signor generale…ma sono le 8:00 ed è servita la cena” disse la governante, molto titubante…

“Arriviamo subito. C’è qualcosa che non va?” chiese il generale.

“Si, signor generale!!” Nanny cominciò a piangere “Andrè è fuori da ieri sera, non si è fatto vedere e non ha lasciato detto niente…ho paura che gli sia successo qualche cosa...snifohoh..”

“Dici sul serio? Ma dove può essersi cacciato…” Nel frattempo Oscar si era diretta in sala da pranzo.

 

Cenando, ognuno a palazzo era in pensiero per Andrè… e scioccamente lo era anche lei

 

Nelle sue stanze, dopo essersi rinfrescata un po’, avanzò avanti e indietro per parecchi minuti…Non aveva per niente intenzione di tornare su quel letto…c’era stata fin troppo di mattina, pensò. Avrebbe vegliato.

Sedendosi su di un meraviglioso sgabello in legno d’ebano color notturno, cominciò a suonare quel meraviglioso strumento dello stesso legno e dello stesso colore. Davanti al suo pianoforte riacquistava ogni volta sicurezza, per quanto poteva.

 

“Dove diavolo sei stato disgraziato?!? Nanny in preda ad una crisi isterica, urlava tra le lacrime contro Andrè, appena tornato. Ed Oscar li sentì da sopra, nonostante il suono del pianoforte…Cominciò a suonare con violenza una melodia terribilmente complicata, per saricare la tensione.

- E’ lui, è tornato…E’ di sotto! Oh Signore, non voglio affrontarlo…Cosa farò…e lui come si comporterà?!!, NO, non ce la faccio…- Oscar era in preda alla disperazione…Quanta insicurezza provava! Non si era mai comportata così…Ma continuava a suonare.

 

“Scusami, nonna avevo bisogno di…di cambiare aria e me ne sono andato in…si, in campagna!” Mentì spudoratamente. Aveva passato il giorno intero alla Cattedrale.

“Ti prego non farlo più…avvertimi in futuro, lascia detto a qualcuno…mi hai fatto penare.

“Certo, perdonami…Senti nonna…” Tum- tum Tum-tum “…Hai visto Oscar?” Insicuro, non sapendo se fosse giusto o sbagliato c’ho che chiedeva. Non la vedeva da ventiquattro ore.

Ma si, è in camera sua…” D’improvviso lo splendido suono del pianoforte echeggiò. Una dolce e complicata composizione…

-Eccola…quando è preoccupata suona sempre dei pezzi difficili-

 

“Sai che ti dico, fammi un favore…” Nanny si rivolse ad Andrè  “Porta questo vassoio a Madamigella Oscar…”

No!.. La stessa frase del giorno prima…così era iniziato il delirio. Ed ora cosa si sarebbe inventato.

“Sai nonna, sono…un po’ stanco, portalo tu ad Oscar questa volta, per favore…” Forse ci era riuscito. “Ma cosa dici Andrè!?! Vergognati, una signora della mia età che non fa altro che lavorare tutto il giorno…E poi non vedi Oscar da ieri sera, neanche vai a salutarla? Ma che razza di nipote ho cresciuto io!” Disse teatralmente la governante.

“Va bene…Va bene nonna, da qua glie lo porterò io…” - Magari come si suol dire…non tutto il male viene per nuocere -

 

Salendo quelle dannate scale, si ritrovò davanti il suo angelo. Oscar era appena uscita dalla sua stanza.

Lo sguardo che si scambiarono fu tra i più intensi e freddi. Il sole e la pioggia che si scontravano. Un “duello” di sguardi…nessuno tranne loro avrebbe potuto capire il perché di tali occhiate.

La situazione era tra le peggiori…Una scena che toglieva il fiato.

 E come indifferentemente lei si era rivolta a lui, nel medesimo modo gli passò accanto.

Fino a che non si rivolse a Nanny: “Dì a mio padre che vado a fare una cavalcata”

Cosa?? Madamigella ma siete impazzita?? Con questo buio? A quest’ora? No, no assolutamente. Perché non andate con Andrè!? Hai sentito? Forza, scansafatiche prepara i cavalli!” La tensione che vigeva nell’aria aumentò.

Un altro e veloce duello di sguardi tra i due.

Nanny, devi smetterla di preoccuparti tanto, alla tua età non fa mica bene, sai?” E senza aggiungere altro, Oscar prese il mantello e se ne andò.

“Oh ragazza mia! Ma che mi combini?”

Andrè se ne era rimasto in cima alle scale ad osservare la scena…con il famoso vassoio tra le mani.

 

- Non fuggire da me, amore mio…Prima o poi dovrai affrontarmi…-

 

 

***

 

Molte altre giornate come questa si susseguirono… I due non si rivolsero la parola per giorni e giorni.

I preparativi per il lungo viaggio che aspettava Oscar, erano quasi terminati.

Dopo un lungo mese di attesa, la partenza era agli sgoccioli.

A cena: “Quanto credi che starai via insomma figliolo?” esordì il generale Jarjayes

Credo un paio di mesi, non ne sono sicuro…”

La servitù cominciò a portare i primi piatti. Andrè nel frattempo, come suo solito, serviva del buon vino ad ogni membro della famiglia.

Dirigendosi verso Oscar la vide impallidire…

- Ma cosa le prende? -

Di fronte alla portata servitagli da Nanny, cominciò a sentire uno strano senso di disgusto…Era alquanto a disagio; Le girava la testa molto forte. Le stava per scoppiare.

-Cosa mi sta succedendo? – Prese ad ansimare.

La camicia le dava fastidio. – Le fasce maledizione! Una forte nausea le permeò il corpo.

Si alzò di scatto. Nessuno non potè notare il suo strano comportamento. “Oh cielo, Madamigella, vi sentite male? C’è bisogno di un dottore!” non esitò a dire, Nanny.

“NON C’è BISOGNO DI NESSUN DOTTORE!!!!” Il delirio…che sensazioni orribili provava “ Non so, sarà la spossatezza, de-devo andare a riposare, solo questo…” un istante dopo Oscar corse più forte che poteva, ma tutto ciò che riuscì a raggiungere fu un enorme vaso nei pressi del grande corridoio di palazzo. Rigurgitò anche l’anima.

Nessuno era riuscito a capirci qualcosa nel suo comportamento…ciò di sicuro era che madamigella Oscar non stava bene.

“Oscar!!!” urlo Andrè dirigendosi verso di lei. Le toccò una spalla.

“Madamigella, no, voi no state per niente bene, oh!!” Nanny era disperata.

“LASCIATEMI IN PACE! V-voglio stare sola, b-basta!”

Scostando chiunque provasse ad avvicinarla, cercò di dirigersi verso la camera da letto.

 

Nel bel mezzo del corridoio si fermò di scatto… alzò gli occhi al cielo, verso le enormi vetrate dell’enorme villa… fino a che il buio non la prese con se, chiuse gli occhi, perse ogni singola forza rimastagli…

Alzando il viso verso l’alto…cadde svenuta.

 

                                                                                                       Continua…

 

 

Eccomi qui con il secondo capitolo! Credo di essere stata abbastanza veloce nell’aggiornare…forse perché è stata una settimana abbastanza tranquilla! Spero di poter aggiornare così velocemente anche la prossima volta…

 Avrei preferito allungare il capitolo ancora di più (chiedo umilmente perdono ^^) ma dopo avrei rischiato di rendere la fan fiction troppo corta…almeno quattro o cinque capitoli voglio raggiungerli.

 

Spero di non aver deluso nessuno…se qualcosa non vi convince, vi prego, riferitemi... Ben venga ogni critica costruttiva, sono qui apposta per imparare!

 

Sono talmente lusingata! Non avrei mai immaginato di ricevere così tanti commenti, e che la mia storia fosse addirittura aggiunta tra i preferiti! Sul serio sono commossa!

E’ troppo bello scrivere e trasmettere a qualcuno c’ho che si sente…voi lo saprete meglio di me! ^^

Vi ringrazio tanto…se potessi abbraccerei ogni singola persona che mi ha spronato a continuare! Ma siccome non posso farlo, eccovi qui i ringraziamenti:

 

Elizabeth9: Ciao “carissimaaa!!! Spero tu abbia apprezzato il capitolo (tanto me lo fai sapere per telefono ;-P )… E siccome hai molta più esperienza di me, ogni tuo consiglio è come una manna dal cielo! Fatti risentire (so che con i compiti è dura, ma fai il possibile!!!)… <> ( ^^ ), a presto!

 

Baby_birba: Ciao! Tti ringrazio nuovamente! Sono contentissima che il mio “metodo di raccontare” ti permetta di immergerti nella storia, appassionandoti…è una cosa meravigliosa pensare che posso colpire qualcuno con un’idea!!...E’ stupendo, è la parte più bella dell’essere una scrittrice (scrittrice…si fa per dire hihi ^^…). Avevo comunque intenzione di dedicarmi maggiormente ai dialoghi tra i vari personaggi… spero che questo capitolo non ti abbia deluso, devo ancora trovare uno stile ben definito! Nella recensione hai nominato Manzoni…e ti ringrazio per il paragone, io lo adoro! Continua a seguirmi ti prego, e non farti scrupoli con i commenti!

 

dscully789 : Ho ricevuto la tua mail, ma ho dei problemi con MSN, quindi ti rispondo qui in fondo (spero che leggerai ^^  caso mai fammi sapere). Io ho 18 anni, ma seguo Lady Oscar da prima di incominciare a parlare!! Conosco vita, morte e miracoli di questo meraviglioso cartone (che è stupendo ai limiti dell’immaginazione...e ti dico subito che il manga è il doppio più bello!...Pensa che meraviglia!... Non so se lo hai letto)…E non so nemmeno se sei donna o uomo (dal nome non lo capisco, scusa ^^). Comunque hai proprio ragione: se per lo strappo della camicia non ha più rivolto la parola ad Andrè, come avrebbe reagito in questa situazione?! Credo che questa risposta possa darcela solo Riyoko Ikeda…io comunque farò il possibile per renderle giustizia…o meglio…spero di non rovinare l’idea di fondo con qualche strafalcione!!! Grazie per aver letto la mia fan fiction, spero che continuerai ed apprezzerai!

 

Ringrazio di cuore voi che avete recensito, apprezzandomi e spronandomi a continuarla!!!!!: picciottina75, avril96, maraia79, medusa, garakame, anonima86, francoise, oO_OscarFrancoise_Oo,  WICCA8, marpy, hysteria87, luna22474, montblanc, Kaoru.

 

E  grazie veramente anche a chi ha inserito la storia tra i preferiti: garakame, Arwen Woodbane, luxu2, oO_OscarFrancoise_Oo, Kaoru, luna22474.

 

 

Spero di non aver saltato nessuno e ripeto:, se non vi convince qualche cosa fatemelo sapere!

A presto e grazie di nuovo a tutti!

                                                                                                            _Kapoch_       

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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