Questa storia non ha alcun scopo di lucro. Le ambientazioni, la storia e i
personaggi sono nati dalla penna della mitica Riyoko Ikeda.
Capitolo 2:
“Oscar!...Oscar!!!”
- Sto percorrendo le scale
troppo lentamente - disse tra se e se Oscar. Aveva la pelle d’oca e si era dimenticata di
pettinarsi - Ma…Ma dove ho la testa…-
Era
agitata…troppo agitata e come biasimarla del resto.
“Oscar ma dove siete per l’amor del cielo?”
chiamò la governante alquanto preoccupata. “Sono qui Nanny,
cosa c’è da urlare?” rispose Oscar…quella donna si agitava sempre e per dei non
nulla, pensò.
“Oh,
eccovi qui madamigella… Eravate per caso nelle vostre
stanze? Ma che vi prende a tutti oggi?!! Prima sparisce
Andrè e adesso voi…”
Una
fitta. Il solo nome l’aveva fatta rabbrividire…Si era
fermata di colpo e in più, forse era stata troppo palese nel sorprendersi,
perché Nanny la osservava con vivida attenzione…
“C’è
qualche cosa che vi turba madamigella?” sempre con quel tono premuroso e
inquieto che tanto agitava Oscar “Sapete, siete un po’ pallida…” -colpita e
affondata- “Vi stavo cercando… Sono le 12:00!! Non
avete mai dormito così a lungo… Credevo foste uscita a cavallo insieme ad Andrè, ma Cesar
è nella stalla.” - Si è addirittura recata nelle stalle? – “…E così la mia intenzione era di portarvi la colazione in
camera ma se preferite è gia tutto pronto in sala da pranzo”
Oscar
cercò di formulare una frase con senso compiuto: “Grazie Nanny…Ma
non ho molta fame…” Quello che aveva
detto alla sua governante era vero…l’idea di mangiare un boccone nemmeno la
sfiorava.
“Come
sarebbe non avete fame? Volete che chiami il dottore?”
“M-ma cosa dici!! - Ci manca
anche il dottore - “E’ tutto a posto sul serio! P-Piuttosto, qualcuno mi
prepari il cavallo, devo recarmi a Versailles…dovrebbero
farmi conoscere il nuovo incarico a cui sono stata destinata”
“Certo…Sentite potrei
chiedervi una cosa madamigella? Ecco… Io… ve l’ho già detto, Andrè è scomparso…questa mattina presto sono andata in
camera sua, ma il letto non era disfatto…”- Tum-tum Tum-tum
- “questo mi fa presumere che non sia neanche andato a dormire…Sono
preoccupata”
Tipico di Andrè un comportamento del genere… Che si era pentito lei
ne era sicura - Basta maledizione!..
- si disse - Non sono cose che devono
interessarmi…non adesso, per lo meno…-
No. Non era proprio il caso.
“Sei troppo
apprensiva Nanny! Stai
tranquilla, A…” Era talmente difficile pronunciarne il nome “…A-Andrè è adulto sa badare a se stesso” riuscì infine
a dire con un filo di voce Oscar.
Dirigendosi verso stalle un
tremolio improvviso la inondò… Sentire la brezza di fine estate scivolarle
beatamente sul collo e fra gli splendidi capelli, le aveva
sempre procurato un immenso piacere… Ora uscire così, dopo ore di
soliloqui distesa tra le lenzuola del suo letto, “al rifugio” da qualcosa più
grande di lei, la confusero…Quanti secoli erano passati dall’ultima volta che era
uscita?
Il suo Cesar
la saluto con uno dei suoi soliti nitriti…come se volesse dirle “Sono ore che
aspetto! Perché sei così in ritardo!?!” Oscar riuscì a cavar fuori un vago sorriso;
Prese il muso del cavallo tra le mani “Scusa se ti ho fatto attendere…” fievolmente
riuscì a pronunciare la frase, carezzandolo.
Galoppando ad una velocità
disumana Oscar si diresse alla reggia; Riflette nuovamente su ciò che le aveva detto Nanny...
- Posso benissimo immaginare il perché sia sparito - pensò…in fondo,
lo conosceva abbastanza per rendersi conto di quanto egli
fosse turbato in questo momento…
***
“…credo di averti sempre
amato…”.
La lasciò lì, in preda alle lacrime, dopo la
sua “sconvolgente” dichiarazione…sconvolgente in ogni senso; chiudendo la porta
Andrè, si lasciò trascinare da un buco nero…
Dirigendosi in camera sua, l’unica cosa a cui pensava era quanto fosse stato irrazionale
il suo comportamento…aveva tradotto in realtà tutto ciò cui bramava e che mai
sarebbe dovuto accadere; la terribile passione e il folle desiderio di
possederla, congiunti ad un profonda collera (in
effetti giustificabile) ed alla consapevolezza che presto avrebbe perso anche
l’occhio destro, l’avevano portato a distruggere il rapporto formatosi con la
sua migliore amica…Amica?!? Quando mai…lei era il suo amore, la donna dei suoi sogni…così
bella da essere indescrivibile, così fantastica da essere inconcepibile.
Distrutto per sempre.
Come avrebbe fatto d’ora in
poi? Come avrebbe potuto anche solo guardarla negli occhi? Non ne era più minimamente degno…
Un mostro…Ecco cos’era.
Troppo fortunato a starle vicino, ecco la verità …
La ragione della sua vita.
Nato per proteggerla.
Questo a conti fatti era già
tanto…
-Riuscirò mai a chiederti scusa? E tu?
Riuscirai mai a perdonarmi? -
Scendendo l’ampia scalinata
di casa Jarjayes, quello che fece non fu il dirigersi
nella sua stanza…Seguì l’istinto, prese il cavallo e partì.
Notte fonda. Non sapeva dove
sarebbe andato……Indubbiamente avrebbe fatto di nuovo
preoccupare la nonna.
“Ti prego Dio! Fai che non
sia tutto finito! Non può…NON PUO’ essere tutto
finito!!!! Fa che mi perdoni!… Anche a costo di non
averla mai più tra le mie braccia! Oh Signore ti scongiuro!!!!”
***
Non aveva senso preoccuparsi
per un uomo che le aveva rubato quel qualcosa di importante,
che la rendeva veramente una donna, e che, secondo i suoi piani, mai nessuno le
avrebbe dovuto portar via... Dimostrandole la sua femminilità, l’orgoglio di
lei si è frantumato in mille pezzi.
Cesar era stanco… Oscar si fermò
lungo il fiume affinchè si abbeverasse;
“Oscar, lascia che ti dica un’ultima cosa” “Non c’è
niente da dire Andrè…io non proteggerò la principessa
Maria Antonietta, per ordine di mio padre…se lo farò
sarà solo per me stessa…” “Non è giusto importi uno stile di vita che non ti è
gradito…Sei ancora in tempo…Fermati, e diventa una donna!”
“Eh!” Oscar si destò dai suoi
pensieri “Ma tu guarda, cosa mi metto a
pensare…dopo…dopo ciò che è successo.”
E nonostante lo avesse detto ad alta voce, nella sua
mente continuava a ricordare il suo quattordicesimo compleanno.
Probabilmente quel giorno di
venti anni fa, sulle sponde del lago, lui le aveva risposto
in quel modo perché…perché già era pazzamente innamorato.
-Ma come ho fatto a non accorgermene per tutti questi anni??-
Sono stata un’idiota! La mia infatuazione per Fersen… chissà
quanto deve aver sofferto. Ogni volta che in preda alla disperazione, lo
costringevo a battersi con me, tutte le volte che ho risposto in malo modo o
proprio non ho risposto, quando parlava…faceva osservazioni…Mi disse una volta,
in una locanda che aveva controllato e che Fersen non
risultava tra i morti in America durante la
rivoluzione…
Sempre così attento alle mie
esigenze… Ed io? Cieca a non essermene resa conto!
So come può essersi sentito...questo
non mi giustifica.
-Ma non posso nemmeno legittimare ciò che ha fatto, maledizione!!!-
Incitando il
cavallo riprese la corsa verso Versailles…
…Chiedendo a sua maestà
E questo già qualcuno glie lo aveva
detto.
“Oscar Françoise
de Jarjayes, a partire dal
15 aprile prossimo, vi viene affidato il comando del reggimento dei soldati
della guardia…”
-Io con i soldati della guardia- pensò Oscar
“…C’è anche un messaggio
della regina Maria Antonietta per voi: attualmente non sono disponibili altre cariche, se questa non
fosse di vostro gradimento siete pregato di informare Sua Maestà.” Disse il
messo della regina.
“Ringrazio
-Troppo generosa nei miei confronti, me ne rendo conto-…Il suo capriccio era stato
esaudito infine. Proprio un capriccio, un comportamento quasi infantile, se
solo ella avesse saputo. La sua amata Regina…
La stavano
aspettando i suoi soldati per la parata di commiato, non poteva mancare.
Cosa le avrebbe detto Girodel!?!…
era molto affezionato a lei. E anche lei lo sentiva
come un caro amico.
Certo era, comunque,
il fatto che era spossata. Si sentiva quasi priva di forze…
-Sarà
stata di certo la cavalcata.-
***
-Non ho nemmeno il coraggio di confessarmi…-
Vagando tutta la notte, si
era ripromesso di non sfiorarla mai più… Senza un motivo preciso, all’alba,
decise di dirigersi a Parigi.
Aveva bisogno di conforto…Se
Dio lo avesse aiutato…
Il suo cuore lo condusse alla
Cattedrale.
Davanti alla croce, pregò e
chiese perdono un’infinità di volte… Ripetè per
l’ennesima volta che non avrebbe mai più fatto una cosa del genere; Una bramosia
talmente viva, trattenuta per così tanto tempo,
esplosa nell’arco di pochi attimi. Difficile trattenersi, ma grave esplodere
inaspettatamente. E questo lo sapeva:
“Si, ho sbagliato, ma sono
pronto a pagare…L’importante è che Oscar mi permetta, in qualche modo di
rimanere al suo fianco.” Disse,
rivolgendosi a Dio con intensità…era impossibile non commuoversi
ascoltandolo.
“E’ la linfa che mi porta
alla vita, il sole che scalda le mie membra, l’aria che ho bisogno di
respirare, se non ho la possibilità di restarle vicino, preferisco morire,
Signore!” Ecco cosa dichiarò tra le lacrime.
***
Oscar decise di tornare a
casa per l’ora di cena, dando così la notizia
dell’incarico a suo padre… Il 15 aprile era lontano, molto lontano...
Prese una decisione: avrebbe
trascorso il tempo che mancava a quella data, nella villa di famiglia in
Normandia…da sola.
Un breve scambio di battute “Bentornata
Oscar! La giornata è andata bene?” “Si Nanny grazie, hai visto mio padre?” “Dovrebbe essere nel
suo studio madamigella…”
-Bene, posso togliermi immediatamente il pensiero…-
Salendo al piano di sopra, si
chiese se sarebbe stata capace di colloquiare con il padre, senza
provare…ecco…un certo…imbarazzo forse; Lei era un uomo. Che
frase sciocca e senza senso.
Eppure suo padre non la pensava similmente: Lei era suo figlio, il suo erede. Basta.
-Gia…un figlio violentato dal proprio attendente!!-
Se non le fosse venuto da piangere, avrebbe anche riso ad una volgarità del
genere.
“Padre, posso entrare?”
indugiando, avanzò verso la scrivania carica di scartoffie varie.
“Certo entra figliolo…Ho
saputo della tua decisione, i nobili ne discutevano a Versailles.”
Ella si sedette…Mentì al generale, affermando che un
cambiamento del genere, l’avrebbe spronato
a raffinare le sue tecniche o chissà quale altra scusa e alla fine lui disse:
“Per me va bene, sei adulto e cosciente delle tue decisioni” freddo e
impassibile come sempre.
“Desidererei trascorrere
questi mesi di stacco nella villa di famiglia in Normandia.”
La loro conversazione stava per terminare “Si, certo, perché no…Un’ottima
occasione per svagarsi, lì avrai tutto il tempo per
esercitarti alle armi e con la spada…Andrè verrà con
te?!”
“No! Cioè…No,
padre, ho intenzione di restare solo”
Toc toc
“P-Perdonatemi signor generale…ma sono le 8:00 ed è servita la cena” disse
la governante, molto titubante…
“Arriviamo subito. C’è
qualcosa che non va?” chiese il generale.
“Si, signor
generale!!” Nanny cominciò a piangere “Andrè è fuori da ieri sera, non si è fatto vedere e non ha
lasciato detto niente…ho paura che gli sia successo qualche cosa...snif…ohoh..”
“Dici sul serio? Ma dove può essersi cacciato…” Nel frattempo Oscar si era
diretta in sala da pranzo.
Cenando, ognuno a palazzo era
in pensiero per Andrè… e scioccamente lo era anche lei…
Nelle sue stanze, dopo
essersi rinfrescata un po’, avanzò avanti e indietro per
parecchi minuti…Non aveva per niente intenzione di tornare su quel
letto…c’era stata fin troppo di mattina, pensò. Avrebbe vegliato.
Sedendosi su di un
meraviglioso sgabello in legno d’ebano color notturno,
cominciò a suonare quel meraviglioso strumento dello stesso legno e dello
stesso colore. Davanti al suo pianoforte riacquistava ogni volta sicurezza, per
quanto poteva.
“Dove diavolo sei stato disgraziato?!?” Nanny in preda ad una crisi
isterica, urlava tra le lacrime contro Andrè, appena
tornato. Ed Oscar li sentì da sopra, nonostante il
suono del pianoforte…Cominciò a suonare con violenza una melodia terribilmente
complicata, per saricare la tensione.
- E’ lui, è tornato…E’ di sotto! Oh Signore, non voglio affrontarlo…Cosa farò…e lui come si comporterà?!!, NO, non ce la faccio…-
Oscar era in preda alla disperazione…Quanta insicurezza provava! Non si era mai
comportata così…Ma continuava a suonare.
“Scusami, nonna avevo bisogno
di…di cambiare aria e me ne sono andato in…si, in
campagna!” Mentì spudoratamente. Aveva passato il giorno intero alla
Cattedrale.
“Ti prego non farlo
più…avvertimi in futuro, lascia detto a qualcuno…mi hai fatto penare.”
“Certo, perdonami…Senti
nonna…” Tum- tum Tum-tum “…Hai visto Oscar?” Insicuro, non sapendo se
fosse giusto o sbagliato c’ho che chiedeva. Non la
vedeva da ventiquattro ore.
“Ma
si, è in camera sua…” D’improvviso lo splendido suono del pianoforte echeggiò.
Una dolce e complicata composizione…
-Eccola…quando è preoccupata suona sempre dei pezzi difficili-
“Sai che ti dico, fammi un
favore…” Nanny si rivolse ad Andrè “Porta questo
vassoio a Madamigella Oscar…”
No!..
La stessa frase del giorno prima…così era iniziato il delirio. Ed ora cosa si sarebbe inventato.
“Sai nonna, sono…un po’
stanco, portalo tu ad Oscar questa volta, per favore…” Forse ci
era riuscito. “Ma cosa dici Andrè!?! Vergognati, una signora della mia età che non fa altro
che lavorare tutto il giorno…E poi non vedi Oscar da ieri sera, neanche vai a
salutarla? Ma che razza di nipote ho cresciuto io!”
Disse teatralmente la governante.
“Va bene…Va bene nonna, da
qua glie lo porterò io…” - Magari come si suol dire…non tutto il male
viene per nuocere -
Salendo quelle dannate scale,
si ritrovò davanti il suo angelo. Oscar era appena uscita dalla sua stanza.
Lo sguardo che si scambiarono
fu tra i più intensi e freddi. Il sole e la pioggia che si scontravano.
Un “duello” di sguardi…nessuno tranne
loro avrebbe potuto capire il perché di tali occhiate.
La situazione era tra le
peggiori…Una scena che toglieva il fiato.
E come
indifferentemente lei si era rivolta a lui, nel medesimo modo gli passò accanto.
Fino a che non si rivolse a Nanny: “Dì a mio padre che vado a fare una cavalcata”
“Cosa??
Madamigella ma siete impazzita?? Con questo buio? A quest’ora? No, no assolutamente. Perché non andate con Andrè!? Hai sentito? Forza,
scansafatiche prepara i cavalli!” La tensione che vigeva nell’aria aumentò.
Un altro e veloce duello di
sguardi tra i due.
“Nanny,
devi smetterla di preoccuparti tanto, alla tua età non fa mica bene, sai?” E
senza aggiungere altro, Oscar prese il mantello e se ne andò.
“Oh ragazza mia! Ma che mi combini?”
Andrè se ne era rimasto in cima
alle scale ad osservare la scena…con il famoso vassoio tra le mani.
- Non fuggire da me, amore mio…Prima o poi
dovrai affrontarmi…-
***
Molte altre giornate come
questa si susseguirono… I due non si rivolsero la
parola per giorni e giorni.
I preparativi per il lungo
viaggio che aspettava Oscar, erano quasi terminati.
Dopo un lungo mese di attesa, la partenza era agli sgoccioli.
A cena: “Quanto credi che starai via insomma figliolo?” esordì il generale Jarjayes
“Credo un
paio di mesi, non ne sono sicuro…”
La servitù cominciò a portare
i primi piatti. Andrè nel frattempo, come suo solito,
serviva del buon vino ad ogni membro della famiglia.
Dirigendosi verso Oscar la
vide impallidire…
- Ma cosa le prende? -
Di fronte alla portata
servitagli da Nanny, cominciò a sentire uno strano
senso di disgusto…Era alquanto a disagio; Le girava la testa molto forte. Le
stava per scoppiare.
-Cosa mi sta succedendo? – Prese ad ansimare.
La camicia le dava fastidio.
– Le fasce maledizione! – Una forte nausea le permeò il corpo.
Si alzò di scatto. Nessuno
non potè notare il suo strano comportamento. “Oh
cielo, Madamigella, vi sentite male? C’è bisogno di un dottore!” non esitò a dire, Nanny.
“NON C’è BISOGNO DI NESSUN
DOTTORE!!!!” Il delirio…che sensazioni orribili
provava “ Non so, sarà la spossatezza, de-devo andare a riposare, solo questo…”
un istante dopo Oscar corse più forte che poteva, ma tutto ciò che riuscì a
raggiungere fu un enorme vaso nei pressi del grande corridoio di palazzo.
Rigurgitò anche l’anima.
Nessuno era riuscito a
capirci qualcosa nel suo comportamento…ciò di sicuro era che madamigella Oscar
non stava bene.
“Oscar!!!”
urlo Andrè dirigendosi verso di lei. Le toccò una
spalla.
“Madamigella, no, voi no state per niente bene, oh!!” Nanny
era disperata.
“LASCIATEMI IN PACE! V-voglio stare sola, b-basta!”
Scostando chiunque provasse ad avvicinarla, cercò di dirigersi verso la camera
da letto.
Nel bel mezzo del corridoio
si fermò di scatto… alzò gli occhi al cielo, verso le enormi vetrate dell’enorme villa… fino a che il buio non la prese con se, chiuse
gli occhi, perse ogni singola forza rimastagli…
Alzando il viso verso
l’alto…cadde svenuta.
Continua…
Eccomi qui con il secondo capitolo! Credo di essere
stata abbastanza veloce nell’aggiornare…forse perché è stata una settimana
abbastanza tranquilla! Spero di poter aggiornare così velocemente anche la
prossima volta…
Avrei preferito
allungare il capitolo ancora di più (chiedo umilmente perdono ^^) ma dopo avrei rischiato di rendere la fan fiction troppo
corta…almeno quattro o cinque capitoli voglio raggiungerli.
Spero di non aver deluso nessuno…se qualcosa non vi
convince, vi prego, riferitemi... Ben venga ogni critica
costruttiva, sono qui apposta per imparare!
Sono talmente lusingata! Non avrei mai immaginato di
ricevere così tanti commenti, e che la mia storia fosse addirittura aggiunta tra
i preferiti! Sul serio sono commossa!
E’ troppo bello scrivere e trasmettere a qualcuno c’ho che si sente…voi lo saprete meglio di me! ^^
Vi ringrazio tanto…se potessi abbraccerei
ogni singola persona che mi ha spronato a continuare! Ma
siccome non posso farlo, eccovi qui i ringraziamenti:
Elizabeth9: Ciao “carissimaaa”!!!
Spero tu abbia apprezzato il capitolo (tanto me lo fai sapere per telefono ;-P
)… E siccome hai molta più esperienza di me, ogni tuo consiglio è come una
manna dal cielo! Fatti risentire (so che con i compiti è dura, ma fai il
possibile!!!)… <
Baby_birba: Ciao! Tti ringrazio nuovamente! Sono
contentissima che il mio “metodo di raccontare” ti permetta di immergerti nella
storia, appassionandoti…è una cosa meravigliosa pensare che posso colpire
qualcuno con un’idea!!...E’ stupendo, è la parte più
bella dell’essere una scrittrice (scrittrice…si fa per dire hihi
^^…). Avevo comunque intenzione di dedicarmi
maggiormente ai dialoghi tra i vari personaggi… spero che questo capitolo non
ti abbia deluso, devo ancora trovare uno stile ben definito! Nella recensione
hai nominato Manzoni…e ti ringrazio per il paragone,
io lo adoro! Continua a seguirmi ti prego, e non farti
scrupoli con i commenti!
dscully789 : Ho ricevuto la tua mail, ma ho dei problemi con MSN, quindi ti rispondo
qui in fondo (spero che leggerai ^^ caso
mai fammi sapere). Io ho 18 anni, ma seguo Lady Oscar da prima di incominciare
a parlare!! Conosco vita, morte
e miracoli di questo meraviglioso cartone (che è stupendo ai limiti
dell’immaginazione...e ti dico subito che il manga è il doppio più
bello!...Pensa che meraviglia!... Non so se lo hai letto)…E non so nemmeno se
sei donna o uomo (dal nome non lo capisco, scusa ^^). Comunque
hai proprio ragione: se per lo strappo della camicia non ha più rivolto la
parola ad Andrè, come avrebbe reagito in questa
situazione?! Credo che questa risposta possa darcela solo Riyoko
Ikeda…io comunque farò il
possibile per renderle giustizia…o meglio…spero di non rovinare l’idea di fondo
con qualche strafalcione!!! Grazie per aver letto la mia fan fiction, spero che
continuerai ed apprezzerai!
Ringrazio di cuore voi che avete recensito,
apprezzandomi e spronandomi a continuarla!!!!!: picciottina75, avril96, maraia79, medusa, garakame, anonima86, francoise, oO_OscarFrancoise_Oo, WICCA8, marpy,
hysteria87, luna22474, montblanc, Kaoru.
E grazie veramente anche a chi ha
inserito la storia tra i preferiti: garakame, Arwen Woodbane, luxu2, oO_OscarFrancoise_Oo, Kaoru, luna22474.
Spero di non aver saltato nessuno e ripeto:, se non vi convince qualche cosa fatemelo sapere!
A presto e grazie di nuovo a tutti!
_Kapoch_