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Autore: FreDrachen    27/10/2014    5 recensioni
SOSPESA
[Un (in)probabile sequel di questa fantastica saga *-*]
Sono passati due anni dalla sconfitta di Nidhoggr. Ora gli ex draconiani possono vivere la loro vita nella più consueta normalità.
Fino a quando non compare nella loro vita Alexander,un ragazzo che porta su di sè il marchio di un passato di cui Sofia e gli altri pensavano di essersi liberati.
Vecchie conoscenze dal passato e nuove verità oscure.
Ha inizio una nuova battaglia per le sorti del mondo.
Genere: Azione, Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nidhoggr, Nuovo personaggio, Ratatoskr, Sofia
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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CAPITOLO 7

Passato 4

Andrea sbadigliò sonoramente.
Erano già cinque noti che non chiudeva occhio.
Il cigolio della rete del letto della figlia scricchiolò sotto il peso della bambina non appena si girò.
Sorrise teneramente di fronte allo sguardo sereno di Sofia.
Gli incubi che aveva ogni notte erano sempre gli stessi.
Un drago verde avvinghiato a un serpente alato nero, stretti in un abbraccio mortale pronti a inferire l'uno sull'altro.
Si strinse le spalle. L'unico motivo per cui non era ancora crollato era Sofia.
Perché Beatrice l'aveva lasciato?
Le sue strane doti, così come quelle della figlia non erano pericolose. Anzi, far crescere vita su terra brulla la trovava una dote particolarmente utile.
Sofia sarebbe diventata una giardiniera provetta, pensò tra sé e sé con un sorriso.
Uno scricchiolio di moquet attirò la sua attenzione. Entrò senza far rumore nella stanza della figlia comunicante con la sua con una porta in legno d'acero.
Sofia dormiva tranquilla abbracciando un pupazzo a forma di drago.
Si mise all'erta. Risentì di nuovo quel suono.
E proveniva dalla cucina.
Silenzioso e rapido uscì dalla stanza della figlia e recuperò un bastone con su scritto a caratteri rossi "Antigamberos". L'aveva acquistato in viaggio di nozze con Beatrice in Spagna.
Adesso lo trovò un acquisto azzeccatissimo.
Con il cuore in gola abbassò la maniglia della cucina. Prese fiato, e fulmineo la aprì.
La stanza era deserta.
Andrea avanzò cautamente brandendo davanti a sé il bastone.
Un fruscio alla sua sinistra, un rumore prodotto da un movimento.
Colpì alla cieca. Il bastone intercettò un corpo, che emise un debole lamento.
«Chi sei?»l'apostrofò caricando la voce di una determinazione che sapeva non avere.
L'estraneo lo fissò con odio con i suoi occhi azzurro ghiaccio.
«Ti ho trovato finalmente Andrea»sussurrò.
Il cuore di Andrea raggelò. Come faceva a conoscerlo?
«Chi sei? E come fai a sapere il mio nome?»
L'uomo sorrise.«Il Mio Signore ne sarà felice quando gli porterò la tua testa Dormiente»rispose invece.
«Tu sei pazzo! Chi ti manda?»
«Nidhoggr».
Non conosceva quel nome, ma sentiva nel profondo del suo cuore che era simbolo del male.
«Stammi lontano»l'ammonì, preparandosi a colpire con il bastone.
Ratatoskr scoppiò a ridere.«Credi sul serio di riuscirmi a fermare con quello?»
Poi tornò serio.«La tua ora è giunta Dormiente».
Dal suo palmo sinistro scaturirono fiamme nere. Andrea non fece in tempo a urlare che venne colpito al petto.
Crollò a terra in preda al dolore.
«Sofia…»mormorò, prima che la vita lo abbandonasse.
Ratatoskr si accostò al corpo. Lo colpì con la punta dello stivale che aveva indossato.
Poi un pianto. Proveniva dalla stanza opposta alla cucina.
Aprì la porta lentamente.
C'era una bambina seduta sul letto in lacrime. Singhiozzava abbracciando il suo pupazzo.
Gli occhioni verdi erano rossi dal pianto, e i capelli ricci rossi le scendevano arruffati intorno al visino paffutello picchiettato da una miriade di efelidi.
«Papà…»disse disperata.
Ratatoskr si sentì per un attimo colpevole. Come poteva dire a quella bambina che il padre giaceva morto nell'altra stanza?
Le si avvicinò.«Va tutto bene piccola».
La bimba si asciugò una lacrima goffamente con il dorso della mano.«Papà?»
Ratatoskr scosse la testa.«Non sono il tuo papà».
Le poggiò una mano sulla testa.«Adesso dormi piccola».
la bimba parve calmarsi, si coricò diligentemente.
«Mi metti le coperte?»
Ratatoskr l'accontentò.
Sofia chiuse gli occhi serena.
Ratatoskr lasciò in punta di piedi la stanza.
Doveva far trovare il corpo di Andrea, e fare in modo che qualcuno si prendesse cura della piccola.
Pensieri così non l'avrebbero nemmeno sfiorato quando ancora non conosceva Lia.
Spulciò tra i contatti di Andrea trovando una certa Beatrice.
Ma si, poteva chiamare lei.
Compose il numero. La donna rispose dopo tre squilli.
«Pronto?»
«Signora Beatrice Guarieri»
«Si sono io. Chi è lei?»
«Non ho tempo per spiegarle. Vostro marito…»
«Andrea?»
«Si. Vostro marito è morto. E vostra figlia è qui da sola».
Non lasciò il tempo alla donna di controbattere che buttò giù la chiamata.
Ora poteva tornare a Benevento.
Per dire addio alla sua Lia.
 
Quando mise piede nell'appartamento, non sentì alcun rumore.
Socchiuse leggermente la porta della camera da letto che condivideva con la ragazza da quasi un anno.
Le era lì, avvolta nella coperta, sulle labbra un lieve sorriso.
Fece per richiuderla, quando la voce di Lia lo fermò.
«Sei tornato».
Ratatoskr entrò, andandosi a sedere sul bordo del letto.
«Si»rispose semplicemente.
Non se la sentiva proprio a dirle addio.
Lia aprì gli occhi azzurri e li piantò su quelli di lui.
«Ho una notizia da darti».
Si tirò su le coperte per lasciar fuori la pancia. Poi allungò la mano, e accompagnò quella di Ratatoskr fino a posarla sul ventre.
Ratatoskr non capì subito cosa stesse succedendo.
Poi eccolo. Una leggera vibrazione, un battere ritmico di un piccolo cuore.
«Non è possibile…»mormorò.
Lia sorrise.«Invece si, Rat. Aspetto un bambino».
 











Angolo dell'autrice:
Ok...odiatemi finchè volete per questo mostruoso ritardo, ma l'uni non ha pietà di nessuno^^'
E poi sono rimasta combattuta fino alla fine se concludere così o no il capitolo XD
Ringrazio tutti voi lettori/lettrici che sopportate questi lunghi archi di tempo.
Danke, danke, danke <3 (ehm grazie in tedesco XD)
   
 
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