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Autore: Uchiha29    27/10/2014    3 recensioni
Gaara e Matsuri trovano davanti all'abitazione del Kazekage una neonata con un Iris in mano, accompagnata da un biglietto.
I genitori della piccola sono morti in guerra, combattendo per dare un futuro il più roseo possibile alla loro unica figlia.
Tra le ultime volontà dei due, scritte nel biglietto, viene anche chiesto al Kazekage di prendersi cura della loro bambina e di renderla sana e forte.
Gaara sarà pronto a prendersi una simile responsibilità? Chi ha scritto il biglietto?
E Matsuri? Come si evolveranno le cose tra loro due?
Leggete per scoprirlo.
Dal testo:
"Vi prego di prendere questa piccola sotto la vostra custodia, poiché da ora sarà sola.
Trovatele un nome, datele felicità, crescetela e fatela vostra allieva.
I suoi genitori sono morti entrambi in battaglia e io sono di troppo in questo mondo. Presto chiuderò gli occhi per l’ultima volta anche io, perciò vi affido ciò che rimane di due shinobi che si sono sacrificati per offrirle un futuro felice."
Genere: Demenziale, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kankuro, Matsuri, Nuovo Personaggio, Sabaku no Gaara, Temari | Coppie: Gaara/Matsuri, Shikamaru/Temari
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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L'Iris del deserto.- Maniglia


-E questo moccioso chi diavolo è?!- Temari indicò la bambina indignata.
-E' una femmina.- precisò Gaara seduto a terra con una mano sulla fronte.
Doveva immaginarselo: i suoi fratelli erano rimasti più sconvolti di lui alla visione della bambina. Certo, anche lui aveva sbagliato a piombare nella stanza con una neonata in braccio e dire "Da oggi farà parte della famiglia.", ma a lui non era mai piaciuto fare giri di parole.
Kankuro sembrava essere quello più sconvolto, Temari invece si era ripresa in fretta dalla notizia e stava dando di matto. Aveva ragione Matsuri ad essersi preoccupata delle possibili reazioni dei due.
-Non mi importa! Ci mancavano solo i poppanti in questa casa.- Si mise una mano in fronte sospirando e continuò a camminare avanti e indietro per lo stesso tratto. Gli stava facendo venire il mal di testa.
-Okay... io non ci ho capito molto. Potreste spiegarmi di nuovo la situazione...?- Kankuro era visibilmente confuso... come compatirlo? Era appena diventato zio a sua insaputa. Zio poi... per modo di dire.
-Qualcuno ha lasciato questa bambina all'ingresso di casa e mi ha chiesto di crescerla.- Ripetè per la millesima volta Gaara ormai all'esasperazione. Era appena tornato da una guerra e ora gli toccava passare un altro inferno.
-Allora non è un sogno...- Kankuro guardò il pavimento a bocca aperta come se potesse essere qualcosa di potenzialmente interessante, ma in realtà erano solo gli effetti della notizia chock.
-E Matsuri cosa c'entra in tutto questo?- Chiese Temari incrociando le mani al petto.
-Senza offesa, ma non credo che tu sia in grado di occupartene, Temari...- Il marionettista, dicendo quelle parole, si fece piccolo piccolo. Probabilmente si stava già preparando ad una sfuriata da parte della sorella, anzi, sicuramente.
-Cosa stai insinuando?- Lo guardò in cagnesco. Uno di quegli sguardi che potevano competere con le occhiate di Madara, insomma.
Il ragazzo scosse la testa rigido come un pezzo di legno e indietreggò fino a trovarsi con le spalle contro al muro, mentre la sorella continuava a guardarlo come si guarda qualcuno che ti ha appena rovinato il lavoro di una vita... o più semplicemente come qualcuno che dice a una donna ciò che non vuole sentirsi dire.
La scena del quasi crimine fu interrotta da Gaara che si schiarì la voce, ottenendo così l'attenzione dei suoi fratelli:
-Scusate se vi interrompo, ma stavo dicendo che Matsuri e la bambina resteranno qui... o meglio, Matsuri se ne andrà presto e la bambina resterà. Deve solo insegnarmi qualche cosa basilare sui bambini. Insomma, le donne hanno un certo istinto materno, certe cose non so farle.- Gaara si accorse dell'errore fatto solo quando lo sguardo della sorella tornò ad essere fiammeggiante.
-Perchè... io non sono forse una donna?- La bionda si voltò con gli occhi iniettati di sangue e guardò il rosso come prima guardava Kankuro. Il Kazekage deglutì, cercando comunque di essere più impassibile che poteva.
La scena fu interrotta di nuovo da qualcuno che si sporse leggermente dietro allo Shoji*, mostrando solo il volto:
-Ehm, scusatemi tanto... dov'è la mia stanza?- Chiese timidamente Matsuri dopo aver inclinato il capo in segno di rispetto.
-Ti accompagno io. Si trova al piano superiore: non è in stile tradizionale quel piano, rischierai di perderti.- Si offerse la bionda che aveva improvvisamente cambiato tonalità di voce.
I due fratelli si guardarono e tirarono un sospiro di sollievo all'insuno: fortunatamente non c'era stata nessuna vittima.


-Temari... secondo te cosa diranno gli anziani di lei? Saranno d'accordo con la decisione di Gaara- sama oppure la chiuderanno in un qualche orfanotrofio?- Matsuri seguiva la sua superiore su per le scale con gli occhi bassi e Ayame in braccio, che intanto stava giocando con una ciocca dei suoi capelli.
-E' un bel problema... ma non preoccuparti, se è riuscita a convincere Gaara riuscirà a convincere anche i consiglieri.- La rassicurò. La verità era che erano ben poche le possibilità che la bambina restasse insieme a loro, tuttavia, aveva visto Gaara veramente deciso a prendersi questa responsabilità, anche se non sarebbe stato solo.
-Lo spero...- Strinse la piccola contro il suo petto come se volesse proteggerla da un vento freddo. 
-Senti, non è che potresti insegnare anche a me qualcosina sui bambini?- Temari si fermò davanti alla porta di una stanza e arrossì. -Comunque è questa la tua stanza.-
-Ti ringrazio.- Sorrise afferrando le chiavi dalle mani dell'altra. -Tornando al discorso di prima... lo farò di certo, scommetto che sei bravissima con i bambini!- Sorrise nuovamente rispondendo alla domanda di prima.
-Si vede che non la conosci bene.- Disse una voce proveniente dalle scale: era Gaara.
La Sabaku No si voltò offesa.
-Sbrigatevela da soli qui, io scendo.- Temari riassunse il suo tipico temperamento da dura e scese le scale, lasciando i due da soli... anzi, i tre.
-Ha bisogno di qualcosa, Kazekage-sama?- Chiese gentilmente Matsuri con lo sguardo basso e le gote arrossate.
-No, volevo solo darti una mano con lei.- Cercò di sorridere.
-Immagino quanto sia stanco... non deve assolutamente preoccuparsi. Ci penso io qui.- Lo rassicurò.
-Sei tu che non devi preoccuparti.- La guardò corrucciato.
-Le dico di no.- Rise Matsuri posando le dita sulla maniglia della porta.
La sua risata cessò subito dopo aver sentito qualcosa di più caldo e più ruvido dell'acciaio sotto i suoi polpastrelli: entrambi avevano messo contemporaneamente la mano sul pomello e ora si guardavano stupiti e imbarazzati.
-S-Scusi...- Balbettò la kunoichi le cui gote si erano tinte di un rosso profondo. Sì, quasi come i capelli di Gaara.
-Scusa tu...- Il Kazekage si girò dall'altra parte per non far vedere che anche lui era arrossito.
Nuovamente, Matsuri poggiò la mano nello stesso punto di prima e spinse con delicatezza:
la stanza era grande e molto luminosa, certo, era molto sobria, ma era comunque pulita e ordinata.
-Ti piace?- Le chiese Gaara sulla soglia della porta.
-E' molto bella. Grazie mille! Ma... Ayame? Non vedo culle.- Lo guardò come se cercasse spiegazioni.
-Vedi quella porta difianco al letto? E' l'entrata per una cabina armadio che non abbiamo mai utilizzato. Divide la mia camera dalla tua.- Iniziò a spiegare. -Magari potremmo mettere una porta anche dalla parte della mia stanza in modo che siano collegate... sempre se tu sei d'accordo, ovviamente.-
-A me va benissimo! E' un'ottima idea. Così potremmo fare a turni la notte per controllarla.- Sorrise genuina la ragazza.
-Da qualche parte in questa casa dovrebbe esserci una culla, al massimo potremmo andare a comprarla. Per ora ti dispiace metterla nel letto?- Le chiese osservando la bambina dormire tranquilla tra le sue braccia... anzi, tra IL suo braccio, visto che l'altro era fuori uso. Doveva essere piuttosto doloroso per lei tenere la bambina sul suo braccio ingessato.
La ragazza non se lo fece ripetere due volte e poggiò la neonata il più delicatamente possibile sul materasso.
-Tieni.- Il Kazekage le lanciò uno strano dispositivo in mano. La sua allieva se lo rigirò tra le mani confusa.
-E' un walkie talkie, accendilo, così se piangerà la sentiremo.- Effettivamente, anche questa era una buona idea.
-Si può sapere quando li ha presi?- Ridacchiò la ragazza osservandoli.
-Non ne ho idea. Li ho trovati prima insieme a Kankuro mentre cercavamo una culla.- Sorrise leggermente il rosso.
Si avvicinarono entrambi al lettone e si sedettero sul lato destro, osservando più da vicino la bambina che si riposava tranquillamente.
Sorrisero entrambi inteneriti da quella scena.
-E' proprio una bella bimba.- Sussurrò la kunoichi sfiorando con un dito la piccola manina chiusa a pugno.
-E' vero...- Gaara espanse il suo sorriso ancora più intenerito dopo aver visto le due mani sfiorarsi. 
-Ngueee!- I due furono subito interrotti e sobbalzarono: ecco che ricominciava... 
-Abbiamo parlato troppo presto.- Sospirarono ambedue.
-Su... cosa c'è adesso?- La prese in braccio cercando di calmarla, tuttavia, appena la avvicinò, Matsuri impallidì.
-Ti senti bene?- Chiese lui notando il suo improvviso cambiamento.
-Kazekage-sama... abbiamo un bel problema.- La sua allieva era un misto tra il divertito e l'esasperato.
Gaara continuava a non capire cosa stesse succedendo e la guardò interrogativo.
-Ecco... ehm, direi che il latte con i biscotti di prima sono stati digeriti alla grande!- Scoppiò a ridere come una bambina
-Oh merda...- Il rosso si passò una mano tra i capelli come se fosse sul punto di una crisi. Come si poteva ridere? Non voleva crederci... l'universo ce l'aveva con lui o cosa?
La ragazza, alla faccia del suo maestro, rise ancora più forte di prima.
-Kankuro... vai a fare scorta di pannolini e ciucci!- Urlò dalle scale il rosso.
Dopo tutto, il soggiorno a casa Sabaku No non sarebbe stato male... anzi, era sicura che insieme se la sarebbero spassata.

*Shoji: sono le porte scorrevoli di carta delle case giapponesi.

Angolo dell'autrice:
Scusatemi per il ritardo!
In questo capitolo si cominciano ad avere accenni alla coppia principale (finalmente), e ora preparatecvi alle valanghe di scene fluff.
Spero davvero che vi sia piaciuto. Grazie a chi recensirà o a chi leggerà solamente!
-Baci, Uchiha29
  
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