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Autore: Leonetta_3    27/10/2014    6 recensioni
Lei: ragazza semplice, senza famiglia, o almeno quasi.
Lui: ragazzo complicato, con un figlio a cui badare da solo.
Lei: senza un soldo in cerca di lavoro.
Lui: ricco sfondato e in cerca di una baby-sitter.
Lei: Violetta Castijo
Lui: Leon Vargas
Loro: non sono niente da soli, ma insieme sono un raggio di luce nell'oscurità, una margherita in un campo di rose, una goccia di caffè in un mare sconfinato... Loro sono i Leonetta!
Riusciranno a restare uniti, ma specialmente a trovarsi?
Tra segreti, dubbi, impedimenti e tanti litigi, riusciranno a superare tutto insieme?
Eh... Belle domande! Ma se come dicono "L'amore vince su tutto" anche Violetta e Leon riusciranno a incornare il loro amore, nonostante siano una semplice tata e un ricco sfondato!
Ringrazio chiunque la leggerà, vi adoro tanto ragazze e ragazzi perché se state qua a leggere vuol dire che amate anche voi la serie Tv "Violetta"!
Ma ora basta chiacchiere, se volete sapere di più passate cliccate la sopra e fatemi sapere che ne pensate!
Bacioni a tutti e tutte!
-Leonetta_3
Genere: Comico, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Leon, Nuovo personaggio, Sorpresa, Un po' tutti, Violetta
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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POV VIOLETTA
Ora sto in giardino, ah, non ve l'avevo detto che c'era un giardino, o meglio, un parco in questa villa? Bè, ora lo sapete. Sto seduta su una bella coperta bianca in mezzo a un campo di fiori. Vi giuro che se mi abbasso, la quantità di fiori eccessiva che c'è intorno a me mi coprirebbe del tutto, e potrei così non farmi notare da occhi indiscreti. Sembra strani che ci sono fiori in inverno, però qua crescono! Sarà una di quelle cosette che usano i signori ricchi sulle loro piante! Rigiro tra le mie dita la Matita Arcobaleno, (come l'ho chiamata io) e sto pensando in quale occasione usarla. Mm... Potrei utilizzarla per comporre canzoni, oppure per disegnare... No... è ridicolo! Mi sdraio sulla coperta e osservai attentamente il cielo tinto di rosso e di arancio. "Sono due colori caldi, perciò trasmettono calore" mi diceva mia madre, quando da piccola osservavamo, al tramonto, gli stormi di rondini volare nei paesi più caldi, come l'Africa! Io da grande stupida le prendevo la manina e dicevo che un giorno sarei arrivata lassù, con le rondini, e sarei stata la regina dei colori caldi, per riscaldare il cuore a tutti. Però, adesso lo so che non è possibile, e ciò che mi diceva mia madre non era vero! Il calore non lo trasmetteva quel cielo rossiccio, ma la sola presenza di lei. Quanto mi manca... Mi stavo per addormentare, quando sentii qualcuno chiamarmi, mi alzai subito e presi la mia corona di margherite che mi ero fatta. Me la sistemai sul capo e corsi verso la villa, cercando di non calpestare troppi fiori. Arrivai lì col fiatone, niente più corse per me oggi!
«Ehi Vilu! Pare che hai corso una maratona!» mi prese in giro Leon, che è sbucato da non so dove.
«Non è colpa mia se mi perdo in questa reggia!» mi difesi facendogli la linguaccia.
«Uhhhh... Nervosette?» ghignò Vargas. Che cretino! No Vilu, non abbassarti ai suoi livelli!
«Un po'...» dissi mordendomi a sangue il labbro inferiore, solo per non imprecargli contro!
«Bene, allora ti farà bene sfogarti su questo qua!» esclamò tutto contento, e mi porse un quadernino, anzi, un diario segreto. Che bello mio Dio! Il lucchetto si trova all'interno di un fiore viola, posto in un'ala del diario, che quando lo apri puoi spostarla dove vuoi. Ha una striscia di stoffa anch'essa viola a coprire il bordo, e il resto è decorato da disegni astratti di fiori e altro... I colori principali sono il viola e il fucsia, mentre con il nero c'è segnato di che marca è nella parte inferiore. Aspetta... Giuro che se scopro che mi ha fatto innervosire solo per farmi trovare utile questo "coso" lo strozzo!
«Wow... Grazie mille non dovevi scomodarti!» balbettai sorridendo. Anche Leon sorrise e mi prese dalle mani il diario, tirando fuori dalla tasca dei suoi pantaloni una collana. Ma la cosa strana è che il ciondolo era una chiave d'argento, che infilò nel lucchetto e aprì il diario. Me lo porse e vidi alla prima pagina, scritto in arcobaleno "Violetta". Che pensiero gentile che è stato! Tirai fuori la mia matita per scrivere qualcosa sopra, ma poi mi venne in mente che era perfetto! Potevo usare la mia matita sul diario! Il ragazzo poi mi mise in mezzo al diario la collana, sempre con quel sorriso vittorioso in faccia. Che avrà da sorridere dico io!
«Prego, per te io e Leo faremo tutto!» mi disse Leon, toccandomi la punta del naso con l'indice, per poi andarsene via. Sorrisi, ormai avevo capito, forse, com'era! Inutile pensarci, i maschi! Visto che stasera c'era una cena di famiglia, per potermi conoscere meglio e c'erano anche degli altri ospiti, decisi di andarmi a lavare.
Mi diressi in camera mia e mi andai a fare una bella doccia nel mio bagno personale. Usai uno shampoo al cioccolato, un balsamo alla fragola e una saponetta al limone, per poi sciacquarmi tutta. Quando uscii mi avvolsi subito in un accappatoio bianco, e mi sedetti su uno sgabello davanti allo specchio. Quanta roba! E ora che metto? Decisi di farmi la pulizia del viso, per poi mettermi un leggero fard brillantato sulle guance, e un po' di ombretto rosa, mentre sulle labbra mi misi un bellissimo lucida labbra anch'esso rosa e con i brillantini. Un po' di mascara e la matita. Ora che avevo sistemato il viso, mi concentrai sulle mani e sui piedi, mettendomi uno smalto trasparente come base e sulle punte uno bianco. Mi era sempre piaciuta questa combinazione. Quando lo smalto si asciugò mi misi una crema all'aroma di limone, e poi mi pettinai i capelli. Presi un fon e cominciai ad asciugarmeli. Quando furono completamente asciutti, mi passai la piastra per renderli lisci e ci passai un olio sopra che li rendeva più morbidi. Ecco! Ora sono pronta! Andai in camera mia e aprii l'armadio. Cavolo ora che metto? Di sicuro qualcosa intonato al trucco! Optai per un vestito molto semplice: era corto fino a metà cosca, ed era a fascia sul seno. La parte della gonna era di seta, molto semplice e di un rosa pastello. La parte superiore invece era di broccato, bianca e con qualche paillette dorata. In oltre c'era anche un bel nastro in vita dorato, così quando lo misi lo legai in un bel fiocco dietro alla schiena. Devo dire che se mi vesto tutti i giorni così ben presto diventerò la futura regina d'Inghilterra! Per le scarpe misi delle semplici ballerine dorate, e tra i capelli due rose finte bianche e rosa. Ero pronta! Mi rimirai allo specchio più e più volte, cercando di vedere se non c'era alcuna imperfezione, per poi avviarmi verso la porta. Ero molto nervosa, prima di tutto ero in ritardo, e secondo i genitori del Vargas erano molto rigidi e duri. Cavolo che figura orribile che farò! Scesi la rampa di scale attaccandomi al corrimano, per paura di poter cadere dall'ansia o di poter avere all'improvviso un calo di pressione. No devo restare calma , sennò stropiccio tutto il vestito e inciamperò sui miei stessi piedi. Feci un bel respiro e con eleganza scesi dalle scale, sempre però attaccata a qualcosa. Non si sa mai con me! Quando arrivai nella hall, feci un sospiro di sollievo e con un piccolo balzo scesi gli ultimi due scalini. Mi guardai intorno e sentii delle voci provenire dal salone. La porta di vetro era chiusa quindi... A-avrei dovuta aprirla attirando l'attenzione su di me... Caspita, già è tanto che non mi abbiano notato ora! Deglutii, non mi era mai sceso giù essere la protagonista di qualcosa!
Nervosamente bussai, e un "avanti" detto in modo scocciato mi fece intuire di entrare subito e senza lamentarmi. Entrai cercando di nascondere al meglio l'ansia che provavo, chiudendomi la porta alle spalle, e mi feci un passo avanti. Ora, seduti al tavolo, c'erano sei persone, ovvero Leon, Leo, i genitori del primo credo, un tizio in smoking e una bella ragazza dai capelli neri.
«Buonasera!» esclamai sorridendo. Dovevo essere calma punto e basta!
«Buonasera!» mi risposero in coro, tranne Leon che mi disse un "Violetta! Siediti qua!" indicandomi una sedia in mezzo a lui e a quella ragazza che non conoscevo. Mi sedetti li cercando di essere il più elegante possibile, sistemandomi con grazia la gonna per non stropicciarla sedendomici sopra.
Tutti mi guardavano. Forse aspettavano qualcosa...
«Ehm... Salve, io mi chiamo Violetta Castijo e sono la nuova baby-sitter di Leo.» dissi cercando di rompere il ghiaccio, visto che stavano tutti zitti.
«Nessuno gliel'ha chiesto signorina!» sibilò una donna dai capelli biondi e dagli occhi verdi, che indossava un bel vestitino rosso. Probabilmente era la madre di Leon.
«Madre non la tratti così!» mi difese il ragazzo accanto a me. Io invece rimasi zitta, abbassando il capo. Di nuovo silenzio totale.
«Potrei avere l'onore di conoscere invece i vostri nomi?» chiesi sorridendo in modo falso. Già mi ero stancata di loro!
«Oh si certo! Io sono Nata Hernandez e lui è mio padre, Lanfranco Hernandez. Loro invece sono la signora Mara Vargas e Fernando Vargas!» mi rispose ora la ragazza corvina. Le sorrisi in segno di gratitudine e anche lei lo fece. Pff... Almeno qualcuna con cervello!
«Natalia stia zitta!» l'aggredì il padre.
«Subito padre!» sussurrò abbassando lo sguardo sul suo bel vestitino turchese.
Quanto sono maleducati questi qui dell'alta società! Eccetto Nata, Leon e Leo.
«Vilu sei bellissima stasera!» esclamò il bambino, sorridendomi.
«Grazie! Anche t-voi siete bellissimi!» mi corressi subito, non volevo avere un altro rimprovero da quella megera!
«Grazie!» dissero tutti in coro, di nuovo... Che pal-palpebre! Questi qua sembrano statue di cera!
«Allora... Signorina Castijo, mio figlio mi ha parlato che canta sublimemente, può confermarmi ciò che ha detto?» mi chiese in modo gelido Fernando.
«Padre, se ti dico così è così!» intervenne Leon.
«Signorino Vargas, non si abbassi a questi toni da indisciplinato!»
«Scusi padre.»
«No signorino Leon, basta! È sempre stato fuori dai gangheri, bugiardo e se posso, menefreghista! È un disastro se ne rende conto?» chiese con calma il padre. No ora basta!
«La smetta di dire certe cose! Leon ha dei sentimenti e non creda che così non si sia offeso. Anzi! Tutto il contrario! Voleva solo difendermi e lei che fa? L'attacca senza alcuna ragione concreta! E se posso permettermi, lei e sua moglie dovreste ritenervi un disastro, perché se Leon non è cresciuto come volevate voi vuol dire che siete dei genitori pessimi!» ringhiai alzandomi dalla sedia. Non ero più in me! Tutti mi guardarono scioccati.
«Ma lo sa a chi si sta riferendo signorina Castijo?» fu Mara ora ad aprire bocca.
«No! Non mi interessa un bel niente con chi sto parlando signora Vargas! E se osa...» stavo dicendo e avrei continuato a imprecare se i camerieri non irruppero nel salone e ci servirono la cena. Silenzio. Di nuovo. Che noia! Stupidi camerieri! Se non entravate potevo dare una bella lezioncina a quella donna stupida quanto voi! Ma no... Non centrate niente voi! Ma che sto parlando da sola? "Si Violetta parli da sola" stupida voce della coscienza! Non toccai cibo, neanche la torta al cioccolato. Almeno, non ora!
«Pss...» mi girai e vidi Nata sussurarmi qualcosa.
«Sei stata molto coraggiosa! Però ora i signori Vargas di daranno filo da torcere!» mi disse a bassa voce. Io annuì.
«Ma perché sono così freddi?» domandai anche io con il tono più basso che riuscivo a fare.
«Sono sempre stati molto esigenti ma ora odiano il figlio perché ha divorziato con la moglie!»
«Ma era un matrimonio combinato o voluto?»
«Non si sa niente su questo... Alcuni dicono che il giovane Vargas volesse solo usarla per avere degli eredi e nient'altro, ma è una balla! Altri sospettano di un matrimonio combinato e altri ancora credono che l'abbiano deciso insieme!»
«Ma con chi si era sposato?»
«Si era sposato con un ragazza che si chiamava... Ehm... F-Franca? No troppo banale... Ehm... Ludovica? No no è sua cugina... Non me lo ricordo molto bene ma so solamente che lei l'ha ingannato, abbandonato con il figlio, ed è scappata via!» rimasi scioccata dal sue parole.
«Ma sei proprio sicura di non ricordarti il nome?»
«Si chiamava... Si faceva chiamare "Signorina Campanula" ma non chiedermi altro che non so più niente!» sussurrò. Le sorrisi e lei ricambiò. Che gentile che è stata!
«SIGNORINA NATALIA STIA ZITTA!» ringhiò Fernando e Nata si zittì subito e si sedette dritta dritta sulla sedia.
«E anche lei signorina Castijo! Stiamo affrontando un argomento molto importante!» mi rimproverò la signora Vargas. Pff... Ho di meglio a cui pensare!
Senti una qualcuno stringermi la mano, alzai lo sguardo e vidi quello rassicurante di Leon. Ora andava meglio, perché so che ho il suo appoggio! Il ragazzo mi porse anche un biscotto, ma non sapevo se prenderlo... La mia pancia diceva di si, perché stavo morendo di fame, ma la mia mente di no! Cavolo, prenderlo significava spezzare il mio orgoglio, ma io da quando in qua ho questo orgoglio? Mah... Vabbè... Timidamente allungai la mano e presi il biscotto, gli detti un morso e lo riposai subito sul piatto. Vidi Leon scuotere la testa rassegnato, e poi si rimise a parlare con i suoi genitori, sempre però, stringendomi la mano. -Mamma, cosa devo fare ora? Questi qui non mi lasciano stare, parlano male di me sempre- pensai. Quando ero in difficoltà "chiedevo" aiuto sempre a mia madre, che al solo pensiero mi dava una forza e un coraggio indescrivibile. Oh Santo Dio! Datevi una mossa, dite ciò che vi pare ma fate qualcosa madonna! Non so più che fare! Aspetta... Non so più che fare... Forse è perché non mi date del tempo per pensare...
«Vi confesso che non so bene cosa fare... Forse è perché non ho tempo per pensare!» intonai e tutti mi guardarono stupiti. Invece Leon e Leo annuirono estasiati e cominciarono a battere le mani seguendo un loro ritmo. Nata mi sorrise e anche io lo feci.
«I miei dubbi sono tanti...» cantò per me.
«E non posso andare avanti!» continuai per lei.
Ora Leon non mi teneva più la mano, al contrario, mi cingeva la vita con un braccio, sfidando i genitori a lamentarsi.
«Ma ora sono stanca non aspetto più!» questa frase la cantai rivolta ai signori Vargas, che avevano un espressione impassibile ma tuttavia avevano lo sguardo sorpreso.
«Mi sveglio ancora qui nel mio mondo, questa sono IO! Da oggi io vivrò fino in fondo il destino mio! Finalmente lo so: ascolterò tutto ciò che provo, tutto tutto! Finalmente lo so: ascolterò tutti ciò che provo niente mi spaventerà!» mi ero liberata dalla presa di Leon, e ora ero in piedi sulla sedia. Ora basta! Non è il mio mondo questo! Io voglio nella mia vita solamente Leon, Leo e Nata!
«E mi accorgo che quel che sento sta cambiando...» importa è Nata a cantare, che mi ha raggiunta subito. Sorrido ancora, quanto possono essere buone e brave le persone che mi fanno sorridere subito? Bo!
«Tutto intorno a me ad un tratto sta girando!» no, vi prego ditemi che non è lui! Mi giro lentamente e vedo Leon intonare questa frase. Cavolo quanto è bella la sua voce, ma mai quanta la sua bellezza! No no Vilu riprenditi!
«I miei dubbi sono tanti e non posso andare avanti!» ora siamo un po' tutti a cantare, ma che importa? Basta essere uniti! Ora sto prendendo per il braccio Mara, dopo aver scavalcato il tavolo e non chiedetemi come ho fatto!
«Ma ora sono stanca non aspetto più!» adesso vedo Leo attaccarsi alla gamba della nonna. Ahahha che scena divertente!
«Mi sveglio ancora qui nel mio mondo, questa sono IO! Da oggi io vivrò fino in fondo il destino mio!» ora canto solamente io, e abbassai il tono per rendere tutto più coinvolgente. E poi...
«NON RINUNCERÒ...» ora è Leon, mentre ha preso per la collottola il padre.
«HAI SOGNI CHE HO!» dice Nata, salendo sul tavolo e sfidando con lo sguardo anche lei il suo genitore.
«NO NO NO!» canto io facendo il segno di dissenso guardando Leo rubare un biscotto.
«Non rinuncerò...» ripete Leon.
«Hai sogni che ho!» ora fu Nata a cantare.
«NOOOOOO!» ed è stato Leo a urlarlo, vedendo che mi avvicinavo per rimproverarlo.
«Finalmente lo so: ascolterò tutto ciò che provo, tutto tutto! Finalmente lo so: ascolterò tutto ciò che provo niente mi fermerà!» cantammo tutti in coro, sfidando gli adulti. Io terminai con un braccio alzato, mentre l'altro era intorno al collo di Leon, che mi reggeva tenendomi sul suo ginocchio poggiato a terra. Nata terminò su una gamba e un braccio teso con la mano che segnava il segno della vittoria. Vidi i signori Vargas sgranare gli occhi, poi li trascinammo fuori dall'ingresso.
«Padre, madre. Non sapete che bella è stata la vostra visita!» sorrise falsamente Leon.
«Caro andiamocene e non torniamo mai più!» urlò Mara. Che madre da strapazzo! Una rabbia incontrollabile mi riempii il petto di scosse, e fremevo tutta dalla voglia di prenderla a cazzotti!
«Subito cara, signorino Leon lei ha avuto un comportamento disonesto!» ringhiò Ferdinando o come si chiama... Brutto idiota! Avete svegliato la parte cattiva che c'era in me!
«Oh padre parole sagge, parole sagge...» lo prese in giro lui, per poi stingermi a se.
«Adios! Buona vacanza in Messico!» esclamai, ricevendo occhiatacce di fuoco. I genitori salirono su una bella Ferrari rossa e sfrecciarono via, come il padre di Natalia.
«Signorina Hernandez lei può rimanere con noi se lo desidera!» propose un cameriere e Nata sorrise.
«OVVVIO CHE SI!» urlò la corvina per poi entrare nelle cucine salutandomi gentilmente con la mano. È una brava ragazza, infondo se lo merita di essere rispettata al massimo.
«Quanto a te Violetta vieni qui!» ridacchiò Leon, prendendomi in braccio a mo' di sposa e facendomi roteare.
«Ahahaha! No Leon no! Ahaha vomito la cena sennò ahah!»
«Quale cena? Perché hai mangiato?» mi prende in giro lui, continuando a girare per poi fermarsi e posandomi delicatamente a terra.
«Sei stata bravissima Vilu, non so se te ne rendi conto ma hai battuto il tuo più grande ostacolo... I miei!» esclamò sorridendo. No ti prego non sorridere sennò rischio di svenire davanti ai tuoi occhi! Sai che figuraccia!
«G-grazie... Bè spero di non averti offeso... Cioè spero di non averli offeso... No-ma-si-cosa io... I-io... Cavolo smettila di sorridere!» urlai in imbarazzo. Ops... L'ho detto ad alta voce vero? Vi prego rispondetemi di no!
«Uhhh perché non dovrei sorridere Castijo?» chiese Leon, SORRIDENDO ancora.
«Vargas per essere un ventunenne ti comporti come un bambino di cinque anni!» borbottai. Feci per andarmene, orami non avevamo più niente da dirci no? Vabbè... Dicevo? Ah si! Feci per andarmene ma lui mi afferrò per il braccio e mi strattonò (per l'ennesima volta) a se.
«Cosa vuoi? Che sei diventato indipendente eh Vargas?»
«Scherzi? I Vargas non cadono mai in basso!» mi provocò. Cretino, spiegatemelo voi ora: questo vuol dire che dipendere da me sarebbe una cosa umiliante? Ma che mi prende in giro? No signore, non glielo permetterò!
«Che vorresti dire con questo?!» risposi a tono io. Ok, dovrei stare a vedere dov'è Leo perché ormai è un mio dovere ma cavolo certo che è di coccio il qui presente!
«Pff... No, voglio dire che per i Vargas diventare indipendenti sarebbe come tendere la mano al nemico, almeno questo vale per i miei. Per me... Modestamente... Non saresti male se capisci cosa intendo!» disse, sussurrandomi l'ultima frase all'orecchio. Lo scostai subito da me capendo al volo che voleva intendere.
«Brutto pervertito! E pensare che io sto qui solo per tuo figlio!» buttai giù, tanto inutile parlare con lui! Alla parola "figlio" lo vidi sgranare gli occhi. Probabilmente si sarà appena ricordato di avere un figlio, o magari pensava proprio di non avercelo! Lui mi afferra per il braccio e mi trascina dentro la villa, dicendomi di aiutarlo a cercare Leo. Beh... Posso capire che è in ansia, può essergli successo di tutto in questa "Casa di Messi"!
«Deficiente! Ti ricordi solo ora che hai un figlio?» borbottai tra me e me ma mi avrà sentito perché mi lanciò uno sguardo severo.
«Che vuoi? Che ti chieda scusa?» ribatté scocciato.
«Se se! Chi le vuole le tue scuse?» dissi sarcastica.
«Tutti vorrebbero vedere il grande e glorioso Leon Vargas inchinarsi a chiedere perdono!»
«Awww... Peccato che mi sono persa la prima volta che l'hai fatto sennò te l'avrei chiesto pure io!» ironizzai.
«Piantala che non sei divertente!»
«Non era mio intento!»
«Gnè gnè, intento e un cavolo! Senti donna, ho capito dove vuoi arrivare!»
«Finalmenteeee! Alleluia hai capito che c'è bisogno di mettere un ascensore in questa casa perché non ne posso più! Bravo alleuia!» ribattei, aggrappandomi forte al corrimano per non cadere dalla stanchezza. Era la terza volta che facevamo lo scale e solamente perché Leo non si sa dove sia finito! No ma quando lo piglio deve considerare la sua vita finita eh!
«No no! Il tuo intento è quello di riuscire a sottomettermi!»
«Certooooo io sottomettere te? Ma da dove vieni? Arcobalenopoli?»
«Ha parlato quella che non fa altro che scrivere con quella matita multicolore!»
«Beh almeno quella è realtà non è fantasia!»
«Si si sta zitta bimba!»
«Bimba a chi scusa?! Io ho ben diciotto anni e quin...»
«E io ne ho ventuno quindi porta rispetto che sono più grande!»
«No, tu sei più vecchio non più grande!» stava per ribattere ma un urlo (per fortuna) non lo fa continuare, però vidi che trasalii. Anche io ebbi dei brividi improvvisi... Cosa era successo a Leo?

NOTA AUTORE: Ehi ehi buongiorno, bonjour, buenos dias, good morning e non arrabbiatevi che sto tirando a indovinare ahahah! Ragazze/i mi sono commossa tantissimo al primo capitolo, ho ricevuto tantissime e bellissime recensioni mamma mia grazieee! Oggi se ci riesco cerco di rispondere, ma intanto parliamo del capitoloooo! (Se si può chiamare così) Allora, vediamo come prima scena Vilu in un campo di fiori (che vi giuro in un prossimo futuro amerete e forse avete capito ma non è quello che pensate... Ok sto derilando! >.<) e bla bla bla... Che tenera che si ricorda della madre vero? Poi riceve in regalo il diario che nella realtà ce l'ha già ma volevo che fosse Leon a darglielo visto che lo trovo più romantico, e per voi? A proposito di Leon, l'ultima parte vi è piaciuta ù.ù? Che bel cretino che è Ahahaha! Poooooi, vi è piaciuta l'idea della canzone "Nel mio mondo"? Io l'ho trovata proprio perfetta per quella scena ma parer mio, parer vostro! Pooooooi, si si Leon caccia via quei brutti cattivi che sottovalutano (la quasi TUA) Vilu! Muahahah, ragazze/i nel prossimo capitolo (sempre se ci sarà) ne vedremo delle belle LOOOOOOOL! Cosa sarà quell'urlo, o meglio di chi? Tatatatam... Tatatatam... E poooooi, sapremo chi era la ex-moglie di Leon? Ah no è vero io lo so muahahahah! No ok sto delirando, ora io la smetto e attendo almeno una sola recensione ragazze/i, e se potete recensite tutti e due i capitoli che ci tengo molto di sapere che ne pensate di entrambi! Grazie ragazze/i siete gentilissime/i e molto probabilmente bellissime/i(?) anche se non vi vedo, ah, e per chi mi vuole seguire legga il seguente elenco e a chi non interessa un bel cavolo (e lo posso capire LOL) può anche passare alla fase successiva ahaha!
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ORA POTETE LEGGERE A CHI NON INTERESSAVA AHHAHA!
Bene, visto che a quanto pere piace a molte persone questa storia aggiornerò una volta e magari più volte (se vedo che ci sono tante recensioni) a settimana, contenti?
Spero di si è che apprezziate anche questo capitolo! Bacioni!
   
 
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