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Autore: oak    28/10/2014    7 recensioni
"Charlotte lo guardò per un attimo, le labbra tirate in un mezzo sorriso.
-Che vuoi?- le chiese il ragazzo, ridacchiando.
-E’ ancora valido quell’invito a uscire con te?- chiese Charlotte, sorridendo.
Le labbra di Harry si allargarono fino a mostrare i suoi denti bianchi, e due fossette si materializzarono agli angoli della sua bocca."
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Harry aprì gli occhi. Il sole entrava dalla portafinestra, illuminando tutta la stanza e colpendo con i suoi raggi il fondo del letto.
Il ragazzo si guardò intorno: Nick dormiva nel letto accanto al suo, Ed probabilmente era in bagno.
Si alzò, raggiunse l’armadio e si vestì in fretta, senza badare troppo all’abbinamento dei colori o alla forma strana che avevano i suoi capelli quella mattina.
Sentiva un ago trapassargli la testa da parte a parte. Non aveva idea del motivo di quel mal di testa, dal momento che la sera prima non aveva bevuto, non aveva fumato, almeno non troppo, e non era andato a dormire tardi. Relativamente.
Si passò una mano sul viso assonnato e si diede un’occhiata allo specchio: a parte qualche piccola borsa sotto gli occhi, non aveva l’aria troppo stanca.
Scosse le spalle e uscì dalla stanza. Sapeva che era presto, ma non aveva molta voglia di fare colazione con i suoi amici, e poi aveva intenzione di andare a fare surf quella mattina. Erano secoli che non saliva su una tavola, e gli mancava la sensazione delle onde che lo circondavano, nascondendolo dal resto del mondo.
Percorse il corridoio in tutta la sua lunghezza per arrivare agli ascensori. Rallentò leggermente quando si ritrovò davanti alla stanza 18. La voglia di bussare lo invase, ma decise di rimanere immobile a fissare la porta. Magari Charlotte stava dormendo, oppure non voleva più vederlo, a causa di quello che le aveva detto la sera prima.
Scosse la testa, dandosi mentalmente dello stupido.
Che gli era preso? Di certo non era mai stato lui quello a dire ‘ti amo’ per primo, in una relazione. ‘Idiota’ pensò, tirandosi una piccola sberla sulla fronte.
Fece per allontanarsi, quando sentì il pomello della porta muoversi. Aumentò il passo lungo il corridoio, ma Charlotte lo aveva già avvistato.
“Ehi” sorrise timidamente lei, cercando di attirare l’attenzione del ragazzo.
Harry si girò lentamente, non del tutto convinto. Aveva paura di parlare con Charlotte, forse perché aveva paura di sentirsi dire quello che nel profondo sapeva già: che lei non lo amava.
La salutò con un cenno della mano.
“Che ci fai già sveglia?” chiese il ragazzo.
“Potrei farti la stessa domanda” disse lei, chiudendo con calma la porta. Harry sorrise.
“Sto andando a fare surf” rispose, poi la guardò, esitante “vuoi venire?” chiese. Charlotte lo guardò, accorgendosi della sua espressione. Scosse la testa, un piccolo sorriso sulle labbra.
“Non preoccuparti, vai pure” disse girandosi verso la porta, per rientrare dentro la stanza.
“Aspetta” la fermò Harry, quasi urlando “aspetta” ripeté poi, la voce più bassa.
Charlotte si girò, lo sguardo interrogativo. Harry si lanciò un’occhiata intorno, poi fece un piccolo passo avanti, aprendo le braccia. Un abbraccio non avrebbe fatto del male a nessuno.
La ragazza sorrise, avvicinandosi a Harry e cingendo la sua vita con le braccia esili.
Lui, in cambio, la avvolse intorno alle spalle, stringendola a sé con forza. Affondò il viso tra i capelli della ragazza, ispirando a pieni polmoni il profumo di miele del suo shampoo.
Chiuse gli occhi, deglutendo a forza, poi le premette un piccolo bacio sulla testa e la allontanò leggermente.
Un leggero sorriso si allargò sulle labbra di Charlotte e Harry ricambiò debolmente.
“Buona giornata” sussurrò la ragazza. Gli spettinò leggermente i capelli, per poi tirargli di nuovo indietro la frangia ricciola, uno sguardo pieno di affetto negli occhi. Rimase immobile per un momento, lo sguardo fisso nelle iridi di Harry, e infine si allontanò, sparendo nella sua camera.
Harry sospirò e si girò, dirigendosi verso la hall dell’albergo.
Non capiva cosa stesse succedendo. Non capiva cosa provasse Charlotte. Non capiva cosa sentiva lui stesso.  Erano arrivati al capolinea? E’ così che sarebbe finita la loro vacanza? Con degli sguardi imbarazzati e un abbraccio?
Scosse la testa,  cercando di sciogliere il nodo che gli si era formato in gola.
 

*

 
Mancava dannatamente poco ormai alla fine del mese.
I giorni erano passati in fretta, troppo in fretta per i gusti di Charlotte. Aveva detestato con tutta se stessa quell’ultima settimana e mezza di vacanza: praticamente ogni contatto con Harry era sparito. Non era più come qualche giorno prima. Harry la abbracciava, le teneva la mano, ma dal giorno della dichiarazione del ragazzo, le loro labbra non si erano più incontrate.
Charlotte non ne capiva fino a fondo il motivo. Se Harry la amava davvero, perché cercava in tutti i modi di mantenere le distanze? Perché non scherzava più con lei come le settimane prima?
Aveva paura di averlo offeso non avendo ricambiato il suo ‘ti amo’ quella sera.
L’armadio delle ragazze era ormai completamente svuotato: rimanevano solo più pochi vestiti, utili per gli ultimi due giorni, e il pigiama.
Le valige erano appoggiate accanto alla portafinestra, ancora aperte nel caso Jess o Charlotte avessero avuto bisogno di recuperare qualcosa.
Charlotte si sedette sul letto.
La stanza era vuota e silenziosa. Jess era scesa in sala da pranzo. La ragazza si guardò intorno: era sicura che quelle pareti le sarebbero mancate.
Un rumore attirò la sua attenzione. Si voltò: Harry era sulla porta, una mano in tasca e l’altra avvolta attorno al pomello.
“Si può?” chiese, un sorriso sul volto. Charlotte annuì, deglutendo a fatica il groppo in gola che le si era formato. Harry entrò, chiuse la porta e prese posto accanto a Charlotte. Cadde il silenzio.
I due ragazzi avevano lo sguardo fisso fuori, oltre la portafinestra, oltre il mare.
Charlotte si girò a guardare Harry. Gli occhi erano lucidi, e la ragazza sapeva che non avrebbe resistito molto alle lacrime.
“Cosa ti ho fatto?” chiese con semplicità, cercando in tutti i modi di non scoppiare a piangere. Harry la guardò sconcertato.
“Non mi hai più baciata. Non mi hai più chiesto di uscire. Non mi hai più fatto i tuoi giochini stupidi. Niente. Adesso dimmi, cosa ti ho fatto per meritare di essere ignorata per quasi due settimane?” domandò nuovamente Charlotte, gli occhi fissi in quelli di Harry, l’espressione dura.
“Io…” provò a parlare Harry, ma la ragazza lo interruppe.
“Tutte le volte che provavo  a baciarti ti allontanavi, tutte le volte che cercavo di stare da sola con te ti univi agli altri. Pretendo di sapere cosa ti ho fatto, perché io domani me ne vado da questo posto e tu non puoi lasciarmi nel dubbio e nel silenzio per sempre…”
“Charlotte…” cercò di interromperla lui.
“Perché non lo accetto” le lacrime cominciarono a scendere lungo il volto della ragazza “Perché non è corretto da parte tua. Perché-”
 “Mi vuoi dire che ti prende?” la interruppe Harry, disorientato.
 “Mi prende che prima dici di amarmi e poi mi ignori! Dici che non mi farai soffrire e poi mi ignori! Dici che non riusciresti a stare senza di me e poi mi ignori! Io non ti capisco” urlò la ragazza, le spalle scosse dai singhiozzi e i pugni premuti contro il petto di Harry.
Il ragazzo sospirò, avvolgendo le spalle di Charlotte con le braccia forti. Lei si dimenò, cercando di liberarsi dalla stretta di Harry, ma non le ci volle molto a capire che era tutto inutile.
Si abbandonò contro il petto del ragazzo, le lacrime che bagnavano la sua maglietta bianca.
“Non voglio andarmene” sussurrò dopo un attimo, la voce tremante. Harry strinse le braccia attorno alla ragazza, un groppo in gola che si creava pian piano.
“Nemmeno io voglio che tu te ne vada” rispose Harry, il tono di voce talmente basso che solo Charlotte riuscì a sentirlo. La ragazza annuì, sciogliendosi dall’abbraccio di Harry. Lui la guardò con un debole sorriso. Le appoggiò una mano sulla guancia, asciugando con il polpastrello del pollice le lacrime che scendevano. Si fermò, il pollice a poca distanza dal labbro superiore di Charlotte. Spostò lo sguardo negli occhi nocciola della ragazza. Nonostante avesse appena pianto, Harry trovava i suoi occhi ogni giorno più belli. Sorrise e Charlotte ricambiò.
Il ragazzo si mosse lentamente, avvicinando il suo viso a quello di lei, ma quando le loro labbra furono distanti pochi millimetri, esitò, non del tutto convinto che fosse una buona idea.
Fu Charlotte ad annullare la lontananza tra i due. Premette la bocca contro quella di Harry, una delicatezza infinita nei suoi movimenti. Entrambi i ragazzi socchiusero le labbra. Charlotte non poteva credere che quello sarebbe stato uno degli ultimi baci che avrebbe dato a quel ragazzo.
Si allontanò leggermente. Passò un attimo prima che riaprisse gli occhi. Harry la stava guardando.
“Ti amo, Charlotte” disse, l’espressione seria.
Charlotte lo guardò, gli occhi lucidi.
“Ti amo, Harry” rispose lei, le labbra distese in un sorriso.
Il ragazzo la fissò.
“Ripetilo” disse dopo un attimo, la voce ridotta ad un sussurro.
“Ti amo” Il sorriso di Charlotte si allargava sempre di più.
“Ancora” ordinò Harry, una risata sul viso.
“Ti amo” disse ancora una volta Charlotte, scoppiando a ridere. Harry fece lo stesso. Poi la guardò, il sorriso gli scomparve.
“Ti amo” ripeté questa volta lui, gli occhi puntati in quelli di Charlotte, l’espressione seria.
La ragazza sorrise e premette nuovamente le labbra contro quelle di Harry, permettendosi per un secondo di dimenticare che di lì a poco si sarebbero lasciati. E quando si coricò affianco a Harry, nulla le parve davvero contare, se non l’amore che provava per quel ragazzo e il loro abbraccio in mezzo a quelle lenzuola stirate.

Angolo autore

Ma salve a tutti!
Lo so, per un po' sono sparita, chiedo scusa :c Vi sono mancata? (Ceeerto).
Okay, a parte tutto, ecco il capitolo 19 (penultimo capitolo, preparate le lacrime per il prossimo, io ce le ho già qui invasettate). Eh sì, ormai siamo davvero agli sgoccioli, ma non temete, tornerò molto presto con una nuova (e decisamente diversa) storia c:
Personalmente, trovo la fine di questo capitolo molto lacrimevole. Andiamo, quanto sono dolci?
Okay, non sta a me giudicare la loro dolcezza, quiiiiiindi, aspetto le vostre recensioni e le vostre visite con ansia (crescete sempre di più lalala).
Fatemi sapere cosa ne pensate, davvero, anche su Twitter! Sono sempre qui per voi, quindi siate numerosi!
Besitos ♥

Twitter: @shekeepsmewarm

   
 
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